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Famiglia Mascanzoni

Francesco Mascanzoni 
(?-?)

Era Consigliere Comunale nel 1829 e faceva parte di quei 29 possidenti che chiedevano di spostare il centro del paese alla sinistra del fiume Senio. In quegli anni la battaglia iniziò con la richiesta di costruire un ponte sul vado dove la Via Reale incrociava il fiume Senio. Così si espresse:

"Da questo spaccio di terreno che si chiama Paese, che cosa si raccoglie? Dove sono i Prati, ove i Magazzeni, ove i generi da caricare. Convengo pure io che per esso (cioè per il Ponte della Violina, ndr) più facile e breve per questa Frazione di Paese si renda il passaggio per la Donnicciola, che và alla Bottega a prendere il sale, pel Giuocatore, che và al caffé, per l'ozioso che si ferma sul lato opposto a cicalare, e per qualche divoto, che giornalmente si voglia portare alla Chiesa, essendo però incomodo, atteso la sua lontananza agli altri due terzi della Popolazione. Al contrario se il Ponte fosse al Vado si effettuerebbe meglio il trasposrto dei generi al naviglio, in qualunque stagione, e si avrebbe una comunicazione diretta con esso fino al Po"

La sua conclusione fu che si mantenesse il Ponte della Violina  "al solo uso de' Pedoni, e Cavalli a commodo de' più minuti bisogni della Popolazione, e si costruisce il nuoivo sul Vado a commodo di tuti Trafficanti pel Commercio, e così sarebbero più felici e più agiatamente vivrebbero questi Abitanti"

   Ermenegildo Mascanzoni   
(?-?)

sposa Mariangela Tarroni      

Ermenegildo e Enrico ereditarono una vasta proprietà di terreni e con case e magazzeni dal padre Francesco Mascanzoni, terreni che da via Mazzini arrivavano fino alla zona dell’attuale Consorzio Agrario, con la via Reale da un lato e l’attuale via Martiri dall’altro e da lì diritto fino alla zona dove oggi ci sono le scuole.

                                              

Enrico Mascanzoni
(?-?)

Francesco Mascanzoni
(1846 - ?)

 Vincenza Savioli (Bice)
(1852 - ?)

Sposò Vincenza Savioli detta Bice
Ebbero due figli Aldo  e Giuseppe
Era pollivendola insieme al marito Francesco. 
Era sorella di Maria Savioli, madre di Stefano Rossini detto Pelloni e di Emma Rossini, sposata a Antonio Lucci

Aldo Mascanzoni
(1892 - 1928)

Giuseppe Mascanzoni

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Aldo Mascanzoni detto Capelloni e' capurel 

sposò Maria Faccani figlia di Emanuele Faccani (Manuvlàz).

Ebbero una figlia Romana Mascanzoni.

Non andavano daccordo, la moglie lo rimproverava sempre e gli diceva "Mo fat in là" (spostati).

Così un giorno se ne andò  senza dir niente... 
Dopo qualche mese arrivò una lettera dall'America 
alla moglie dove era scritto: "Am soja fat in là abasta?" (Mi sono spostato abbastanza?)

Giuseppe Mascanzoni fece la guerra del '15-18 come volontario nell'esercito americano.

Non è certo se Giuseppe Mascanzoni morì in guerra o in America a Los Angeles senza che nessuno avesse più saputo nulla di lui.

Maria Faccani in Mascanzoni

Un giorno arrivò la pensione statunitense di Giuseppe, come ex-soldato dell'esercito, in dollari, intestata alla madre Bice. Dopo il ritiro delle prime tre pensioni, alla morte della Bice, la moglie Maria Faccani fece ricorso per avere la pensione in eredità. 
E così fu.
Con quei soldi Maria e la figlia Romana ebbero da allora una vita molto agiata. 
Acquistarono un podere agricolo che diedero in affitto e da cui ebbero una rendita. 

Vissero in affitto in un appartamento della sontuosa "Villa Preda" (ex villa Marén).

Poi Romana si sposò con un colonnello e andò ad abitare a Roma. Maria Faccani si trasferì in piccolo appartamento, in angolo tra corso Garibaldi e Carraretto Venturi. 
Infine andò ad abitare nel Lazzaretto, dove visse anche nei primi anni del dopoguerra.

Maria Faccani iniziò a dare segni di squilibrio mentale e fu ricoverata in ospedale psichiatrico dove morì.

         Romana  Mascanzoni

figlia di Maria Faccani (d'Manuvlaz) e di Giuseppe Mascanzoni, visse fin da piccola con la sola madre perché il padre andò in America per separarsui definitivamente dalla moglie con cui non andava daccordo.

Alla morte del padre arrivò dall'America alla famiglia Mascanzoni una pensione in dollari, dovuta al servizio di volontario nell'esercito che Giuseppe Mascanzoni aveva svolto arruolandosi con le truppe statunitensi nella 1° Guerra Mondiale.

Per Maria e Romana iniziò una vita da signore.

Acquistarono un podere da cui trassero una notevole rendita, che permise loro di vivere agiatamente.

Andarono ad abitare in affitto in un appartamento della sontuosa "Villa Preda" (ex villa Maré).

Romana fu fidanzata con Focaccia, un ragazzo di Fiumazzo che divenne poi un gerarca fascista. 

 

Invitata a Roma dalla zia Caterina Faccani, che là viveva e che si era fatta una posizione, lavorò come cameriera in un club privé e lì conobbe un colonnello dell'esercito con cui si sposò ad Alfonsine

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Il matrimonio di Romana Mascanzoni davanti alla Chiesa S. Maria di Alfonsine. 
Nello sfondo la Casa del Popolo, il "Gallo" a destra

Visse a Roma dove ebbe un figlio.  Romana si ammalò di una malattia mentale e morì in un ospedale psichiatrico a Imola . Destino volle che nello stesso ospedale venisse ricoverato sempre per una malattia mentale il suo primo fidanzato Focaccia, dove  morì anche lui. 

sposò Maria Pirazzini con la quale continuò ad esercitare l'attività del padre di pollivendolo.

Vissero in una casa di proprietà in corso Garibaldi, di fianco al Palazzo Contessi (Ernisté). 

Avevano tre appartamentini che davano in affitto, più una camera a piano terra utilizzata come negozio di biciclette dal meccanico Savioli (Saviulé) 

Durante il fascismo Aldo Mascanzoni non condivise il nuovo sistema dittatoriale.

Un giorno era in piazza mentre passava una sfilata dei fascisti non si tolse il cappello. 

Il capo della milizia fascista era il centurione Antonio Camanzi (don Tonino) che gli si avvicinò e lo schiaffeggiò davanti a tutti, gettandogli a terra il cappello.

Ebbe un figlio Giuseppe Mascanzoni (Pino) nel 1928, ma dopo 8 mesi Aldo morì.
La moglie Maria si risposò con Bardèla (Giovanni Tamburini) e il figlio Pino crebbe in questa nuova famiglia.

Bardèla (Giovanni Tamburini)

continua col figlio di Aldo Mascanzoni: Giuseppe (Pino)

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