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Il Municipio di Alfonsine 
dal 1878 al 1945

Fatta la piazza e il foro annonario furono stanziati nel frattempo i soldi per realizzare il progetto di un vero nuovo Municipio, e nel 1872 se ne avviò la progettazione, sempre con l'incarico all'ing. Zampighi. 

Il progetto prevedeva un unico edificio, in linea con le due palazzine. Per alcuni anni vi furono interventi e modifiche del progetto, dovute a spinte e resistenze varie, e solo nel 1874 si annunciò la costruzione del palazzo comunale  'in maggior mole', cioè ingrandito. Alla fine risultarono costruiti due edifici : uno 'Fabbricato ad uso Uffici Comunali e Pretura' prospiciente la piazza, l'altro, le 'Carceri Giudiziarie', sul retro, avendo inglobato la tettoia preesistente.

Al palazzo comunale progettato all'inizio come blocco unico a fianco delle due palazzine del foro annonario, si erano quindi aggiunte modifiche successive per realizzare carceri e ufficio pretura. Comunque solo tra il 1876 e il 1877 vengono appaltati i lavori e inizia la costruzione, che terminerà nel 1878.

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Come si presentavano

 il Municipio  e la piazza Monti nel 1884

Qui sopra piazza Monti nel 1884. A sinistra il Municipio e le due palazzine delle pescherie. Si nota anche il monumento della pigna. Questa immagine di piazza Monti è tratta da un quadro disegnato nel 1884-85 E' un disegno dal vero  realizzato da Giuseppe Marzocchi; è di proprietà di Luigi Mariani. 
Al centro la "Violina" con i pilastrini o fittoni. A destra la chiesa senza ancora la canonica.
Nel campanile c'è ancora l'orologio.
In fondo sulla sinistra una ciminiera da dove esce fumo (una fabbrica di carbone o di mattoni o un'industria di produzione liquori ?) Il futuro Palazzo Santoni è costruito solo per metà.

... e ancora pochi anni dopo.

Quel palazzo comunale progettato da Zampighi si sviluppava su tre piani, più mezzanino posto tra il pianterreno ed il primo piano. "I muri perimetrali avevano uno spessore di cm 45 ... Il prospetto principale era in mattoni speciali stuccati ed ornato con abbondanza di fregi quali colonnette, trabeazioni, corniciature ecc..."

L'edificio, in elegante stile neorinascimentale, presentava una facciata sorretta da un porticato a sette luci più due laterali con archi a tutto sesto sostenuti da otto pilastri più due laterali. Su quelli d'angolo, tre per parte, corrispondevano sei lesene con capitello composito a base sagomata. Ad ogni luce corrispondeva un doppio ordine di finestre tutte delimitate da cornici e, al primo piano, da cimase salvo la centrale timpanata. Mentre una doppia corniciatura aggettante (marcapiano e marcadavanzale) divideva il primo piano dal pianterreno ed il primo piano dal secondo. La parte retrostante era priva di ornamento, salvo le corniciature. I pilastri della facciata erano interrotti, in prossimità dell'arco, da una modanatura che dava un forte senso geometrico come, d'altronde, tutto l'edificio. La parte inferiore della facciata era decorata a falso bugnato liscio. (tratto da pag 82 di "Le Alfonsine il volto e l'anima" di Mariafrancesca Zanzi e di Giovanni Zanzi).

Nel frattempo anche per la vecchia chiesa si era avviata un’opera di risanamento fino a cambiarne l’orientamento, ruotandola di 90° gradi in senso orario, con la facciata principale rivolta verso il nuovo Municipio.

Nelle due palazzine all'inizio furono poste le scuole: elementari femminili (nella palazzina di destra) e maschili (in quella di sinistra, al piano superiore).
Poi non essendo più sufficientemente capienti la scuola femminile fu spostata in locali affittati e poi in una delle 'case Camerani'.

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Nell'agosto del 1884 un incendio distrusse completamente una delle vecchie case Camerani, che si trovavano al bordo della piazza e che era stata adibita in parte a sede del vecchio archivio comunale, in parte per la Scuola Femminile. In quello stesso anno venne poi demolita.

"un grande incendio" che aveva interessato anche "il vecchio archivio comunale", così si legge in un documento del 1889 (A.S.Ra.. Prefettura. Protocollo. Vol. 52, n. 6563 pg. 152.), dove il F.F. di Sindaco Giuseppe De Maria scrive al Prefetto in riferimento al pensionamento del bidello Giovanni Pasi: "La deliberazione relativa alla di Lui nomina come impiegato di questo Comune non è possibile allegarla perché fu distrutta cogl'atti dell'Archivio del Comune nell'incendio della Vecchia Residenza Municipale e così pure la lettera di nomina del medesimo."

Qui sotto poi la testimonianza scritta del maestro Vincenzo Ballardini, tratta dalla sua Storia di Alfonsine, mai pubblicata ma solo rimasta in appunti scritti a mano

cliccare sulla foto per averne un ingrandimento leggibile

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CAPITOLO XII La Piazza Pag. 44

"Da pochi anni le scuole femminili occupavano l’edificio Camerani trasformato appositamente, quando una notte s’incendiò uno degli ambienti sottostanti ad uso lignareria e tutto l’edificio andò distrutto col materiale scolastico ed il vecchio archivio municipale. Il Municipio, anzi che farlo ristaurare ne decise la demolizione completa come qualche anno prima aveva demolito le casette che lo fiancheggiavano e la piazza prese la forma e le rispettabili dimensioni che ha oggi."

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CAPITOLO XV   PAG. 54 (TER)

"I locali per le scuole elementari del centro, prima del 1863 erano sparsi un po’ dappertutto. In tale anno, fatto l’acquisto dell’orto Camerani furono costruite le due palazzine ai lati del foro annonario. 

Nella prima di destra furono collocate le scuole femminili, nell’altra le maschili al primo piano superiore."

Ben presto i due fabbricati non furono sufficienti e vennero perciò destinati ai soli alunni maschi, mentre le scuole femminili furono collocate prima in ambienti affittati, poi nel vecchio palazzo comunale acquistato dai Camerani e che era collocato di fronte a quello che fu il Caffé Tavalazzi (oggi bar 105 ndr).

 Però una vera iattura perseguitava questi ambienti. Un incendio distrusse tutto l’edificio con gli arredi scolastici, per cui s’impose la costruzione di un fabbricato apposito sufficiente per la scuola maschile e femminile.

 

 

Nel 1901, sei anni dopo la morte di Zampighi, sindaco Giuseppe De Maria, fu aggiunta una torretta con una macchina-orologio acquistata dalla Ditta "Cesare Fontana di Milano" al costo di 2.231 Lire 

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Il Municipio, le Palazzine e a destra, dietro, il loggiato del “Foro annonario” ai primi del '900 
(Si notano la torretta e l'orologio del 1901)

 

Un ammodernamento nel 1915

Nel 1915 (Zampighi era morto da 20 anni),  il sindaco socialista Garavini avviò un ammodernamento e ingrandimento del Municipio, vista anche la maggior dimensione del Consiglio Comunale.

Ma il dio del fuoco Vulcano soggiornava ancora lì...

Fatto, approvato e finanziato il progetto, iniziarono i lavori, ma durante lo scoppio della Settimana Rossa, alcuni rivoltosi sfruttando le impalcature entrarono nel Municipio a provocarono un incendio. I danni furono enormi.

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1915: il Municipio ancora coi segni del l’incendio della Settimana Rossa

Pur con una perdita di finanziamento per le riparazioni, fu ugualmente portato avanti il progetto.

 I soldi mancanti furono sottratti in da altri investimenti previsti e in parte anticipati dalle due cooperative a cui vennero assegnati i lavori. 

All'inizio del 1921 finalmente il perito comunale Antonio Preda firmò lo stato finale dei lavori. 

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1914: il Municipio dopo l’incendio della Settimana Rossa

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1914: il Municipio dopo l’incendio della Settimana Rossa

 

Il lavoro voluto, progettato e iniziato da Antonio Zampighi per il Municipio di Alfonsine e la piazza Monti lo si vede come risultato finale in questa mappa del 1920. Erano passati  25 anni dopo la sua morte.

 

 

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Il 1° febbraio del 1945 il Municipio e quasi tutta la piazza e le opere di Zampighi vennero distrutte (questa volta definitivamente) dai tedeschi 
che minarono quasi tutta la piazza Monti

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Lato sud-ovest di Piazza Monti nel 1945

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Lato sud-ovest di Piazza Monti 
dove c'era il Municipio nel 1945

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Oggi, là dove c'era il Municipio

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Piazza Monti nel 2004

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