Alfonsine

 

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Il Palazzo di Ernesto Contessi (Arnisté)
Poi  casa Bondi e Graziani-Tassinari  

(cliccare o toccare le immagini per averne un ingrandimento)
NEL PUNTO 4 
(della mappa a destra) 

PRIMA DELLA GUERRA C'ERA: 

Il Palazzo di Ernesto Contessi (Arnisté) 

L'imponente palazzo era posto a filo della strada costruito su tre piani, con due porte ad arco. Era di proprietà di Ernesto Contessi e della moglie Norma Mirri, che qui vivevano col padre di lei Federico e la madre Antonia (Tugnina) e con la figlia Federica, futura moglie di Marino Marini. 

Federico Mirri (d'Massa), era commerciante di vini, e Ernesto (Arnisté), suo genero perché ne aveva sposato la figlia Norma Mirri, ne aveva ereditato il mestiere fecendo pure lui il commerciante di vini. Aveva nel cortile a retro del palazzo grandi cisterne dove stoccava il vino. Nello stesso palazzo vi abitano inoltre, come affittuari al 3° piano, il postino Giuseppe Rambelli (Pippo) e Araldo Lanconelli con la moglie, il figlio Achille ("Chiloni") e la figlia Angelina, (l'Angelina d'Araldo), che sarà cassiera e bigliettaia del cinema Aurora nel dopoguerra. Qui abitò dal 1913 al 1930 la famiglia Alberto Samaritani con la nonna e la moglie Mariannina e qui nacque nel 1915 il loro figlio Tullio Samaritani (poi autore dei disegni qui usati). 

 

 

 

In un altro caseggiato nel retro del palazzo abitò anche la famiglia del sarto Antonio Lucci con la moglie Emma e i tre figli, fino al 1924 quanto si costruì la sua nuova casa a fronte del palazzo dall'altro lato del Corso Garibaldi.

 

 

 

 

Durante la guerra il palazzo andò distrutto come tutte le altre costruzioni di Corso Garibaldi

 

Al centro il Palazzo Contessi. 
(il disegno è di Tullio Samaritani)

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Nel dopoguerra 

Il terreno dove c'era il palazzo Contessi fu diviso in due lotti e venduto alla famiglia Bondi che vi costruì la propria casa e e alla famiglia del Dott. Peppino Graziani che vi costruì la sua nuova casa, e dove visse con la moglie Liliana Tassinari. 

 

Oggi (2021), sia la casa Bondi che quella di Graziani, deceduti i proprietari, sono state vendute dagli eredi e ristrutturate dai nuovi arrivati.

 

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