Contro lo stress di una società che ci succhia l’anima
La cura omeopatica di Alice


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1° Rallentare

a) lavorare poco, lavorare tutti
b) redistribuire il lavoro, da chi lavora a chi non lavora, con forti riduzioni del tempo di lavoro sia giornaliere, che nel corso della vita
(permessi, ferie, anni sabbatici, pensioni)
c) nel tempo liberato provare altre attività lavorative libere e creative, tramite lavoro in proprio, possibilità di studio, nuovo artigianato, invenzione e produzione di beni utili e piacevoli, crezione di spazi di vita e di festa non stereotipati e dominati dal culto dell’economico: osterie autogestite, centri sociali, ecc...
d) dedicarsi di più alla cura di sé e della propria comunità (famiglia, amici, gruppi solidali) riportando nei gangli dell'esistenza quotidiana funzioni di servizio come amore, solidarietà, amicizia, che altrimenti se ne vanno persi o addirittura si trasformano progressivamente in odio, egoismo, vendetta quando le lacerazioni diventano esplosive come nell'ex-Jugoslavia.

2° Oziare

a) il piacere di starsene fermi e improduttivi
b) leggersi un libro sulla sedia in giardino
c) guardare le tappe del Giro d’Italia e dormirsele quasi tutte

3° Contemplare

a) guardare il cielo, assaporare il nulla
b) pensare ai cavoli propri
c) incantarsi, perdersi nella propria mente
d) contemplare chi passa

4° Godere

Non identificare la ricchezza col consumo. Questa è la più grossa mostruoità che il sistema ha prodotto. Non conta quanti beni possiamo comprare o quante cose possiamo consumare: ma conta la qualità dell’esperienza di ciò che queste cose suscitano in noi, e il piacere che noi sappiamo trarre da questa esperienza

5° Navigare

Nelle lotte che si faranno occorre sperimentare momenti di libertà e di vita: senza la pretesa di dominare il corso storico e naturale degli eventi: ciò crea irrigidimento, aggressività, paura, depressione; al contrario il suggerimento è di navigare rilassati, disponibili alla deriva, pronti a deviare la rotta. Come un fiume, seguendo la linea della minor resistenza, disegna eleganti curve, prima di arrivare al mare; così una barca alzando la sua bella vela, se ne va tranquillamente al largo o verso il porto senza bisogno di remare.

6° Perdersi

Nel corso della navigazione talvolta ci si sentirà perduti, senza punti di riferimento noti, alla deriva, come avvolti dalla nebbia: ma come si sa lo smarrimento può provocare anche un senso di euforia, ... e non è male.

7° Piangere

Bisogna imparare anche a piangere, ma soprattutto sapersi stupire dei panorami imprevisti che si potranno presentare, quando ci si sente perduti.

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