Non disoccupiamo  le strade dai sogni


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Un paese senza luoghi "sacri" o "felici" crea cittadini depressi, perché estranei al loro ambiente e per le strade di Alfonsine vagano molti depressi. Sono pochi i luoghi di questo paese che sono legati a riti collettivi libertari e che sono riconosciuti da molti come degni di una qualche sacralità: essi sono (erano) innanzitutto i Cinema Aurora e Corso, dove si celebrava il rito visionario di centinaia di persone a contatto diretto con i loro sogni. Altri due luoghi rituali erano legati al Juke-box: il bar Sport e il bar Edera di Marullo: con la scoperta del Rock and Roll, la musica sacra che faceva partire il corpo.

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Questa fu la triade sacra dei giovani ribelli degli anni ‘60: amore libero, sogni e libertà e fu Antonioni a celebrarne la loro carica estatica nella scena d'amore del suo film "Zabrinsky Point".
Il fiume Senio, l’Aurora e il Corso, il bar Sport e il bar Marullo, i pini di via Costa, il cortile delle scuole di Corso Matteotti tutti questi luoghi rappresentano la nostra "via dei canti": in ognuno c’è un sogno.
Per tutto il paese sono sparse varie piste di sogni, vie di comunicazione per tribù nate su basi di affinità ed esperienze libertarie.

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Infine i riti sacri di iniziazione al misterioso incontro con l'esplodere della propria sessualità; pure questi celebrati collettivamente tra adolescenti: gran sacerdote di questi riti era il sacro fiume Senio dove si andava a fare il bagno nudi e dove si frequentavano corsi accelerati per sogni sessuali finalmente liberati. Poi c’era l'ombra dei pini di via Costa, (quelli che non a caso sono stati salvati dall’abbattimento) dove si incrociavano sguardi tra debuttanti alla festa dell’adolescenza: qua c'erano i maschietti e al di là della rete c’erano loro, le giovani teen-agers in tenuta ginnica che esibivano nel cortile della scuola le novità dei loro corpi adolescenziali, complice la professoressa di ginnastica.

Avere suoni, parole, immagini, luoghi, incontri, facce, esperienze che hanno espanso, acceso, arricchito la nostra vita è forse l'unica soluzione per uscire dalla crisi: non è tanto per avere radici, o memoria storica. 

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Siamo per il nomadismo assoluto, spostamenti rapidi in continuo divenire. Ma ci interessa creare un piccolo modello di tribù, di comunità che rimane nomade, senza territorio, senza appartenenza, ma che, pur fra tante diversità e storie individuali, costruisce e fa emergere sintonie forti, affinità di desideri e di calore, attraverso la più vasta molteplicità di punti di vista. 

Che ognuno di coloro che hanno vissuto e amato momenti libertari e autonomi, oltre che felici, racconti le proprie storie sacre, le sue mitologie felici: quando i percorsi si intrecceranno, nasceranno comunità affini. Solo per questo ci vien da dire che Alfonsine è un gran posto, altrimenti ... . 
I cinema Aurora e Corso non ci sono più; nel fiume Senio non si può più fare il bagno...

 E se per caso un giorno distruggeranno anche il cortile delle scuole e quegli alberi che piantammo quando avevamo 10 anni, in occasione della "Festa dell'albero"? E il bar Sport diventerà un'altra banca, o anche solo appartamenti o negozi?

"Non credo in niente, perché tutto è sacro.

Credo in tutto, perché nulla è sacro"

                                                                                     (Tom Robbins)

 

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