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Fausta Garavini

 

Fausta è nata a Bologna nel 1938, ma la sua famiglia ha radici profonde in Alfonsine. Nel 1920 Costanzo Garavini, suo padre nato ad Alfonsine nel 1898, e due suoi giovani amici alfonsinesi, i fratelli Pasquale ed Enrico Montanari, si trasferirono a Budrio dove rilevarono una tipografia in società. Costanzo portò con sé, la mamma Faustina e lo zio Don Antonio che sono sempre rimasti a vivere con lui. Dopo qualche anno a Budrio, il terzetto degli alfonsinesi si sciolse. Enrico Montanari rimase sul posto mantenendo la tipografia. Suo fratello Pasquale tornò ad Alfonsine e si mise a vendere cappelli.

Costanzo  si trasferì a Bologna (dove entrò alla Tipografia Azzoguidi), sempre insieme alla mamma e allo zio. Qui conobbe la sua futura moglie Anna Geminiani, nata  a Bologna nel 1906 e qui abitava. Anche lei era di famiglia originaria di Alfonsine, (il padre alfonsinese, Giuseppe Geminiani, aveva lasciato il paese e si era stabilito a Bologna dove faceva il barbiere). Si sposarono  tardi, nel 1937. Nel 1938 ebbero la figlia Fausta. 

Nel 1943 suo padre Costanzo, fu chiamato a Firenze alla direzione tecnica della casa editrice Marzocco. Fausta ha quindi vissuto a Firenze dove abita tuttora, ma fin da piccola andava d’estate al Fiumazzo da sua zia Santina (sposata a Carlo Vassura) ed è sempre tornata ad Alfonsine dove ha ancora amici e parenti.

Nel 1996 fu invitata dal Comitato Montiano di Alfonsine a presentare il suo libro "Diletta Costanza "

Nella foto a sinistra con Renzo Savini (sindaco di Alfonsine) e Luigi Mariani, pres. del Comitato Montiano di Alfonsine

Ha scritto saggi e romanzi. Nel 2014 Fausta Garavini ha ottenuto anche il Premio Tarquinia Cardarelli per la storia della letteratura e la filologia. Alcuni dei suoi libri sono stati tradotti in francese. Studiosa di letteratura francese e occitanica, traduttrice e scrittrice, ha insegnato alla Facoltà di Lettere di Firenze. Autrice della traduzione integrale dei "Saggi" di Montaigne (1966, con nuova edizione Bompiani del 2014), è  redattrice di "Paragone-Letteratura" dal 1972, dove ha pubblicato diversi racconti. Fra i suoi romanzi, "Gli occhi dei pavoni" (1979), Diletta Costanza (1996, con riedizione 2015), "Uffizio delle tenebre" (1998), "In nome dell'Imperatore" (2008). Presso Bompiani ha pubblicato "Storie di donne" (2012) e i romanzi "Diario delle solitudini" (2011) e "Le vite di Monsù Desiderio" (2014), vincitore del Premio Selezione Campiello e del Premio Manzoni per il romanzo storico).

 

"Le storie" su RAI 3 di Corrado Augias con Fausta Garavini

andata in onda il 24 aprile 2012
(clicca sull'immagine qui sotto, ma se dopo le due pubblicità il video si blocca, occorre ricaricare)

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NEL 2019 FAUSTA GARAVINI INCONTRA ALFONSINE 
PER LA PRESENTAZIONE DEL SUO ROMANZO
"Il tappeto tunisino”

   

"Durante la serata dedicata alla scrittrice Fausta Garavini, sono stato citato e ringraziato ben due volte da lei stessa. (vedasi filmato).
Questa cosa mi ha fatto molto piacere, e poi qualcuno mi ha chiesto come ho fatto a conoscerla e in che rapporti eravamo, io e la scrittrice! Be’da quando pubblico su in Internet nel mio sito web ‘Alfonsine mon amour’ tutto di questo territorio, ho avuto modo di conoscere ‘virtualmente’ tante persone da ogni parte del mondo. Fra queste Fausta Garavini, di cui avevo letto il romanzo “Diletta Costanza ”. Mi contattò nel 2013 via mail per sapere se poteva utilizzare le cose da me scritte su Alfonsine, per un suo romanzo su cui stava lavorando. In cambio le chiesi se potevo dedicare una pagina nel mio sito a lei, a suo padre e al suo prozio don Antonio e di creare una pagina dell’albero genealogico di tutta la famiglia Garavini. Poi ci scambiammo vari messaggi e informazioni, tra cui quello che riguardava i due documenti settecenteschi dei Calcagnini che aveva in casa e non sapeva come valorizzarli. Così le suggerii di donarli alla biblioteca di Alfonsine, cosa che ha fatto l’altra sera. Un anno fa mi fece avere in regalo il suo ultimo romanzo “Il tappeto tunisino”, che lessi avidamente e con piacere, poi lo portai all’Antonietta Di Carluccio, che propone e gestisce le serate culturali del Comune di Alfonsine, perché la potesse inserire in una serata estiva nel programma ‘Pagine e note’, nel giardino della biblioteca: e così ho messo lo zampino anche qui…
"       (Luciano Lucci)

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