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DEDICATO A MARIA MAZZOTTI D'MAESTAR 

"My name is George"

di Luciano Lucci 

DA UN PRIMO RACCONTO DI MARIA MAZZOTTI (VED.VALICELLI)

Anni fa una signora vicina di casa mi fermò per dirmi alcune cose su un aereo caduto ad Alfonsine e che non era stato citato nel libro degli “Aerei perduti"

La signora si chiamava Maria Mazzotti, (deceduta poi l'anno dopo), ed era una delle figlie di Toni Mazzotti d'maestar che abitavano in via Carraie di Mezzo al Passetto o nella zona Puglie. La loro casa diventò famosa perché dava alloggio ai partigiani e c'era un rifugio nel granaio. 

La signora mi aveva raccontato che nell'ottobre 1944 un aereo americano aveva fatto un atterraggio di fortuna al di là dell'argine del Po (Reno) nella valle di Longastrino (l'acqua all'epoca arrivava vicino all'argine). Mi aveva parlato di quattro piloti americani che erano rimasti feriti. Tre sarebbero stati catturati dai tedeschi, mentre uno arrivò tra i partigiani che erano lì in zona, a casa sua. “Fu portato nel rifugio che era nel granaio sopra la stalla – mi raccontò Maria -  e lì tenuto e curato. Una ferita alla testa fu curata dal dott. Benigno Zaccagnini e dal dott. Aldo Lucherini. Lei e sua sorella Mariarosa portavano da mangiare. L'americano non disse una sola parola per tutto il tempo che restò (forse un mese) nonostante Rino Bendazzi che era un partigiano intellettuale e parlava un po' l'inglese, tentasse di comunicare. Si seppe solo che si chiamava George. Dopo qualche tempo arrivò l'ordine dall'8° Armata di portare il pilota americano a Cervia. Solo il giorno della partenza disse "Grazie". Toni d'Maestar lo nascose sul carretto trainato da un cavallo, coperto da arbusti e altre mercanzie che fingeva di trasportare al mercato. Fu portato alla base del Dist. Terzo Lori agli 'Spinaroni' e poi da lì arrivò a Cervia dove si dice che fu imbarcato su un sottomarino americano. Di quel pilota non si seppe più nulla”. 

Questo è il racconto che mi fece Maria; ma presentava alcuni aspetti che non quadravano, tanto che Enzo Lanconelli, l'autore del libro sugli aerei perduti, a cui avevo raccontato il tutto, aveva cercato qualcosa che riguardasse un aereo che portasse quattro o più membri d'equipaggio. Sapeva però che nella zona di Longastrino era caduto un caccia americano P-47, con un solo membro d'equipaggio e quindi  non poteva metterlo in relazione con la testimonianza di Maria.

DOPO ALCUNI ANNI IL CASO VUOLE...

Durante i miei rapporti di amicizia con Pietro Cesti, questi mi ha dato tanti documenti e fogli ciclostilati, che ogni tanto, dopo la sua morte, vado a consultare a riordinare. Il caso vuole che mi sia capitato pochi mesi fa una copia di un diario di un partigiano che il Cesti aveva conosciuto durante la battaglia delle Valli, e che gliel'aveva fatta avere. In due delle pagine di quel diario ho trovato due foto che hanno attirato la mia attenzione: la prima mostra una persona e un pilota americano con la didascalia che così recita:

“Pilota da caccia americano abbattuto l'aereo si lanciò col paracadute quindi recuperato e portato alla base del Dist. Terzo Lori, il suo nome era (George) rimase per qualche giorno all'accampamento poi fu spedito via mare su un mezzo Alleato al comando dell'8 Armata Inglese” Novembre 1944.

La seconda foto mostra l'aereo abbattuto con la dicitura: “Apparecchio da caccia Americano abbattuto nella Valle zona di Longastrino. Il pilota fu recuperato si chiamava (George)

Abbiamo quindi due foto che parlano dello stesso personaggio George, lo stesso citato da Maria, oltre a un aereo caccia americano e un riferimento alla zona di valle di Longastrino.

Unico dubbio, il fatto che il pilota si sarebbe lanciato col paracadute. Infatti l'aereo della foto non sembra precipitato (il crash sarebbe stato più disastroso), ma appare come dopo un atterraggio di fortuna. (come si deduce poi dai documenti trovati su internet, qui sotto pubblicati)

Dalla foto si riesce a leggere, nel timone di coda, il numero di serie dell'aereo, che è come la sua targa 229041, oltre al numero 94, visibile sulla fiancata semi immersa nell'acqua.

è bastato cliccare su Google questo numero e così scoprire tutto.

  http://www.57thfightergroup.org/
macr/10383.html
 


è apparso subito evidente che si trattava proprio dell'aereo da caccia P-47 Thunderbolt Serial Number 42-29041.

Così ho trovato tutta la storia dell'aereo e del suo pilota. 

La stessa cosa l'ha fatta Enzo Lanconelli a cui avevo inviato le foto e mi ha confermato che quando è caduto il capitano Dodds aveva l'aereo serial number 42-29041. Significa che è stato immatricolato nel 1942 con il numero 29041. Il 'serial number' vengono scritti sulla coda degli aerei, omettendo il 4 iniziale. Quindi sull'aereo ci deve essere scritto 229041. Il numero 94 era il numero personale dell'aereo di Dodds. Quando cambiava aereo perché inservibile, usurato, danneggiato o abbattuto, il pilota si portava dietro il suo numero.

Probabilmente la storia di altri tre piloti catturati dai tedeschi non corrispondeva allo stesso episodio. Ecco l'opinione di Enzo Lanconelli: “Riguardo agli altri americani citati dalla signora Maria Mazzotti io sono convinto che esistano ma vengono da un altro aereo. Potrebbe essere un B-24 caduto nella zona chiamata "Dosso dei Frasconi", ovviamente adesso non esiste più perché è nella zona bonificata ma nelle vecchie carte è segnato. Ho la testimonianza di un signore di Ostellato che sostiene che in quella zona è caduto un B-24. potrebbe essere caduto il 22 novembre 44, ma non è facile fare indagini; comunque la testimonianza di Maria Mazzotti era assolutamente corretta, infatti era usuale per i piloti alleati dare un nome semplice o di fantasia come George, Robert, ecc…, questo anche per garantirsi una maggior discrezione e anonimato durante il periodo in cui si nascondevano”.

Comunque dal rapporto che si trova su internet si legge che Wayne Dodds del 57th FG fu abbattuto il 9 dicembre 1944 proprio presso Longastrino. La datazione della foto fatta dal partigiano redattore del diario è solo un'approssimazione (anche altre foto, una quindicina in tutto, hanno la stessa data 'novembre 1944'). L'aereo abbattuto cadde in 3 piedi d'acqua (la valle) e il pilota poi si incamminò verso sud ovest. Eluse la cattura e rientrò, dopo 31 giorni in "enemy territory".

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Il pilota da caccia americano Waine S. Dodds alla base del Dist. Terzo Lori. Caduto nel 9 dicembre 1944 passoò un mese prima di essere di nuovo con il suo gruppo. Aveva detto che il  suo nome era George. rimase per qualche giorno all'accampamento poi fu spedito via mare su un mezzo alleato al comando dell'8 Armata Inglese. La ferita alla testa che si nota nella foto fu curata dal dott. Benigno Zaccagnini e dal dott. Aldo Lucherini. 

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Foto del Capitano Dodds trovata in Internet dove si legge che ha attuato 105 missioni. Alla 55° fu abbattuto da fuoco da terra. Dopo 31 giorni in territorio nemico tornò a volare fino alla fine della guerra 

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Da questa foto dell'aereo caccia P47, trovata sul diario del partigiano Edgardo Barboni (Baker), nel timone di coda si legge 229041, cioè il 'serial number' (praticamente la targa che veniva data a ogni aereo); inoltre sulla fiancata sinistra c'è il numero 94. Dopo ricerche su internet si può dire che si trattava dell'aereo da caccia P-47 Thunderbolt Serial Number 42-29041. Significa che è stato immatricolato nel 1942 con il numero 29041. Il 'serial number' venivano scritti sulla coda degli aerei, omettendo il 4 iniziale. Ecco perché sull'aereo c'è scritto 229041. Il numero 94 era il numero personale dell'aereo di Dodds. Quando cambiava aereo perché inservibile, usurato, danneggiato o abbattuto, il pilota si portava dietro il suo numero.  

Ecco una foto di un aereo di Dodds della primavera 1945, quando tornato al suo gruppo (57° Fighter Group) riprese le missioni. Come si nota aveva il n° 94, come nell'aereo della foto sopra (clicca qui per accedere al documento originale)

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Qui c'è tutta la vita di Capt. Waine S, Dodds

Nato il 29 Marzo 1916 vicino alla città di Cedar Rapids (Jowa). Lauratosi in Ingegneria Chimica all'Università di Stato dello Jowa nel 1940. La sua carriera professionale inizio all Merk and Co. lavorando allo sviluppo della penicellina, streptomicina, cortisone e altri farmaci. Dopo Pearl Harbor (1942) fu arruolato come cadetto d'aviazione e qualificato nella classe del 43-1, promosso e inviato nella città di Missione in Texas. Il suo primo incarico fu al 6° AF per la  Difesa del Canale di Panama, con aerei P-39s e P-40s. Tornato negli Stati Uniti fu assegnato alla 29° Squadriglia di Caccia, 3° AF, equipaggiata con P-51s. A metà del 1944 fu trasferito al 66° Gruppo, e alla 53° Squadriglia di Caccia. Fece voli di supporto a terra con il 66° nel VE Day. Fu abbattuto alla sua 54° missione da cannoni antiaerei 20 mm. e richiese 31 giorni di manovre attraverso le linee nemiche per raggiungere una zona amica. è stato insignito del DFC, 'Cuore Viola' e Air Medal con 6 foglie.

Licenziato nel 1945 riprese il suo Dottorato di Ricerca e lavorando alla Northwestern University venne impiegato nella purificazione dell'aria nei sottomarini nucleari. Si trasferì come Responsabile Ingeniere alla General Foods dove guidò lo sviluppo del cibo liofilizzato congelato. Aderì all'Associazione Piloti P-47 e pubblicò la loro prima newsletter e ne fu Presidente da 1976 al 1978. Partecipò al Dave Hutton Tour del 1998 a Venezia e in Corsica con sua moglie Shirley West Dodds che avveva sposato nel 1949 [da cui ebbe tre figli Sam, Kathy, and Debra]. Guidò il guppo sebbene fosse gravemente malato. Godette molte miglia di quel viaggio, forzando comunque sè stesso a continuare. Morì il 13 Maggio 1998, colpito da un improvviso infarto al miocardio. 

note aggiunte dal editore di Dodds
"Fu anche un appassionato fotografo. Fece letteralmente cento foto del 66° Gruppo. Infatti mi insegnò come sviluppare e stampare foto usando la camera oscura del Gruppo. Poi insegnò chimica all'Università del Connecticut e sviluppo prodotti per la conservazione dei pasti usati dagli astronauti nelle nostre prime missioni spaziali. Dopo aver acquisito in proprietà un appartamento di buone dimensioni nei pressi dove oggi vive Shirley [la moglie]. Ebbe anche affari e proprietà a Las Vegas. Ebbe anche contemporaneamente un grande yacht che vide qualche improvvisato party di piloti del Gruppo. Fu un personaggio notevole, brillante e un buon amico!"

Cliccando o toccando il link seguente si possono trovare molte delle foto che scattò in guerra:

http://www.57thfightergroup.org/
history.html
 

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I documenti trovati 
(un click sulle immagini per vederle ingrandite)
http://www.57thfightergroup.org/macr/10383.html 

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66° Squadriglia di caccia
57° Gruppo di caccia
Ufficio dei servizi segreti

APO 650, U S Army,
10 DICEMBRE 1944.

COMUNICAZIONE DEL PILOTA:

          Luogotenente Dodds chiamato su 'RT' mezzo miglio ovest dove atterrato e comunicato che  sarebbe stato costretto a terra. La sua altitudine era approssimativamente 800 piedi. Atterrò il suo aereo senza carrello in circa tre piedi d'acqua a M-405-623, Italia.
Fu visto per l'ultima volta camminare verso sud-ovest verso riva a circa 100 yarde dalla riva.

RICHARD L. JOHNSON.
Capitano, Areonautica.

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66° Squadriglia di caccia
57° Gruppo di caccia
Ufficio dei servizi segreti

APO 650, U S Army,
10 DICEMBRE 1944.

COMUNICAZIONE DEL PILOTA:

           Dopo che avevamo sganciato il nostro carico di bombe, ho udito il Luogotenente Dodds chiamare su 'RT' che stava per lanciarsi fuori. In quel momento stava volando a circa 800 piedi. Invece del lancio fece un atterraggio senza carrello a M405-623 in circa tre piedi d'acqua. L'ho visto arrampicarsi fuori dal suo aeroplano e poi andare a guado verso riva in acque poco profonde.

MILLER A. ANDERSON.
Primo Luogotenente, Areonautica.

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Nella mappa qui di fianco si vede crocettato il punto di atterraggio senza carrello. Si tratta della zona sopra Longastrino.

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Nel documento qui a fianco sono scritte tutte le informazioni, come ad esempio che l'aereo fu costretto all'atterraggio da antiaerea nemica, che si trattò di uno scontro casuale, lui era l'unico pilota a bordo, che l'aereo era dotato di otto mitragliatrice calibro 50.

Il nome del pilota è Dodds Wayne S., primo Luogotenente

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In questa pagina del rapporto si legge che l'identificazione è stata permessa da persone che erano in contatto con l'aereo in questione, i cui nomi sono il Capitano RICHARD L. JOHNSON. e ANDERSON, MILLER A. primo Luogotenente.

Poi è annotato che non è stato usato paracadute, e che sono state viste persone allontanarsi da luogo.

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