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Alfonsine

 

 | Ricerche sull'anima di Alfonsine |

Tutti lo conoscevano e gli volevano bene, col suo grande cappello, pareva la controfigura di John Wayne.

Francesco 'Chino' Coatti, 
e’ Caplòñ

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a cura di Luciano Lucci 

        
   
Francesco Coatti  era nato ad Alfonsine nel 1919, nella frazione di Madonna del Bosco. 

Suo padre Raffaele Coatti (Filo,1884 – Alfonsine,1959) con la moglie Maria Stefanini (Alfonsine, 1889 – Alfonsine, 1975) venivano da Filo, e si erano trasferiti, in mezzadria, alla Madonna del Bosco, intorno al 1905.

Abitavano in una casetta a ridosso dell'argine di sinistra "de scol dagl'acqv cieri" (canale Destra Reno) qualche centinaio di metri a monte del ponte sulla Raspona. 

Erano detti: 'i Biscé' (da 'biscia')

  Nacquero tutti lì i cinque fratelli Coatti.
La foto a fianco sull’argine del Reno, che ritrae i giovani Coatti, risale alla fine degli anni ’30 quando i cinque fratelli misero su la prima formazione orchestrale di tipo amatoriale. Suonavano nelle aie, nelle feste paesane, nei trebbi serali, un’attività che andò avanti fino a che la formazione non fu scompaginata dall’inizio della guerra e dagli sconvolgimenti che ne seguirono.

 

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Francesco Coatti 

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I cinque fratelli Coatti

Otello (1911-1971, sassofonista), 
Nardino (1913-1985, batterista), 
Antonio (1915-1993, fisarmonicista), 
Francesco, meglio noto come Chino ad Bisce  (1919-2000, chitarrista) 
Quinto (1922 – ancora vivente nel 2010, tastierista e fisarmonicista). 

 Francesco ebbe occasione di partecipare, come comparsa, alle riprese di alcuni film come «Caccia tragica» girato a S. Alberto di Ravenna e a Comacchio nel 1947 e il Principe delle volpi nel 1949, a S. Marino e Gradara. Tutti lo conoscevano e gli volevano bene, col suo grande cappello, pareva la controfigura di John Wayne. Comunque fu sempre affettuosamente chiamato e’ Caplòñ. 
Lo si vedrà anche nei film degli anni '70: "Boccaccio ‘70" e "Deserto rosso".

Francesco abitò poi ad Alfonsine in via Tranvia fino agli anni '50, di fronte alla Casa del Popolo.
Nel dopoguerra solo Francesco e il fratello Quinto Coatti, ossia gli elementi del gruppo più dotati e preparati sotto l’aspetto musicale, ridettero nuova vita alla famosa orchestra di professionisti che portò di nuovo il loro nome: "Orchestra Coatti". Raggrupparono alla metà degli anni '50 intorno a sé tanti nomi che divennero poi noti come i cantanti Narciso Parigi e Flò Sandos, e poi giovani solisti come Ivano Nicolucci ed Eli Neri. 

Francesco Coatti (Chino) abitatò anche  in Piazza X Aprile, nella casa di Malgher, con la sua giovanissima moglie.
Quinto Coatti, suo fratello, sposò la cantante di Fiumazzo (Alfonsine) Lina Montanari  (Salet). 

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Quando i nuovi gusti musicali degli anni '60 sembrarono seppellire definitivamente il liscio e la musica del genuino Secondo Casadei, Francesco Coatti decise di attaccare la chitarra al chiodo.

        Assieme alla moglie per tutti gli anni Sessanta,  gestì a Ravenna un'osteria, il circolo "la Gardella", che allora era in una traversa di via Fiume Abbandonato, lungo la via Savini, sulla cui area s'erge oggi un anonimo condominio. Poi fece il caffettiere nel ristorante "da Chilò" vicino al bar Bologna, in via Maggiore, a Ravenna. 

Quando negli anni '70 il liscio tornò un po' di moda, formò varie orchestre come la "Coatti Folk", la "Romagna Solatia" con cui iniziarono la carriera cantanti come Patrizia Ceccarelli, Luana Babini e Dora Moroni. 
       Coatti con la chitarra e poi col banjo accompagnò Ellix Bellotti, che frequentava la sua Osteria e poi il bar da Chilò, dove il suo furgone con la scritta "Orchestra Coatti" era sempre parcheggiato nei paraggi, 
       Coatti era famoso per i basettoni, quegli occhi chiari, e quel portamento fiero e sincero. Lo si vedeva ancora in quegli anni nelle sere d'estate, tra i turisti, in quei locali dove lo chiamavano a suonare. Arrivava con la sua bianca mercedes del 78, attaccava i fili elettrici, montava gli altoparlanti, provava e fumava. Quando le luci del giorno morivano iniziava a suonare fino a ora tarda. 

Gran fumatore, anche se colpito da pericolose avvisaglie, preferì continuare la vita così come la viveva, con tabacco, banjo, musica folk fino al febbraio del 2000 , quando, colpito da infarto in un bar di Ravenna, dopo aver preso un caffé, raggiunse l'amico Ellix.

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A un matrimonio di un fratello
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Francesco con la giovane moglie, con Ellix Bellotti a sinistra.
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«Caccia tragica» girato a Comacchio e a S. Alberto di Ravenna 
nel 1947

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«Caccia tragica» girato a Comacchio e a S. Alberto di Ravenna 
nel 1947

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«Caccia tragica» girato a Comacchio e a S. Alberto di Ravenna 
nel 1947

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L'Orchestra Coatti negli anni '50

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Coatti con la chitarra e poi col banjo accompagnò Ellix Bellotti, che frequentava la sua Osteria
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Francesco con la moglie, e con Ellix Bellotti
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Molte informazioni sono tratte da 


1-
http://ravennalamiacitta.blogspot.it/ 

2- http://filese.blogspot.it/

   

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