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La Cosona Bluastra

di Loris Pattuelli                     

La cosa che vedete nella foto qui sopra fa oramai parte del paesaggio alfonsinese. Da quanto tempo è lì? Credo dalla fine del secolo scorso, forse dall’inizio del nuovo millennio. La faccenda è, come si dice in questi casi, alquanto complessa, ma poi anche comica, ingombrante, sconfortante, sconveniente e imbarazzante. Questa cosona bluastra a me sembra un’astronave marziana e, spiace dirlo, è parcheggiata proprio nel posto che una volta tutti chiamavano il campo dei conigli.

Bisognerebbe chiedere ai vigili di spostarla. E’ in divieto di sosta, ha il bollo scaduto, ed è pure brutta come la fame. C’è chi dice che ha finito la benzina e c’è chi pensa di essere su scherzi a parte. A me questa roba fa venire in mente gli UFO, ma se qualcuno ha in mente dell’altro, se ne può parlare. Potrebbe essere anche un flipper psichedelico, una fabbrica di Viagra o, perché no, una bella ricevitoria del lotto.  

Vorrei ricordare ai lettori più giovani che il campo dei conigli è quel triangolo di terra che sta tra Corso Garibaldi, Via Reale e Via 2 giugno. Un tempo i ragazzi di Alfonsine ci andavano a giocare a pallone e, dopo le cinque del pomeriggio, anche i mitici operai della Marini erano della partita. Chissà mai perché il campo dei conigli si chiama in questo modo? La voce più ricorrente parla di un terreno abbandonato e con l’erba quindi sempre troppo alta. Anche se l’ipotesi è molto suggestiva, a me sembra di ricordare che il nome derivasse dal fatto che lì intorno c’erano delle stie piene di conigli e che anche il proprietario avesse una faccia simile a quella di un coniglio.

 Fisiognomica a parte, il campo dei conigli adesso è occupato da una astronave che mi sembra quella degli Incontri Ravvicinati di Spielberg. Non proprio il massimo della vita, se vogliamo essere sinceri. Gli extraterrestri, è risaputo, sono dei tipi molto intraprendenti e sono anche famosi nell’universo intero per la loro capacità di trasformare in denaro tutto quello che toccano.  Purtroppo ogni tanto capita anche a loro di fare cilecca. Per questo ci vuole pazienza, tanta pazienza, anche perché il giochino potrebbe ripetersi da qualche altra parte.

A sentire le chiacchiere di paese, il nostro oggetto volante non identificato doveva diventare un supermercato, ma visto la posizione sfigata e la mancanza di parcheggi, temo che gli Alfonsinesi dovranno sopportare per chissà quanto tempo ancora questa presenza aliena, a meno che qualcuno non le procuri un bel paio di ali capaci di farla volare nello spazio interstellare. Avete presente E.T. l’extra-terrestre? Non vorrei coltivare un’altra pia illusione, ma credo proprio che molto presto, grazie all’immaginazione finalmente al potere, questa astronave marziana si alzerà in volo i ci farà ciao-ciao da dietro una nuvoletta bianca. E tutti i ragazzi (vecchi e nuovi e non ancora nati) potranno ricominciare a giocare a pallone nel campo dei conigli.

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