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Alfonsine

| Ricerche sull'anima di Alfonsine
| La marchesa di Alfonsine: la storia
(di Luciano Lucci)

 

La marchesa di Alfonsine

"Una vita esagerata"

di Loris Pattuelli

 Ci sono persone che sembrano fatte apposta per le luci della ribalta e che entrano ed escono dalle vicende di questo mondo come dalle porte girevoli di un Grand Hotel. E poi ce ne sono altre che dalla storia scappano vie come da una casa in fiamme e vivono e brigano e si affannano come se fossero dentro ad una bolla di sapone o sul set di un vecchio film hollywoodiano. Luciano Lucci ha scoperto che ad Alfonsine viveva la Marchesa Giuditta Passari Gallerati in Massaroli da Recanati, un personaggio curioso, affascinante, originale, e che sembra fatto apposta per accendere la fantasia degli affabulatori e di tutti gli altri cercatori di storie, storiacce e storielle. La Marchesa ere brutta come Emily Dickinson o nonna Abelarda e, a differenza dei suoi compaesani, non si è mai dannata l’anima per le vicende del socialismo, del liberalismo o del fascismo. Di bassa statura e di ancor più bassa socialità, questa signora pare fosse una credente assai poco praticante e che avesse, invece, una spiccata vocazione per i tavoli da gioco del casinò. Non sembra anche a voi che ce ne possa essere abbastanza per una bella storia politicamente scorretta?

Le Marchesa indossava abiti eleganti pieni di pizzi e merletti e poi anche graziosi cappellini all’ultima moda parigina. Non era una top-model: era una borghese eccentrica ed un pochino anche indisponente. Se diamo retta a quelli che l'hanno conosciuta, scopriamo che, così bardata, essa amministrava brillantemente i suoi possedimenti, governava la stalla, dava da mangiare ai conigli, soprintendeva ai lavori del giardino, dell’orto e dei campi di formentone. C’è chi la ricorda uscire dal pollaio con la testa piena di ragnatele. E c’è chi ce la mostra, invece, regalmente accomodata sul suo calesse, sempre indaffarata, sempre pignola, sempre impolverata o infangata come l'ultima delle disperate.

Ogni tanto spariva dalla circolazione e la gente diceva che era andata a Roma per una festa alla corte dei Savoia. Ma chi era veramente la Marchesa Giuditta Passari Massaroli da Recanati? Ecco una bella domanda in attesa di una bella risposta.

Non sarà mica stata una mutante, una immigrata, una spia, o una creatura venuta dallo spazio?

 Con così poche informazioni a disposizione, il rischio è, ovviamente, sempre quello di prendere un bel granchio. Bisognerebbe lavorare di fantasia, bisognerebbe che qualcuno avesse voglia di costruirci sopra una storia, bisognerebbe mettersi in testa che anche questo fiore cresciuto nel posto sbagliato è un pezzo della bella romagna di tutti noi. Vivere "una vita esagerata", una “vita come quella dei film”, non deve essere stato facile per una gentildonna del primo novecento, esattamente come non lo è neanche oggi. Secondo un azzardo non necessariamente così azzardato, la marchesa Giuditta Passari Gallerati in Massaroli da Recanati potrebbe essere la protagonista di una fiaba moderna, l'eroina di un romanzo sulla bassa, la superdiva di una sceneggiatura in attesa di diventare film. C’è qualcuno che ha voglia di provarci? C'è qualcuno che ha voglia di regalarle un altro scampolo di vita?

 

 

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