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Oratorio del Magazzeno

dedicato all'"Immacolata Concezione"

(completamente distrutto al Magazzeno-Frazione di Alfonsine)

 a cura di Luciano Lucci 

tratto in gran parte dal libro di G. Zanzi "Saluti dalle Alfonsine" (2019). 
Le foto e alcune parti della ricerca sono di Alberto Vistoli.

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  (un click o un tocco sulle mappe per avere un ingrandimento)

Per raggiungere la località 'Magazzeno' bisogna percorrere la via Destra Senio che parte dalla via Reale, (dopo un primo tratto che si chiama v. Giordano Bruno) e arriva fino sull’argine del Reno. Passata la Casa dell'Agnese, si arriva ad un nucleo di due case abitate.
 Qui si trovano alcuni resti: vecchie macine del mulino e i resti della chiesetta dell'Immacolata Concezione.

Sappiamo che via Destra Senio nel tardo ‘700 fu una carraia utilizzata per arrivare a una località detta Magazzeno dei Frati, dove c’era fin dal ‘600 un magazzino dei frati Canonici di S. Maria in Porto per deposito merci e per il commercio e l’imbarco lungo la via d’acqua, il Po di Primaro (oggi fiume Reno), che collegava queste zone con l’Adriatico e Venezia da un lato, e Ferrara e Bologna dall’altro. 

Qui i Canonici di Porto avevano una loro tenuta da loro bonificata, coltivata e anche abbastanza popolata con edifici.

Qui nel 1784 fu terminato il collegamento tra il Canale Naviglio voluto e realizzato dal Conte Scipione Zanelli di Faenza e il fiume Po di Primaro, che vi costruì anche un mulino e poi un'oratorio, così fu che questo tratto finale veniva chiamato Canale del Molino

La mappa del catasto napoleonico del 1807-08 
 
qui riprodotta, mostra che in questa parte finale del Canale del Molino (o Canal Naviglio) c’era oltre al Mulino, una specie di darsena per barche, e due edifici che erano probabilmente i vecchi magazzini dei frati di S. Maria in Porto.

Questo Chiesa-Oratorio del Magazzeno era "dedicato all''Immacolata Concezione' di proprietà di Pasolini Zanelli di Faenza, e fu eretta dal Conte Scipione Zanelli di Faenza nel 1785 al Po di Primaro dove sbocca il canale Naviglio"- così informava nelle sue "Memorie storiche di Alfonsine" G. Rambelli pag. 54 - e Adis Pasi, in una sua pagina di 'Note sul culto locale' "... là dove terminava il suo corso il Canale Naviglio. Quasi a consacrare la grandiosa impresa di quell'attivissima via commerciale che, oltre a collegare Faenza e i paesi rivieraschi col mare Adriatico, permise il sorgere di numerosi mulini e di una cartiera

Quando il canale Naviglio fu immesso nel nuovo Canale Destra Reno ('e scol'), l’attività del mulino cessò, e nel 1924 il Comune affittò il ‘caseggiato Molino del Po’ per adibirlo ai senza tetto. Poi nel 1933 il Podestà di Alfonsine Marcello Mariani lo fece ristrutturare per renderlo più abitabile.

La Chiesa-Oratorio e tutto l'abitato del Magazzeno furono distrutti dalla guerra e non ne restò memoria.

Il Comune di Faenza, a cui era andata, per testamento, quella parte di territori del Conte Zanelli, nel 1973 vendette quel luogo al sig. Mazzotti Pietro che, scavando, ha trovato alcuni reperti come macine da mulino e relitti della balaustra 

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I resti della balaustra è ciò che rimane della chiesetta dell''Immacolata Concezione'.

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Vecchie macine del mulino

 

A ridosso dell'argine del Reno resta il relitto in muratura dell'imbocco del Canale in Reno, anzi dei doppi Canali, come si vede nella foto.

 

Relitto in muratura dell'imbocco del Canale (foto di A. Vistoli)

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