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Il treno va a Mosca
… ma parte da Alfonsine

        di Luciano Lucci



In partenza dalla stazione di Alfonsine (1957)

In piedi da sinistra: 'Pizearda' Domenico Folicaldi, poi Eugenia Folicaldi, la figlia di Pizearda, 
Riccardo Ballardini (figlio di Brasulina), Giovanni 'Gianastri' Tarroni, Sauro Ravaglia, Enzo Pasi.
Accovacciati da sinistra 'e profes' Luigi Patuelli, Ilario Zaniboni

http://doc.kine.it/wp/treno-va-a-mosca/ 

'Il treno va a Mosca' è un film-documentario presentato al Festival di Torino del 2013 dove ha avuto una calorosa accoglienza. 
Dopo l'anteprima del 1° maggio a Bologna, nel 2014 dal 7 maggio è stato distribuito dall' Istituto Luce Cinecittà e ha cominciato il tour nelle sale arrivando in numerose città, quali Roma, Milano, Mantova, Firenze, Cesenatico, Bologna, Modena, Parma, Padova, Ascoli, Bagnacavallo, Sondrio, Riccione, Venezia, Cesena, Reggio Emilia, Forlì, Prato, Faenza, Sciacca (AG), Karlovy Vary (Repubblica Ceca).

Questo film racconta la fine di un mondo attraverso lo sguardo e i filmati 8mm di due alfonsinesi comunisti: Sauro Ravaglia e di Enzo Pasi.

Era il 1957 ad Alfonsine, la "rossa", Sauro e i suoi amici sognano un mondo di pace, fratellanza, uguaglianza: sognano l'Unione Sovietica. Arriva l'occasione di una vita: visitare Mosca durante il 'Festival mondiale della gioventù e degli studenti'. 

Sauro e compagni si armano di cinepresa per filmare il grande viaggio.

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Riconosciuto dalla critica e da numerosi articoli apparsi su tutti i giornali e riviste d'Italia dove si legge "imponente e prezioso il lavoro che Federico Ferrone e Michele Manzolini, i due registi, hanno fatto con Il treno va a Mosca, in cui l’intelligente riuso del materiale d'archivio non scade mai nel documentarismo di stampo televisivo, ma appartiene al filone sempre più alla moda ed artisticamente fecondo del found-footage", cioè di pellicole lasciate all'abbandono che vengono recuperate e riutilizzate, e in cui il montaggio si afferma come momento di elaborazione.

E così ancora una volta Alfonsine è diventata famosa nel mondo.

COME E' NATA L'IDEA DI PRODURRE QUESTO FILM

Chi sono i due registi autori del film Federico Ferrone e Michele Minzolini e come hanno incontrato Alfonsine, i filmini di Enzo Pasi e di Sauro Ravaglia?

Federico Ferrone, Sauro Ravaglia e Michele Manzolini

 

Federico Ferrone e Michele Manzolini laureati entrambi al Dams dell’Università di Bologna nel 2004, dal 2006 collaboravano saltuariamente con Home Movies e Claudio Giapponesi che è il loro produttore. Dopo aver realizzato diversi documentari nel 2008 circa hanno un’idea vaga di raccontare l’utopia sovietica nell’Emilia-Romagna 'rossa'.
"Abbiamo trascorso alcuni pomeriggi alla 'Home Movies di Bologna, l'Archivio Nazionale dei film di famiglia', finché non ci hanno indirizzato sulla 'Raccolta Pasi', che era stato un militante e un partigiano, e che conteneva per l’appunto il viaggio a Mosca".

Federico Ferrone e Michele Manzolini registi del film documentario "Il treno va a Mosca". Un lavoro di montaggio, che ripercorre la storia di una disillusione politica quella dell'anziano barbiere Sauro Ravaglia, protagonista nel 1957 di un viaggio dal suo piccolo paese, Alfonsine, fino alla capitale dell'Unione Sovietica per "vivere" il festival mondiale della gioventù socialista.

 

  

La prima scoperta fu che questa raccolta, nata da una donazione del figlio di Enzo Pasi, Guido, all'epoca assessore al turismo dell'Emilia Romagna, era solo una parte delle filmine che si potevano trovare ad Alfonsine.

"Iniziammo la nostra frequentazione con Alfonsine nel gennaio del 2010. – ci racconta Federico Ferrone - Tramite contatti telefonici con Guido Pasi, entrammo in contatto con e' Profes (Luigi Pattuelli) e i famigliari di Enzo Pasi. Scoprimmo che un'altra parte di filmine di Pasi, non consegnata alla Home Movies di Bologna, era stata già stata riversata in Video-cassetta VHS dalla Biblioteca di Alfonsine."

In realtà qualche anno prima era stato Domenico Guerrini, un dipendente comunale amico di Enzo Pasi, a fare tutto il lavoro. In seguito, dopo la morte di Enzo, il sottoscritto, venuto a conoscenza della cassetta VHS, aveva già realizzato con quel materiale un DVD dal titolo "Sogni sovversivi" che si può trovare su internet (basta scrivere su google "Sogni sovversivi").

Così con Michele e Federico passai insieme vari pomeriggi al bar Gulliver spiegando loro dove trovare le nuove filmine e chi le aveva riversate su VHS.

Mi chiesero poi di Sauro Ravaglia, che aveva partecipato a quel viaggio. Io dissi che lo conoscevo e che non era attualmente ad Alfonsine, ma in giro per il mondo, forse in Taihlandia. Sapevo anche che lui aveva parecchi filmati girati in 8mm., ma che era molto riluttante a diffonderli. Ma fortuna volle che Sauro tornasse ad Alfonsine il 10 aprile 2010, festa della liberazione del paese e della fine della guerra. Sauro, sentito il progetto, concesse la divulgazione e l'utilizzo dei suoi filmati.

Da allora i due giovani registi tornarono altre volte ad Alfonsine a raccontare come procedeva il loro lavoro, fino a che mi dissero che il film "Il treno va a Mosca" era pronto.

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