La vita di Tim Leary


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Ma chi e' Timothy Leary?

Il suo motto più famoso

 "Turn on, tune in, drop out" ("Accenditi, sintonizzati, abbandonati")

"E’ un concetto che mi ha insegnato Marshall McLuhan. Il significato è semplice: Turn on significa attivare la divinità o il grande spirito che è in ognuno di noi. Da migliaia di anni tutti i filosofi ripetono qualcosa di simile, accendi la spiritualità che è in te. Tune in significa che una volta che sei attivato spiritualmente e sei pronto per tornare in mezzo agli altri, devi trovare un mezzo per manifestare la tua nuova consapevolezza: dipingi, scrivi, suona qualcosa che sia in grado di esprimere la tua personalità. Drop out non significa una sorta di isolamento dovuto al consumo di marijuana ascoltando rock, ma un invito a cambiare la vita. Significa fare più cose possibili entrando ed uscendo dalla realtà”.
Timothy Leary

Accenditi: sveglia la mente, apri le porte della percezione. Sintonizzati: entra in sintonia con l'universo, comprendilo, ascoltalo. Parti: sentiti parte dell'universo e muoviti in esso, con esso. "Turn on, Tune in, Drop out!" 

Questo motto è stato lo slogan più celebre di tutti gli anni '60.

 

Timothy Leary e' nato nel 1920 a Springfield, ed e' stato, prima di tramutarsi nel profeta della rivoluzione psichedelica,  professore ad Harvard negli anni sessanta. Fu allontanato dall'insegnamento perché teorizzava l'uso del LSD come strumento per ampliare la   percezione e la "coscienza".  

Timothy Leary fine anni '60
 a cavallo a Silver di fronte alla Big House di Millbrook.
(Notare l'espressione di Silver)


   

Leary viene arrestato dagli agenti Don Strange (dx.) e Howard Safir (sx.) della DEA nel 1972

Imprigionato, fuggito, passato per innumerevoli avventure, negli ultimi anni della sua vita svolse il ruolo di conferenziere-performer   e teorizzò le possibilita' liberatorie delle nuove tecnologie. I suoi scritti più famosi sono Grande Sacerdote, The politics of  Ecstasy, Neuropolitique, Flashbacks, Caos e cibercultura.

  Fu famoso soprattutto per essere uno dei "guru" del movimento hippy degli anni '60

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Leary negli anni '60
 durante un Acid-test

 

Timothy Leary nel 1989


Timothy Leary nei primi anni '90
 quando si ripropose sulla scena cyberpunk

 

William S. Burroughs 

e Timothy Leary

Leary a Millbrook

Infanzia ed educazione 

Il Dr. Leary nacque il 22 ottobre 1920 a Springfield nel Massachusetts da una famiglia originaria del New England. Leary studiò per un breve periodo al "College of the Holy Cross" nel Worcester, Massachusetts, mal sopportando i severi insegnamenti dell'istituzione Gesuita. Frequentò anche la West Point (un'accademia militare), ma si ritirò dopo 18 mesi. Nel 1943 ottenne la laurea in psicologia dall'università dell'Alabama. 

Ottenne anche un dottorato (Ph.D.) in psicologia dall'università della California nel 1950. Divenne professore assistente a Berkeley (1950-1955), capo ricercatore alla Kaiser Foundation (1955-1958) e oratore in psicologia all'università di Harvard (Center for Personality Research) (1959-1963). Lavorò presso  nel Dipartimento di Relazione Sociali, Importanti sono i suoi studi nella ricerca sulla personalità.

Leary, successivamente, descrisse quegli anni in modo dispregiativo, scrivendo che fu "un anonimo impiegato istituzionale che ogni mattina guidava la propria auto fino al lavoro, in una lunga colonna di auto pendolari per poi tornare, ogni notte, a casa a bere martini... come molti milioni di borghesi, liberali, robot intellettuali".

L'esperienza psichedelica
e la ricerca

Durante una vacanza in Messico, partecipando ad un rituale religioso dei Nativi Americani, provò dei funghi allucinogeni contenenti psilocybina (un alcaloide della famiglia della tryptamina contenuto in alcuni funghi quali la Psilocybe cubensis e la Psilocybe semilanceata), questa esperienza cambiò decisamente la sua vita. 

Appena tornò ad Harvard, nel 1960, Leary ed i suoi colleghi, fra i quali, il Dr. Richard Alpert, iniziarono a condurre ricerche sugli effetti della psilocybina e, successivamente, della LSD assieme agli studenti diplomati.

Il Dr. Leary argomentò che l'uso di LSD nei giusti dosaggi, set (le aspettative di chi si accinge a prendere una droga) e setting (l'ambiente e la situazione in cui si trova chi si accinge a prendere una droga), preferibilmente sotto la guida di un professionista, altererebbe i comportamenti in nuovi e benefici modi. I suoi esperimenti non produssero omicidi, suicidi, psicosi o bad trips. 

Alcuni degli obiettivi della sua ricerca furono trovare una migliore soluzione al problema dell'alcolismo ed un modo di riformare i criminali recidivi. Molti fra i partecipanti alle ricerche di Leary riferirono di profonde esperienze mistiche e spirituali che, sostennero, cambiarono le loro vite in modo molto positivo.

Leary e Alpert vennero licenziati da Harvard nel 1963. I loro colleghi furono turbati dalla natura delle loro ricerche e dei genitori molto influenti si lamentarono presso l'amministrazione dell'università riguardo alla distribuzione degli allucinogeni. Non ancora scoraggiati, i due si trasferirono presso una grossa villa di New York chiamata Millbrook per continuare i loro esperimenti. In seguito, Leary scrisse: "Ci consideriamo come degli antropologi del ventunesimo secolo che abitano in una capsula temporale situata negli oscuri anni '60. Su questa colonia spaziale, stiamo cercando di creare un nuovo paganesimo e una nuova dedizione alla vita quale arte."

 Collaborò con Alan Watts, il divulgatore dello zen, Aldous Huxley, l'autore di "The Doors of Perception". 

Fu uno dei promotori della "Beat generation" assieme a Allen Ginsberg, Jack Jerouac, William S. Burroughs e Peter Orlovsky.

 

"The Psychedelic Experience"

Sempre nel 1963, assieme a Ralph Metzner, scrisse un libro intitolato "The Psichedelic Experience" (L'Esperienza Psichedelica, ripubblicato nel 1993), apparentemente basato sul Libro Tibetano dei Morti, nel quale si legge:

"Un esperienza psichedelica è un viaggio verso nuovi reami di coscienza. La dimensione ed il contenuto dell'esperienza non hanno limiti, ed i suoi connotati caratteristici sono la trascendenza dei concetti verbali, delle dimensioni spazio-temporali e dell'ego o identità. Tali esperienze di coscienza espansa possono verificarsi in una varietà di modi: deprivazione sensoriale (ndr. vedere anche John C. Lilly "http://deoxy.org/lilly.htm" e vasca di deprivazione sensoriale), esercizi yoga, meditazione disciplinata, estasi estetica o religiosa, oppure spontaneamente. Più recentemente sono diventate accessibili a tutti tramite l'ingestione di droghe psichedeliche quali psilocybina, mescalina, DMT, etc. Chiaramente, non è la droga a produrre l'esperienza trascendentale. Essa funge solamente come chiave chimica - apre la mente, libera il sistema nervoso dagli schemi e dalle sue strutture ordinarie. "

L'era di Millbrook terminò in seguito alle frequenti incursioni della FBI.

 

La diffusione degli psichedelici

Negli anni '60, diventò promotore della diffusione delle droghe alle masse. Sosteneva che le sostanze psicoattive fossero un dono della natura, in quanto nel cervello umano esistono dei neuroni la cui membrana viene eccitata tramite i recettori dedicati ad accogliere quei particolari stimoli, allo stesso modo in cui accade per i normali neurotrasmettitori. L'apertura della propria mente e l'esplorazione di essa tramite gli psichedelici, venivano viste da Leary come il futuro dell'evoluzione umana.

 

"I mistici ritornavano delirando da livelli superiori di percezioni, dove si vedono realtà centinaia di volte più belle e piene di significato dei segni della rassicurante vita normale… noi scopriamo improvvisamente che ogni cosa che accettiamo come realtà è solo una costruzione sociale". 

Leary pensava che i funghi avrebbero davvero potuto essere il mezzo per riprogrammare il cervello e riteneva che il governo americano, a torto, si riservasse il diritto di controllare ogni vegetale, ogni sostanza che permetta di cambiare la mente. 

"Ai vegetali che inducono un cambiamento cerebrale è sempre stato associato lo sciamanesimo, il misticismo, l'arte, la poesia, la libera sessualità, l'accettazione del corpo, un senso ecologico di unità di tutte le cose. Questo corre dall'induismo al taoismo, al buddismo, all'umanesimo greco. Ci fu un'enorme influenza della droga sulla rivoluzione francese, su Woodsworth, Coleridge, Emerson, Thoreau: è una tradizione. E' un caso che noi abbiamo 70 o 80 siti recettori per vegetali molto specifici nel nostro cervello. 

C'è stato qualche diavolo che ci ha dato tali recettori nei nostri cervelli? Le religioni hanno demonizzato questi vegetali perché ottengono effetti come quelli dei loro riti: aprono nuove prospettive e visioni, che hanno a che fare con l'illuminazione, lo sguardo interiore, la rivelazione. (…) 

Certo i bambini vanno protetti (…) ma il 'problema droga' è qualcosa che non può essere risolto inviando la Guardia Nazionale per cercare di impedire a chiunque di fumare marijuana".

 In quel periodo, grazie anche alla diffusione in occidente di religioni e filosofie orientali, delle quali gli psichedelici promettevano di raggiungere uno stato simile all'estasi e alla grazia da esse descritte, le droghe si diffusero in modo impressionante. Per questo motivo, Leary realizzò alcuni manuali per spiegarne l'utilizzo in sicurezza. 

Nonostante tutto, Albert Hofmann, lo scopritore della LSD, non era affatto d'accordo con l'idea di Leary di promuovere indiscriminatamente l'utilizzo della LSD, preferendo invece un approccio molto più ponderato ed attento. Si stima che, dalla sua scoperta, fino 1970, la LSD sia stata utilizzata da quasi due milioni di americani.

Il viaggio acido

"Ognuno dice che è un'esperienza del morire. Se non muori, non hai il controvalore dei soldi dati al venditore". 

E Timothy era morto molte volte. Riteneva l'uso dell'acido una delle verità fondamentali che può condurre in tutti i tipi di morte: morte dell'ego, morte delle false concezioni e poi farvi tornare indietro vivi. 

"I due minuti tra la morte fisica e quella cerebrale, mentre il tuo cervello è ancora vivo - quello è il territorio. Quella è l'area inesplorata che mi affascina. Io sto guardando ad essa (…) L'esperienza psichedelica è come una preparazione alla morte, la sua più antica metafora".

 

Arresto ed evasione

A causa dei suoi atteggiamenti anticonformisti, venne dichiarato da Richard Nixon come "l'uomo più pericoloso d'America”.  Scattarono delle severe leggi antidroga. Ci fu un processo a sua insaputa e Leary fu condannato per possesso di droghe. 

Nel 1965, ad un posto di blocco, la sua auto venne perquisita e in quell'occasione fu trovata una scatola d'argento piena di marijuana, probabilmente un peccato giovanile della figlia Susan, allora diciottenne. 

Leary per proteggere la figlia, dichiarò che la sostanza era di sua proprietà. La pena fu straordinariamente alta (la più alta mai emessa per possesso di Marijuana) per un crimine di quel tipo: trent'anni di reclusione e 630.000 dollari di multa. Anche la figlia venne condannata a cinque anni di carcere. 

Quando giunse in prigione, gli fu dato un test psicologico che la prigione usava per assegnare ai reclusi il lavoro appropriato. Avendo creato egli stesso quel test, riuscì a dare le giuste risposte per ottenere un lavoro all'interno della biblioteca della prigione, dalla quale evase nove mesi più tardi.

 Nel 1970, la Weather Underground Organization, previo compenso, fece evadere Leary e lo trasportò clandestinamente, assieme a sua moglie Rosemary Woodruff Leary, al di fuori degli Stati Uniti, fino ad Algeri. Il piano di rifugiarsi assieme a Eldridge Cleaver delle Black Panther andò male e la coppia volò fino in Svizzera.

Dopo essersi separato da Rosemary, venne catturato in Svizzera e riportato negli Stati Uniti nel 1972.

 

"The Eight Circuits of Consciousness"

Leary, successivamente, propose il proprio modello di consapevolezza della mente (il famoso "Eight circuit model of consciousness"), il quale suddivide la mente umana in otto diversi livelli, o circuiti, di consapevolezza. Secondo lui, la maggior parte della gente, nell'arco della propria vita, poteva accedere solamente ai primi quattro di questi circuiti. Gli altri quattro erano le proiezioni dell'evoluzione dei primi quattro e permettevano, fra le altre cose, di abituarsi alla vita nello spazio, oppure di espandere la consapevolezza in modo da agevolare ed ottenere futuri progressi scientifici e sociali. Leary suggerì che alcune persone avrebbero potuto "salire alle successive quattro marce" tramite la meditazione ed altri impegni spirituali. 

Leary citò come prova dello scopo dei quattro circuiti superiori la sensazione di volo e di movimento senza inibizioni provato dagli usufruitori di marijuana. Nel modello ad otto circuiti, una funzione teorica primaria del quinto circuito (il primo dei quattro superiori, sviluppato per la vita nello spazio esterno) è di permettere agli umani di abituarsi alla vita in ambienti dalla gravità ridotta o nulla. Altri benefici apportati dai quattro circuiti superiori, comprendevano: delle capacità empatiche superiori, la possibilità di viaggiare al di fuori del corpo (esperienze extra corporee, dette OOBE: Out Of Body Experiences), di riprogrammare la propria psiche, di dirigere in prima persona la propria evoluzione ed, infine, di prendere contatto con la "mente universale" (un concetto, solitamente identificato dalla dività indiana Brahman, molto comune nelle religioni e nelle filosofie dell'India).

 

Leary e il mondo dello spettacolo

Durante la sua vita, Leary fu il soggetto di una canzone dei Moody Blues, "Legend of a Mind" che lo immortalò tramite le parole: "Timothy Leary's dead. No, no, he's outside looking in" (Timothy Leary è morto/La morte di Timothy Leary. No, no, è là fuori che ci guarda). Da notare come il "dead" sia un gioco di parole (e nemmeno l'unico contenuto in quel brano) e non si riferisca solamente ad una ipotetica morte di Leary, ma anche al famoso "Libro Tibetano dei Morti (Bardo Thodol)" che in quel periodo venne tradotto o interpretato da vari studiosi e filosofi, fra i quali, appunto, Timothy Leary (v. "The Psichedelic Experience"). In Italia, la versione di Leary non è disponibile, ma si può trovare la, comunque ottima, versione di Robert A. F. Thurman (studioso di buddhismo e padre della famosa attrice Uma). Controversa ed opposta è la citazione nella canzone "The Seeker" degli The Who, nella quale, il protagonsita, alla ricerca di una sorta di verità universale dichiara: "I asked Timothy Leary, but he couldn't help me either" (Ho chiesto a Timothy Leary, ma non ha saputo aiutarmi nemmeno lui)".

Cercare di enumerare tutti gli artisti, in campo musicale e non, che lo hanno preso come fonte d'ispirazione è un impresa molto ardua. Aggiungiamo solamente un paio di band contemporanee: Tool, ed in particolare il loro leader, Maynard James Keenan è solito citare frasi famose di Leary (in particolare il monologo iniziale del pezzo "Third Eye" ("Think for yourself, question authority") nell'album Salival), e Nevermore, che hanno dedicato a lui un brano ("Timothy Leary", appunto, sull'album "Nevermore"), hanno utilizzato titoli di due suoi saggi per, rispettivamente, un album (The Politics of Ecstasy) ed un brano (The Seven Tongues of God, contenuto in "The Politics...") e, generalmente, scrivono testi ispirandosi alla sua figura ed alle sue idee.

Fu padrino di Winona Ryder (vero cognome: Horowiz), i cui genitori, amici di Leary, vissero per lungo tempo in una comune della California, assieme ad altri hippie e beatnik. Il padre Michael, in particolare, si occupava della stesura della biografia di Leary e di altri personaggi della controcultura.

Nel maggio del 1969,in Canada, partecipò alla registrazione della canzone "Give Peace a Chance" con John Lennon durante il famoso bed-in di quest'ultimo con la moglie Yoko Ono contro la guerra in Vietnam.

In varie occasioni, Leary flirtò con l'occulto e fu anche un membro dell'ordine degli Illuminati di Thanateros.

  La morte di sua figlia Susan

Nel 1990, all'età di 42 anni, morì sua figlia Susan. Era in carcere in quanto arrestata a Los Angeles per aver sparato alla testa del compagno mentre dormiva. Due volte fu giudicata mentalmente incapace ad affrontare il processo. Poi, una mattina, fu trovata morta nella cella della prigione. Aveva avvolto un laccio della scarpa intorno al collo e si era impiccata.

Gli anni recenti: L'informatica, la cibercultura

Negli ultimi anni della sua vita, si dedicò allo sviluppo di software per computer assieme alla software house Futique Inc da lui fondata, con particolare attenzione alla realtà virtuale (egli stesso definiva il PC come "l'LSD degli anni '90"). 

Il videogame più famoso creato dalla Futique fu "Mind Mirror", una sorta di simulatore/gioco di società tramite il quale il giocatore poteva esplorare la propria psiche e crearne una mappa. Il gioco, sviluppato per Commodore 64 e PC-IBM, ora viene considerato "abandonware" ed è reperibile facilmente in internet. Nel 1992, aprì il suo sito Internet personale.

Essendo una persona orientata verso il futuro, si sentì coinvolto nel filone letterario Cyberpunk. Esistono interviste incrociate fatte fra lui e William Gibson, uno dei padri di quel filone fantascientifico. Diventò promotore della fantascienza cyberpunk. Come ben spiegato nel suo libro "Caos e cibercultura", lui sosteneva come l'individuo dovesse essere l'unico pilota della propria esistenza, ed i protagonisti dei romanzi di quel genere, solitamente dei solitari (solitari, ma non isolati! costantemente a contatto con il resto del mondo, tramite il network) in lotta con le "autorità" rappresentano bene quel genere di ideale. 

Come spiegava lui stesso, la parola "cyber", deriva dal greco "kibernetes", che significa, appunto, "pilota", ed era utilizzato per i "piloti" delle imbarcazioni. Da qui, il concetto di "pilota della propria esistenza".

  Gli ultimi anni, il rapporto con la morte  

"Quando ho scoperto di essere un malato terminale, ero emozionato, perché pensavo: 'ora comincia il vero gioco della vita. Oh, ragazzo! E' il Super Bowl!'. 

Sono entrato nella sfida reale di come vivere una vita di potere, una vita di dignità. Come muori è la cosa più importante che possa mai fare. E' l'uscita, la scena finale. La morte è carica di paradossi e tabù, così è difficile per me pensare tutto questo, anche se sono coinvolto in un completo processo di morte. Segui la mia confusione? Io non posso esagerare il potere di questo tabù circa il morire. E' spettrale, è qualcosa di cui noi pensiamo di dover avere paura. La morte è qualcosa simboleggiato da Hiroshima e Nagasaki.

Nei mesi precedenti la sua morte, causata da un cancro alla prostata non operabile, Leary lavorò ad un libro intitolato "Design for Dying" (Progettare la morte). Il libro fu un tentativo di mostrare alla gente un modo nuovo di vedere la morte ed il morire.

Timothy e l'anima

Egli non credeva che qualcosa di umano potesse sopravvivere alla morte, diceva che se noi possediamo un anima, allora questa è la nostra mente, e il cervello è la casa dell'anima. Riteneva che la sua immortalità sarebbe stata il suo lavoro, e la sua leggenda, ed era sua speranza che queste cose avrebbero trovato una vita successiva sul sito internet che era diventato il più grande sogno nei suoi ultimi giorni.

 

I preparativi per "la partenza" 
e la mancata sepoltura crionica

Per un certo numero di anni, Leary fu eccitato dalla possibilità di congelare il proprio corpo tramite la sospensione crionica. Essendo lui stesso uno scienziato, non credeva nella possibilità di venire resuscitato nel futuro, ma riconosceva l'importanza delle possibilità offerte dalla crionica ed era un difensore della scienza futura. Lo chiamava il suo "dovere come futurista" e aiutò a pubblicizzarla. Leary ebbe relazioni con due organizzazioni di crionica, la ALCOR originaria, e la sua discendente, CRYOCARE, il cui motto è "Molti sono freddi, ma pochi congelati.

Nel patio di casa Leary, durante la malattia, c'era una bara crionica in cui si pensava sarebbe stato composto all'ora della sua morte. Il suo sangue sarebbe poi stato risucchiato e sostituito con composti antigelo, e il suo corpo congelato in nitrossido liquido in modo che il suo cervello avrebbe potuto essere conservato. 

Qualcuno dello staff l'aveva drappeggiata con luci di Natale e giochi di plastica, e una maschera yoga era stata messa sul cuscino. 

 All'ultimo momento per tensioni con lo staff di Timothy e per l'avversione della dirigenza della CryoCare all'idea di divulgare il suicidio di Leary sul World Wide Web, il progetto andò a monte e il contratto si ruppe. Leary decise di far cremare il proprio corpo, cosa che fu, e di distribuirlo alla famiglia ed agli amici.

Il suicidio via Internet

Il progetto di Leary era di suicidarsi con l'LSD nel momento in cui il dolore provocato dal cancro sarebbe divenuto insopportabile, e trasmettere il viaggio mortale in diretta, tramite Internet, sul World Wide Web. A chi non approvava la sua volontà di trasmettere in internet la propria morte rispondeva: 

"Vorrebbero che soffrissi in silenzio, in modo che possa evitar loro il dolore".

L'intervista di David Jay Brown

Che cosa pensi succeda quando si muore?: 

"Beh, io cerco sempre di essere scientifico"

E' alquanto difficile essere scientifici per qualcosa che è un puro mistero, a tal punto che noi non possiamo ancora neppure misurarlo.

 "Perché? Proprio questo è ci che è la scienza. La scienza ha a che fare con il mistero. La scienza ama trovarsi in errore. Noi sappiamo che quando il cuore cessa di battere - linea piatta - il cervello continua a vivere…" 

Per circa quindici minuti. 

"Sì, il che rappresenta una interessante e affascinante nozione, non è così? Particolarmente quando molte delle religioni orientali hanno sottolineato qualcosa di molto diverso da questo, giusto?"

Le religioni orientali - come il buddismo o l'induismo - sottolineano una continuità del Sé, che il Sé è eterno, e connesso a un Sé più ampio. E' alquanto difficile essere davvero scientifici circa quello che accade alla coscienza dopo la morte.

 "Come osi? Gettar via tutta la scienza… per quale motivo?" 

Non sto gettando via la scienza, è solo che non esiste al momento modo di misurare la coscienza! Non c'è evidenza su cui lavorare. 

"Naturalmente che c'è evidenza. Sto cercando di avere la mia stanza mortuaria pronta settimane, mesi prima, in modo che ci possano essere almeno venti o trenta modi in cui io non possa parlare né usare alcuna altra abilità motoria, ci sarà qualche modo per poter comunicare la mia esperienza"

Le attitudini verso la morte

"Mi sembra che la gente che muore naturalmente sia una vittima delusa del suicidio organizzato dallo stato" (…) "La morte e l'etica morale sono totalmente controllati dalla religione e dalla società. Per la filosofia umanistica - induismo, buddismo, taoismo - è fondamentale il modo in cui si muore, il modo in cui organizzi la tua vita, che ha conseguenze. Tu non hai scelta sul come arrivare qui, ma hai scelta totale di come, con chi, sotto quali condizioni morire. Hai intenzione di andartene come una salsiccia impacchettata, murato in un centro sanitario governativo? E costare a chi paga le tasse ventimila dollari al mese? I faraoni organizzavano il loro passaggio come una metafora. Voi eravate molto felici che nella tomba del Faraone si stesse costruendo un bel posto per voi. Le attitudini verso la morte sono assolutamente gli aspetti più importanti in una società, una religione, o nella vita di un individuo".

"Come umanista, tutto ciò per cui lavoro è l'identità. Non solo, ma dico pure: critica l'autorità, non attaccarla criticala. Prenditi responsabilità della tua natura divina. E' un gioco di gruppo. La morte è un gioco di gruppo!".

Il messaggio ai posteri

“Ognuno ha il Timothy Leary che si merita”.

Il giorno dell'addio

La morte di Leary, avvenuta intorno alle 6.30 del 31 maggio 1996 fu registrata su nastro per i posteri e catturò per sempre le sue ultime parole. Quella mattina si svegliò, il suo volto si mostrò sofferente per un attimo, poi si guardò attorno alla ricerca dei propri familiari. Riconobbe la sua ex moglie Rebecca, alla quale ammiccò, ed il figlio di sua moglie Barbara, Zachary. Si guardò ancora attorno, e disse: "why?" (Perché?), sorrise si grattò la testa e disse "why not?". Pronunciò la frase ripetutamente, con intonazioni diverse: tristi, allegre, pensierose, interrogative. Ad un certo punto disse "esperando", che in spagnolo significa "attesa", poi riprese a ripetere i "why not". Guardò Rosemary e le sussurrò "i love you" (ti amo), lei gli rispose allo stesso modo. Disse "why?" con un filo di voce ancora per un paio di volte, poi ricadde nel sonno profondo. La sua ultima parola, stando alla testimonianza di Zachary Leary, fu "beautiful" (stupendo).


Il nastro fu trasformato in un film. Il film fu chiamato "Timothy Leary's Last Trip" (L'ultimo viaggio di Timothy Leary) e i produttori calcarono sul suo desiderio iniziale per la preservazione crionica filmando segretamente una falsa decapitazione senza il permesso di Leary o della sua famiglia. Successivamente alla pubblicazione del film, i produttori rifiutarono di ammettere la falsità della scena, questo probabilmente, per generare aspettative e vendere più biglietti.

Dopo la sua morte, sette grammi delle ceneri di Timothy Leary furono raccolti dal suo amico al Celestis per venire poi spedite nello spazio su di un razzo che trasportava i resti di altre 24 persone inclusi Gene Roddenberry (creatore di Star Trek), Gerard O'Neill (fisico spaziale), Krafft Ehricke (scienziato missilistico), e altri.  

Una giusta fine per l'uomo che era veramente fuori-da-questo-mondo.

Il suo mito

Il termine Timothy Leary tickets (biglietti di T.L.) è un soprannome affettuoso dato ai piccoli quadrati di carta assorbente (detti anche blotter) sui quali viene applicato lo LSD liquido. Si presume che sia perché tali cartellini offrono un "biglietto" per uno spettacolo completamente nuovo: un viaggio verso terre fino a questo momento inesplorate. Una curiosità: i fogli imbevuti di LSD, sono diventati anche oggetti da collezione, per via dei numerosi disegni che vengono fatti su di essi. Alcuni di essi, mostrano ritratti di Tim Leary e molta gente andava da lui a farseli autografare.

Il suo sito non è stato più aggiornato dal 18 novembre 1999 e, dalla primavera del 2003, presenta una schermata con scritto "Think for yourself and question autority - Timothy Leary". 

Ad ogni modo, non è assolutamente difficile trovare informazioni su di lui in internet. La traccia che ha lasciato nella storia ed il fascino che suscita ancora la sua figura, hanno fatto in modo che la gente non lo dimentichi facilmente.

Il sito ufficiale: www.leary.com

Conversazione con William Burroughs

Hanno detto di lui:

  Auto epitaffio

"Vorrei evitare di essere messo in una frase su una pietra. Per epitaffio, preferirei avere una schermata di computer di epitaffi, che mostri l'epitaffio della settimana, che potrebbe essere uno dei seguenti: ex professore ad Harvard, ex carcerato, ex viaggiatore acido, ex disc jokey, ex consulente per i giochi di computer."

I soprannomi

"Big Daddy" (in quanto è stato l'uomo che rese popolare l'LSD negli anni '60) e "The Brain".

Hanno detto di lui

Tom Robbins:
"L'intrepido neuronauta che io considero come il Galileo dei nostri tempi, ma che e' un Galileo dotato di spirito irlandese, che lo rende tanto piu' simpatico"

William S. Borroughs
"Un vero visionario del potenziale della mente e dello spirito dell'uomo"
 

Alan Watts
(da "Autobiografia Alan Watts Zen e utopia: gli anni della rivolta Vol.II ed. la salamndra 1980)


"Fu tramite Aldous Huxley che sentii parlare per la prima volta di un certo dottor Leary, dell'Universita' di Harward, che eseguiva ricerche sperimentali sulla psilocibina, droga estratta da un fungo usato da molto tempo da alcuni indiani del Messico con intenti religiosi. Dal tono distaccato e leggermente saggio con il quale Aldous mi aveva parlato di queste ricerche, mi aspettavo di trovare un terribile pontefice nella persona di Timothy Leary, ma l'uomo di cui feci la conoscenza in un ristorante di New York mi apparve come un irlandese molto affascinante che portava un apparecchio acustico con la stessa eleganza di un monocolo. Assolutamente niente poteva lasciarmi prevedere che una persona cosi' simpatica e intelligente sarebbe diventato un giorno il fuorilegge piu' ricercato del mondo, un condannato in fuga accusato dei peccati di Socrate, e tutto col pretesto legale di  essere stato in possesso di una quantita' insignificante di marijuana.
Timothy allora lavorava in un dipartimento dell'Universita' che mi interessava da molto tempo, il Dipartimento delle relazioni sociali.... Harward era un'Universita' la cui reputazione intellettuale era talmente stabile che i suoi professori potevano permettersi delle audacie molto stimolanti. Ma, anche ad Harvard bisognava sapere che c'e' un punto da non oltrepassare; il guaio e' che Timothy non sapeva esattamente dove si trovasse. Tutto il tempo che sono rimasto a Cambridge ho mantenuto contatti molto stretti con lui e i suoi colleghi Richard Alpert e Ralph Metzner, perche', senza parlare della loro particolare attrazione per il misticismo chimico, erano le persone piu' vivaci e piu' fantasiose del dipartimento, senza contare Murray stesso che osservava i loro esperimenti con un profondo interesse critico e costruttivo anche dopo il loro ritiro ufficiale....  Nei miei tentativi di sprigionare una struttura intellettuale da cio' che Timothy e i suoi amici sperimentavano nei loro stati di coscienza psichedelica, dovevo risolvere diversi problemi. Perche' mi rendevo conto molto bene che il loro entusiasmo nel raggiungere quegli stati [di allucinazione ndr] li allontanava sempre piu' dai limiti dell'oggettivita' razionale che il dipartimento e tutta l'universita' intendevano mantenere... Tuttavia Timothy non poteva trattenersi e gli sembrava sempre di piu' che la ricerca dell'obiettivita' e del rigore scientifico si riassumeva in pratica in un rituale accademico destinato a convincere l'universita' che i nostri lavori erano sufficientemente noiosi e banali per essere graditi.
Timothy Leary e Richard Alpert iniziarono a terrorizzare Harvard e tutta la nazione con l'LSD e il loro slogan "Accendetevi (turn on), sintonizzatevi (tune in), e abbandonatevi (and drop out)"

Franco Bolelli:
(da "Starship viaggio nella cultura psichedelica" ed Castelvecchi 1995)

"Ringraziamo Timothy Leary 

Per gli arcobaleni accesi nella mente di una Politica dell'Estasi: il bacio per risvegliarci da un lungo sonno filosofico; il punto di svolta che avrebbe tramutato la nostra idea di politica, la nostra idea di estasi e i nostri modi di vivere

Per "sei come un dio, comportati come tale": rivelazione della ricchezza e del potere di creazione che abitano non in territori trascendenti ma negli organismi degli umani (se poi gran parte degli umani stessi non è stata pronta, beh, non possiamo certo farne una colpa all'oracolare Dottore)"

 
Susan Sarandon
"Leary rende sexy il caos della nostra vita quotidiana"
Allen Ginsberg
"Un eroe della consapevolezza americana"
Creem
"Il Nonno dei profeti ciberdelici"
Exposour
Pioniere dello spazio interiore. Avvocato dello spazio cosmico. Entusiasta del computer. Scrittore. Umorista. Ex-alunno di West Point. Ex-professore di Harward. Ex-progioniero politico. Provocatore straordinario. Uno sballato con lo stile e la grazia di Gary Grant."
Time
"All'eta' di settantadue anni, l'ex professore di Harward che sprono' un'intera generazione a 'turn on, tune in, and drop out', ora si considera membro del mondo cyberpunk. Il PC e' l'LSD degli anni '90."
William Gibson
"Sono arrivati gli anni '90, e il Dottore riceve"
Mondo 2000
"Il guru ciberdelico... il FPP (filosofo piu' pregevole) del Secolo XX"

 

    • La famiglia come comune: 
      una testimonianza da un'intervista di Winona Rider a Tim Leary

Tim Leary e' stato scelto da Winona Ryder come suo padrino
"Nel 1972 - scrive Leary nel suo libro Caos e cyberculture - quando ero in esilio in Svizzera, (dopo la fuga dal carcere e dalle Pantere Nere ndr) mi venne a trovare Michael Horovitz: ( Michael e Cindy Horowitz sono i genitori di Winona Ryder, amici e collaboratori di Leary ndr). Aveva con se' una foto di Winona scattata quando aveva circa una settimana, e quindi scrissi una dedica che dava a un nuovo Budda il benvenuto sul pianeta Terra. Incontrai Winona per la prima volta quando aveva forse sette anni, alla comune o tenuta di famiglia nella contea di Mendocino. Passeggiammo tenendoci per mano, e mi disse che aveva voluto incontrarmi perche' aveva sentito dire che ero uno scienziato pazzo. Una descrizione abbastanza buona, e subito ho capito che aveva un futuro. Da allora ci vediamo regolarmente."
 Ecco la decrizione che da' Timoty Leary della comune di Millbrook, dove visse fino alla  fine degli anni '60, in un'intervista concessa a Winona Ryder, figlia dei due Horowitz, tratta dal medesimo libro:

"Verso la fine degli anni '60, la mia famiglia e gli amici abitavamo a Millbrook, circa un'ora e mezza a nord di New York City, e questo era perfetto. Potevamo essere fuori tutta la giornata a passeggiare e a giocherellare, o semplicemente a stare insieme alla natura. E alle cinque facevamo una doccia e saltavamo in macchina: per le sette potevamo essere per un cocktail a New York. Poi alle due salivamo in macchina e alle tre eravamo a casa. Cosi' vivevamo il meglio di due mondi li' a Millbrook. E allo stesso modo molta gente di New York veniva a trovarci a fine settimana. La famiglia Mellon aveva una grande casa li' ( "The Big House", la casa davanti alla quale si e' fatto fotografare Timothy Leary ). I Grateful Dead ci venivano spesso e c'erano spesso anche artisti importanti e gente alla moda. Cosi' in quel periodo conoscevo molto bene Andy e andavo spesso al Factory e al Loft... (da Caos e cibercultura pag. 90)

Nell'intervista Tim fa riferimento anche al periodo in cui frequentava la comune o casa di famiglia degli Horowitz nella contea di Mendocino
Tim Leary: "Uno dei miei ricordi di te (si riferisce a Winona Ryder .ndr) risale al tempo che abitavate alla comune di Mendocino, ci mandavi lettere con piccoli disegni stilistici e altre immagini. Ed erano molto all'avanguardia. Forse erano punk, non certo roba hippie. Ti ricordi poi che non c'era la TV? 
Winona: E quello che era bello credo era che invece di guardare la TV inventavamo le cose. Usavamo l'immaginazione, e poi inventavamo le sceneggiate, e le recitavamo nella casa grande. Ti ricordi la casa grande?.......
....... E quel terreno, c'erano circa centocinquanta ettari. Non mi ricordo in quanti eravamo a viverci, ma ogni casa aveva il suo nome. Noi abitavamo nella "Magione", poi c'era il "Cottage", e perfino la "Capanna", Ogni casetta aveva il suo bravo nome, e ogni volta che si costruiva qualcosa, gli veniva subito dato un nome.
Avevamo tante occasioni per usare la fantasia. La gente pensa sempre che io debba essere stata frustrata ed annoiata lassu', ma era una benedizione in realta', perche' mi ha insegnato quanto ci sia qua dentro [ indica la propria testa ] da usare.

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