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| Albero genealogico Famiglia Baioni |
Famiglia
Baioni
(ramo di Enrico,
Raimondo e Meo d'Banéna)
Enrico
Baioni (Ricco d'Baiò)
(1873-1957)
Enrico Baioni nacque nel 1873 a Fusignano. Si trasferì a fine '800 ad Alfonsine dove lavorò come capostradino. Sposò Lucia Basigli. Abitarono a Borgo Gallina e poi si trasferirono a casa di Ciani. Ebbero
una figlia morta a un anno; poi due figli maschi: |
Lucia
Basigli |
Raimondo
Baioni |
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Nato ad Alfonsine nel 1901 da Enrico Baioni e Lucia Basigli, in una casa in affitto di Borgo Gallina, a 11 anni andò a bottega come maniscalco. Simpatizzante repubblicano, non fu particolarmente impegnato in politica. Durante il fascismo Durante il fascismo non prese la tessera del PNF. Poiché un Baioni, suo parente, era guardiano idraulico del fiume Senio, alla sua morte acquisì quel posto, essendo per tradizione una carica che si tramandava per via dinastica. Ma quando il fascismo salì al potere impose che per quel posto ci volesse la tessera. Raimondo non la prese e se ne andò da guardiano del Senio. Fece il maniscalco in una bottega presso la sua casa. |
Antonia Emaldi (Scamugnona) |
Un episodio con Sasdelli Sasdelli fu
uno dei primi capi del fascismo alfonsinese, violento, cattivo e
provocatore. Una sera Raimondo arrivò a casa della fidanzata Antonia
Emaldi (futura moglie) e si trovò un nipote di lei di nome Tino,
quattordicenne, che lo minacciò con una pistola vera. |
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La famiglia Nel 1932 Raimondo sposò Antonia Emaldi (Scamugnona). Ebbero due figli Romeo nato nel 1932 e Franca nata nel 1946. Abitarono nella casa di via Boari: i genitori, il figlio Romeo e la figlia Franca. Un episodio con Polgrossi Raimondo rifiutò di
pagare la divisa di balilla a suo figlio Romeo. Romeo (detto Meo d'Banéna) visse sempre coi genitori e non si sposò. La sorella Franca sposò 1970 Roberto Natali (1944 - 2003) da cui ebbe una figlia Enrica. Meo ha sempre fatto il maniscalco e il fabbro. Gran giocatore di stecca al biliardo, sempre amato e apprezzato da tutti è deceduto nel 2015 all'eta di 83 anni.
ERA ANCHE UN POETA Una sua bella poesia alla Madonna, che aveva disegnata e scritta a gesso su una lamiera, la cui foto mi inviò Franca Baioni. Su quella lamiera Romeo leggeva i colpi che avrebbe voluto incidere con la “tecnica dello sbalzo”. “sulle delineate righe legga la vision dei colpi delicatamente” Ove sto a rimirar la mia madonna / Non è ch’io voglia elevarla a monna / Ella sbalzata un dì quando sarà vera / E ripensando ch’era com’altra donna / Il mio veder oso non è chimera / E il vel sul capo discendente a gonna / Lascia veder in fronte real quel ch’era / E il tanto sperar che la man mi regga / Nell’opra proposta comparsa in mente / Abbia d’ambito a meritar io vegga / Ciò che riporto in cor sommessamente / Che sulle delineate righe legga / La vision dei colpi delicatamente. |
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