Antonio
lavorò come postino comunale fino al 1920, presso l'ufficio postale di
piazza Monti gestito dal direttore Romeo Stanghellini.
Nel 1912 nacque la
loro unica figlia Anna Maria. Antonio e Amabile non andavano d'accordo e si
separarono. Lui si licenziò da postino e ottenne una buonuscita di 1000
£ che a quell'epoca era tantissimo.
Antonio Isani
se ne andò a Milano dove trovò lavoro. In tempo di guerra lavorò
all'Ufficio metalli, fu poi rappresentante di forni elettrici. Fu un
fascista convinto, anche se non militante.
Mantenne buoni
rapporti con la moglie e la figlia. Sembrò voler tornare dalla moglie che
nel frattempo si era trasferita a Torino con la figlia Anna Maria e la zia
Mariangela Ricci.
Ma sia la moglie
Amabile che la figlia Anna Maria declinarono l'invito, pur rimanendo
amici.
Negli anni '60
Antonio lavorava come rappresentante di una ditta di forni elettrici.
Mentre era in Romagna ebbe una paralisi. Fu inserito nell'Ospizio per vecchi di Alfonsine dove morì.
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