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'via Popilia', Butrium e Agosta, a
cura di Luciano Lucci |
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La 'Fossa Augustea' era un imponente canale di collegamento tra il Po e il bacino posto a sud della città di Ravenna. Nel 132 a.C. lungo la costa romagnola fu inaugurato un percorso che da Rimini portava ad Adria, passando per Ravenna: si chiamò “via Popilia”, ed era una strada romana, realizzata dal console del 132 a.C. Publio Popilio Lenate, dal quale prese il nome. Quel percorso nelle nostre zone subì continue modifiche a causa del terreno cedevole e delle linee di costa mutevoli, tanto che ancora oggi è difficile ricostruirne il tracciato. In epoca post-antica venne a scomparire, e fu sostituita da un'altra via detta "Strada del corriere", utilizzata nell'ambito dell'esarcato bizantino con capitale a Ravenna, e che poi mutò il nome in "via Romana", e poi in 'via Romea'. |
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Il percorso della via Popilia dopo Ravenna correva subito sull’argine sinistro della Fossa Augustea, (nel primo tratto dell'attuale 'via Sant'Alberto'), poi a un certo punto c’era un’isola in mezzo alla fossa e pare che da lì il percorso passasse a oriente della fossa. (vedi mappa sopra) Poi da qui in avanti sono stati trovati due possibili tratti, uno più antico e uno successivo all’altro: il più antico era sull’argine della Fossa di Porto, arrivava nella zona dell’attuale S. Alberto, per proseguire probabilmente su un antico cordone dunale i cui resti sono la penisola di Boscoforte. Il
tratto modificato, e più recente, era più a nord-ovest nella zona di Umana e
proseguiva lungo un altro argine della fossa, quello che attualmente va da
Anita a Comacchio. La
stazione di ‘Augusta’,
segnata nella Tabula Peutingeriana, era in questa zona. Dalla
Tabula Peutingeriana (una delle più antiche mappe militari romane) si vede a
Nord di Ravenna sono segnate due zone: la prima con nome Butrium a 10 km, l’altra
col nome Augusta a nord dell’attuale percorso del Reno. Erano
probabilmente due stazioni di cambio del cavallo. L’Augusta è stata individuata nella zona di Umana, a ovest della famosa fossa Augusta che fungeva da idrovia, che partiva da Ravenna, poi un po’ prima di S. Alberto curvava a sinistra e seguiva, formando un arco, il tratto dell’attuale canale di via Cerba. Poi proseguiva fino alla zona di Humana (oggi Anita).
Qui poi creava una vasta fossa che aveva nome Fossa di Porto. I sondaggi di Vieggi e Roncuzzi l’hanno individuata a nord del Reno nella punta più a nord dell'isola detta poi "Pereo", dove sorgerà S.Alberto.
(cliccare o toccare sulle immagini per vederle ingrandite e più definite)
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(cliccare o toccare sull'mmagine per vederla ingrandita e più definita) Le
stazioni per cambio cavalli di ‘Augusta’
e 'Butrium'
segnate nella Tabula Peutingeriana. Questa è una mappa generalmente datata al
XIII secolo. Sarebbe opera di un anonimo monaco copista di Colmar,
che avrebbe riprodotto, verso il 1265, un documento più antico, da
alcuni databile oltre il 380 d.C, un'antica carta romana che mostra le vie
militari dell'Impero romano.
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Le
traccie trovate indicano un'area a 10 km. da Ravenna, lungo la via attuale di
S. Alberto e nella zona dove questa incontra di via Cerba. È il luogo da dove
poi si diramano le due tracce della via Popilia. Ne parlarono per primi Plinio e Strabone, come un centro abitato di origine umbra, documentato anche sulla Tabula Peutingeriana. Sondaggi
penetrometrici e saggi di scavo, con resti trovati, che furono svolti da Veggi
e Roncuzzi e da altri negli anni '60, hanno fatto pensare che Butrium
si affacciasse sulla fossa Augusta, per una banchina di 480 m. rimanendone ad
est. Poi tale insediamento rimase coperto da un banco di sabbie alluvionali. |
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In seguito all'avanzamento della costa verso est la via Popilia rimase sepolta e inutilizzabile e fu sostituita dalla 'via del Corriere', un tratto che ancora oggi ha mantenuto tale nome, e che in mappe antiche era chiamata anche 'via che fa il corriero'. Prese anche il nome di 'via Romana' e poi 'via Romea'. Correva su un nuovo cordone dunale.
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La
linea rossa indica la prima via Popilia, la linea verde indica la via Romea,
che nella parte verso il Po' di Primaro, e oltre il suo attraversamento, si
chiamava 'Via del Corriere'
In questa mappa si vede che nel 1750 dov'era la “Posta” cioè il luogo dove il corriere che veniva o andava a Venezia si fermava a riposare e a cambiare i cavalli.
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La
via del Corriere dov'era la “Posta” nel 1750, cioè il luogo dove il corriere che veniva o andava a Venezia si fermava a riposare e a cambiare i cavalli oggi c'è questa casa.
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