Eravamo
appena adolescenti quando ci accorgemmo che i barbieri di Alfonsine, dove
andavamo fin da bambini, sapevano tosarci solo ‘all’umberta’ (vedi
foto). Il nome del taglio all’Umberta derivava da Umberto I di Savoia,
che si faceva tosare con la macchinetta.
Ma quello era il periodo in cui noi ammiravamo Elvis Presley e Little
Richard con il ciuffo a banana rock. Non ne volevamo più sapere del
taglio a macchinetta (come invece è tornato di moda oggi, e forse è per
questo che a me fa letteralmente schifo), così sentimmo parlare di un
barbiere giovanissimo Elvidio, che faceva dei tagli alla Elvis Presley.
Lavorava per un negozio di barberia a Mezzano.
Fu
così che tutto il gruppo di giovani adolescenti di piazza Monti iniziò
ad andare a tosarsi a Mezzano da Elvidio, e cominciammo ad essere
irresistibili anche per le ragazze (vedi foto). Quando poi dopo qualche
anno Elvidio aprì in proprio un negozio ad Alfonsine per noi fu una
pacchia. Io posso dire che Elvidio fu il mio barbiere per tutta la
vita.
Quando
poi si ammalò gravemente fu difficile adattarsi a nuovi barbieri.
Elvidio
ancora oggi è rimasto presente nella mia vita in modo così intenso che
ogni mattina mentre faccio la doccia e lo shampoo, mi ritorna
automaticamente in mente. Questo perché un giorno infatti gli chiesi se
facesse male ai miei capelli fare lo shampoo ogni mattina, e lui mi disse
che il massaggio ai capelli che si somministrava con lo shampoo era
l’unico strumento per difendersi dalla loro caduta, e che quindi potevo
andar tranquillo che non mi sarei pelato di brutto.
L’ultimo ricordo di lui è legato a qualche giorno prima della sua
morte. Ero all’ospedale di Lugo proprio nel reparto oncologico per
seguire una visita di controllo di mia suocera, quando seppi che poco
oltre nel reparto di ‘terapia del dolore’ c’era Elvidio ricoverato.
Lo andai a trovare per salutarlo. Al suo capezzale c’era la moglie
Gigliola e una delle figlie. Mi avvicinai a lui e gli strinsi la mano, che
era gelida: “Mo’ coma a sit mess?!” – voleva essere una battuta,
(forse un po’ infelice), per alleggerire il nostro incontro. E lui mi
disse: “coma una machina a benzina, quand par sbali j’a mess dla
nafta” (come un’auto a benzina, quando per sbaglio ci hanno messo del
gasolio).
Il mio barbiere Elvidio era così.
(... e i miei capelli li ho ancora quasi tutti)
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