Alfonsine
1980
Gruppo di giovani
alfonsinesi in gita per un concerto a Faenza Da
sinistra: Loris Pattuelli, Paolo Secchiari, Valtiero Marzocchi
(Gualtiero), Piergiuseppe Manara (Spaz), Domenico Guerrini, Andrea Galletti (e
gal), Oliviero Barbieri (Oliva), Francesco Caroli (Frisco), Lauro Rambelli
(Lelo)
|
Nei
primi anni ’80 il centro culturale polivalente del Comune
muoveva i suoi primi passi con un allestimento di una saletta con mixer e
impianto di registrazione per gruppi locali, come gli 'Icecream' di
Alfonsine e i 'Reverse' di Fusignano, gestito da Domenico
Guerrini, dipendente comunale. Fu riaperta anche la Radio
Studio 93 sotto la direzione di Betti, rappresentante dell'Arci
alfonsinese.
Ma
all'epoca il rifugio di molti giovani erano le panchine.
|
Qui
sopra la foto dei Reverse con Giorgio Trioschi, Tubi Tiubes
(Enrico Montanari), Paolo Trioschi, Daniele Tozzola, Francesco
Malliani e Luciano Bertazzoni. |
Le panchine più frequentate erano due
quelle di Corso Matteotti, davanti a Gregori e in faccia all’arena Unità.
I gruppi di giovani che le frequentavano erano divisi in base ai gusti
musicali: c’era il gruppo punk o comunque amanti della nuova musica
emergente e il gruppo dei nostalgici del rock-psichedelico. Non comunicavano
tra loro.
In
alcuni casi c'erano anche un intreccio di forme culturali legate alla gestione
delle droghe che, come un virus, cominciavano già in quegli anni a circolare,
alla luce del sole le droghe leggere, sotto traccia quelle pesanti.
Questa
foto sotto, pubblicata da Mauro Baldrati, era una delle panchine di
Corso Matteotti nei primi anni '80, la prima davanti a Gregori. Inciso nel
primo asse dello schienale ci sono due scritte: ANFA con una siringa e FUMO.
Forse
quelle due incisioni stavano ad indicare lo scontro in atto tra chi si
opponeva all'uso di nuove droghe pesanti e altri... |
L'uso
di droghe leggere come la marjuana e l'hashish,
caratterizzavano la cultura di alcuni che tentarono di fare argine e opporsi
con veemenza a quelli che, già frequentato i vari locali lungo la costa
riminese fino a Gabicce, come la Baia degli Angeli,, stavano contaminando come schegge di
rimbalzo alcuni altri giovani alfonsinesi, con le prime diffusioni di droghe
pesanti.
|
Loris Pattuelli ed io entrammo
in qualche modo in contatto
con questi ragazzi
(un po' più giovani
di me).
Perché proprio
Loris Pattuelli ed io? Dopo l’esperienza di Radio Mariposa
('77-'78) ad Alfonsine e la sua
trasformazione in Radio Città a Ravenna ('78-80), dove poi organizzammo molte cose con la
stretta collaborazione dell’ARCI-Cultura e soprattutto del suo presidente
Stefano Giunchi, puntammo a fare qualcosa anche ad Alfonsine, dove il nuovo
assessore alla cultura era Gianni Zanzi, sull’onda dell’esperienza romana
di Renato Nicolini, Assessore alla Cultura di Roma, fece evadere la cultura
dai loghi deputati e circostanziati ed invase le piazze e le strade.
Avevamo incontrato casualmente il gruppo musicale locale gli Sgrunts.
Facevano le prove in una casa colonica abbandonata verso S. Savino di proprietà
dei Signani. C'erano Daniele Signani, Tubi Enrico Montanari, Luca Ruiba e
Mauro Caravita, “Kappa” Guido Morelli, e Lelo Rambelli.
Eravamo curiosi dei gruppi locali che facevano musica nuova e non
liscio. Ci piacquero e pensammo che si meritassero uno spazio nell'evoluzione
possibile dei giovani di Alfonsine. Con l'appoggio dell'assessore Gianni Zanzi
organizzammo per loro un concerto in piazza Gramsci. Avevamo
a disposizione anche la possibilità di utilizzare un fotocopiatore del
Comune, con cui
facevamo i volantini e pubblicammo anche un giornalino tutto dedicato a loro.
Organizzammo
poi, finanziati dal Comune, il primo Video-festival '80 al cinema Teatro Monti,
con varie proiezioni di
filmati musicali, quando i video clip ancora non esistevano, e una “Guerra
per bande”, dove alcuni gruppi punk-rock di Alfonsine e dintorni
si confrontavano sul palco: il gruppo alfonsinese Sgrunts, con lo "Schiaro"
(alias Paolo Secchiari) che, novello Humprey Bogart, per via di un
impermeabile sgualcito e col bavero in su, apriva la scena gridando al
pubblico “La logica uccide la bellezza e la fantasia!". Ricordo anche
il gruppo ravennate “The Stukas” che suonarono un brano punk, su un testo
che era la lettura improvvisata di una pagina dell’elenco telefonico.
Una serata rock all’Arena Unità

|
Sull'onda
di tutto ciò si mise in moto anche la FGCI di
Alfonsine tramite Massimo Martoni, che ottene da Ilario
Rasini, allora segretario FGCI, di avere a disposizione il ciclostile
per fare i volantini e ad intercedere con la gestione del Dancing
Milleluci per una concessione, "agevolata".
Ecco
qui a sinistra il volantino dove era scritto anche (c.i.p.
marzo 80, c.so matteotti, 52, sede del PCI di Alfonsine).
L'autore
del volantino fu Evilio Folicaldi di Villanova. |
|
Alfonsine
1982
E
poi una serata al Milleluci chiamata
“Rude Boy”
col
manifesto delle Pankine Riunite
.
Erano
passati alcuni anni, dopo che con l’aiuto dell’Assessore Zanzi si erano
fatte le diverse iniziative coi giovani di Alfonsine. Anche qui uno zampino ce
l’avevo messo anch’io insieme a Loris Pattuelli e Domenico Guerrini.
All'epoca il rifugio di molti giovani rimaneva ancora le panchine, ma proprio
in seguito a tutte queste iniziative cominciarono ad essere disponibili e a
farsi coinvolgere in qualcosa di creativo.
E
poiché l’unione fa la forza, si cominciò a unire i giovani delle due
panchine, prima con una partita di calcio gli uni contro gli altri e poi con
una squadra di calcio unificata detta “Pankine
riunite” che sfidò un altro gruppo di giovani che si era formato
in zona: quelli che facevano riferimento alla Parrocchia e a Comunione e
Liberazione, che venivano chiamati “quij de crucifess” (“quelli
del crocefisso”), oppure CIATTOS, dalla congiunzione della particella "CIAT"
di "ciaté" e "OS" come desinenza finale rubata a
CIPPOLS, altro gruppo storico di quegli anni. Questa denominazione piacque
talmente tanto a tutti che gli stessi giovani di chiesa piaceva auto-definirsi
"CIATTOS".
Formalizzato
così il nuovo gruppo “Pankine riunite”, ci si propose di organizzare una
festa rock: che fu dedicata nel nome a “Rude Boy” un film-documentario coi
Clash. Il tutto si svolse al Milleluci.
Passammo per la prima
volta una serata con tanti ragazzi e ragazze riuniti in un'iniziativa autonoma
e comune (ancora con il sostegno economico e patrocinio dell'Assessore alla Cultura
Giovanni Zanzi).
Io proposi a Danilo Moretti di fare il Direttore di Sala, e lui
stette al gioco e quella sera venne tutto ben vestito e gestì egregiamente
l'accompagnamento della gente ai tavoli-divano, spostava poltroncine ecc...
insomma era entrato nella parte. A me questa cosa piacque tantissimo, e ancora
oggi la ricordo. Ho anche il vago ricordo, ma non ne sono certo che Giorgio
Pappi preparasse all'ingresso tisane fatte da lui, perché ne era un appassionato.
|