Alfonsine

| Ricerche sull'anima di Alfonsine

 

 

ALFONSINE GIA' NEL 1988 ERA PIÙ AVANTI DI TUTTI

di Luciano Lucci

Visita della delegazione di Alfonsine al Mulino di Mayahi 
appena costruito

Il Comune di Alfonsine fu il primo (e purtroppo uno dei pochi comuni italiani) a creare un gemellaggio e un rapporto di scambi e di aiuti con un villaggio del Niger di nome Mayahi. Se l’avessero fatto tutti i comuni di tutta l’Europa ora il mondo andrebbe meglio.

Il 3 - 4 Marzo 1988 una delegazione alfonsinese composta dal sindaco Giovanni Torricelli, da Rino Montanari presidente del Comitato Africa, da Luciano Lucci, Giovanni Vecchi, Menico Guerrini e Flavio Ceroni, fu calorosamente accolta dalle autorità e dalla intera popolazione di Mayahi, villaggio del Niger in seguito alla realizzazione di un progetto di Cooperazione, finanziato dalla popolazione di Alfonsine, consistente nella realizzazione di una farmacia di villaggio e di cinque piccoli mulini per la pilatura del miglio... 

I frammenti di immagini che seguono sono un doveroso e affettuoso omaggio a Giovanni Torricelli, primo sindaco italiano ad essere accolto in Niger, a Mayahi, assieme alla delegazione alfonsinese. Un viaggio intenso e significativo dal quale scaturì, anche per l'impegno e l'entusiasmo di Giovanni, una significativa esperienza di Cooperazione in Niger e in Senegal, che perdurò per vari decenni.

Eravamo la delegazione di Alfonsine che per oltre 10 anni portò a Mayahi, un villaggio del Niger in culo al mondo, aiuti finanziati dal Comune e da fondi europei (o dell’ONU?), per costruire una farmacia, 5 mulini, e poi l’allestimento e arredamento per una specie di ospedaletto per partorienti, poi il sostegno a un progetto di elettrificazione, per far funzionare i frigoriferi, infine creare vari pozzi artesiani per l’acqua potabile. Il mulino e la farmacia e i pozzi furono realizzati con manodopera locale.

I pozzi secondo le metodiche di ricerca e scavo proprie della gente del luogo. 

 

A poche centinaia di chilometri da lì (a Tessaoua) incontrammo poi, durante un’escursione, una ditta italiana la Nuovo Pignone che stava allestendo un pozzo da una falda trovata a due chilometri di profondità. Operavano tramite gli aiuti finanziati dal governo Craxi. Questi aiuti andavano a chi vinceva la gara d’appalto e quindi di fatto rimanevano agli italiani. I dipendenti della Nuovo-Pignone ci raccontarono che un loro compagno era di Alfonsine e che era appena tornato a casa perché non stava bene.

Imparammo poi che si trattava di Luigi Cavalieri che abitava in via Roma. Tornò a casa per fare delle analisi, dato che non si sentiva bene, e morì in quello stesso anno.

La differenza fra i due modi di operare negli aiuti era chiara: i nostri pozzi venivano creati dove si trovava l’acqua a 100 metri di profondità, scavati pressoché a mano da gente del luogo, e gestiti con pali in legno e carrucole. Mentre quello della Nuovo-pignone e simili non coinvolgevano gente del luogo, cercavano falde profondissime e il sollevamento dell’acqua avrebbe poi necessitato di motori per le pompe e benzina, tutte cose di difficile manutenzione e approvvigionamento, specie se ci fosse poi stato bisogno di sostituire i pezzi eventualmente rotti.

Di sicuro i nostri pozzi hanno funzionato per diversi anni e probabilmente funzionano ancora, non so gli altri…

 

Luciano Lucci ad Agadez coi ragazzini con cui giocava a pallone  sotto il minareto della moschea

 

 

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Invitati a pranzo dal Capocantone

Giovanni Torricelli (sindaco di Alfonsine)

Io e Prist nella traversata del deserto

Incontro con una donna touareg...

... e coi suoi figli

Seconda visita nel 1990 di una delegazione alfonsinese col nuovo sindaco Natalina Menghetti

 

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Luciano Lucci gioca coi bambini a Iferouane in Niger, in un'oasi touareg di nome Iferouâne, distretto di Agadez, anno 1988

Il testo del video

"Siamo rimasti molto impressionati e direi che ci siamo innamorati di questo paese, e penso che avremo nostalgia di tornare presto.... Uno degli slogan che abbiamo usato ad Alfonsine per discutere con la popolazione era Alfonsine per Mayahi-Mayahi per Alfonsine Ma la gente pensava "Cosa avrà Mayahi da dare ad Alfonsine... ?"

... qui si sta combattendo una battaglia che non è solo vostra ma è di tutto il mondo, perché se voi non vincete - voi e noi non vinciamo contro la desertificazione, contro il rischio dell'abbandono di questo Sahel, il deserto avanzerà e aumenterà la miseria in tutto il mondo e le difficoltà per tutti cresceranno e si abbatteranno anche sul mondo del nord, perché ormai il mondo è un'unica barca e se va male qualcosa va male per tutti. In questo modo quando di nuovo andremo ad Alfonsine e anche nelle zone vicine a dire perché è importante questa cooperazione, pensiamo che la gente capirà perché è importante anche per noi"

IL 17 LUGLIO 1994...

Fu il giorno della morte tragica di due carissimi amici Luciana Sassatelli e Joaquim Buchumi dell'ONG COSPE, oltre a un'altra cooperante e l'autista.

Era un'amicizia forte che legò noi del Comitato Africa con i due rappresentanti del Cospe Luciano Sassatelii, che ne era la fondatrice e presidente, e Joaquim Buchumi, un africano del Ruanda che lavorava per loro. Fu colpo durissimo quando lungo una di quelle strade che avevamo percorso tante volte insieme da Niamey a Dosseau, in Niger, ebbero un gravissimo incidente d'auto.

 Era domenica pomeriggio, 17 luglio 1994, io ero in Sardegna con amici, aspettando l'evento della serata: l'Italia in finale con il Brasile.

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