Miti
di Romagna
E
Mazapegul
di
Loris Pattuelli
Il Mazapegul è un folletto dispettoso, il protettore delle bestie e della casa. Con il suo bastone da passeggio e con in testa un berrettino rosso, il Mazapegul è l'antico spirito che giace con le donne. Di gradevole aspetto, lo si direbbe un incrocio tra un gatto e uno scimmiotto. Come la maggior parte dei suoi simili, non gira che di notte e lascia impronte dappertutto. Se lo tratti bene, ti fa i lavori domestici, ma se lo fai arrabbiare, ti rovescia tutta la casa. Il Mazapegul lo puoi scacciare in centomila modi. Lo puoi anche catturare, chiudendolo in un sacco. Ma a che pro? La notte dopo lo troveresti ancora lì, leggero come un refolo di vento e pesante come la pietra degli incubi.
Per il dizionario Devoto-Oli, il folletto è un "essere fiabesco della tradizione popolare, piccolo ed astuto, magnificamente operante a danno o a vantaggio dell'uomo". Folletto, in romagnolo fulèt, nodo di vento, piccolo mulinello che s'alza quando l'aria è calma. La radice "fol" significa "soffio d'aria" da cui derivano i termini latini follis, flare, flatus e gli italiani folle, folata, folletto, ma anche fola, favola. Il Mazapegul è piccolino, di pelo grigio e corre spedito sulle zampette posteriori. In testa porta un berretto rosso e tra le mani stringe un bastone da passeggio. Per il resto è nudo come un verme o un bambino appena nato. Il Mazapegul è il genio tutelare della famiglia, lo spirito degli antenati, è quell'attività onirica che mette in comunicazione il cielo con la terra. Per Anselmo Calvetti, Mazapegul è derivato da pécul/pécol e significa "il piccolo dalla mazza". La mazza (bastone, martello, zanèta) intesa come l'arma con la quale la divinità tutelare della casa impediva agli spiriti maligni di oltrepassare la soglia domestica.
Il Mazapegul alza le sottane delle signore, salta in groppa alle rane, intreccia le code delle mucche, le criniere dei cavalli, i capelli delle fanciulle, nasconde e sposta oggetti, suggerisce sogni, dona gioia e spensieratezza alle persone amate. Il Mazapegul può trasformarsi in un filo d'erba, una foglia, un sasso, può essere così piccolo da passare per il buco della serratura o così grande da bloccare una strada. Inconsistente come l'aria, il Mazapegul è capace di assumere qualsiasi aspetto, può diventare un animale, un attrezzo da lavoro, un gomitolo di lana, una fiammella, un mostro, oppure può trasformarsi in radici, tronchi, rami. Il Mazapegul fa i dispetti a quelli che lavorano, sa imitare la voce umana, si diverte a confondere i discorsi, eccetera, eccetera. Splendida creatura il Mazapegul, vero? Forse ce n'è ancora qualcuno in giro, forse c'è un qualche nostro conoscente che gli assomiglia un pochino. Bisognerebbe tenerlo presente.
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