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Michelangelo in bici da Madrid ad Alfonsine (2017) (sei qui) |
In
bici da Madrid ad Alfonsine (cliccare o toccare sulle foto per avere un ingrandimento) a
cura di Luciano Lucci |
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1 aprile Hola España! Sono arrivato ora a Madrid, il viaggio è andato benissimo. Ho deciso di passare la prima notte in un ostello non lontano dall'aeroporto per poter riposare bene e sistemare al meglio la bicicletta per la partenza di domani mattina. Fuori si sta bene, ci sono 18 gradi, ma domattina se ne prevedono 3. Sono steso su un letto, ho il Wi-Fi, in TV c'è DmaxEspaña e sono consapevole che questi saranno gli ultimi comfort che mi coccoleranno. |
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Dall'ostello si vedono già le montagne in lontananza. Vedendole dall'alto oggi in aereo confesso di aver avuto un filo di smarrimento perché ce ne sono davvero tante, ma la voglia di mettersi in gioco è tantissima. Vi lascio al vostro sabato sera nelle discoteche, nei pub, nei ristoranti o nelle vostre case. Io sto per immergermi nella natura selvaggia e ho il cuore in gola per l'emozione! |
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2 aprile
Buongiorno
a tutti!
Qua in Spagna c'è il sole, ma tira vento e ci sono 5 gradi. Ho già
percorso una cinquantina di km e a parte il freddo direi che va tutto
bene! Adesso rimonto subito in sella prima che mi congeli!
GIORNO 1 FINITO Sapevo che sarebbe stata dura, ma forse non pensavo che sarebbe stata così dura fin da subito. Appena uscito da Madrid la strada ha iniziato a salire; non sono salite lunghe, ma ti tagliano in due gambe e mente. In più ci si è messo anche un fortissimo vento contrario a complicare la situazione. |
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Ho
cercato di tenere duro come potevo e alla fine mi sento davvero
soddisfatto. Oggi ho percorso 113 chilometri, e considerando che erano
pieni zeppi di salite posso dire
che è stata davvero una bella giornata. Oggi ho visto colline verdissime,
campi di grano immensi, zone boschive apparentemente inesplorate, conigli
e caprioli che mi tagliavano la strada. Se dovessi descrivervi dove sono
ora probabilmente non riuscirei a rispondere con esattezza. Mi sono
accampato completamente in mezzo al nulla e l'unica cosa che so è che la
vista è davvero stupenda. Ah sì, fa un freddo boia, ma questo
tecnicamente non dovrebbe fare testo... |
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3 aprile Ragazzi! Sono a Maranchon, a 1350 metri di altitudine, fa freddissimissimo e ci sono tante tante salite. Stanotte sono riuscito a dormire un po', ma il freddo si è fatto sentire. Al mio risveglio la tenda era coperta di brina e la temperatura era abbondantemente sotto lo zero. Sono condizioni totalmente sconosciute per me e sto facendo il possibile per andare avanti verso Saragozza che dista circa 200km da qua! GIORNO 2 FINITO Oggi giornata assurda. Sveglia in mezzo alle montagne con la brina sulla tenda, monto in sella ibernato sperando di scendere di quota, invano. Salgo su un altopiano a quasi 1400 metri d'altezza e la strada è tutta un sali e scendi. Freddo boia. Inizio a scendere a quasi 50 all'ora con gli occhi che mi si ghiacciano, il percorso diventa sterrato, poi asfaltato ed in salita, poi di nuovo sterrato ed infine asfaltato. Arrivo ad un paesino dove vivranno forse 4 pecore, cerco qualcuno e mi portano in un campo dicendomi che qui mi posso accampare senza problemi. Oggi ho percorso 122km, me ne mancano 110 circa a Saragozza e sono al massimo dell'esaltazione! Mi appresto a passare un'altra gelida notte sotto le stelle... Vamos! 4 aprile Come
la nebbia non lascia cicatrici |
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Allo stesso modo ci incontriamo,
GIORNO 3 FINITO Ragazzi, sono carichissimo! Oggi mi sono svegliato con un dito di ghiaccio sulla tenda, ho fatto 115km, pedalato contro venti a 40kmh, salito due volte sopra i 1000 metri di quota, sceso a 250, arrivato a Saragozza, goduto della vista di una delle più belle cattedrali del mondo e proseguito fino a questo piccolo paesino: "Perdiguera". Ho conosciuto un signore che mi ha dato il permesso di accamparmi in un campo da tennis al coperto e sono contentissimo perché finalmente stanotte potrò dormire tranquillamente senza svegliarmi alle 5 mezzo ibernato. Domani
mi avvicinerò ai Pirenei, la parte più dura del percorso. Sto
raccogliendo informazioni per capire cosa mi aspetta, intanto affilo gli
artigli e mi preparo alla sfida! |
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5
aprile GIORNO 4 FINITO Dopo
giornate intere passate a salire e scendere tra altipiani e colline,
arrivare in minuscoli paesi sperduti, essere costantemente accompagnati da
un paesaggio brullo, secco, disarmante, ora tutto cambia. I Pirenei te li
trovi davanti così: imponenti più che mai, color roccia viva, coperti di
neve, la cui vetta oltrepassa le nuvole. Domani sarà la tappa più dura di
questo viaggio. Devo passare prima a 1350 per raggiungere Bonasa, scendere e
ricominciare a salire
verso quella follia alta 1900 metri, di cui so solo che non ci sono paesi,
che è durissima e che stamattina ha nevicato. Domani si fa sul serio, e ho
deciso di prepararmi al meglio. Stasera, dopo una tappa di 105km dormirò in
un ostello a Graus, bellissima cittadina su un lago che ha l'acqua del
colore del cielo, mi darò una sistemata, mangerò come un reduce di guerra
e ricaricherò le batterie per domani. Per far rendere l'idea: sono talmente
emozionato che l'emozione supera la fatica (e fidatevi che ce ne vuole).
6
aprile
Ragazzi, è pazzesco! Ho scalato il primo passo a 1380 metri, durissimo. Sono sotto zero, tra le nuvole, sento caldo, sento freddo, non ci capisco più niente! Le gambe stanno imprecando in dieci lingue diverse ma adesso riparto e tento la scalata ai 1900. Daiii!
GIORNO 5 FINITO Quello che è successo oggi mi lascia completamente disarmato. Dopo la prima "bestia" a 1380 metri che ha decisamente lasciato il segno, ho iniziato a salire verso il passo che oltrepassa il Pico de Aneto, la cima più alta di tutto il viaggio. Ho percorso più di 500km in questi giorni, ma messi insieme restano irrilevanti rispetto ai 30 che mi hanno portato in cima a questa salita. |
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Il vento, contrario, era talmente forte che non
riuscivo a guidare la bicicletta.
Sono stato sballottato a destra, sinistra, fuori strada, fino ad appoggiarmi
al Guard Rail, ma non so nemmeno io come, sono riuscito a restare in piedi.
Ad una manciata di chilometri dalla vetta, oltre ad una curva mi compare la
neve al bordo della strada, con mucchi via via sempre più alti.
All'improvviso passa un nuvolone, non inizia a nevicare ma il vento diventa
fortissimo. Scendo dalla bici, inizio a spingere, la strada sale, la neve
dai mucchi inizia a volare ovunque. Freddo cane. Trovo un giaciglio e mi
butto addosso tutti (davvero tutti) i vestiti che ho. Prendo la bici a mano
e ricomincio a salire, col vento che mi comanda. L'unica cosa che mi sono
detto è: "se mi fermo sono fottuto" e sono arrivato in cima. La
discesa forse è stata ancora più pericolosa della salita, con le folate di
vento che piombavano all'improvviso sulla strada e mi facevano sbandare. Ho
lisciato i Guard Rail e sono riuscito a scendere. Sentivo dietro di me la
montagna urlare, come se le fossi appena sfuggito e avesse voluto
riprendermi, inghiottirmi. L'ultima foto che ho risale a prima della
tormenta, quando ero totalmente ignaro di ciò che sarebbe successo. Solo da
lì si può capire quanto quel posto fosse inospitale: non crescono alberi,
la strada sale all'infinito verso il nulla. Da quel momento ricordo solo gli
occhi socchiusi, le mani congelate, la neve che mi taglia le guance. Se ci
penso tremo ancora. Oggi è successo davvero di tutto. Fisicamente è dura,
ma tengo botta; psicologicamente i Pirenei mi stanno martellando. Stasera
dormirò in un ostello e cercherò di recuperare in vista della tappa di
domani che prevede l'ingresso in Francia, un muro a 1350 metri e un altro
subito dopo a 1000, poi tregua con ste cavolo di montagne! Adesso ci posso
quasi scherzare su, però là fuori si sente ancora il vento che sbatte
sulla roccia.
7 aprile E
l'ultima montagna l'abbiamo buttata giù! GIORNO 6 FINITO Questa è l'ultima neve, l'ultima montagna, l'ultimo giro di pedale sui Pirenei. Quelle che due giorni fa erano cupole bianche che mi apparivano in lontananza ora sono colline via via sempre più basse che mi scorrono a fianco. Essere usciti da lì confesso che è un vero e proprio sollievo visto ciò che mi hanno fatto passare. Stamattina avevo tante incertezze su come sarebbe stata la mia condizione dopo la follia di ieri, ma dopo una salita a 1380 metri con pendenza media al 12%, un'altra a 1000 con media al 14 e 100km percorsi ho tirato un sospirone di sollievo. Stasera torno sotto le stelle e dormirò in un campeggio tra i colli francesi (dicono che se mi becca la Gendarmeria a dormire accampato in giro mi fanno un mazzo grande quanto il Pico de Aneto). Domani potrei realmente vedere la prima tappa pianeggiante di questo viaggio e avvicinarmi a Carcassonne, che mi affascina moltissimo. Sono passati quasi due anni dalla mia maturità, ma giuro che non mi ricordo una parola di francese! Gesticolo, inserisco inglese, spagnolo, romagnolo e chi più ne ha più ne metta e alla fine mi diverto anche. Un saluto dai colli francesi: i Pirenei li abbiamo vinti!
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8
aprile GIORNO 7 FINITO Si, vi starete chiedendo tutti quanti perché non ho postato la foto di Carcassonne, o dei colli francesi, o di un paesaggio qualunque. La risposta è tutta qui: cibo. |
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Non mangiavo pasta da troppo tempo e anche se qualitativamente ci vuole del coraggio a definire "pasta" quella della fotografia, io sono comunque al settimo cielo! Oggi ho percorso 110km tutti tra le colline, tra veloci sali e scendi e con un costante vento contrario. Carcassonne è una città bellissima: antica, moderna, piena di cultura, storia, tradizioni, leggende, odori, persone. Stasera dormo a casa di due signori che affittano una camera nella loro soffitta. Al prezzo di un campeggio non mi sveglierò alle 5 coi piedi congelati (spero). Avendo a disposizione la cucina mi sono sbizzarrito: ravioli al sugo (800 grammi e porzione da 4 persone), sugo aggiunto, pane, salame, Nutella, patatine e tavoletta di cioccolata! Stasera andrò a letto sazio come un capodoglio spiaggiato in attesa del tappone di domani. Buon sabato sera! |
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9 aprile GIORNO 8 FINITO Parti dal profondo cuore della Spagna, ti risvegli con il ghiaccio sulla tenda negli altopiani, salti sui pedali e ci metti tutto te stesso per passare i Pirenei, con la neve, il vento e alla fine vedi il mare di Montpellier. |
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Dopo
tutto quello che ho passato è una liberazione godere di questa brezza,
dell'odore della salsedine, dei sorrisi dei turisti che rimangono di stucco
quando gli dico che vengo da Madrid. Oggi ho percorso 121km, dormirò in un
campeggio sulla costa e mi sento più fresco mai. Appena ho visto questa
grande macchia azzurra davanti ai miei occhi ho pensato solo ad una cosa:
casa. |
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10 aprile "E
chissà se si può capire
GIORNO 9 FINITO Ragazzi, che giornata! Stamattina mi sono alzato presto, ho caricato tutto sulla bici e sono partito più carico che mai. Sapevo che avrei dovuto lasciare il mare e addentrarmi verso l'interno e ho fatto una mega colazione. Ho raggiunto Arles e dopo aver pedalato tra le campagne francesi e risalito alcune colline sono arrivato ad Aix En Provence, dopo un tappone da 146km!
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Si, pane
e Nutella fanno miracoli a quanto pare, ma resto convinto che se ci fosse
stato un
piatto di cappelletti al ragù starei ancora pedalando in questo momento per
la gioia...
Viva il 10 aprile, per sempre
Resistenza. |
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11 aprile GIORNO 10 FINITO I giorni in viaggio passano così: a volte su una lunga ciclabile che costeggia un bellissimo fiume, a volte su statali trafficate, coi camion che ti sbuffano calore addosso. La Francia, un po' come il mondo attorno è bella perchè varia ed io me la sto godendo al meglio, per come posso. Stamattina sono partito da Aix En Provence, tra le colline. La strada andava costantemente su e giù, come sulle montagne russe. Sono arrivato a Frejus e nonostante tutti i chilometri accumulati ho scalato l'ultimo passo che mi ha portato dall'altra parte, a sentire di nuovo l'odore del mare. Oggi ho percorso ben 151km e ripensandoci su adesso, a mente fredda, non so come ho fatto perché erano tutti tra le montagne. Mi sento un tutt'uno con le strade che percorro, coi rumori nella vegetazione, con tutto ciò che mi circonda. Sono a due passi da Cannes: terra di pellicole, di registi, di macchine che vanno veloci. Il viaggio è un po' come un film; un film in cui dirigi, reciti e guardi.
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12 aprile Generale
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GIORNO
11 FINITO |
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13 aprile Poserò la testa sulla tua spalla
e
farò un
sogno di mare
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GIORNO 12 FINITO Questo
posto è un paradiso. Qualunque aggettivo finirebbe per sminuirlo da tanto
che è bello. Oggi ho percorso 150km, salito e sceso tutte le montagne a
strapiombo sul mare che la Liguria mi ha gentilmente "offerto". La
stanchezza inizia decisamente a farsi sentire, così come tutti gli
acciacchi che giorno dopo giorno sono diventati sempre un po' più
fastidiosi. Dormo per terra da diverse notti ormai. Domani ho il Passo
Centocroci da fare e li darò tutto, tutto,
tutto quello che ho ancora nelle gambe e nella testa per cercare di arrivare
dall'altra parte. È una salita che conosco, che ho affrontato dall'altro
versante e che merita tutto il suo rispetto coi suoi 1060 metri di
altitudine e per le pendenze molto ripide. Passata quella sarò in Emilia
Romagna, con rotta verso Parma e poi verso casa! Non so come andranno le
cose domani, ma so che ce la metterò tutta, in ogni caso. Per capire dov'è
il tuo limite devi prima cercare di passarlo. |
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14 aprile "Ho
letto da qualche parte che nella vita importa non già di essere forti, ma
di sentirsi forti. Di essersi misurati almeno una volta, di essersi trovati
almeno una volta nella condizione umana più antica, soli davanti alla
pietra cieca e sorda, senza altri aiuti che le proprie mani, e la propria
testa."
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GIORNO 13 FINITO Ragazzi,
è il momento! Oggi ho percorso 176km, sono partito vedendo il mare di
Sestri Levante, ho toccato le nuvole sul Passo Centocroci sopra i 1000 e
sono sceso a manetta fino a Modena, a due passi dalla Romagna! Realmente,
non credo di aver mai fatto così tanti chilometri in un solo giorno ma
sapendo che mi manca così poco per arrivare non sento minimamente la
stanchezza! Domani mattina insaccherò per l'ultima volta la tenda, indosserò
la mia divisa e inizierò
una piccola passeggiata di 115km fino a casa! |
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15
aprile Sono
a Bologna, ad un tiro di schioppo da casa!
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1800 km. GIORNO 14 FINITO: MADRID/ALFONSINE in bicicletta è un sogno che diventa realtà. "Ma è necessario affrontare i rischi, perché il rischio più grande nella vita è non rischiare nulla. Chi non rischia nulla può evitare le sofferenze e l'angoscia, ma non può imparare, sentire, cambiare, crescere, progredire, vivere o amare. È uno schiavo, incatenato dalle sue certezze o dalle sue assuefazioni. Ha
rinunciato alla sua caratteristica più grande, la sua libertà individuale.
Solo chi rischia è libero." Grazie a tutti, di cuore. |
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(cliccare sulle foto per avere un ingrandimento)
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"Corriere di Romagna" | |
L'arrivo ad Alfonsine e le interviste televisive |
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