Il
Parco "Millegocce di
Luciano Lucci |
A COSA SERVE IL PARCO MILLEGOCCE E COME FUNZIONA? >Premetto che molto di ciò che ho scritto deriva in gran parte dal documento del Consorzio di Bonifica che progettò e realizzò tale parco dopo l’evento meteorologico del 7, 8 e 9 ottobre del 1996 (220 mm di pioggia).
Il video è di Raoul Brunetti
La Cassa di Laminazione (detta “Parco Millegocce”) ha lo scopo di area di
parcheggio temporaneo delle acque in esubero del Cavo Alfonsine, ma solo in
caso di eventi pluviometrici rilevanti. Quelle acque vi saranno trattenute fino al momento in cui le stesse potranno tornare a defluire verso il Canale Destra Reno. In
condizioni normali tale Cassa svolge il ruolo di Cos'è il Cavo Alfonsinese? e a cosa serve?
Si chiama CAVO DI ALFONSINE il canale principale su cui scaricano le fognature e acque reflue di Alfonsine di sinistra Senio, e, in caso di piene, dei canali e fossi di aree agricole limitrofe. In caso di siccità quei canali e fossi possono prendere acqua dal Cavo e dal Laghetto del Parco "Millegocce". Queste acque reflue arrivano nella grossa tubazione che affianca il canale segnato in rosso nella mappa, che viene chiamato da lì in avanti "Cavo Alfonsine", e poi "Scolo Alfonsine" Non so poi se la separazione tra acque chiare e acque nere avvenga solo nei pozzi neri di cui ogni casa è fornita, o con due condotte separate. Da qui queste acque sfiorano il parco 'Mille gocce' per poi seguire il canale di scolo detto 'Scolo delle Alfonsine' fino al 'Canale Destra Reno'. Prima però entrano nell'impianto di depurazione di via Passetto, da una tubazione sotterranea. Lì vengono trattate e depurate, poi escono sul fossato che va in direzione via Puglie e da li arrivano fino a via Passetto e proseguono e vengono mandate nel canale Destra Reno. (Il percorso totale è di 5 km.) In caso di emergenza, e cioè che non riescano a entrare in questo canale “Destra Reno”, come è successo alcune volte, per evitare che le acque esondino o che le fognature non prendano più l'acqua, si fanno scaricare nella vasca di laminazione per permettere il contenimento delle acque che, in caso di piena, lo Scolo di Alfonsine e il canale Cavo di Alfonsine non è in grado di contenere nel suo alveo. Il
funzionamento della
(foto di Loris Pattuelli) Durante un evento di piena rilevante del cavo Alfonsine, la cassa d espansione è destinata a riempirsi, con l'immissione attraverso una soglia sfiorante della lunghezza di 75 metri.
La laminazione avviene solo quando il Canale è al limite della tracimazione, in casi di effettiva emergenza, evitando l'immissione delle acque di prima pioggia, ricche di carichi inquinanti.
La tracimazione avviene dal canale verso il laghetto permanente. All'interno della cassa di laminazione infatti è stato realizzato un piccolo laghetto, in adiacenza alla soglia sfiorante. La sua funzione è di dissipare la spinta energetica di quando l'acqua, in fase di riempimento, con l'evento di piena del cavo Alfonsine, straripa nella cassa. Inoltre permette la decantazione di particelle solide in sospensione prima che queste possano depositarsi nell'area del parco. Infatti è poi dall'esondazione dell'acqua dal lago che la cassa inizia il suo riempimento, come si vede dalla foto sotto. (maggio 2023 foto di Loris Pattuelli) Man mano che l'evento di piena si esaurisce e che quindi il livello dell'acqua del canale va a ridursi, attraverso delle tubazioni poste sotto lo sfioratore e presidiate da valvole che consentono il flusso di acqua solo dal lago verso il cavo. Quando il livello del lago si abbassa, l'acqua dalla cassa di espansione torna progressivamente nel lago dal ruscello. La cassa si svuota progressivamente e con funzionamento automatico.
Al termine dell'evento di piena resta una piccola quantità di acqua in cassa, che si provvede ad eliminare utilizzando un impianto idrovoro costituito da due pompe sommergibili. Questo piccolo impianto è posto direttamente a contatto con il lago permanente realizzato all'interno della cassa di espansione.
Il lago ha inoltre un'indubbia valenza di tipo paesaggistico-ambientale, oltre che riserva di acqua in caso di siccità per l'irrigazione dei campi vicini. Si è prestata attenzione all'esigenza di garantire la salubrità delle acque evitando il ristagno e lo sviluppo di condizioni idonee per la proliferazione di zanzare e altri insetti. Quindi è stata realizzata un'alimentazione continua del lago con acque provenienti da canali utilizzati per l'irrigazione, e da una "fontanella" alimentata da acqua di falda. Una portata di circa 200 litri/sec. di acqua corrente viene immessa da questa fontanella in un piccolo ruscello posto all'interno del parco, attraverso il quale essa viene condotta al lago, da cui per mezzo del piccolo impianto idrovoro, viene prelevata e immessa nel Cavo Alfonsine. UNCIELO Se non l'avevate ancora visto, oramai è tardi è rimasto solo questo. Era un blocco di un metro cubo di argilla sulla cui faccia superiore erano profondamente incise le parole UNCIELO senza spazio tra le due. L'opera di Francesco Arena è ispirata al Paradiso dantesco. Rivediamo nel video qui sotto l'ultima installazione di Terrena - Land art in Bassa Romagna sulle tracce di Dante un’unica parola. Il blocco fu installato nel 2021 en plein air e lasciato a contatto con gli eventi atmosferici che lo avrebbero consumato, riportando l’argilla di cui era composto alla sua naturale origine di terra e il cielo a cui allude, un altro che si aggiunge a quelli immaginati da Dante nel suo Paradiso, a disperdersi nel vento e nella pioggia. "Un pezzo di cielo caduto sulla terra, che data la sua fragilità decade dal suo stato di grazia e di trascendenza, si combina senza opporre resistenza all’immanente. Un cielo altro alla portata dell’uomo che è sintomo di trasformazione e rigenerazione." (Francesco Arena)
Le
foto sono di Loris Pattuelli
I video sono di Alberto Vistoli e di Marco Saiani
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