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| Ricerche
sull'anima di Alfonsine
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Fu uno dei più ricchi proprietari
terrieri di Alfonsine Domenico Violani (Mingò d’Pasaré)
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Non aveva figli con la moglie Gigina, e desiderando avere eredi, si accoppiò con una ragazza alfonsinese, Maria Bedeschi, sorella del babbo di Verdiana Bedeschi. Era figlia di Ettore, e madre ignota. Era nata ad Alfonsine il 27
giugno 1911, in via Mameli n° 6 ad Alfonsine. Quando Ettore Bedeschi
si sposò nel 1915 con Ernesta Mazzotti legittimò quella piccola
bambina. Per questa ragazza Domenico Violani creò
un appartamento annesso ad una delle sue case contadine abitate da
Mazzotti, in una traversa di via Raspona. Lì la mise incinta due
volte ed ebbe due figlie Gianna e Santuzza. Essendo sposato non
ottenne la possibilità di dare il proprio nome alle figlie, che
comunque portò a vivere con sé nella casa di Corso Garibaldi, dopo
che la moglie se ne fu andata. Pagò poi per loro l’iscrizione al
Collegio delle suore San Giuseppe di Lugo. Maria Bedeschi fu quindi la donna di
Pasaré (Domenico Violani) a cui diede due figlie illegittime,
(una di queste Gianna Bedeschi, fu poi moglie del dott. Giorgini)
Maria
Bedeschi Maria, minacciando “Pasaré” di
riprendersi le figlie e portarle a casa sua, riusciva a farsi dare
molti soldi, e andò a vivere a Bologna. Il Violani si appassionò in seguito ad
un caso particolare: una ragazza di Alfonsine era stata accusata di
aver gettato il feto del proprio figlio in un pozzetto ed era stata
messa in prigione. Pasarè l’andò a trovare e si appassionò alla
sua storia tanto che l’aiutò a farla uscire di prigione. Quando la ragazza Michelina Manzoni
figlia di Timoti, e sorella del babbo di Sergio Manzoni, fu libera, la
prese a casa sua come cameriera. Qui siamo tra gli anni 1940-1944. Violani (Pasaré) durante la guerra
sfollò in via Mazzini, dove ammalato fu accolto presso il pronto
soccorso e lì collocato, dove morì alla fine del 1944. Lasciò in
eredità i suoi poderi e le sue case coloniche alle due figlie,
mentre alla ragazza Michelina le due case di corso Garibaldi. A
Michelina rimase solo il terreno delle case abbattute dai
tedeschi durante la guerra, oltre ai diritti dei danni di guerra, con cui
nell'immediato dopoguerra fu costruito un casotto per Timoti in Corso Garibaldi. La Maria Bedeschi a Bologna dopo la
liberazione fu uccisa pare da un gruppo partigiano, accusata di essere
stata spia dei tedeschi, ma molto probabilmente per un fatto di
gelosia personale di un partigiano. La figlia di Timoti, Michelina Manzoni,
lasciò abitare nel casottino costruito il proprio padre, mentre lei
andò a lavorare a Roma dove conobbe il suo futuro marito da cui ebbe
due figli. Arturo e …. Morto Timoti la casa fu venduta a
Fausto Minguzzi che vi costruì una casa a due piani. |