Quando eravamo bambini (o già ragazzini)
ogni tanto arrivava una sorpresa sopra il cielo di Alfonsine del
dopoguerra:
si sentiva il rombo di un aereo a bassa
quota che con due o tre acrobazie volava sopra le case, soprattutto una di
via Mameli. "L'è Piligré, che va a salutè ca' su..." ("è
Pellegrino che va a salutare casa sua").
Era un altro dei miti di Alfonsine, uno dei
vari piloti di aereo nati proprio qui in paese, come Ugo, l'aviator, Fino e
Pirì d'Cesti
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Pellegrino
Pezzi nato ad Alfonsine |
Serg.
pilota Pellegrino Pezzi
Era
nato ad Alfonsine il 3 ottobre 1914.
Studente
al Liceo classico, Pellegrino Pezzi era coetaneo ed amico di Serafino
Faccani e di Vittorio Ghini, altri due giovani alfonsinesi che con lui
dividevano uno sviscerato amore per il volo. Insieme si recavano
all'aeroporto della Spreta, che raggiungevano quasi sempre spingendo sui
pedali per tre ore buone, fra andata e ritorno, per godersi quei cinque o
dieci minuti di volo.
Pellegrino
Pezzi con il carro degli studenti alla Festa dell'Uva di Alfonsine del 1934
Pezzi lo ottenne però dopo gli
altri due, il 25 febbraio del '37.
Ottenuto
il
brevetto di pilota civile di primo grado, concluso il corso di pilotaggio continuò a frequentare l'aeroporto
ravennate volando su vari tipi di aerei.
Il
5 maggio del 1937 fu chiamato alle armi, al Centro di reclutamento dell'Aeronautica a
Ferrara proprio perché già in possesso del brevetto civile.
Il
10 luglio successivo venne iscritto nei ruoli del personale navigante e un
mese e mezzo più tardi richiamato in servizio, fu destinato alla Scuola
di pilotaggio di Foggia per il conseguimento del brevetto di pilota
militare.
Il
2 settembre fece il "volo ambientazione" sul Breda 25: tre giri
campo con altrettanti atterraggi a doppio comando. Il 23 dello stesso mese
decollò da solo e il 9 ottobre iniziò i voli di addestramento acrobatico
ai comandi del Breda 28. Il 19 novembre passò al 2° reparto della stessa
Scuola di Foggia e affrontò la fase di istruzione propriamente militare
sui Fiat CR.20.
Il
periodo sull'aeroporto pugliese si chiuse nei primissimi
giorni del '38, con la promozione a sergente pilota e l'assegnazione alla
150° Squadriglia
del 6° Stormo Caccia, schierata a Ravenna.
Alla
Spreta, oltre all'ambiente divenutogli familiare nei mesi del corso di
pilotaggio, ritrovò numerosi romagnoli.
Poi fu trasferito a Vicenza. La permanenza
qui fu tuttavia molto breve: poche settimane dopo
l'assegnazione al nuovo reparto fu collocato 'in congedo come
sottufficiale della Riserva'.
Dopo
l'entrata in guerra dell'Italia fu richiamato in servizio.
Il 20 ottobre dei '41 fu inviato all'aeroporto
di Gela, in Sicilia, dove restò fino ai primi di febbraio dell'anno
seguente quando fu trasferito all'aeroporto di Marsala; poche
settimane poi nuova assegnazione, questa volta a Palermo e un mese
dopo, il 3 aprile, ulteriore trasferimento all'aeroporto di Castelvetrano,
e poi a Sciacca.
Nel
luglio del '43 era di nuovo a Ravenna, il Reparto servizi del campo
della Spreta. Qui lo colse l'8 settembre. |
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L'8
settembre1943
Tornato
a casa, vi restò fino al passaggio del fronte e alla fine della guerra
senza subire pressioni o minacce da chicchessìa. II 7 maggio del '45 si
presentò al CAR di Forlì ed fu definitivamente congedato. Nel corso del
conflitto era stato decorato con due concessioni della Croce al merito di
guerra.
Sposatosi
ebbe tre figli: Clotilde (Tilde), Antonio, Giorgio.
Dopo
la scomparsa in circostanze tragiche della moglie, Pezzi non era più
stato lo stesso, fino a quando nel 1992, un male improvviso
lo aveva allontanato definitivamente dalla sua
passione.
Fu
trasferito a Solarolo, dove dopo pochi mesi morì, a 81
anni.
"Si sono svolti ieri pomeriggio ad Alfonsine i funerali di Pellegrino
Pezzi, l'ottantenne conosciuto in paese e nel Ravennate come quello
che "volava basso". Pezzi era infatti un appassionato
pilota d'aerei, iscritto all'Aeroclub di Ravenna da 50 anni; pilota
di caccia nella Seconda guerra mondiale, aveva ottenuto il brevetto
per pilotare gli aerei da diporto a soli 17 anni, cosa inconsueta
per quei tempi.
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"Sicuramente il più anziano degli iscritti
all'Aeroclub
non solo di Ravenna, ma di tutta la Provincia, Pellegrino aveva
mantenuto la passione del volo un po' "spericolato",
pilotando in modo divertito e facendosi conoscere da tutti per i
suoi voli bassi sui tetti delle case di Alfonsine, il modo di volare
sotto i ponti del fiume Senio, il salutare le persone a terra
facendo scuotere le ali del suo velivolo a due posti."
"Era una persona divertente e
disponibile", ricorda il suo amico Renzo Romagnoli, già
responsabile d'officina al Club di volo di Ravenna e compagno di
tante scorribande, con il Cessna in dotazione, nei cieli della
Romagna. "Ricordo quella volta che per causa sua dovettero
sospendere una partita di calcio: continuava a 'parare' con il
proprio velivolo le palle lanciate dai giocatori da terra."
"Vincitore negli anni '60 di una delle tante 100
km. di volo di precisione insieme all'industriale Citterio, Pezzi
aveva frequentazioni con grandi personaggi del volo, ed aveva
inculcato la passione dell'aereo nei suoi tre figli e nella moglie,
che spesso lo seguiva durante le competizioni. Dopo la scomparsa in
circostanze tragiche della moglie, Pezzi non era più stato lo
stesso, fino a quando 3 anni fa, un male improvviso lo aveva
allontanato definitivamente dalla sua passione."
(Raffaella Mariani)
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