THE
SGRUNTS
Una
band dell'estate '80...
che voleva essere suonata
di
Luciano Lucci
All'inizio erano in cinque, tutti
studenti di ragioneria. Provarono per tre mesi in una sala abbandonata a
Fiumazzo, e subito crearono la "loro" musica, non riproducibile,
non mercificabile. Tentativi maldestri a volte evanescenti o complessi,
altre volte recuperati da altri: era comunque un modo nuovo di fare
musica, più che una musica nuova.
In
parallelo al rock (para-rock), ma oltre il rock (...).
Già
distrutti dalla Scuola, facevano iniziare tutti i loro concerti con
lo "Schiaro" (alias Paolo
Secchiari) che, novello Humprey Bogart, per via di un impermeabile sgualcito e col bavero in su,
gridava al pubblico `La logica uccide la bellezza e la
fantasia!"
Suonavano gratis, o al massimo per una pizza. L'importante era la
musica come avventura ed elemento di festa sovversiva.
Forse
non sapevano suonare. Nessuno l'ha mai capito. La loro musica non
poteva essere ripetuta: la musica cessava così di essere una merce,
usciva dal valore di scambio commerciale.
(un
click o un tocco su ogni immagine per averla ingrandita)
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VOLEVANO
ESSERE SUONATI
Il
pubblico non poteva rimanere certo un consumatore passivo di quella musica
e diventava per forza produttore della comunicazione, inserendosi in un
gioco collettivo scatenato dalle provocazioni sonore. Così più che
suonare venivano "suonati" dalle situazioni che si creavano
intorno, dall'ambiente stesso.
Amore
e odio, divisioni tra chi danzava scatenato sotto il palco e chi urlava di
smetterla, che concretizzavano la frase profetica di apertura del
concerto.
Una
volta intervenne qualcuno a tradimento, che di prepotenza staccò
addirittura tutto l'impianto di amplificazione.
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1980
IL CONCERTO
IN PIAZZA GRAMSCI
Il
loro primo concerto si tenne in Alfonsine nella Piazza Gramsci durante una
calda serata di luglio. Luci gelide al neon diffuse, dai lati della
piazza, dai tre bar che lì si affacciavano. Il palco rimase vuoto fino
alle ore ventiquattro. Il pubblico era di pochi
giovani e qualche anziano, più i clienti abituali davanti ai bar.
La musica di 'Flowers of romance" dei Pil rimbalzava soffice da un
muro all'altro. Voci, bisbigli, silenzi, urla entravano nei microfoni,
tutti i rumori del pubblico venivano amplificati: come John Cage quando
aprì la porta della sala di concerto per farvi entrare i rumori della
strada, non per rigenerare la musica, ma per darle il colpo di grazia e
criticarne i codici stabiliti e ripetitivi. Quando alle 24 gli Sgrunts
salirono sul palco il concerto era finito, il pubblico se n'era andato.
Dopo
aver perso alcuni elementi a causa del servizio militare ebbero un nuovo
nome 'Schnauzer' e terminarono la loro carriera al “Rinascita Inn",
un locale underground di Ravenna: quella volta come gruppo di spalla ai
Litfiba, allora ancora sconosciuti.
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TANTI
ANNI DOPO
Com'è
andata a finire per quei
ragazzi che tentarono l'assalto al cielo?
Tubi Enrico Montanari (alla batteria), si affermò in seguito come
uno dei migliori performers italiani di tecno-music. Si diede poi al
restauro di mobili antichi. Era veramente bravo e fu una piacevole
scoperta, che trovò la sua conferma nel festival per Christian Vistoli
nel giugno 2013, dove Tubi suonò nella buca Gulliver con Steno e Denis
Gaudenzi, un trio che formava il gruppo ODO. È deceduto nell'agosto 2014.
Ivan Capellari sostituì Tubi negli “Schnauzer” ora abita in
provincia di Pordenone e gestisce un negozio di attrezzatura per la
pesca.
"Kappà" (Guido Morelli), che suonava il sax e si esibiva
con uno scolapasta in testa, oggi fa il calzolaio e conduce il negozio
“Millepiedi”;
Mauro Caravita (Koroné), subentrato con le tastiere al posto di
Kappa, fa il falegname restauratore e rigattiere di cose vecchie;
Luca Ruiba (basso), dopo aver gestito una tabaccheria, è diventato
capo elettricista al Teatro Alighieri di Ravenna.
Daniele Signani (chitarra) è diventato direttore di banca; poi
promotore finanziario e oggi nonno e pensionato
Lo "Schiaro"
(Paolo Secchiari) fa il tecnico degli
impianti video e amplificazioni suoni presso il Comune di Alfonsine;
Qualche parola in piú per
Lelo Rambelli che fino ad oggi ha
gestito e lavora all'osteria pub Mataluna di Rossetta. Era il
cantante,
poi ha imparato a suonare il sax e, dopo esperienze con molti gruppi, ha
suonato con gli Ochtopus, gruppo melodico popolare, alternativo, acustico.
Tutti bravi e rinomati musicisti, amanti della musica popolare di strada,
e con essi suonava pure un altro alfonsinese, il percussionista Christian
Vistoli, tragicamente deceduto in un incidente d'auto nel 2012.
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