'Mission
impossible'?
La Tosca, le prigioni, i caffettini…
di
Luciano Lucci
In
un piccolo tratto di strada che va dall’incrocio via Passetto, Stroppata,
via Reale fino alla Tosca, ci sono tre ‘misteri alfonsinesi’.
1-
L’origine del nome ‘Tosca’
2- Un luogo individuata in alcune carte geografiche come ‘Le Prigioni’
3- Infine l’origine del termine ‘e cafité’, come è stato da sempre
chiamato quest’incrocio.
1
- COMINCIAMO COL NOME:
"LA TOSCA"
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Sull’origine del termine “la Tosca”, una zona periferica di
Alfonsine, so solo che era il nome di un podere nel 1760, proprietà dei
Calcagnini di Fusignano.
L’unico labile indizio trovato finora trae spunto dalla marchesa
Caterina Obizzi Calcagnini, ‘la Marchesa di Fusignano ed Alfonsine’
dal polso fermo, che governò dopo la morte del marito avvenuta nel 1731,
la cui madre Marchesa Alessandra Pecori degli Obizzi, era originaria della
Toscana.
In una mappa forse
anteriore al 1700 vi si trova già il nome "Tosca". Se la
datazione fosse giusta il termine non deriverebbe dalla Marchesa pecori
degli Obizzi.
Ma tantomento dall’opera di Puccini “Tosca”,
dato la Tosca
di Puccini è del 1900.
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2-
‘LE PRIGIONI’
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o toccare sulle mappe per averne un ingrandimento |
Nella mappa sopra che è del ‘900 dell’IGM, col termine “Le Prigioni” è indicata una casa poderale,
dopo l’incrocio Reale-Passetto-Stroppata.
Qui già nel 1519 i Calcagnini
avevano ottenuto da Leone X piena potestà su un territorio assai
contestato dai Veneziani e Ravegnani, e perciò pur senza costruire un
castello o una fortezza, marcarono il territorio di campagna con
“un’habitazione mezzana dove l’ufficiale risiede e rende ragione”:
venne chiamato Palazzo della Ragione, sede politica, giuridica e
amministrativa del territorio detto “Leonino” dove si esercitava la
giustizia e vi erano prigioni.
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Nel catasto del 1835 questa casa era
indicata come “Casino dei Calcagnini” adibito a
sede delle guardie campestri.
Eppure ancora nel ‘900 nella mappa dell’IGM troviamo il
termine “Le Prigioni”.
Nella mappa di metà ‘700 si vede disegnato il “Palazzo
detto della Ragione”:
Nella seconda
mappa si vede un palazzo col nome "Calcagnini"
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Le
"Prigioni" (o Palazzo della Ragione) erano
dove è indicato della mappa sotto a sinistra.
Qui
fino agli anni ’40 del ‘900 c’era una vecchissima costruzione
abitata da due famiglie proprietarie e ancora chiamata “e Palazò”.
Qui
sotto due foto che mostrano due porte de 'e palazò'.
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Anno
1926: Savina Baldrati e la figlia Elsa Margotti |
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Il
2 gennaio 1945 un bombardamento aereo rase al suolo il "Palazò"
dove morirono sepolti Savina Baldrati e il marito Margotti, i nonni materni della sig.ra Magda Ancarani, che
mi ha lasciato questa testimonianza.
Questi avevano comperato metà
"palazzone" prima della guerra.
Successivamente anche
un'altra famiglia comperò l'altra metà de "e palazò", i
Graziani de Gueran, babbo di Rosa Graziani e di
Cenza Graziani (de Gueran) |
Dopo
la guerra i figli delle due famiglie proprietarie costruirono su quel
terreno due case. |
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3-
“I CAFFETTINI”
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La scritta sulla mappa del ‘900 dell’IGM “I Caffettini”
indica una zona, o meglio un podere.
Ma l’origine del termine è misteriosa.
Sappiamo che ancora oggi questa
zona di Alfonsine è detta in dialetto “e cafité”, ma non si sa né
da dove derivi tale termine, né se faccia riferimento a un nome antico
“i caffettini” o se tale nome scritto sulla carta geografica sia
derivato da quello dialettale.
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Secondo
la mia interpretazione ‘E Cafitè’
deriva probabilmente dal nome di quel podere lì collocato denominato ‘i
caffettini’,
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MA
QUALE POTREBBE ESSERE L'ORIGINE DEL NOME?
Poiché
nella mappa tale nome del podere è vicino a un altro termine “Le
Prigioni”.
Sappiamo di certo che col termine “Le Prigioni” è
indicata una casa poderale, dopo l’incrocio Reale-Passetto-Stroppata.
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Come
si è già scritto sopra, qui
già nel 1519 i Calcagnini avevano ottenuto da Leone X piena potestà
su un territorio assai contestato dai Veneziani e Ravegnani, e perciò
pur senza costruire un castello o una fortezza, marcarono il
territorio di campagna con “un’habitazione mezzana dove
l’ufficiale risiede e rende ragione”: venne chiamato Palazzo della
Ragione, sede politica, giuridica e amministrativa del territorio
detto “Leonino” dove si esercitava la giustizia e vi erano
prigioni.
Nel
catasto del 1835 questa casa era indicata come “Casino dei
Calcagnini” adibito a sede delle GUARDIE
CAMPESTRI. Nella mappa dell’IGM
troviamo il termine “Le Prigioni”, vicino al termine “i
Caffettini”.
Secondo
una mia interpretazione, poiché le guardie campestri dei Calcagni avevano una
divisa estiva color caffè, potrebbe essere che la gente avesse messo
a loro il nome ‘i caffettini’ e che poi questo detto popolare sia
rimasto legato al podere annesso alla casa adibita a sede delle
guardie.
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