Alfonsine

| Alfonsine | Ricerche sull'anima di Alfonsine |

Villa Pianta con 
Oratorio dedicato a S. Antonio da Padova

I RESTI DI UNA CHIESETTA, UN PALAZZO SCOMPARSO E L’ORIGINE DEL NOME “VILLA PIANTA” 
(FRAZIONE DI ALFONSINE)

  (cliccare sulle foto per avere un ingrandimento)

a cura di Luciano Lucci 
tratto in gran parte dal libro di G. Zanzi "Saluti dalle Alfonsine" (2019). Le foto e alcune parti della ricerca sono di Alberto Vistoli

pianta.jpg (273613 byte)

La mappa nel 2020

oratorio-pianta-mappa-ca-pi.jpg (346122 byte)

Particolare di una mappa del 1745

 

Il nome “Pianta” deriva da una grande ‘tenuta’ presente già in una mappa del 1707 di nome “Frascata e Pianta”, (“Frascata” era la parte sotto la parrocchia di S. Bernardino e “Pianta” era quella sotto la parrocchia di Chiesa Nuova di S. Giuseppe).
I terreni denominati "Pianta" erano stati acquistati e bonificati dai Principi Pio di Savoia, famiglia
nobile di antiche origini, presente in queste zone fin dai primi del '700.

Il nome ‘”Villa Pianta” è associato a un’antica villa (detta “Villa Pianta” o “Castello di Pianta”) presente ad uso magazzino fin dall’inizio dell''800, ma forse costruita dalla famiglia  Pio di Savoia. Nella mappa sopra, pubblicata nel 1782 ed estratta da una precedente datata 1707, si legge "Tenuta La Pianta dell'Ecc.za Principe Pio". 

L'oratorio dedicato a 
S. Antonio da Padova
.

La villa sarebbe stata via via arricchita nel tempo con torretta e quindi con oratorio dedicato a S. Antonio da Padova. (probabilmente poco prima del 1868).
Nella seconda metà dell'800 era di proprietà della Mensa Arcivescovile di Ravenna e fu concessa ai Conti Gamberini di Bologna. Alessandro Gamberini è presente nei Censi di Alfonsine del 1852 con una proprietà di circa 650 ettari.

Ai primi del novecento il tutto era di proprietà della ‘Società Lamone’, poi nel 1925 di un imprenditore bresciano che acquistò anche il titolo di conte, tal Mazzotti Biancinelli
La villa fu distrutta da un'incursione aerea degli Alleati durante la guerra (1945), per eliminare un possibile punto di avvistamento.

Rimase in piedi l’oratorio e una torretta. 

chiesa 2016.jpg (846573 byte)


Nel dopoguerra il tutto fu acquistato da Ferruzzi. 
Poi risulta, da testimonianze, che l'ultimo proprietario dell'Oratorio, prima che l'acquisisse la Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, fu Gino Ricci di Voltana.

Fino alla fine degli anni '80 l'Oratorio era ancora ben messo e vi veniva celebrata la Santa Messa alla domenica. Poi terminate le funzioni religiose già nel 1994 il tutto era caduto in degrado, a cominciare dal tetto. L'interno fu spogliato di tutte le opere.

In un articolo apparso nel febbraio 2013 su “Settesere”, un settimanale locale, si leggeva che la chiesetta è di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, e che la consulta di Taglio Corelli e Villa Pianta chiedeva a gran voce o la  sistemazione della Chiesa. 

 


 

A restauro terminato

chiesa-oratorio-1.jpg (256629 byte)

Il rosone era in vetro con colori verde e viola, e rappresentava una Madonna inginocchiata.

L'interno dopo la ristrutturazione

 

pianta-della-pianta2.jpg (578598 byte)

Particolare di una mappa pubblicata nel 1782
 ed estratta da una precedente datata 1707

Particolare di una mappa napoleonica del 1844 del Vecchio Catasto Alfonsine-Lavezzola 

(busta n° 44 presso A.S.Ra.)

 

La Villa Pianta che  fu abbattuta da un'incursione aerea degli Alleati durante la guerra (1945)

mappa satellitare.jpg (388040 byte)

Mappa satellitare della Villa Pianta 2016

 

chiesa3 (2).jpg (869728 byte)

Resti dell'oratorio dedicato a S. Antonio da Padova. (2016)

 

chiesa 2016b.jpg (960233 byte)

IL 20 LUGLIO 2016... 

LA BUONA  NOTIZIA

Nei giorni di luglio 2016 si sono conclusero i lavori della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo,  e la chiesetta di Villa Pianta, l'edificio, sconsacrato, che era da decenni un rudere tornò a vivere.

oratorio-villa-prati-1-recu.jpg (336549 byte)

 

villa pianta carl3.jpg (71926 byte)

OPERE IRREPERIBILI

Da alcune foto di un matrimonio celebratosi nell'Oratorio nel 1974 si riconoscono due quadri sulle pareti laterali: uno, forse, di S. Rita e uno di Sant'Antonio da Padova col Bambino Gesù in braccio.

Sopra l'altare si vede un grande quadro che raffigura la Madonna avvolta in una nube e ai suoi piedi figure di Santi: Pietro e Paolo in alto a sinistra, in primo piano S. Francesco e Santa Chiara, a destra i due coniugi donatori dell'ex-voto di cui si ignora l'identità.

 Sull'Enciclopedia Treccani si legge che è di  Francesco Longhi,  figlio del più famoso Luca Longhi è la "notevolissima tela ex voto, firmata e datata 1609, già in un oratorio di villa Pianta presso Alfonsine e oggi irreperibile, raffigurante L'Immacolata Concezione con i ss. Francesco e Chiara e i donatori

Tutto ciò è confermato consultando anche altre pubblicazioni. 

La tela ex voto, firmata da Francesco Longhi e datata 1609

| Alfonsine | Ricerche sull'anima di Alfonsine |