Cari
fratelli della costa
Dopo
cinque anni di surf tra
le birre del bar, le facce, le anime, le menti e i corpi della Comunita’
Gulliver abbiamo deciso di mollare gli ormeggi, per uscire dall’umano,
troppo ingabbiato nel circolo chiuso del pianeta Terra,
per diventare piu’ che umani: Déi, proiettandoci nei misteri dello
spazio e dell’anima e spandendo un po’ di polvere magica della
ritualità primordiale (dionisiaca, eleusinica, tantrica...)
Una
separazione, questa, non per chiuderci nel
nostro particolare, ma per aprirci a
un destino piu’ grande, troppo
grande per stare nel ristretto gioco sociale(politica, economia, bisogni,
necessita’, ruoli ecc…).
"Abbiamo
bisogno di rigenerarci e di reinventare l’intera nostra grammatica
comportamentale. Come? espandendo forme di vita nuove, di relazione (
sentimenti, amicizia, innamoramento... ), di percezione: risvegliando
centri vitali, sensi, sistemi nervosi, e sentire cosi 'la vita dentro e
fuori di noi, le grandi capacita’ della mente e del corpo. E poi nuove
forme di comunicazione: erotizzare e moltiplicare energie, linguaggi,
movimenti, contatti, consapevolezza... questo e’ il nostro progetto
futuro..."
Quelli di "Alice":
i pionieri del magico
- la musica dal vivo delle "bands"
della zona, creando spazi per le prove dentro il cinema Gulliver,
e con concerti e festival.
- il
circo Bidone e il suo teatro di strada, che fu ospitato qui di
fianco al cinema Gulliver. Splendide le serate vissute con la
tribu’ di Francois a banchettare e a chiaccherare. Una tribu’
di artisti in cui l’arte e’ veramente vita.
- la festa dell’equinozio di
primavera con il rituale della posa del sasso del fiume Senio.
- la risalita a piedi alle
sorgenti del fiume Senio: cinque giorni un metro sopra da terra
nonostante 16 chili di zaino a testa.
- le feste "Gi’me Shelter"
("Dammi un riparo") nei giardinetti Gulliver dove l’energia
estatica superava di gran lunga la noia delle "solite
feste della birra".
-
la riscoperta di antichi magici rituali con le zucche e la
Piligrena, e l’Orda Selvaggia, prima che il Comune la
riproponesse come Festa di Halloween.
-
le Feste Inter-etniche: organizzate da extracomunitari magrebini
e senegalesi, con musica e cibi condivisi.
-
L’organizzazione di esposizioni di arte visiva e comunicativa:
tre mostre di opere tirate fuori dai cassetti e dalle cantine dell’anima
di tanti giovani (e non) di Alfonsine e dintorni. Vari laboratori
teatrali con "Le Belle Bandiere" di Russi e
rappresentazioni di spettacoli alla Ca de’ giévàl. Una scuola
di musica, la pubblicazione di un libretto di poesie di Steno, un
sito Internet.
|
- Un Internet cafe’ dove il
collegamento a Internet con tre computers era completamente
gratuito, per chiunque ne facesse richiesta. Non si pagava neanche
gli scatti telefonici: nada de nada.
- Il motoraduno che ha ritirato
fuori il canto della Romagna: il rombo de’ Mutòr, come fosse l’OM
tibetano, quella sillaba sacra il cui suono indica Dio e conduce
all’assoluto.E poi i viaggi, i raduni … presso altre comunita’
gioiose, che i vari afficionados del Gulliver si sono
autoorganizzati
- A Pelago e ad Arezzo wave, sulle
colline della Toscana, dove intorno ai concerti fioriscono feste
notturne, performance, light - show cerimonie di piantagione di
alberi
- A Marradi al Rainbow Gatering dove
nuove comunita’ hippies sperimentano momenti di vita in cui i
bisogni e i consumi vengono compressi al minimo per dilatare i
desideri e i sogni.
- Al Burning Man, il festival annuale
nel deserto del Nevada (USA) (si’ anche la’ c’era un gruppo
di amici del Gulliver: tra l’altro hanno girato un bel film, che
un giorno vi proporremo). Qui tutto il potere a Dioniso, corpi
dipinti, totem, tamburi, fuochi nella notte, danze tecnotribali,
come la nostra festa dell’equinozio.
- Ad Alfonsine qualche Rave-party
fatto in casa con tamburi in circolo, e musica tecno, piena di
energie condivise
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Ciao
da quelli di Alice
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