Jefferson Airplane - Starship

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Dalla copertina dell'album "After Bathing at Baxter's (11/29/67)

Jefferson Airplane, più che un gruppo rock dell'area psichedelica californiana, era una comunità creativa antiautoritaria, intorno alla quale negli anni sessanta si raccolsero circa 7.000 giovani, tra i quali alcune delle menti migliori di quella generazione: Jerry Garcia, Crosby, Nash e Hart, Ken Kesey e i suoi Magic Bus, i Marry Pranksters ecc.. ecc..

Somebody To Love (Woodstock)

Con Grace Slick, la voce psichedelica del gruppo, e Paul Kantner, leader e teorico, proprio quando il movimento stava ripiegando su sé stesso, produssero la loro intuizione più lucida: lanciarono un messaggio visionario, basato sul progetto di una secessione creativa dal sistema-mondo. Cambiarono nome: da Jefferson Airplane in Jefferson Starship.

Da Aeroplano (Airplane) ad Astronave (Starship), per volare non solo alto, ma altrove - fuori dal pianeta-mondo, alla scoperta di nuove dimensioni e più armoniose forme di vita. Lanciarono il loro messaggio con "Blows against the Empire", forse l'opera più epica e commovente dell'intera cultura rock (non a caso è stata colonna sonora nella festa dell'Equinozio nella Primavera '96 deel gruppo Alice nelle città' di Alfonsine, davanti ai giardinetti del Gulliver ad Alfonsine /ndr).; 

                                        White Rabbit

La corale "Let's Go Together" presenta classiche armonie vocali ed il banjo di Jerry Garcia; il basso è ben marcato e così la ritmica del piano e delle chitarre acustiche.
Il brano segna il definitivo addio all' America, senza rimpianti ed alla ricerca di un mondo promesso, un utopistico rifugio dalla triste realtà del tempo.

 

Il loro appello alla secessione e alla fondazione di libere colonie indipendenti ed elettive fu accolto da settemila facce, anime, menti e corpi, le più illuminate del pianeta. Nacquero comunità autonome ed armoniose, non contro un nemico esterno, ma per il dispiego del potenziale umano, non come chiusura nel particolare, ma come apertura a un destino più grande.

 

                                               Volunteers

Nacque un arcipelago cosmico dove fu possibile sperimentare forme di vita espanse e gioiose. Senza ritiri, senza rifiuti, senza rancori: nessun rifugio nella marginalità minimalista, ma al contrario l'avventura davvero divina della creazione di un altro mondo possibile. Fu il più avanzato e anche più lucido progetto politico della nostra epoca: politica magica, politica della felicità. 

 

"... e noi possiamo essere più che umani / perché l'umano è davvero ingabbiato / nel circolo chiuso del pianeta". 

In quell'esperienza musicale e di vita si poté (e si può ancora oggi) vivere la vertiginosa proiezione nelle Atlantidi dello Spazio e in quelle dell'Anima. E' quello il canto definitivo della più bella generazione di ogni era. Durò solo pochi anni, ma che importa... il seme era gettato. 

Sta a noi riprenderlo in mano e continuare...                       (Franco Bolelli)  

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