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L’ACQUA POTABILE IN PIAZZA MONTI  
LA TROVARONO I FASCISTI 
O I SOCIALISTI…?

di Luciano Lucci  

 



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Piazza Monti



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Piazza Monti

Nei primi anni del ‘900 il centro di Alfonsine non aveva un pozzo artesiano, per l’acqua potabile. Chiuso e tombato per esaurimento e inquinamento un vecchio pozzo che era più o meno dove è oggi il fontanone della pigna, tutte le amministrazioni che si susseguirono posero tra i loro principali obiettivi quello di trovare acqua potabile nella piazza Monti. 

In realtà, come scrisse in una sua Storia di Alfonsine mai pubblicata Vincenzo Ballardini: 

"L’acqua dei pozzi locali è inquinata perché vi affluisce dal soprasuolo gli strati che furono un tempo il fondo della palude. Fu anche nominata una Commissione che doveva studiare la miglior maniera di provvederla. 

Già in un primo tempo il Municipio aveva accettato la proposta di un imprenditore che costruiva dei pozzi a filtro e ne aveva fatto scavare alcuni, ma dopo vario tempo si inquinavano e furono abbandonati. Il solo che resistette fu quello di via Mazzini che serve tuttora. Era pure stata tentata la perforazione di un artesiano allo spedale nel 1880, ma non diede risultato alcuno per la poca profondità cui fu spinta.

In prosieguo di tempo fu interessato l’On Mazzolani, deputato del Collegio, affinché interponesse i suoi buoni uffici presso l’Amm. Comunale di Ravenna, che aveva acquistato le vene del Sanatello per alimentare l’acquedotto di cui doveva dotarsi la Città, e vedere se vi potesse essere una congrua disponibilità d’acqua anche per Alfonsine. Di ciò si occupò anche il Prof. F. Faggioli alfonsinese che faceva parte della Giunta Municipale di Ravenna. Erano già iniziati i lavori presso la sorgente, ma gli avvenimenti che seguirono portarono alla loro sospensione e a nuova decisione di quel Municipio e dell’Acquedotto non si parlò più."

Così nel 1918, finita la guerra e col sindaco Garavini (tornato in carica dopo un commissariamento per i fatti della Settimana Rossa) il Comune di Alfonsine accettò la proposta di aprire pozzi artesiani. 

Con vari e dispendiosi tentativi ci provarono ma non ottennero alcun risultato.

 

Nel verbale di Giunta Comunale di sinistra del 24 luglio 1921 si legge che viene affidata alla ditta Rustichelli di San Martino in Rio la ricerca di un pozzo artesiano di acqua potabile in piazza Monti ad Alfonsine. Spesa di 10.000 £ per i primi 100 m. di profondità e al 31/12/1922 il saldo.

 

Ma qualcosa non funzionò se come si legge dal Verbale di Giunta Comunale del Dicembre 1921 il Perito Comunale Antonio Preda conclude di sospendere i lavori e di verificare la salubrità dell’acqua a 107 m.

Ultimo tentativo

Verbale della Giunta Comunale di sinistra dell’11 luglio 1922.
Pozzo artesiano costruito in Piazza Monti. Si installa una colonna in cemento armato munita di pompa per estrarre l’acqua

(Relazione di Antonio Preda del Dicembre 1921)

“La ditta Babitti-Rustichelli assuntrice della costruzione del pozzo artesiano in Piazza Monti, nei lavori di perforazione ha raggiunto a tutt’oggi la profondità di m. 200 circa. Durante l’esecuzione del lavoro ha riscontrato terreno argillifero, negli strati superficiali, poi 60 metri di terreno alluvionale; da 80 fino a 107m. sabbia. A tale profondità ha riscontrato acqua non saliente la cui qualità e quantità non è conosciuta non essendo stato fatto alcun esperimento. Fa seguito terreno argilloso misto a terreno alluvionale e a metri 148 uno strato sabbioso che, effettuato l’esperimento per rintracciare l’acqua, ha dato risultati negativi. Infine da m. 148 a 175 si è riscontrato terreno argilloso misto a torba a cui fa seguito uno strato dello spessore di cm. 45 di sabbia compressa, dopo di ché il terreno seguita ad essere costantemente di natura argillosa senza nessun indizio di poter raggiungere uno strato acquitrinoso non solo di acqua saliente, ma neppure di quella del sottosuolo (cosa analoga a Bagnacavallo). Si propone di sospendere i lavori e di verificare la salubrità dell’acqua a 107 m. (Perito Antonio Preda)”

Con la nuova giunta fascista

 

 

 

Verbale della nuova Giunta Comunale (fascista) dell’29 gennaio 1923.

“Visto l’esito negativo dell’analisi chimica e batteriologica dell’acqua del pozzo artesiano della piazza, ritenuto che il tentativo può dirsi così non riuscito, poiché l’acqua non è utilizzabile, si invita la ditta appaltatrice a procedere all’estrazione dei tubi e a praticare al comune un ribasso del 40%”


La nuova fontana di Piazza Monti

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(Non ho trovato, per ora, verbali che indichino che l'attuazione della nuova fontana sia stata ex-novo o un ripristino della precedente)

Dal 1928 non ci fu più il consiglio comunale ma un Podestà (non eletto, ma nominato) al posto del Sindaco e non risulta ancora una documentazione scritta delle sue iniziative.

Ma da un articolo di giornale del 1929 (qui di fianco riportato), e dalle informazioni di Vincenzo Ballardini si deduce che 

la fontana fosse stata ripristinata (o ricollocata?), con riprese continue, durante il ventennio fascista, aumentandone la profondità in quattro tornate fino al 1941.

Dalle informazioni da Vincenzo Ballardini scritte nel 1941.

"Quello della Piazza Vincenzo Monti è alla sua quarta ripresa (notizie avute dal geometra A. Preda). 

Per la 1° il prezzo fu di £ 40.000, la 2° di £ 40.000 fino alla profondità di 190 m. la terza e la quarta ebbero attuazione nel 1941.

Per le altre fontane continua il Ballardini:

Al Macello m. 170 £ 16.000. 

La Stazione Tram m. 150 £ 20.000. 

Angolo Passetto Reale m. 160 £ 20.000. 

Fiumazzo m. 170 £ 14.000. 

Via Saffi m. 128 £ 18.000. 

Taglio Corelli £ 5.000 dal 1926 ed è un’acqua di eccezionale purezza.

 

Questa fontana sopravvisse alla guerra 
e alla distruzione di piazza Monti 

 

 

anni '50

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