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La festa della liberazione di Alfonsine Il X Aprile La liberazione del paese avvenne la mattina del 10 aprile 1945: furono i soldati italiani del Gruppo di Combattimento "Cremona" a entrare in paese. Il "Cremona" Il "Cremona" si era costituito ad Altavilla Irpina, agli ordini del Generale Clemente Primieri, con i reggimenti 21° e 22° fanteria e 7° artiglieria. Fu inquadrato nel 1° Corpo d'Armata canadese (8° Armata Britannica), e il 12 gennaio entrò sulla linea del fronte sostituendo la 1° Divisione Canadese nel settore tra Alfonsine e la costa adriatica. Era composto da soldati del risorto esercito italiano nato dalla riorganizzazione di reparti sorpresi l’“8 settembre” in Sardegna e in Corsica. Ma si aggregarono anche molti volontari (in prevalenza partigiani toscani, umbri e marchigiani) che agirono con propri comandi inquadrati nelle armate alleate. Si muovevano
con camion e jeep, dotati un buon armamento ed equipaggiamento fornito dagli
Alleati, che sempre precedettero nelle azioni di attacco. L'equipaggiamento
era quasi totalmente quello dell'8°Armata e, oltre a camion (Dodge, Ford e
Chewrolet), jepp e "gipponi" il Gruppo fu dotato anche di
Universal carrier, più note come Bren Carrier o - nella denominazione
italiana - cingolette. Questo mezzo blandamente corazzato, in grado di
portare un equipaggio di 4/5 persone leggermente armate (Fucili
mitragliatori Bren, mortaio da 2 o 3 pollici, alcune modificate in
lanciafiamme "wasp", svolgeva nell'esercito britannico le funzioni
di trasporto veloce. Agli
inizi del 1945 il Gruppo entrò in linea sul tratto compreso tra la ferrovia
Ravenna-Alfonsine e il mare. Fin dai primi giorni i reparti del Gruppo
dovettero sostenere violenti attacchi e puntate offensive sferrate dai
germanici.
Con lo sfondamento ad Alfonsine
della linea sul Senio arrivarono a Longastrino e poi Argenta (18 aprile),
incalzando tedeschi e fascisti: i "cremonini" attraversarono
il Po nella zona di Ariano nel Polesine, quindi liberarono Adria e, dopo
duri combattimenti, il caposaldo tedesco di Cavarzere. Poi
attraversato l'Adige, presero Codevigo e si diressero, con alcune
avanguardie motorizzate, su Dolo, Mira, Mestre e Venezia, la cui completa
liberazione ebbe a compiersi tra il 29 e 30 aprile. Certo è che si trattava comunque di un reparto politicizzato e con una chiara connotazione di sinistra. Emblematico, a riguardo, risulta l’atteggiamento di sfiducia e di scherno del “Cremona” nei confronti di Umberto di Savoia. In occasione della visita ai reparti compiuta -in veste di luogotenente del Regno del Sud-, proprio a Piove di Sacco e a Codevigo il 16 maggio '45, con il suo seguito, ebbe la pretesa di passare in rivista i suoi soldati, che invece lo fischiarono; e mentre la banda faceva partire la musica della “Marcia reale”, intonarono la canzone antimonarchica “Già trema la casa Savoia”. Questa minacciosa contestazione antimonarchica a cui dettero vita i "cremonini" costò a un gruppo di 15 militari umbri del "Cremona" 18 mesi di carcere duro a Gaeta. Alfonsine era distrutta al 70% All'indomani della liberazione di Alfonsine, il panorama sconfortante era rappresentato dalla distruzione del 70% delle abitazioni e dalla scomparsa del vecchio centro storico, che venne dapprima pesantemente bombardato dagli alleati, e in seguito minato dei tedeschi prima della loro ritirata verso nord. Ai
208 caduti del “Cremona” è stato dedicato il cimitero di Camerlona (nel
comune di Ravenna e dove ha chiesto di essere tumulato anche il generale
Primieri). (cliccare o toccare sulle foto per averne un ingrandimento) |
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(cliccare o toccare sulle foto per averne un ingrandimento) |
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Anno 1959 Una parte del corteo per la 'festa del 10 aprile' sta per entrare in piazza Gramsci da via Matteotti. In primo piano una rappresentanza di ragazzi delle scuole di Alfonsine (cliccare o toccare sulle foto per averne un ingrandimento) (cliccare o toccare sulle foto per averne un ingrandimento)
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La rappresentanza di ragazzi delle Scuole di Alfonsine, col bidello Ruiba. 1 - Andrea Camanzi; 2 - Roberto Baracca; 3 - Gilberto Pazzeschi; 4 - Adriano Fini Barattoni; 5 - Sergio Minguzzi (Tedo); 6 - Renzo Bartolotti (Pepo); 7 - Roberto Tardozzi; 8 - Luciano Lucci; 9 - Ruiba il bidello; 10 - Renzo Bedeschi (Renzino); 11 - Massimo Brunetti; 12 - Masotti di Glorie |
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Il
9 aprile 1977 Alfonsine (cliccare o toccare sulle foto per averne un ingrandimento) |
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