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La festa della liberazione di Alfonsine

Con i Modena City Ramblers:
 la giornata perfetta  

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 Mai visto una piazza Gramsci così piena di giovani

 a cura di “Alfonsine mon amour”

 Quest'anno (2006) il dieci aprile è arrivato il ventitre. Causa consultazione elettorale, le  celebrazioni per il sessantunesimo della liberazione sono slittate in avanti di un paio di settimane. Ed è stato un bene perché questa novità ci ha permesso di scoprire la giornata perfetta, la giornata che apre e chiude tutte le altre giornate del calendario. “just e perfect day...", ricordi la canzone di Lou Reed? Il ritornello parla di una giornata perfetta e qualcuno di noi ha provato a canticchiarla la sera del dieci aprile in piazza Gramsci. Questo fatto ci ha permesso di ripensare agli avvenimenti di sessantun anni fa. E siccome quel giorno è successo un qualche cosa di speciale, ci siamo detti che, per quella occasione, anche il cielo doveva essersi messo in ghingheri, così come il sole, gli aquiloni e tutte le creature della campagna. Perché, se ci pensi, è proprio così che uno si immagina il giorno della liberazione, è così che la liberazione incomincia ad allargarsi dentro e fuori di noi.

La natura, la poesia e la storia che diventano una cosa sola, un unico e nuovo organismo vivente. Si può chiedere di più? Il dieci aprile di sessantun anni fa deve essere stato proprio un giorno perfetto, uno di quei giorni in cui tutto gira per il verso giusto e non c'è proprio modo, neanche volendo, di combinare un qualche cosa di errato o di vagamente inappropriato. Fatti del genere ogni tanto succedono sul pianeta terra. Sì, proprio così, e se gli almanacchi dicono il contrario, si sbagliano perché le cose ci mettono sempre un po’ di tempo prima di decidersi ad accadere.

 “E venne l'unico giorno di equità dell'anno, dispiegato tutto intero sull’alba di ognuno". Questo l'ha detto René Char un quarto di secolo fa, ma parole così belle possono tornare buone anche per il nostro dieci aprile. E in special modo per quello di quest'anno che, a nostro avviso, è risultato praticamente perfetto e degno dei più sinceri e sentiti complimenti. Se analizziamo il dieci aprile degli ultimi cinquant'anni, scopriamo che le celebrazioni del mattino sono sempre andate e continuano ad andare benissimo. Lo stesso discorso vale per le manifestazioni sportive e ricreative del pomeriggio. Per quanto la sera, invece, ce la siamo cavata quasi sempre con il solito filmino (o conferenzina o spettacolino) che, come tutti sanno, non sono proprio il massimo dell’allegria. Quest’anno si è cercato di fare un qualche cosa di nuovo e, con il concerto dei Modena City Ramblers, bisogna proprio dire che la ciambella è riuscita con il buco. Mai visto una piazza Gramsci così piena di giovani, mai visto tanto calore e partecipazione giovanile per la festa della liberazione. Era proprio quello che ci voleva e quello che ci voleva era proprio un po’ dello spirito che caratterizzava la festa del primo maggio a Roma. Adesso che si è visto che la cosa funziona, non si può più tornare indietro. Forse sfondiamo una porta finalmente aperta, ma la giornata del dieci aprile, per essere perfetta, proprio di questo aveva bisogno.
 

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