NEI
PUNTI 15 e 16
(della mappa a destra)
PRIMA DELLA GUERRA C'ERANO:
I
casetti, il magazzino di Faggioli
e
il Parco della Rimembranza
Fin dai
primi del '900 nel punto 15 c'era
un'antica costruzione con tre casetti e magazzini, detta "La
Rocca"
Negli anni
'20-30 fu acquistata e riedificata dalla famiglia Faggioli. Furono
mantenuti tre casetti contigui e i magazzini, detti appunto "i
Magazzini Faggioli".
Questi
vennero demoliti in parte quando nel 1941 fu fatto il ponte nuovo e il
nuovo tratto della via Reale.
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Per
il rimanente ci pensò la guerra.

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Prima
del 1941
Dopo
il 1941
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Nel
dopoguerra
Nel
dopoguerra i resti di tre casotti contigui della famiglia Faggioli giacevano
anche nella zona che fu poi ripulita dalle macerie.
Una decina d’anni dopo, quel
terreno abbandonato era ricoperto di erbe selvatiche. Ragazzini di corso Garibaldi
iniziarono a giocare liberamente a
calcio proprio lì, e lo battezzarono col nome 'e camp di cunej'
('il
campo dei conigli'), poi generazioni successive lo chiamarono
“la busa", perché
appariva come un grande avvallamento chiuso da tre lati dalle rampe della via
Reale verso il ponte, dalla rampa di corso Garibaldi e da quella di via 2
Giugno.
La 'Busa' è stata occupata poi da
uno svincolo per l'immissione in via Reale e da una costruzione, che nessuno ha mai saputo cosa doveva essere e che non ha mai svolto alcuna
funzione, oggetto di scambio per qualche fallimento. In mano a qualche
tribunale o a qualche banca, fu messo all'asta al ribasso ogni anno senza
che nessuno la comperasse (2019). Il prezzo di base d'asta scese a 150.000
euro. Nel 2020 l'acquistò una società ed ora (2021) vi si trova il centro
commerciale "Tigotà"
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Quelli del bar Dollaro nel 1975 vi
organizzarono pure un torneo di calcio con una propria squadra.

Alfonsine
– 1975
La squadra di calcio del Bar Dollaro partecipò al "Torneo dla Busa"
e vinse la coppa del 1° classificato.
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Parco della Rimembranza
Poco oltre (al punto n°
1-C nella mappa a destra) c’era il vecchio cimitero (1800-1913), poi Parco della Rimembranza
(1924-1945), che andò dismesso con la costruzione della nuova Reale nel 1941
e su cui sono state costruite case nel dopoguerra.
La sua eliminazione fu inevitabile.
Si trovava a metà strada tra il macello e il ponte sul
Senio. L'ingresso era nell'attuale via 2
giugno.
"Era il luogo sacro dedicato alla memoria di giovani
alfonsinesi caduti nella prima guerra mondiale ('15/'18.
"Si entrava nel prato da una grande e artistica cancellata sostenuta a un
robusto muretto che lo proteggeva e lo rendeva più solenne. Lo attraversavano
due vialetti a forma di croce; nel braccio trasversale, appena all'ingresso,
quattro cipressetti ricordavano gli ufficiali: due Capitani a destra e due
Sottufficiali a sinistra della cancellata. Nel resto del prato erano disposti
in file ordinate a scacchiera altri quaranta cipressetti, uno per ogni soldato
caduto. Attorno ad ognuno, tre paletti di legno, collegati a loro da una
catenella, racchiudevano una piccola aiuola e una targa, fissata su di uno di
loro, portava le generalità del giovane soldato. Il custode Renzo Montanari,
grande invalido di quella guerra, amava il Parco e lo teneva con gelosa cura."
(Lucia Berti "La sera a trèbb" p. 131)
Nel
dopoguerra Fu
utilizzato per seppellire diversi soldati tedeschi morti in guerra, poi quel
terreno fu edificato con alcune case.
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1924
Prospetto della cancellata d'ingresso del "Parco della
Rimembranza" dell'ing. Leopoldo Santoni

Anni
'30. Classe in visita al Parco della Rimembranza con la maestra Ada
Giacomelli
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