La foto satellitare mostra il
cosiddetto “campetto del prete”, un prato abbandonato da tempo, di proprietà della Chiesa, ora passato di proprietà, dove
è stata avviata una nuova urbanizzazione con la costruzione di appartamenti. |
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Si trova in via Carraretto Venturi (‘e
lazarett’), oltre la strada, dietro la chiesa ‘Sacro Cuore’. Questa urbanizzazione
comunica con l’altra di Corso Garibaldi, con una pista ciclabile. Da qui con una rotonda un’altra nuova strada da una parte
porta verso Corso Garibaldi e dall’altra sull’argine del fiume alla “passerella sul
Senio” (questa parte solo per ciclisti e pedoni).
Ecco la storia di una zona assai tormentata:
ma si sa... il tormento genera l’estasi
Nel
1908
In quest'area nel tra il 1907 e il 1908 fu costruita la sede del Circolo Repubblicano Antonio Fratti. Ciò fu possibile con le sottoscrizioni in denaro di braccianti, diversi artigiani, qualche impiegato e qualche benestante, somme convertite poi in azioni. |
La foto mostra il giorno dell’inaugurazione del Circolo Repubblicano “Antonio Fratti”: era il 2 settembre del 1908.
In basso sulla destra si notaun gruppo bandistico.
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Il 2 settembre del 1908 alla presenza di molti repubblicani, con fanfara e vari oratori, tra i quali il giovane Pietro
Nenni, all'epoca segretario interregionale della Federazione Giovanile Repubblicana Romagna Marche, fu inaugurato il Circolo Repubblicano.
Nel
1924
Con l'avvento del fascismo i repubblicani erano rimasti l'unica forza politica organizzata di opposizione, presenti ancora in consiglio comunale, come minoranza.
Nel 1924 il Circolo Repubblicano subì una rappresaglia dei fascisti locali e fu invaso e incendiato. Crollò tutto il tetto. Riparato alla meglio dopo pochi mesi, senza alcun motivo venne nuovamente incendiato e saccheggiato. |
Il Circolo dopo uno dei vari incendi provocati dagli squadristi fascisti |
Nel
1925-26
Riparato nuovamente venne dato in affitto a due piccole famiglie, dato che non si poteva più svolgere alcuna attività politica.
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La
foto mostra il Circolo Repubblicano abitato da alcune famiglie |
Verso la fine del 1927 molti rappresentanti del partito repubblicano alfonsinese
furono incarcerati a Modena, come rappresaglia per un attentato avvenuto a Ravenna contro il gerarca fascista Ettore Muti.
L'intestatario del circolo Federico Rambelli venne minacciato dai fascisti di arresto e di confisca dell'immobile.
L'ONB (Organizzazione Nazionale Balilla) voleva incamerarlo.
Il Rambelli si oppose rivendicando il diritto di proprietà, ma fu costretto dalle autorità a vendere l'edificio che ospitava il circolo stesso, sotto la minaccia dell'arresto e della confisca di tutti i beni.
A quel
punto entrò in scena un lascito del Dott. Anselmo Alberani (uno dei più ricchi possidenti di Alfonsine) fatto alla chiesa
con si intendeva costruire ad Alfonsine un Asilo Infantile. Per alcuni anni ci
fu una feroce discussione tra i gerarchi fascisti e l'allora parroco della chiesa Santa Maria di Alfonsine don Gardini (che sarà poi Vescovo a Bertinoro) per decidere se si doveva fare un asilo comunale oppure di natura privata e appartenente alla
chiesa. Quando nel 1928 l'Alberani morì passò la volontà del parroco, anche
perché il donatore aveva messo come clausola che la sua donazione non
andasse a un ente pubblico. (Forse pensava con lungimiranza che il fascismo
non durasse a lungo?)
A quel punto i repubblicani, comunque costretti vendere per le pressioni fasciste, con trattative assai laboriose portarono a definire un prezzo sufficiente per rimborsare, al doppio del valore nominale, delle azioni chi le aveva acquistate all'atto della fondazione. Con una parte di tale somma, gli ex soci del circolo tra i quali Guido Errani, appena tornato dalla detenzione a Modena, decisero di acquistare con 17.000 lire l'attrezzatura di una sala per Raggi X da donare all'ospedale civile e di istituire un fondo a favore degli amici incarcerati e delle loro famiglie.
Stipularono il contratto di compra-vendita con la curia faentina e per 80.000 lire fu concluso l'accordo.
Nel 1929
Nel 1929 si inaugurò il nuovo Asilo Infantile.
La direzione pedagogica dell'asilo e della scuola di lavoro fu affidata alla Congregazione delle Piccole Suore della Sacra Famiglia di Castelletto.
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Le
foto mostrano l'ex-circolo repubblicano, privo delle vecchie insegne,
già adibito ad Asilo Infantile |
L'asilo operò fino alla guerra, quando fu abbattuto insieme a tutto il paese vecchio dal minamento voluto dai tedeschi.
Anni
'60 e
'70:
Il ‘Campo del Pensiero'
Nel dopoguerra furono tolte le macerie e quel rettangolo di terreno su cui prima c'era il circolo repubblicano, poi l'asilo infantile, rimase di proprietà della Chiesa.
Lì cresceva l'erba che formò un bellissimo prato, uno spazio libero per giocare a calcio. Così i ragazzini alfonsinesi del dopoguerra, prima col cappellano Don Zanelli poi con Don
Vittorietti, si trovavano lì per "giocare al pallone".
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Ragazze degli anni '70
Come altri luoghi di Alfonsine legati a riti collettivi libertari e degni di una certa sacralità (si pensi ai cinema Corso e Aurora, dove si celebrava il rito visionario di centinaia di persone a contatto diretto coi loro sogni, o al bar Sport e al bar Edera di Marullo dove il rituale era legato al Juke-box e alla scoperta del Rock-and-roll, la musica sacra che faceva partire il corpo) il ‘campetto del prete’ fu il luogo dove si incrociavano sguardi tra debuttanti alla festa dell’adolescenza: i maschietti che scalciavano una sfera di cuoio per mostrare tutta la loro energia muscolare e le giovani teen-agers che, fermandosi un po’, facevano partire il cuore e s’inventavano il primo amore.
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Anno 2011
Verso l’imbrunire quando le ragazzine se ne erano già tornate a casa, i ragazzi si fermavano a
chiacchierare e a riflettere di filosofia, di vita, di sessualità: qualcuno aveva trovato, non si sa bene come, un libro dal titolo “La rivoluzione sessuale” di Wilhelm Reich. Qualcuno poi cominciava a sognare di libero amore, di ragazze nordiche che arrivavano in riviera, di nuove possibilità di vivere la sessualità.
Diventato così un luogo di meditazione si meritò il nome di “Campo del Pensiero”.
Erano i primi anni ‘60, quando ancora tutto era ancora possibile.
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Negli anni '70-'80 era
il campo della squadra della piazza vecchia, mentre la "buca del dollaro"
era il campo della squadra del ponte.
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