L'ORIGINE
DEL NOME
Dal 5 agosto al 23 novembre del
1855 ci fu ad Alfonsine un’epidemia di colera che aveva colpito tutta
Italia.
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Su una
popolazione alfonsinese di 7082 abitanti 242 persone furono contagiate e 127 morirono.
Nel terreno che correva a lato dell'ancora presente Via Carraretto
Venturi, in fondo c'era una costruzione ("Casino") che, come si
deduce da alcune mappe, esisteva già alla fine del ‘700. Proprio in questo
in questo locale vennero ricoverate in quarantena gli ammalati della micidiale epidemia.
Fu chiamato quindi "Ospedale
del lazzaretto", e da allora a tutta la zona è rimasto il
nome di “lazzaretto”, anche se poi quella costruzione non servì mai
più a quello scopo.
GIà
NEL 1552...
La mappa qui sotto mostra il centro
originario di Alfonsine nel 1552 (Arch. Stor. Com. di RA n° 526).
Fu fatta disegnare dai Conti
Calcagnini per la disputa con i Ravennati che ambivano stabilire confini a
loro favorevoli per queste terre vallive. Dietro alla Chiesa Santa Maria,
si legge: "fabrica nuova che s'ha da
far": cioè una costruzione importante che dal disegno
sembra un cimitero. Infatti qui, vicino alla Chiesa, ci fu un antico cimitero
ancora all'inizio del '700. Lo cita anche il
Dall'Ara priore (sindaco) di Alfonsine in un suo intervento a sfavore
della costruzione del nuovo Municipio alla destra del fiume: "e
poi riguardo la natura del terreno (quello del Corelli, dietro la
chiesa ndr) non sappiamo quanto possa essere conveniente, e sana avendo
servito per moltissimi anni il Cimitero Comunale." (da
"Quaderni Alfonsinesi" N° 13 pag 7).
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Quindi
quella zona era ancora alla fine del ‘700 adibita a
cimitero, quando poi con Napoleone ci fu l’obbligo di spostare i
cimiteri fuori città, il terreno divenne proprietà dei Corelli e
ci costruirono un casotto e ci fecero un orto. |
Alfonsine
alla Destra del Senio
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 571) |
Nella mappa qui sopra del
vecchio centro di Alfonsine, alla destra del Senio (in alto) si nota lo 'Stradone della Chiesa"
(in basso).
Qui è disegnato il vecchio
ponte della Violina sul Senio che fu costruito per la prima volta
nel 1760; mentre il nuovo ponte del "Vado", sulla via
Reale, non c'è ancora.
La
mappa è dotata di una legenda e di una didascalia,
che permette di capire che sul terreno contrassegnato con la “L”
dietro la chiesa c’è un ‘orto e "Casino"’ e che all'epoca era
del Conte Samaritani. In seguito sappiamo che fu di Vincenzo
Corelli. Il terreno a fianco fu acquisito da un tal
Venturi, da cui il nome "Carraretto Venturi.
Il "Casino" è quella costruzione che nel 1855 fu adibita a ospedale
per i malati di colera in quarantena. Diventò poi alla fine '800
primi '900 il Palazzo di Ciné.
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Questa
mappa a destra è del 1828 e ci dice che il terreno che confinava
a nord con la Chiesa è del sig. Vincenzo Corelli.
Con la freccia
rossa abbiamo indicato la costruzione già apparsa nella mappa precedente.
Nella
mappa successiva del 1829, così come nella successiva del 1838, tratte
da ‘Quaderni Alfonsinesi’ n°12, si nota tratteggiato il
Carraretto Venturi e in fondo già alcune case di cui la più grande
è la casa di Corelli che sarà adibita a ospedale nel 1855
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(con
un click o un tocco sopra le mappe, si avrà un ingrandimento)
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Il
Lazzaretto negli anni ‘30
Non abbiamo notizie di come e
quando gran parte della zona sia diventata proprietà di un signore di
nome Antonio Martini, detto Ciné. Fatto sta che molti edifici furono qui
costruiti e affittati a numerose famiglie proprio da questo signore.
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(con
un click o un tocco sopra le mappe,
si avrà un ingrandimento) |
La
casa di ‘Ciné’ (Antonio Martini)
Il primo "Ciné" era un
Martini sposato con Marianna (d'Teraciossa), da cui ebbe tre figli. Il 'Ciné'
noto ai vecchi alfonsinesi del 2000 era il figlio Antonio detto Toni d’Ciné
Il Palazzo di Ciné è
quello dove abitò Antonio con mamma Mariana.
Un fratello viveva a Bologna. Aveva anche una sorella. In quella casa abitavano altre tre famiglie:
Zalambani che erano in tre; i Pagani in tre; i Ravaioli erano in due.
(con
un click o un tocco sopra le foto, si avrà un ingrandimento)
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La casa de’
Ciné, andata
distrutta con la guerra (foto 1936) |
Casa
‘Ciné’ (Antonio Martini)
in un disegno di Tullio Samaritani
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Gente
del lazzaretto negli anni '30-40
(con
un click o un tocco sopra le foto, si avrà un ingrandimento)
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I ‘servizi’ in comune degli
affittuari delle case di ‘Ciné’ da un disegno di Tullio
Samaritani |
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Nella
foto a destra: Moglie
di Benedetto Bordini (Banditò), sorella
di Pezzi (Pedro), Pinuccia, Duilia Buzzacchi, Vanda, Ventiglia
Carioli sposata Carlino e mamma di Pinuccia,
Teresa (Sina) Salvatori, Elsa Bacchini, figlia della Ginevra e di Frazcò
d'Preda che sposerà Contessi, Ina Mazzanti. |
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La foto di destra è degli anni '30.
"La
gigiona"
Il
suo nome era Carlina (Gigiò era il marito): venditrice di
frutta secca, liquerizia e gazzose;
poi lupini e le caldarroste d’inverno.
Ogni
mattina piazzava la sua bancherella nell’angolo di corso
Garibaldi con Carraretto Venturi.
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A destra la
Gigiona, da
un disegno di Tullio Samaritani.
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Da
sinistra: Gigliola Guadagnini, nipote di Amleto, Pinuccia Filippi
(sarà maestra di danza), Ugo
Guadagnini nipote di Amleto,
Luigi Seganti (Gigì), Vincenza
Corelli-Grappadelli |
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(con
un click o un tocco sopra le foto, si avrà un ingrandimento)
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Com'è
il lazzaretto oggi?
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Lazzaretto
2012 |
Lazzaretto
1945 dopo la distruzione di quasi tutto il paese vecchio |
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Il
Lazzaretto nell'anno 2012 |
Il
Lazzaretto negli anni '30 nello stesso punto della foto di
sinistra |
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Ex-forno
"Erculì", poi Sciopp, poi nel dopoguerra Bragonzoni. 2012 Forno
Chilino Toschi. |
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Casa
di Pia Lippi e di Facciotto-Lippi (dove c'era il teatro
parrocchiale)
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Teatro
Parrocchiale (anni '30), con ulteriore deposito di biciclette |
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2012:
ex asilo, ex-campetto del prete
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Asilo
Parrocchiale anno 1930
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La
Pia d’Dindané (Pia Battaglia in Lippi) anni 100
( nel 2004)
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...
continua cliccando o toccando su
Teatro
'Aurora'
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...
continua cliccando o toccando su
L'Asilo
Parrocchiale
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Approfondimenti
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Il
"lazzaretto" anno 1938
un
click o un tocco sulla foto per avere un ingrandimento e scaricarla
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Approfondimenti
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Il 'Lazzaretto'
(sei qui)
Piazza Monti 1938
Come
venne distrutto tutto il paese vecchio
Alfonsine dopoguerra
La chiesa Santa Maria
Casa del fascio
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Qui si vede la zona detta "lazzaretto" o "Carraretto
Venturi".
Foto scattata
nel 1938 dall'aereo dell'alfonsinese Serafino Faccani, pilota dell'areonautica militare
dell'epoca.
Dall'alto verso il basso, nella parte a sinistra: le scuole elementari,
l'asilo parrocchiale, già Circolo dei Repubblicani, poi il Teatro Aurora
di Eugenio Gessi, i gabinetti pubblici, varie abitazioni. In basso al
centro il Palazzo de' Ciné. Proseguendo a sinistra dal basso verso
l'alto: orto di Giasò, Casa Bosi, la chiesa Santa Maria, il teatro
parrocchiale, abitazioni varie.
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Piazza
Monti distrutta
Il Municipio distrutto
Casa Lugaresi
Dal ponte vecchio alla piazza Monti
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(con
un click o un tocco sopra le foto, si avrà un ingrandimento)
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