Alfonsine

   

 

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Casa Montanari("i Burdò") e Fontana ("Paganini")

NEL PUNTO 6 
(della mappa a destra) 

PRIMA DELLA GUERRA C'ERANO VARIE CASE: 

La casa di Ida Montanari ("Burdòna") sposata Fontana e del fratello Cenzo Montanari ("Burdò"): 

Il proprietario di questa casa, prima della guerra, era probabilmente un Fuschini (?) sposato a una Angela Zannoni. La casa era abitata da Ida Montanari ("Burdòna") sposata Fontana, dal fratello Cenzo Montanari ("Burdò") e dalla sorella Maria, che fu poi madre di Mauro Ghetti, rimasta già vedova fin dal primo dopoguerra.
La "Burdona" aveva due figli:
 Primo Fontana (Paganini), che sposò Teresa Savioli, sorella di Ivano, Walter, Giovanni (Ino),

e la sorella Pasquina, sposata a Giuseppe Pozzesi, rimasta vedova presto. 

 

 

 

 

Burdona e Burdò erano venditori di orto-frutta e gestori della conserva del ghiaccio per i macellai. Questa attività passò poi a Primo Fontana (babbo di Sergio Fontana) detto "Paganini", perché da piccolo gli avevano regalato un violino che lui non apprezzò e che spaccò violentemente.

Altre case più vicine all'argine del fiume erano abitate dalla famiglia della Zannoni (vedova e proprietaria di tutto) che aveva un figlio soprannominato "Ciapperino", da Malvina Mazzanti, sposata Savioli, coi figli: Teresa, Ivano, Walter, Giovanni (Ino). Teresa era moglie di Fontana, Teresa Savioli e degli altri Savioli, e quindi nonna materna di Sergio Fontana.

Malvina (rimasta presto vedova) aveva una sorella Teresa Mazzanti che sposò Domenico Grilli, da cui ebbe un figlio Antonio Grilli, padre di Lina Grilli (prof. sposata ad Argelli Gabriele).

Con la guerra la casa e le casette attigue andarono distrutte.

Nel dopoguerra 

Tutto il terreno era (forse) di proprietà della Zannoni, che rimasta vedova col figlio, vi aveva costruito una casa semplice, però circondata da alcuni alberi in mezzo ad un bel appezzamento di terreno con giardino davanti e vigneto sul retro.

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 Il figlio "Ciapperino" era negli anni '50-60 un signore abbastanza anziano che passava regolarmente in bicicletta lungo il Corso Garibaldi. Questo signore, aveva un cranio un po' deformato, che gli conferiva un aspetto inconsueto, avendo quindi una testa molto grande, rispetto al corpo. Alla morte della madre, Ciapperino si trasferì a Ravenna, o in una struttura o presso parenti. Il terreno fu venduto e acquistato negli anni '60 dal Geom. Giuseppe Marraffa e da un certo Brusi e da un gruppo di muratori di Filo - Longastrino. Poi fu lottizzato ed ora è suddiviso da una strada, traversa Garibaldi, su cui si affacciano varie case (Minguzzi, Ricci, Gaudenzi, Montanari).

Primo Fontana (Paganini) ebbe una casa popolare in Corso della Repubblica.

 

   

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