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Alfonsine

 

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Caseggiato di "Cudé" 
(Ettore Vassura)

 

NEL PUNTO 12  
(della mappa a destra) 

PRIMA DELLA GUERRA C'ERA: 

il caseggiato di "Cudé"
(Ettore Vassura)  

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Il proprietario "Cudé" Ettore Vassura,  fratello di Francesco Vassura, (Mino d'Scaì), di Pino, e altri quattro fratelli, vi abitava, con la moglie Maria Martini, e una figlia Edda che morì giovane.  

Il caseggiato era a due piani, con due stecche di appartamenti: una aveva gli ingressi dalla parte della Villa Faggioli, e l'altra dal lato opposto, con ingressi dal cortile che oggi da verso i condomini "Marini": la prima parte era composta da tre appartamenti e l'altra da cinque.

Erano a due piani, una stanza sotto, una sopra ed uno stanzino per ragazzi più cantina e bagno in comune.

Il primo in fondo era abitato da Cudé stesso e famiglia, e gli altri da quattro diverse famiglie: Giusti-"Pelo", Dall'Oglio, Mirri "e mor dla Pipina", Geminiani-"Trappola"

Durante la guerra (dalla foto aerea) la costruzione fu risparmiata dalla distruzione del minamento dei tedeschi.

 

l'altro lato degli appartamenti del caseggiato di "Cudè"
(oggi 2022)

 

Nel dopoguerra

Il caseggiato fu abitato ancora da "Cudé" e dalla moglie e da quattro altre famiglie (Bonafè, Zaganelli, Giusti-"Pelo", Mirri "e mor dla Pipina" Geminiani-"Trappola", Nardino Coatti, sig.ra Gavagna con vari nipoti e poi abitata da Enzo Bonetti e Giuliana, la famiglia "rusité", e una famiglia dove morì la figlia di tetano" di nome "Romolina".

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Dalla seconda metà degli anni '60 "Cudé" rinnovò il tutto ristrutturando gli appartamenti.

Nella parte anteriore che dava su Corso Garibaldi, dove c'era sempre stato un orto o un giardino, terreno di sua proprietà, fece costruire  un nuovo appartamento a due piani che fu abitato da Utilla Geminiani al pianterreno e da Alberto Minguzzi, con la moglie Idelba al piano superiore.

 

   
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