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E cafè dla Niculèna

La Niculèna (Nicoletta Altini) gestiva questo bar dagli inizi del '900.

Era già il bar degli anarchici durante la "Settimana Rossa"  nel 1914, citato dal parroco di Alfonsine Don Tellarini nel suo diario 

"Giunto che fui presso il Caffé degli anarchici, detto il Caffé della Nicolina, scorsi una moltitudine di persone che stava ai tavolini a godersi il fresco, ed a contemplare la scena sorbendo il caffé e centellinando bicchierini di liquori con un'allegria indescrivibile. Appena mi videro fecero un gesto di sorpresa e ricordo uno che disse: Bé! non è mica fuggito! Ma se è ancora qui!, e tutti gli occhi si appuntarono su di me. "

Quando era ormai troppo vecchia la Niculèna lasciò il bar in gestione al figlio Giuseppe Altini (Pinaz) e a sua moglie Maria. Alla morte prematura di Pinaz, avvenuta a 33 anni, la vedova Maria continuò a gestire il locale con le figlie Santa, Nanda e Rina. Una figlia di nome Prima era deceduta a 16 anni. 

Fu il primo bar del paese a possedere la macchina per il caffé espresso.

 Era ritrovo non solo di anarchici ma anche dei giocatori d'azzardo e delle vecchiette che abitavano il vicino "Lazzaretto" (il Carraretto Venturi) e dintorni, che qui si trovavano per fare una partita a briscola o mangiare qualche pasta secca.

 

 

 

NEL DOPOGUERRA

 

Costruì casa lì Paolo Troncossi, figlio di Aldo Troncossi (detto ‘Tampir’) e Clelia Gulminelli, la quale morì quando Paolo aveva circa 5 anni. Il padre Aldo poi si risposò con la maestra Maria Faccani.  Paolo era sposato con Luisa Lolli e, nella nuova abitazione dove prima della guerra c’era il caffè dla Niculéna Altini, aprirono un'edicola.

In un primo tempo l'edicola venne ubicata nel negozio ove oggi (2019) c’è la lavanderia, poi si trasferì nel locale a fianco, dove prima c’era in affitto la Cooperativa di Consumo. Dopo una lunga gestione di Luisa e Paolo, l’edicola passò alla figlia Tiziana che la condusse per 44 anni, di cui 20 assieme al cognato Mauro Serafini.

 La chiusura arrivò definitivamente il 31 dicembre 2018.

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1946: Inizio della ricostruzione

 

 

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Anni "50

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