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Il palio della piadina “Se ormai tutti i paesi della bassa romagna
hanno un “palio”, perché non anche Alfonsine?” di Luciano Lucci Ad Alfonsine Si tratta di un vero e proprio “Palio della piadina” al quale partecipano donne e uomini, giovani e non, che armati di tagliere e fornelli a legna con sopra un testo, preparano con i già noti ingredienti quello che il poeta Giovanni Pascoli ha decantato in una sua poesia “La piadina”:- “... Ma tu, Maria, con le tue mani blande domi la pasta e poi l'allarghi e spiani; ed ecco è liscia come un foglio, e grande come la luna; e sulle aperte mani tu me l'arrechi, e me l'adagi molle sul testo caldo, e quindi t'allontani. Io, la giro, e le attizzo con le molle il fuoco sotto, fin che stride invasa dal calor mite, e si rigonfia in bolle: e l'odore del pane empie la casa.” E un altro poeta romagnolo, il Pedretti, la chiama “dischi dorati come la faccia della luna, quando ha la luce di sbieco...”. Tra Forlì e
Ravenna esiste una diversità nel diametro dei dischi: i forlivesi
sostengono che il diametro deve essere non superiore ai Barting
Dusbergf, professore emerito di scienze della alimentazione sostiene che la
piadina fu il pasto preferito delle truppe di Teodorico e poiché tra
Ravenna e Teodorico c'è un antichissimo rapporto storico, ecco risolto
l'enigma… Iniziato
in sordina qui ad Alfonsine già 12 anni fa, (altre iniziative simili sono
sorte anche a Santarcangelo di Romagna, a Forlimpopoli e a Sarsina) questo
concorso si è trasformato negli anni in un vero e proprio Palio, dove il
coinvolgimento di gruppi, associazioni e rappresentanze dei quartieri a chi
confeziona la miglior piadina romagnola ha assunto i toni epici di una vera
e propria sfida. A renderla competitiva sono state proprio “le azdore”
dei quartieri di Taglio Corelli, Passetto, o del Centro Anziani “Il
Girasole” che hanno gioito, sofferto o anche protestato quando, nelle
passate edizioni, la giuria assegnava un premio all’una o all’altra. Il
regolamento infatti prevede che la miglior piadina sia valutata da una
giuria di esperti. Quest’anno la giuria è composta da Ricci Primo e Marco
Lolli dell’Associazione Artusi, da Renzo Bartolotti e Mirco Villa,
entrambi sommelier, e da Giuseppe Marescotti Assessore. La giuria, di
fronte al pubblico in piazza Gramsci, assaggerà le varie piadine prodotte
in loco, esprimendo le proprie impressioni, assaggiando ogni piadina due
volte. Verranno valutate le seguenti qualità: gusto, spessore e cottura,
con un punteggio ciascuna da L’unica specialità che viene offerta è la piadina romagnola classica, priva di qualsiasi farcitura: semplici
sono gli ingredienti: farina di grano duro, un pizzico di sale, appena un
po’di strutto di maiale, acqua e tanta forza di braccia per impastare!
Tagliato a pezzetti l'impasto si distende su singoli strati con un
mattarello e si cuociono su un testo ben caldo: i dischi dorati così
ottenuti, hanno un diametro di 15-
E il pubblico che fa? Chiunque si aggiri per la piazza viene invitato ad assaggiare gratuitamente la piadina dell’uno o dell’altro, anche se non c’è possibilità alcuna di esprimere un voto popolare, se non cercando di influenzare i giurati applaudendo durante gli assaggi. Non manca comunque la possibilità per tutti di esprimere il proprio apprezzamento direttamente alle azdore o agli azdori quando ci si avvicini, per gli assaggi, ai loro banchetti. Le varie sfumature, per la realizzazione delle piadine in gara, rimangono top-secret, e ogni gruppo tiene ben conservato il suo segreto. Negli anni precedenti pare che il quartiere di Taglio Corelli si sia dimostrato il miglior piadinaro di Alfonsine. |
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