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Loris
Pattuelli, in uno scritto
qui pubblicato (click o tap per leggerlo) poneva
l’attenzione su una vecchia casa del Borghetto di Alfonsine
apparentemente abbandonata e dove “qualcuno ha permesso che il tempo
lasciasse qualche traccia del suo passaggio”. Il volto e i
segni delle vecchie case per Loris vanno paragonati alle rughe di Anna Magnani,
la quale una volta disse al truccatore che le stava preparando il
viso: “Non togliermi nemmeno una ruga, ho pagato ognuna di esse a
caro prezzo”. |
Un giorno
mentre facevo una scampagnata, con moglie e nipotina, nel cortile di
Ca De’ Gèval, ho chiesto alla signora Anna Maria, moglie del dottor
Nandé (Baioni), che con la figlia Brunella si sono inventate
l’esperienza di un agriturismo tutto particolare e da elogiare, se
sapeva dirmi qualcosa di quella vecchia casa di via Mazzini ad
Alfonsine, dato che era confinante con la sua.
La storia
che mi ha raccontato è questa, confermatami anche dalla sig.ra Maria
d’Marlé, moglie del Angelino Montanari, deceduto recentemente, e da
Giovanna dla Palmina.
A cavallo
tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 abitava in quella casa
il signor Gramantieri, con la moglie e cinque belle figliole:
1)- Ebe (che
fu maestra e abitò il palazzo ex-Maré, detto palazzo Ebe o Palazzo
Preda suo marito).
2)- Gentile che sposò Martini (Pliché), ebbe tre
figli: Lia (o Liana), Renzo, e Gianni. Lia fu professoressa a Ravenna
e zitella, Renzo ebbe due figlie Maria Grazia e Gentile che
sono le eredi del palazzo detto 'd'Pliché e vissero a Ravenna (ancora viventi nel
2013). Gianni si trasferì a Firenze.
3)- Afra
sposò un ufficiale e si trasferì a Roma, ebbe due figlie Rosetta (n.
1930) e Franca,
4)- Pia sposò un procuratore del
Re.
5)- Ines (nubile
visse a Roma con la sorella Afra).
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Casa
Gramantieri 2015
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Casa
Gramantieri 2016 (in vendita)
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In quegli
anni la casa funzionava come pensione per gente di passaggio. Ebe ad
esempio conobbe suo marito Preda, perché questi era a pensione
proprio lì. Un
giorno fu ospitato un gruppo di pittori girovaghi che andavano di casa
in casa nei vari paesi della Bassa Romagna a proporre affreschi con
decorazioni e immagini. Il pagamento per alloggio e il mangiare fu
fatto tramite una loro prestazione su un soffitto della casa che
ancora oggi dovrebbe essere lì.
Da bravo
giornalista-investigatore sono riuscito, ‘in qualche modo’ che non
vi dico, a recuperare alcune immagini di quegli affreschi:
GLI AFFRESCHI DI CASA
GRAMANTIERI
GLI
AFFRESCHI DI CASA ISANI
(OGGI MARIANI)
Diversi
anni fa Luigi Mariani mi aveva mostrato gli affreschi della casa dove
abita in via Mameli, (prima della guerra era la casa della famiglia
Isani).
Lo stile non è lo stesso degli
affreschi di casa Gramantieri, così come è diverso da quello di
un’altra casa, sempre in via Mameli, la casa di Momo Samaritani
‘Villa Olga’. Mariani stesso poi mi disse che anche in una casa di
Voltana aveva visto opere simili provenienti dalla stessa mano.
GLI
AFFRESCHI DI CASA SAMARITANI
La casa
Samaritani di via Mameli fu abbattuta negli anni ’70 per costruirvi
una serie di case a schiera. Fortuna volle che Marino Marini, noto
industriale alfonsinese e appassionato di recupero della storia del
suo paese, riuscisse ad asportare quegli affreschi prima che venissero
distrutti facendoli restaurare e sistemandoli nella casa natale di
Vincenzo Monti al Passetto, dove sono tutt’ora visibili. Si nota che
questi sono più raffinati e disegnati da una mano più professionale.
In tutti i casi i temi
trattati sono analoghi: paesaggio di collina e di fiume o lago, con
castelli, pini, torrette, ponti, ruderi, con alcuni elementi pressoché
uguali, come il ponte di legno e il castello con bandiera.
ALFONSINE, INEVITABILE
VICOLO CIECO DEI VIAGGIATORI A PIEDI
È
possibile ipotizzare che gli autori di tutti questi affreschi fossero
dei pittori girovaghi che per esercitare il loro mestiere si
spostavano di paese in paese, offrendo il loro servizio a chi voleva
decorare gli ambienti di casa, dando loro un certo prestigio. A volte
lo facevano in cambio di ospitalità, altre a pagamento.
Chissà se
vi sono altre testimonianze di questo tipo in giro per la Bassa
Romagna.
Certo che
ad Alfonsine ne giravano di vagabondi: sicuramente c’erano i
fratelli Orfei, saltimbanchi, clown e suonatori, poi varie compagnie
di attori detti ‘Carro di Tespi’ che si esibivano al Teatro ‘E
baracò’, gli stagnini che scendevano dal Veneto, poi i canapini per
la conciatura della canapa… e (come abbiamo appena scoperto) anche
artisti-pittori.
Alfonsine
era un paese veramente stupefacente.
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