Alfonsine

| Ricerche sull'anima di Alfonsine

 

Storia di un’antica locanda alfonsinese

Da locanda ad albergo “Stella”
                                                         

di Luciano Lucci

Le origini della locanda "Alla Stella"” 
e dell'Albergo “Stella”

La più antica osteria di nome "Stella" esisteva nella casa qui sotto indicata in via Mameli sotto la rampa del fiume.

La citazione più antica di questa osteria è dell'ing. Antonio Zampighi, dell'Ufficio Tecnico del Comune, che già nel 1873 in un suo progetto presentato al Consilio Comunale per rifare e spostare il ponte e le rampe, cita quella a sinistra del fiume che "discende verso strada Borse di fronte alla locanda della Stella".

 

 

 

Una seconda citazione dell'esistenza di un'osteria detta "Stella" in fondo alla rampa verso via Borse è di Primo Fontana detto Paganini. In una sua poesia ricorda che "l'Albergo Stella era dove al tempo vi abitava Mingò d'Luvigiaz, e dove ora c'era il suo orto prima c'era il "gioco delle palle"".

Il luogo corrisponde esattamente a quello indicato nelle foto qui sotto, e la casa c'è ancora.

 

 

LA LOCANDA “ALLA STELLA”

Nel 1890 abbiamo una nuova "Locanda della Stella con alloggi".

 Fu aperta da un certo Luigi Ferruzzi "nella via Violina all'inizio del Porticato Corelli": tale annuncio lo si trova pubblicato nel "Ravennate" nell'edizione del 2 luglio 1890.

Nel 1893 in una relazione dell'Ufficio Sanitario e del Primario dell'Ospedale Dott. Giulio Gamberini si legge a partire dalla locanda della Stella Vecchia", posta in via Mameli l'ex strada Sottofiume, ai piedi della rampa superiore della ponticella fino alla abitazione del sig. Antonio Massaroli, l'antica casa Camerani, oggi conosciuta come palazzo Farnè, che indica o il nome di quella locanda (ancora aperta?), oppure il fatto che fosse già stata chiusa (Stella Vecchia appunto).

La nuova "Locanda alla Stella con alloggio", citata dal giornale "Il Ravennate" nel 1890  la si può notare comunque già nella foto sotto. Sul muro dell'edificio a destra una scritta: Locanda alla Stella con alloggio.

Questa è la più vecchia tra le foto di Alfonsine finora trovate della Violina. Probabilmente siamo nei primi anni del '900. Sullo sfondo non si affaccia ancora la costruzione della Casa del Popolo.

Sull'edificio opposto a sinistra non appare ancora alcuna scritta.  

Questa locanda fu gestita nel 1901 (nell'epoca di questa foto) da Giuseppe Monari (detto Iuséf d'la Stèla), nato a Fusignano nel 1875. 

Si sposò con Giovanna Guerrini (la Zvanéna) che proveniva da una famiglia di Rossetta i 'Luvett'.

La moglie era una bravissima cuoca, che aveva lavorato per la ricca famiglia alfonsinese Camanzi. 

Negli ultimi anni del secolo, appena sposati, i due probabilmente presero in affitto da  Luigi Ferruzzi proprietario dei locali sotto il Porticato Corelli, alla destra della rampa del fiume, e qui gestirono la locanda "Alla Stella",  la locanda-trattoria con alloggio, già citata dal giornale "Il Ravennate" nel 1890.

  L'insegna la si vede bene nella foto: "Locanda alla Stella con alloggio". 

In questa locanda abitò nei primi anni della sua permanenza ad Alfonsine Umberto Pasini, il dottore che fu primario dell'ospedale di Alfonsine fino al primo dopoguerra.

I Monari gestirono la locanda fino al 1912. 
Qui nacquero i primi due figli Tonino e Jolanda. 

MA LÌ C'ERA ANCHE 
IL CAFFÉ RISTORANTE ALBERGO "AL SOLE"

Il Caffé all'inizio era gestito dalla Cesira Faccani, sposata a Stefano Pagani. Poi acquistò nome e licenza la madre del sindaco Camillo Garavini, che passerà poi alla di lui sorella, Susanna sposata con Bonafede Minarelli. 

 

In questa foto, sempre anteriore al 1908, dato che non si vede ancora la Casa del Popolo, ma successiva a quella sopra poiché si nota ancora sul muro dell'edificio la scritta ormai sbiadita "LOCANDA ALLA STELLA CON ALLOGGIO", mentre  nella foto precedente la scritta era nuova, 
compare una locanda-alloggio, a sinistra, che prese il nome 
"CAFFÉ RISTORANTE ALBERGO AL SOLE", 
in evidente concorrenza (anche col nome) con quella di fronte, detto "Alla Stella". 

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Le due frasche che pendono verso il centro della strada stanno ad indicare le due locande-osterie per il ristoro. 

Il mercato di piazza Monti: probabilmente 1907

Si vedono le due locande in evidente concorrenza. 
Compaiono poi altre attività:  una drogheria bottega di generi alimentari di Alessandro Natali, e  a destra sopra il cancello appare un'insegna con scritto "Verniciatore di carrozze", che era una bottega nella casa lì di fianco di Cremonino Samaritani


Nel 1913 l'albergo AL SOLE diventerà noto come il ristorante di Féd (Bonafede Minarelli) e si sposterà  nei porticati di destra dov'era prima la locanda 'Stella' di Munari, dove se ne vedrà l'insegna in foto di epoca successiva.   
La testimonianza è stata data a Luciano Lucci da Wanda Graziani che da bambina abitava in un appartamento contiguo alle stanza dell’albergo di Fed.

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Anche se la cartolina sopra indica il nome della via dedicata a A. Faccani, che fu il primo segretario del Partito nazionale Fascista ad Alfonsine e che fu ferito a morte durante uno scontro a fuoco con Mino Gessi nel 1924, si tratta di una foto di prima del 1914 e posteriore al 1908. Si può affermare ciò dal fatto che sono scomparse le scritte dei due alberghi e che l'albergo "Al sole"  è qui in via di completamento nella parte alta, dove poi (foto sotto) nel 1914 si noterà l'insegna sotto un arco. 

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Giuseppe Monari intanto aveva aperto un negozio di prodotti per l'agricoltura in via Roma in società col cugino Eutimio Ricci. Poi durante la crisi del '29 dovettero chiudere l'attività. 

La famiglia si era trasferita già dal 1912 in affitto presso una casa di proprietà della sig. Martini (la Plichèna) in corso Garibaldi (nella zona di recente urbanizzazione, in faccia all’ex-cinema Corso oggi - 2020 - Pasticceria “La perla”: la Martini era una delle quattro sorelle di Giovanna Guerrini, la moglie di Giuseppe Monari. 
Lì nacquero gli altri due figli Giannino e Anna (Nuccia). 

Giannino sposò poi la Sig. Bragonzoni che ha lasciato al sottoscritto questa testimonianza.  I Bragonzoni erano una famiglia che abitava di fianco ai Caletti (marmisti) dove aveva una cantina a cui veniva conferita l’uva.   

Il Monari lavorò poi come mugnaio presso il molino Medri di Alfonsine fino ai primi anni '30, poi si trasferì a Fusignano dove affittò e gestì il molino di Fusignano fino al 1940. 

 

  In seguito negli anni '30  Féd si trasferì in Corso Garibaldi, in un palazzo detto "d'la Pépa", dove affitterà camere, e darà da mangiare a qualche avventore e inquilino, in una saletta al piano terra, di fianco alla gelateria Fiocchi.

E Luigi Antonellini "detto Gigiò"?

Intanto sappiamo che Luigi Antonellini "detto Gigiò" (futuro gestore dello "Stella" del dopoguerra in via Matteotti con Giovanni (Nino) Merendi che ne aveva sposato la figlia Angelina), prese in affitto nel 1929 una casa di Cicconi o Ciacco (Antonio Minguzzi) che era stata venduta da quest'ultimo alla famiglia Faggioli, in seguito alla crisi economica del '29, e vi aprì una locanda, ma non ne sappiamo il nome. Nella foto sotto c'è scritto solo LOCANDA

 

Era costruita quasi attaccata all'edificio d'la Biastména (Caterina Pagani e del cugino Tommaso Pagani. Qui la Biastména (così detta perché era una gran bestemmiatrice) aveva già aperto il ristorante-albergo "Al Gallo", e in angolo la moglie Tommaso Pagani (Cai), Vittoria Calderoni  gestiva il suo caffé "Victoria". 

Durante la guerra tutto andò distrutto, e nel dopoguerra "Gigiò" ebbe in concessione una baracca nell'ex-mercato del bestiame (e campo sportivo) di Corso Garibaldi, dove aprì una trattoria. (Non sappiamo se si chiamasse "Stella").

Poi durante la ricostruzione nel paese nuovo alla sinistra del Senio Giovanni (Nino) Merendi aveva sposato la figlia di "Gigiò" Angelina: Nino e l'Angelina Antonellini acquistarono (tramite prestiti e cambiali avuti da amici e amiche)  un terreno in Corso Matteotti e iniziarono, a stralci, a costruire la loro casa e il nuovo albergo, che chiamarono "Stella". 
(Non sappiamo se avessero avuto la licenza di quel nome o se fosse una loro libera scelta)

A destra l'abitazione di Gigiò Antonellini e Nino Merendi.

L'edicola di fronte ebbe varie gestioni: 
nel 1951 era della Sig.ra Cacchi, la mamma del "taxista".
Poi fu gestita da Bucchi Sante e sorella. 
La Sig.na "Gigina" Geminiani successe ai Bucchi. Infine arrivò Antonio (Bibò) Ancarani, che aveva sposato la maestra Maria Geminiani, fino a che "Bibò" trasferì l'edicola davanti al palazzo comunale, e  poi da lì spostata, davanti all'ex mercato coperto.

 

Qui appare la scritta "RISTORANTE"

 

Lo "Stella" divenne il primo e più noto albergo di Alfonsine

Milva e Nino Merendi

 

A un certo punto i Merendi, oramai pensionati, vendettero l'albergo e la trattoria alla famiglia Menghi che gestì il tutto molto bene per molti anni ancora. 

Poi subentrarono nuovi proprietari e gestori, ma nulla fu come prima.

Leggendo la "Zirudèla" di "Paganini" qui di seguito si imparano molte cose...

 

 

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