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Il centro di stoccaggio di Alfonsine e la situazione globale? Lo stoccaggio serve come riserva in caso di picchi di consumi per freddo invernale?
10 DOMANDE: le criticità del progetto STOGIT ad Alfonsine (sei qui)

STOCCAGGIO GAS METANO AD ALFONSINE SI' O NO?

 di Luciano Lucci

LE DOMANDE POSSONO SERVIRE AI LETTORI PER INDIVIDUARE LE CRITICITA' DI UN SIMILE PROGETTO

1° DOMANDA 

Nel settembre 2001 ENI ha confermato la sua intenzione di mantenere la concessione, su invito del Ministero delle Attività Produttive, all’area di stoccaggio di Alfonsine, individuandone l’area e i volumi per lo stoccaggio, riservandosi per una parte residua anche la coltivazione, confermando il progetto di esplorazione e sviluppo. 

Nell’ottobre 2001 il Ministero delle Attività Produttive concede di nuovo l’autorizzazione a ENI, in particolare alla ENI-Div.Agip di Ravenna di utilizzare le aree precedentemente concesse.

Individua 7 siti già in attività di coltivazione erogazione, alcuni in via di esaurimento
- Cotignola (alcuni pozzi in produzione altri chiusi)
- Ravenna terra (produzione ferma da 92)
- Cornegliano  (in produzione)
- S. Potito (produzione sospesa) altri già stoccaggio e in via di esaurimento e da rinnovare
- Cugno Le Macine (in produzione e già adibito a stoccaggio dal 77 all’85)
- Serra Pizzuta (alcuni pozzi chiusi altri ancora in produzione già adibito a stoccaggio dal 78 all’85)

 Altri siti non sono stati considerati idonei per

- problemi ambientali parco Regionale Delta del Po
- mancanza di continuità idraulica e presenze di permeabilità e livelli di H2S
- collasso roccia di copertura
- troppo vicino al piano della campagna

Dato che tra i 7 siti inclusi nel 2001 Alfonsine non c'era, ma non era neanche tra gli esclusi, quali erano le perplessità per Alfonsine-Stoccaggio?

Inoltre i 4 criteri indicati per dichiarare non idonei certi siti possono essere esclusi al 100% per il sito Alfonsine-Stoccaggio?

2° DOMANDA 

Quali erano nel 2010 i dubbi che riguardavano l'effettiva fattibilità tecnica del giacimento di stoccaggio di Alfonsine tanto da non comprenderlo nei progetti da realizzare? (così si legge in un rapporto di NOMISMA ENERGIA (clicca qui
Come mai ancora nell'aprile 2013 il rating era molto basso (clicca qui)  
(Il rating si articola su 12 livelli (da “aa+” a “c-“) e non ha valore predittivo ma di monitoraggio dell’evoluzione dei progetti nel loro complesso)

3° DOMANDA

E' legalmente possibile perforare pozzi e installare cluster in una zona con vincolo paesaggistico? Inoltre è accettabile politicamente un impianto centrale di trattamento per la disidratazione del gas metano appena fuori dai confini del vincolo paesaggistico di qualche decina di metri?

4° DOMANDA

E' legalmente possibile perforare un pozzo e installare un cluster a 80 metri da un'abitazione privata, e un impianto di trattamento per la disidratazione a poche centinaia di metri? Visti i possibili danni per la salute (paura, inquinamento, microsismicità possibile, e rumore) dei proprietari di tale abitazione, e visto il danno economico che ne deriva per la svalutazione nel mercato immobiliare della loro proprietà, quali risarcimenti sono previsti e di quale entità?

5° DOMANDA

Dato che la viabilità della zona è alquanto problematica per il passaggio di mezzi pesanti, come si pensa di ovviare tale impedimento, tenendo conto anche del diritto di mobilità degli abitanti  e dei mezzi che necessitano di passaggio per i lavori nei campi, soprattutto riguardo i tre anni di lavori di costruzione impianti?

6° DOMANDA

Nel caso che la micro-sismicità indotta dai lavori di costruzione e dalla gestione degli impianti a regime (Iniezione e prelievo di gas) ed l'assai probabile abbassamento dei terreni (subsidenza) causi danni ad abitazioni e a strutture pubbliche e private, (fognature, scolo acque, ecc...), chi provvederà al rimborso delle spese di ripristino e riparazione?

7° DOMANDA

E' prevista l'installazione di strumentazione per misurare la micro-sismicità, e una convenzione con esperti scelti dal Comune?

8° DOMANDA 

Nella relazione finanziaria 2012 della società STOGIT si legge per quanto riguarda il sito di Alfonsine 
"Data la complessità del giacimento, allo scopo di valutare meglio le sue performance e quindi definire il piano di sviluppo più efficiente, il progetto è stato suddiviso in due fasi: la prima finalizzata alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per iniettare un limitato volume di working gas sufficiente per stabilire le suddette performance e la seconda per il completamento del progetto. È in corso l'ingegneria per il progetto definitivo, propedeutica alla presentazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e dei permessi a costruire e l'acquisizione delle aree per la realizzazione dei futuri cluster..." (clicca qui)

Qualora il progetto nella fase 1 risulti non economicamente remunerativo rispetto alle performance attese, è previsto lo smantellamento di tutti gli impianti e il ritorno alla situazione precedente? Inoltre dato che la concessione scade nel 2017 la STOGIT è garantita per averne il rinnovo?

9° DOMANDA

La necessità di eliminare i gas che si producono nel periodo invernale,  quando l'estrazione e la separazione del gas metano dall'acqua utilizza mezzi chimici (glicole), obbligherà i cluster a bruciare a ciclo continuo tali gas derivati dalla estrazione-separazione, producendo un inquinamento da CO, CO2, NO, e polveri sottili, che, se pur nella norma, sarà equivalente (a detta di alcuni tecnici consultati) a 350 auto Euro5, in transito continuo tutto l'inverno per tutti gli anni a venire, come se cioè avessimo il passaggio di un autostrada frequentatissima a pochi km dal centro del paese, (oltre che dalle case più vicine). Tenendo conto che con la costruzione della bretella che ha spostato il traffico di transito sulla statale 16 dal centro del paese ad almeno 3 km più a est, si è migliorata la qualità dell'aria, il rumore del traffico, il rischio incidenti, e le vibrazioni degli automezzi pesanti (micro-sismicità) di Alfonsine Centro, ora abbiamo un equivalente inquinamento. a ovest. E' prevista la compensazione di questo costo ambientale, nel bilancio dell'investimento STOCCAGGIO-ALFONSINE?

10° DOMANDA

Dato che già nel 2010 i campi di stoccaggio solo della STOGIT già realizzati avevano una capacità di 14,700 Miliardi di metri cubi di gas, di cui 5,1 per stoccaggio strategico, cioè quello volto a sopperire  all'eventuale mancanza o riduzione degli approvvigionamenti da importazioni di crisi del sistema gas; e nel 2011 si è arrivati a 15 Miliardi, e nel 2012 a 15,7, e dato che negli anni successivi il consumi di gas metano sono diminuiti e di molto rispetto alle previsioni fatte dai vari studi della Confindustria, del Ministero dell'Industria, e da ENI e STOGIT, a che serve aumentarlo ulteriormente?

QUESTA PARTE DELLA DOMANDA NECESSITA DI ARRICCHIMENTO DI DATI CHE POTRETE TROVARE CLICCANDO QUI (se volete)

La STOGIT non fa stoccaggio per gestire il gas come bene comune e aiutare il Paese Italia ma per i propri legittimi interessi di una società per azioni che deve rendere conto ai propri azionisti con un utile annuo da concedere.

Come?

"... nel perseguire le attività di sviluppo del mercato del gas a livello nazionale ed europeo e nel sostenere gli investimenti idonei a promuovere il ruolo dell‟Italia come hub europeo del gas." (vedasi lo stralcio della relazione finanziaria annuale della STOGIT qui a fondo pagina riportata)

Per quanto riguarda lo stoccaggio strategico il Ministero gli ha concesso di diminuirlo

"... il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato un decreto che determina la riduzione di 500 milioni di standard metri cubi dello spazio dedicato alla riserva strategica per l'anno termico 2012-2013. (vedasi lo stralcio della relazione finanziaria annuale della STOGIT qui a fondo pagina riportata)

Eppure la STOGIT dice che è necessaria

"... la realizzazione entro il 2015 di una maggiore capacità di stoccaggio di 4 miliardi di metri cubi a disposizione di operatori industriali e termoelettrici, di cui oltre la metà già realizzata a fine 2012"  (vedasi lo stralcio della relazione finanziaria annuale della STOGIT qui a fondo pagina riportata)

E' da qui evidente che si tratta di potenziare lo stoccaggio di modulazione che è quello finalizzato a soddisfare l'andamento orario, giornaliero e stagionale della 
domanda, cioè supportare quegli operatori borsistici che potranno vendere il gas stoccato  quando costerà di più e comprarlo e stoccarlo quando costerà di meno.

NOTA BENE: la STOGIT non vende né compra gas ma lo movimenta in entrata e in uscita e prende una tariffa per ogni m3 entrato e uscito. Più movimento c'è più guadagna.

UNA QUESTIONE APERTA: Se entro il 2015 avevano in progetto 4 miliardi di metri cubi di stoccaggio in più, e più della metà già realizzata. Mancano meno di due miliardi di m3 e i due nuovi siti sono Alfonsine e Bordolano. Ora siccome Bordolano è già in fase avanzata e si presuppone che nel 2015 sarà a regime con 1 miliardo e 200 milioni m3, ecco dov'è che entra Alfonsine (1 miliardo e 900 milioni): 

Ma 1 miliardo e 200milioni + 1 miliardo e 900 milioni non fa 3 miliardi e 100 milioni? 

SE MANCAVANO MENO DI DUE MILIARDI PER ARRIVARE AI 4 forse è perché il progetto di stoccaggio ad Alfonsine non è sicuro che sia fattibile nè remunerativo?

 "data la complessità del giacimento costituito da una serie di livelli eterogenei separati da livelli sottili d'argilla (cosiddetti multilayer), allo scopo di valutare meglio le sue performance e quindi definire il piano di sviluppo più efficiente, il progetto è stato suddiviso in due fasi: la prima finalizzata alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per iniettare un limitato volume di working gas sufficiente per stabilire le suddette performance e la seconda per il completamento del progetto di sviluppo approvato che verrebbe realizzato senza variazioni nel caso di esito positivo della prima fase."  (vedasi a pag 15 lo stralcio della relazione finanziaria annuale della STOGIT qui a fondo pagina riportata)

 

I DEBITI DELLA STOGIT

Nell'anno 2012 la STOGIT si è indebitata di un ulteriore 198 milioni di euro. (Era a 1 miliardo e 550 milioni di euro nel 2011)

Nel 2012 hanno investito per 196 milioni di euro, e hanno incassato per 140. ma hanno distribuito in aprile 2012 dividendi agli azionisti di 142 milioni di Euro. 
Per il 2013 hanno speso in dividendi ad Aprile 95 milioni di euro.

Il debito nel 2012 era di 1 miliardo e 700 milioni, in crescita continua dal 2010 che era di 1 miliardo e 200 milioni di euro.

Stogit è coperta nel debito e intrattiene rapporti finanziari unicamente con la controllante Snam S.p.A. che svolge attività finanziaria per conto delle società del Gruppo, in forza di una convenzione in base alla quale provvede alla copertura dei fabbisogni finanziari e all'impiego della liquidità della Società. (vedasi a pag 7-8-9 lo stralcio della relazione finanziaria annuale della STOGIT qui a fondo pagina riportata)

 

Stralci citati sopra, tratti dalla  relazione finanziaria annuale della STOGIT  

a Pag 4 e pag. 5 della Relazione Finanziaria annuale 2012 

http://www.stogit.it/export/sites/stogit/it/media/report/report-finanziari/pdf/2012-relazione-finanziaria-annuale.pdf

Col “Decreto Liberalizzazioni” e successivamente con il DPCM (Decreto Presidenza Consiglio dei Ministri) del 25 maggio 2012  è stato riconosciuto a Snam e alle sue controllate, fra cui Stogit, un ruolo strategico nel perseguire le attività di sviluppo del mercato del gas a livello nazionale ed europeo e nel sostenere gli investimenti idonei a promuovere il ruolo dell‟Italia come hub europeo del gas.

Stogit si è già posta al servizio di tali obiettivi attraverso il potenziamento delle infrastrutture che, come previsto dal Decreto Legislativo n. 130 del 2010, richiede la realizzazione entro il 2015 di una maggiore capacità di stoccaggio di 4 miliardi di metri cubi a disposizione di operatori industriali e termoelettrici, di cui oltre la metà già realizzata a fine 2012.

I volumi di gas movimentati nel Sistema di Stoccaggio nell'esercizio 2012 ammontano a 15,63 miliardi di standard metri cubi, con un incremento di 0,32 miliardi di standard metri cubi, per effetto principalmente della maggiore iniezione (+0,65 miliardi di metri cubi; +8,35%) per la ricostituzione degli stoccaggi conseguente alla citata emergenza climatica verificatasi nei primi mesi del 2012, parzialmente compensata da minori erogazioni da stoccaggio (-0,33 miliardi di metri cubi; -4,38%). 

Nel processo di conferimento per l'Anno Termico 2012-2013, sono state conseguentemente conferite le seguenti capacità su base annuale per un totale di 10,75 miliardi di Smc: 

In riferimento al servizio di stoccaggio strategico, in data 29 marzo 2012 il Ministero dello Sviluppo Economico ha emanato un decreto che determina la riduzione di 500 milioni di standard metri cubi dello spazio dedicato alla riserva strategica per l‟anno termico 2012-2013. L‟Autorità per l‟Energia Elettrica e il Gas ha successivamente emanato le disposizioni di attuazione con la Delibera n. 149/2012/R/gas del 19 aprile 2012

a Pag 7-8-9 della Relazione Finanziaria annuale 2012 

http://www.stogit.it/export/sites/stogit/it/media/report/report-finanziari/pdf/2012-relazione-finanziaria-annuale.pdf

La quota di partecipazione di Eni in Snam pari al 20% del capitale (12% del capitale, al netto delle azioni impegnate a fronte del suddetto prestito obbligazionario), potrà essere ceduta, secondo quanto stabilito dal DPCM, mediante procedure di vendita trasparenti e non discriminatorie tra il pubblico dei risparmiatori e degli investitori istituzionali. 

Rifinanziamento del debito 
Nel quadro generale delineato dal citato DPCM la capogruppo Snam ha completato il significativo programma di rifinanziamento del debito, avviato nel corso del 2012 al fine di raggiungere la piena indipendenza finanziaria da Eni. 
Stogit intrattiene rapporti finanziari unicamente con la controllante Snam S.p.A. che svolge attività finanziaria per conto delle società del Gruppo, in forza di una convenzione in base alla quale provvede alla copertura dei fabbisogni finanziari e all‟impiego della liquidità della Società. Il fabbisogno finanziario per gli investimenti (196 milioni di euro) e il pagamento dei dividendi (142 milioni di euro) hanno assorbito il flusso di cassa netto dell'attività operativa (140 milioni di euro), determinando un aumento dell'indebitamento netto pari a 198 milioni di euro. 

IL DIVIDENDO 
I risultati economico-finanziari realizzati dalla Società nel 2012, consentono la distribuzione di un dividendo, soggetta all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti, di euro 0,6218 per azione, pari a complessivi 94.641.379,90 euro, in pagamento dal 5 Aprile 2013. 

a Pag 14 e pag. 15 della Relazione Finanziaria annuale 2012

http://www.stogit.it/export/sites/stogit/it/media/report/report-finanziari/pdf/2012-relazione-finanziaria-annuale.pdf

La Società è titolare di due ulteriori concessioni: 
– Alfonsine Stoccaggio (non operativa) per la quale, a seguito di nuovi studi di giacimento, è stata presentata, in data 29 luglio 2009, al Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per l‟Energia, Direzione Generale per le risorse minerarie ed energetiche, un‟istanza per l‟approvazione di un programma lavori per lo sviluppo complessivo del campo all‟attività di stoccaggio. L'approvazione da parte dello stesso Ministero è avvenuta in data 3 febbraio 2010; data la complessità del giacimento costituito da una serie di livelli eterogenei separati da livelli sottili d'argilla (cosiddetti multilayer), allo scopo di valutare meglio le sue performance e quindi definire il piano di sviluppo più efficiente, il progetto è stato suddiviso in due fasi: la prima finalizzata alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per iniettare un limitato volume di working gas sufficiente per stabilire le suddette performance e la seconda per il completamento del progetto di sviluppo approvato che verrebbe realizzato senza variazioni nel caso di esito positivo della prima fase. Attualmente è in corso l'ingegneria per il progetto definitivo propedeutica alla presentazione della procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) e dei permessi a costruire; 

 

SE CALANO I CONSUMI DI GAS IN ITALIA A CHE SERVE LO STOCCAGGIO?

Quali sono i consumi di gas in Italia? (anno 2011)

Le variazioni mensili dei consumi (i picchi) riguardano solo il consumo residenziale e terziario  e sono, rispetto al periodo estivo, dell'ordine di 1000 M3 in più  in ottobre, 3000 milioni m3 in novembre, 4.500 in dicembre, 5.600 in gennaio, 4.100 in febbraio, 3.400 in marzo, 500 in aprile, per un totale di 22 miliardi di m3 di gas da ottobre ad aprile.

E' su questi 22 miliardi di m3 di gas che si possono fare affari se vengono stoccati, ma se si fa lo stesso gioco per tutta Europa, allora la quantità di gas da stoccare aumenta.

IL CALO DEI CONSUMI

Dal 2009-2010 i consumi di gas e quindi il gas importato sono in diminuzione continua. 

Il gas consumato nel 2011 è stato di circa 78 miliardi di m3, di cui 70 importati e 8 di produzione nazionale, nel 2012 un calo ulteriore oltre il 5%, 74 miliardi di m3, nel 2013 si sta registrando un calo del 7% rispetto al 2012. 
I consumi termoelettrici sono diminuiti rispettivamente del 26,5% e del 14,4%. Stazionario il civile.

La causa del calo è dovuta sia della domanda termoelettrica, penalizzata dalla debolezza dei consumi di elettricità e dalla concorrenza delle rinnovabili, sia di quella industriale.

Il gas importato nel 2013 (solo tra Genn-Luglio) è calato  del 14% rispetto al 2012, cioè 6 miliardi m3 in meno. 

Ciò significa che caleranno i guadagni dati dalla possibilità di speculare sulla vendita modulata del gas, e lo stoccaggio dovrà trovare spazi di vendita all'estero: il famoso Hub Europeo

Dato che sia la produzione nazionale che quella di importazione hanno un andamento piatto (cioè non possono essere modulate mese per mese né tantomeno giorno per giorno)

LO STOCCAGGIO SERVE A TUTTE LE AZIENDE IMPORTATRICI DI GAS E A QUELLE CHE LO COMMERCIANO PER GIOCARSELA NELLA BORSA EUROPEA DEL GAS

 



In conclusione, usando le stesse parole con le quali nel 2009 Confindustria aveva valutato esserci in Italia una situazione adeguata “a soddisfare in tutta sicurezza i requisiti del sistema nelle condizioni attuali.” 
“L’Italia è dotata di una disponibilità di gas da importazione di 109,6 miliardi di m3 di gas, 98,3 dei quali via gasdotto e 11,3 di capacità di rigassificazione (Gas Naturale Liquefatto, GNL); oltre che di 13,9 miliardi di m3 di working gas di stoccaggio e di 268 milioni di m3 al giorno di punta.

PER il 2015 altri 4 e così via... Badate non importa se poi li realizzano o meno (infatti S. Potito è bloccata per motivi tecnici, S. Benedetto chissà quando o mai si farà, di Bordolano non abbiamo notizie se sia già operativa o no...) ma tutto questo non importa perché, così si legge nel sito GSE (clicca qui) e leggi anche di seguito

.... "Come funziona" (tratto dal sito GSE sopra citato)

I soggetti investitori industriali che intendono partecipare a tale meccanismo possono richiedere al GSE, nel caso siano stati selezionati da Stogit S.p.A. con procedura concorsuale, un’anticipazione dei benefici equivalenti a quelli che avrebbero qualora la capacità di stoccaggio corrispondente alle quote assegnate fosse immediatamente operativa, fino alla progressiva entrata in esercizio della nuova capacità di stoccaggio e per un periodo non superiore a 5 anni. 
Il GSE (Gestore Servizi Energetici) cioè lo Stato garantrirà
misure transitorie finanziarie per gli anni stoccaggio 2010-2011 e 2011-2012 riconoscendo, relativamente alla quota di capacità di stoccaggio assegnata e non ancora entrata in esercizio, la differenza tra le quotazioni del gas naturale nel periodo invernale e quelle nel periodo estivo del medesimo anno termico"


Insomma prendono soldi anche se non fanno nulla basta che abbiano avuto l'autorizzazione a creare siti di stoccaggio. 

E a che serve avere solo sulla carta mc di spazio per stoccare? Serve, serve!!! 

Leggete qui: STOCCAGGIO VIRTUALE (E' DA QUI CHE SI FANNO I SOLDI!!)

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