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Alfonsine

  | Ricerche sull'anima di Alfonsine |

 

Libri su Alfonsine (scritti da alfonsinesi)
(cliccare o toccare le foto di copertina per leggerli)

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(scritto da Luciano Lucci)

Un libro sulla Settimana rossa alfonsinese

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(scritto da Tonino Pagani)

Un libro su Alfonsine: "E café d'Cai"

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(scritto da Luciano Lucci)  

Un libro su Fetonte un giovane semidio caduto sulle 'terre alfonsine'

 

Archivio mappe antiche e disegni di Alfonsine e dintorni

(cliccare o toccare sulle foto per averne un ingrandimento)

importante...

Alla mappa del 1816 si trovano i due link all'archivio di Stato di Roma per Alfonsine. 
(Se no cliccare o toccare nel link qui di seguito http://www.cflr.beniculturali.it/Gregoriano/mappe.php e poi cliccare o toccare su RAVENNA e da lì Alfonsine.

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L'antico delta padano
(ricostruzione fatta nel 1785 dall'argentano Giuseppe Padovani, l'aggiunta del nome
Alfonsine è fatta da Luciano Lucci nel 2008)

Nel disegno si nota che l'Alfonsine di oggi si trova a ridosso del cordone dunale del 1500 a.C., l'epoca delle grandi migrazioni greche (pelasgiche) lungo l'Adriatico, su quei rilievi di terra sabbiosa e argillosa dove era probabile l'approdo.

(Molte di queste informazioni e disegni sono tratti da "Aquae Condunt Urbes" di Gian Franco Andraghetti ed. Media News)

1500 a.C.

(disegnata secondo una ricostruzione storica del 1785.

L'antico delta padano

Un cordone dunoso del periodo protostorico, precedente a quello etrusco-umbro è stato individuato lungo una linea che da sud di Ravenna procede ad arco fino a Sant'Alberto, e ad ulteriore arco da Alfonsine fino a Longastrino. Tale cordone servì poi da argine all'afflusso delle acque del Eridano tramite la Fossa Padareno (chiamato da Polibio nel 150 a.C."Padoa", ramo meridionale del Po, che corrispondeva in un suo braccio al tratto terminale dell'attuale Reno, ex Po di Primaro). Qui si congiungeva alla foce del Vatrenus, cioè del Santerno e del Senio uniti. In questa zona tra Sant'Alberto e Alfonsine detta Ostium Vatrenicus (Golfo del Vatreno ) si staccava una vena terminale che costeggiando il cordone dunoso andava a sboccare in mare proprio a sud di Ravenna. 

Era questo il Padus Messanicus o Padenna, nel cui letto Plinio il vecchio identificò la Fossa Augusta alias Messianica, un canale in parte artificiale che nel 1° sec. d.C. collegava i porti ravennati ai golfi padani. Il Senio e il Santerno con un unico alveo detto Vatrenus determinavano l'apporto di acqua nel grande bacino lagunare che da Conselice arrivava ad Alfonsine

eridano-foce-eta-etrusca.jpg (198792 byte) L'antico delta padano 
in evoluzione

Nel disegno qui  a sinistra, Alfonsine è collocata tra la punta di una penisola e un'isola che potrebbe alla zona dell'attuale Madonna del Bosco. 

1500 a.C.

(disegnata secondo una ricostruzione storica da Anelo Francesco Babini. 

L'aggiunta del nome Alfonsine è fatta da Luciano Lucci nel 2008)

 

L'antico delta padano 
in evoluzione

Nel 4° secolo a.C. Aristotele (384-322 a.C.) menzionò le isole Elettridi, citate nel mito di Fetonte, come dodici isolette in mezzo alle acque del golfo Eridano. In una di queste si trovava la statua di Dedalo e di Icaro, una di bronzo e l'altra di stagno. Poteva trattarsi di quella del Pireo,  (già Caput Orzum), dove sorse poi Sant'Alberto, o delle altre sparse in mezzo a questo grande bacino lagunare. Dall'epoca romana fino al 1200 d.C. tutto il territorio della Bassa Romagna era detto Massa di Campo ed era formato da 16 isole. Verso la fine del 500 d.C. dovevano infatti ancora esistere lembi di terre circondati da paludi e canali navigabili che vennero chiamate insulae, dotate di porto, di torri rotonde di difesa con funzione di faro.

 

(Molte di queste informazioni e disegni sono tratti da "Aquae Condunt Urbes" di Gian Franco Andraghetti ed. Media News)

 

 
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L'antico delta padano dall'epoca etrusca a quella imperiale

Dopo il periodo postglaciale si era formata una linea di costa che durò dal 8000 al 1000 a.C.. 

Dal 1000 a.C.

 al 1° sec d.C.

Nel disegno è indicata con pallini rossi. Su questa linea si depositarono detriti continentali e lagunari che attestarono la linea di costa su quella che nel disegno è indicata come linea della ghiaia, con pallini rossi. Tale linea esce allo scoperto ancora oggi da Gabicce fino a Bellaria. Poi si trova nel sottosuolo, in direzione interna rispetto alla costa attuale: attraversa Pinarella e Savio, Fosso Ghiaia, (da cui  le estrazioni di ghiaia). 

La Linea della Ghiaia poi incrocia i Fiumi Uniti all'altezza di Ponte Nuovo, devia a monte di Ravenna verso Mezzano e poi Alfonsine, dove si perde. Col passare dei secoli si formò un nuovo cordone dunale più a est di quello protortorico del 1500-1000 a.C. Il cordone dunale successivo si formò in epoca etrusca ed è indicato con quadrettini gialli: su questo cordone, console Publio Polpilio Lenate, fu completata nel 132 a.C. la via di 81 miglia detta "Popilia", a tratto nero nel disegno. la distanza di 81 miglia poneva l'inizio della via maestra a Rimini, attraversava Ravenna dopo 33 miglia e continuava con un itinerario promiscuo, in parte su natanti, attraverso il delta verso Adria. Da lì si proseguiva con la via Annia fino ad Altino e Aquileia. (da "Aquae Condunt Urbes")

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La Bassa Romagna in epoca imperiale

Nel disegno di nota che lungo le rive del grande fiume acquistarono importanza Argenta, già nota nel 1° secolo , e Augusta sulla via Popilia. Quest'ultima è collocabile nella zona dove oggi inizia Boscoforte

Il delta padano  in epoca imperiale 

 

Da quando i romani erano apparsi per la prima volta nella regione, si andava formando un nuovo cordone dunoso a oriente del cordone etrusco. Alla fine dell'impero la situazione della costa era mutata notevolmente: un nuovo cordone non più lineare ma con delta triangolari in coincidenza delle principali foci dei fiumi. Inoltre, dal tempo di Augusto, il litorale venne occupato dalle pinete storiche: un arco ininterrotto che comprendeva la pineta di San Vitale, la Pinarella, la pineta di Classe, la pineta di San Giovanni (abbattuta) e quella di Cervia.

La grande foce del Po è in avanzamento continuo. La diramazione meridionale che si staccava dal Po all'altezza di Ferrara, era detta Eridanus o Primarius, che a sua volta si biforcava e si espandeva notevolmente fino a rallentare il suo corso e formare una placida laguna. Poi le acque si raccoglieva in un alveo ristretto e sfociavano nell'Ostium Vatreni, un discreto porto se nella metà del primo secolo d.C. l'imperatore Claudio vi entrò con una casa galleggiante. 

La fossa Augusta che era stata tracciata sfruttando in parte l'alveo del Padenna, l'antico ramo del Po Messanico (qui detto Padus Vetus) iniziava da tra l'attuale l'argine Agosta e l'argine Fossa di Porto, a nord di Sant'Alberto,. Secondo le fonti, qui c'era uno scalo detto Umana, (il toponimo è rimasto ancora oggi). Da qui si staccava la fossa Augusta, proseguiva parallela alla via Popilia, fino a biforcarsi e attraversare Ravenna nel tratto cittadino del Padenna e nel percorso rettilineo fino al bacino portuale. Nel 5° secolo d.C. l'apporto di acque e fango di questi fiumi aveva interrato la laguna Ravennate (la Padusa) e la fossa Augusta stessa.

 
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Particolare della mappa precedente

Lungo la via Popilia, parallelamente alla fossa Augusta, a nord di Ravenna  erano sorti alcuni centri importanti come Butrium e Caput Orzum (che sarà in futuro Sant'Alberto).

L'argine Agosta (ancora oggi denominato così) segna il percorso del vecchio padus o Padenna, che si innestava nella fossa Augusta presso Humana. Mentre la via Popilia procedeva sul cordone dunale oggi detto di Boscoforte

Dal 1000 a.C.

 al 1° sec d.C.

 

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Tavola peutingeriana, zona dell'Adriatico
(sotto una copia eseguita da Luciano Lucci)

Questa è la mappa più antica che si conosca. Carta delle strade imperiali romane, compilata tra il 230 e il 270 d.C. oppure tra il IV-V sec. da una carta del 1° secolo (126 d. C.) andata perduta Prende nome da Konrad Peutinger, lo studioso che ne acquistò nel 1508 una copia  medievale dell'XI-XII secolo da Konrad Celtes, bibliotecario di Massimiliano I° e che ne curò la riproduzione. 

1275

Fu pubblicata nel 1589, dopo la sua morte. Consiste in una lunga striscia, divisa in dodici sezioni, con le distanze molto allungate da est a ovest, in cui sono indicati strade, città, fiumi e monti, dalla Britannia alla foce del Gange. La tavola peutingeriana é una carta rappresentante il mondo conosciuto nell'eta' antica; vi manca l'estremo Occidente, tutto il resto fino alle foci del Gange è disegnato sopra una striscia di pergamena lunga m. 6,83 e larga m. 0,34. Il disegno risulta pertanto alquanto deformato, essendo la linea nord-sud ridotta assai rispetto a quella ovest-est. Notevole appare l'inclinazione dell'Italia, come di altre regioni, verso est. 

Ma la carta vuole essere un sommario delle grandi strade dell'Impero romano, e delle stazioni situate lungo di esse come delle distanze che le separavano. Le città sono segnate da piccole case o torri; quelle più importanti da mura turrite. Roma, Costantinopoli e Antiochia sono distinte da un circolo che porta nel mezzo una figura, la quale per Roma é incoronata. Chi sia l'autore e in quale epoca la carta sia stata disegnata é incerto. Gli studiosi sono comunque d'avviso che l'originale sia da collocarsi nell'eta' imperiale: alcuni ne situano la composizione nel IV secolo d.C., altri nel III, altri ancora nel II.

La zona che interessa Alfonsine

 Cliccando sull'immagine si nota, ingrandita, la parte di Tabula dedicata all'Adriatico con in basso la strada Emilia. Tra Faventia (Faenza) e Forum Corneli (Imola) si nota scritto Sinnum Ft (o Fl?): è il luogo d'incrocio tra la via Emilia e il fiume Senio, a sei miglia da Faenza e a 6 da Imola. Si tratta della zona dell'attuale Castel Bolognese, che all'epoca era segnata come mutationes (semplici stazioni di cambio e si incontravano frequentemente). Due rami del Padum incrociano due strade: una, chiamata ab Hostilia per Padum, può essere individuata col percorso dell'attuale statale 16, e l'altra, la via Popilia, con l'attuale Romea, per certi tratti. Ravenna è alla destra del ramo sud del Po. L'incrocio col fiume è segnato con Butrium VI, a sei milia da Ravenna, un mutatio (scambio)  prima dell'attuale Sant'Alberto, mentre l'altro si chiama Augusta VI, a sei milia da Butrium, e  dove incontrava la Fossa Augusta, nel cordone dunale dove oggi inizia Boscoforte. L'attuale territorio di Alfonsine si trova a ridosso del ramo inferiore del Po dove si incontra con la strada rossa detta "Ab hostilia Per padum". (Da hostilia Verso il po)

I nomi dei corsi d'acqua non sempre figurano nella carta, specialmente quelli meno importanti. Molti fiumi si individuano dall'incrocio che avevano con le strade. Dove c'era questo tipo di incrocio ci doveva essere un guado o un ponte. Questi punti di transito, che una carta stradale doveva mettere in evidenza, imponevano anche un momento di sosta prima di affrontare l'ostacolo del fiume. Ciò favorì in questi particolari luoghi il sorgere di locali attrezzati, dove uomini ed animali potevano trovare ristoro, aiuto e anche i mezzi necessari al  transito. Questi servizi si chiamarono mansiones (luoghi di sosta e di pernottamento fra centri lontani in genere un giorno) e mutationes (semplici stazioni di cambio e si incontravano frequentemente) Tali poste stradali si ritrovano anche nella Tabula peutingeriana: specie quelli legati a percorsi viari descritti e sono indicate col nome del fiume vicino.

 

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I segni rimasti della centuriazione romana nella zona di Fusignano
mappa-villanova-fusignano.jpg (200547 byte) Mappa della zona di Fusignano, Bagnacavallo, Villanova tra Santerno, Senio e Lamone
(A.S. Modena, mappario Estense - serie dei territori n. 97, XVI sec.)

Si notano due palazzi separati da una rotta del fiume lamone nella zona di Villanova, una lingua molto inusuale nella descrizione dei toponimi. 

C'è Fusignano e una chiesina con la scritta Madona di Fusignano che sembra essere San Savino.

Dove c'è Alfonsine c'è una scritta che sembra essere "Territorio leonino". Il fiume  Santerno è immesso in Po.

1460 (?)
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Particolare della mappa precedente con nomi in rosso aggiunti per renderla più leggibile

Si nota 'via de cocla' in basso il Fiumo La..mon nella zona di Villanova, il fiume Segno, e altre che ho segnato in rosso. La una lingua è comunque molto inusuale nella descrizione dei toponimi. C'è Fusignano e una chiesina con la scritta Madona di Fusignano che sembra essere San Savino. 
Dove c'è Alfonsine c'è solo una scritta che sembra essere "Teritorio Liunino". Il che daterebbe la mappa oltre al 1520, ma potrebbe anche essere il rifacimento di una mappa anteriore. In basso c'è una chiesina che indicherebbe Villa nova.

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Disegno su pergamena raffigurante il tratto del Lamone 
tra Faenza e il Po

(A.S. Ravenna, Fondo estense Caps XXVI  fascicolo 1 n° 6 (CCCIV), fiume Lamone, XV sec. 

(cliccare sulla foto per avere l'ingrandimento)

Nella mappa è rappresentato il nuovo corso del Lamone forse dovuto a Borso d'Este. Si legge infatti:

"Fiume nouo de Alamone facto dal duca Borso (segue un simbolo che potrebbe essere una 'E', maiuscola stilizzata)

sopra al fiume si legge in alto a sinistra "Porto de la Predosa", che sembrerebbe essere nella zona di Alfonsine, in quanto si collega a le glorie con una strada. Poi  "villa Aguta", poi "villa noua e "le glorie"

Di qua dal fiume nuovo c'è villa Santerno e "pianzi pane" (Piangipane odierna)

1460

Sotto è disegnato un precedente corso del fiume Lamone "Fiume primo de Alamone vel de raffanaria" poi di nuovo "pianzi pane" che sembra definire più un territorio che una villa. Più nord "la Benedetta". Sotto pianzi pane c'è "San Petro in Selvis". Più a sud  in basso a sinistra Faenza, poi "Bonzoli" (Boncellino), Russi, villa Altura, Travaze (traversara)

Le scritte ripassate in rosso sono del bibliotecario Zoli della fine '800, che annotò "(Rinforzai i caratteri perché quasi sbiaditi) A. Zoli" . Segue un'aggiunta del successivo bibliotecario Silvio Bernicoli (S.B.) che risponde: 'E così facendo hai cambiato villa Agutha in villa Agathè. S.B.".  E poi descrive i nomi che anche lui ha riconosciuto o ripassato in rosso. Ma va detto che 'Villa Aguthe', con il th come nella lingua inglese, lo si trova in almeno in altre due mappe. (Tutto ciò si legge in alto a destra, al bordo, il cui ingrandimento è riportato sotto limmagine della mappa.)

 

Particolare della mappa precedente con nomi in nero, aggiunti per renderla più leggibile

Vi è rappresentato il nuovo corso del Lamone forse dovuto a Borso d'Este. Si legge infatti: "Fiume nouo de Alamone facto dal duca Borso (segue un simbolo che potrebbe essere una 'E', maiuscola stilizzata). Sopra in alto a sinistra c'è il fiume (Senio) e si legge "Porto de la Predosa", che sembrerebbe essere nella zona di Alfonsine, in quanto si collega a "le glorie" con una strada. Poi "villa Aguta", poi "villa noua e "le glorie".

1460

 

Sotto il nuovo corso del lamone, c'è villa Santerno con terreni di "pianzi pane" (Piangipane odierna) poi il vecchio corso del 'alamone' o di 'raffanaria' e di nuovo terreni di 'pianzi pane'.

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(cliccare o toccare sulla foto per avere l'ingrandimento)

Parte del territorio compreso tra Bagnacavallo, il fiume Lamone e il Po di Primaro
(A.S. Modena, mappario Estense, serie di territori n. 95 sec XVI)

 

1460 circa

E' una delle mappe più dettagliate. In basso in primo piano il Lamone, poi la chiesa di Villanova, la casa dei Boti, i castelli Pochintesta, l'argine delle Glorie (strada dei confini). La via Aguta, i Prati di Bagnacavallo poi i canali scolanti Fossato Vedro, Fossato Vecchio, il canale del Molino, il Fossato Munio. Più a nord si nota Fusignano, la via di Masiera, poi Alfonsine. Il Senio è immesso in Po, e qui vi è il "magazzeno dei frati" (in alto a destra).

 
mappa con nomi copia.jpg (1383586 byte)

(cliccare o toccare sulla foto per avere l'ingrandimento)
(Le scritte in bianco sono aggiunte per chiarire quelle in nero poco leggibili)

E' un particolare della mappa precedente 

In basso in primo piano il Lamone, poi la chiesa di Villanova, la casa dei Boti, i castelli Pochintesta, l'argine delle Glorie (strada dei confini). La via Aguta, i Prati di Bagnacavallo poi i canali scolanti Fossato Vedro, Fossato Vecchio, il canale del Molino, il Fossato Munio. Più a nord si nota Fusignano, la via di Masiera, poi Alfonsine. Il Senio è immesso in Po, e qui vi è il "magazzeno dei frati" (in alto a destra).
I fiumi Lamone e Senio sono entrambi inalveati con gli argini percorribili;

1460 circa

C'è il “canal de molini” o “canalle di bagnocavallo”, che sfocia in valle da dove potevano arrivare le chiatte. Sono indicati i terreni liberi dall’acqua e i terreni sotto l’acqua.

Si nota la “Via Della Guda”, cioè un lungo drizzagno, con almeno 5 traverse verso fiume e 4 traverse verso valle, più o meno perpendicolari ad essa; oltre al drizzagno finale del Cogollo attuale, la via deli cocchi, la via della Ghiesa, la via dei boti (del pino), la Pochintesti (villa Graziani attuale), e a valle il Gatinello (l’attuale Berlinzani), le viazze berlinzani (le Viazza Nuova e Vecchia) e la viola delli pagani. 
 Il "fundus gloriarum", qui col nome "glorie" è la zona dove si ritiene siano state rese stanziali, assegnando dei terreni, le "vecchie glorie" di Giovanni Acuto. Si vede un argine arcuato che parte dal Lamone, forse con stradello. Probabilmente un'antica “cassa di colmata”, realizzata per “interrire” l’area delimitata grazie al limo del fiume. 

mappa-acuto-ingrandimento-s.jpg (501447 byte) E' un particolare  (parte sinistra) della mappa precedente 
del territorio compreso tra Bagnacavallo, il fiume Lamone e il Po di Primaro
(A.S. Modena, mappario Estense, serie di territori n. 95 sec XVI

Bagnacavallo a sinistra attraversato dal canale di Bagnacavallo o del molino.

In alto il fiume Senio qui detto 'Masiera', in basso il fiume Lamone. Al centro a sinistra Bagnacavallo.
poi c'è Chiesa di Masiera, Fusignano e due vie una 'detta Chiara' e una 'S. Antonio' ancora oggi presenti con gli stessi nomi.

mappa-veneziana-fusignano-b.jpg (3871370 byte)
(cliccare o toccare sulla foto 
per avere l'ingrandimento)

Territorio ravennate con fascia del ferrarese

(Archivio di Stato di Venezia, Savi ed esecutori alle acque, serie Po, dis. 177, autore non identificato)
Planimetria di parte del territorio ravennate con fascia del ferrarese dalla valle di Conselice a S. Biagio al mare, tra Ravenna e la riva sinistra del Reno e il Po di Primaro - Scala non indicata; n. 1
foglio. Pianta su carta; inchiostro e acquerelli policromi. buono stato di conservazione.

1460 
circa

Territorio compreso tra S. Blasio (S. Biagio in alto a destra) e la foce de EI po primaro (Po di Primaro, in basso a destra; S. Agata e Rauena. Riguardo l'idrografia della zona, oltre al Po, si distinguono flumen Rasole sire Santerni (Santerno), flumen Senni ditto Masera (Senio), flumen Raffanarie (Lamone), flumen Montonis (Montone) poi diviso in due rami -uno verso Ravenna e l'altro a S.Alberto flumen Aqueductus (Ronco). Con particolare in zona di Sant'Alberto, è opportuno segnalare, a partire dal Montone, il Canale  de viatrase - poi Canale de viatrase che va a S(anc)to Alberto, (che qualcuno ha individuato come l'antica Fossa Augusta) e poi i secondari canal de bartena (nella valles Bartene), canal del buduer (nella  valles de fossis) e canal de meato (nel Cauo Dozzo). Al di sopra  del Canal de viatrase sono indicati: il fiume morto (dal Raffanarie-Lamone al Cauo dozzo), poi segnato come canal de baduen nel caval de meato), e la Selua Mezani. Al di sotto del canal de viatrase, tra questo e il mare, sono indicati: l' Argerae de S(anc)to petro i(n) Arme(n)taria e sotto, S(anc)to Petro; la valles budratiche. La valles caude rondini (forse un riferimento al canale Codarundir).  

La mappa, da “informazioni” relative a denominazioni di possedimenti o “signorie” nelle valli tra il Santerno ed il mare. Ovest è in alto, cioè è vista dal mare (tipico dei veneziani) è databile a poco dopo la metà del XV secolo in quanto il Santerno è inalveato nel Po di Primaro (a destra) ed il "flumer Raffanarie" (Lamone) scorre ad ovest di Traversara e scarica ancora nelle valli del Mezzano.  Sul corso del Senio è indicato il porto fluviale "La Predosa" nei pressi di una precedente diramazione del fiume (F. vechio) verso una chiesa identificabile, dall'Emilia del Danti nei  Musei Vaticani, con la Madonna da Fusignano (forse quella sarà la chiesa di S. Savino?); tra il porto "la predosa" e il  "porto mazo", probabilmente l'antico porto di Liba, sono indicati i "prode di Fusignano" e i "porto di Libba", Villa Libbe e P. Cathene con la chiesa. 

Gli unici due corsi d’acqua che confluiscono direttamente al Primaro sono solo il Fiume Rafole alias Santerno (antico Vatreno) 
 Il Primaro, descritto come el po Primaro sfocia in mare stando a sud di Sant’Alberto.
- Il Fiume Raffanarie (Lamone) spalma direttamente nelle valli;
- Il Fiume Senni ditto Masera spalma nella valle Mezan del po;
Ci sono le tracce di una decina di toponimi cancellati, tra cui si riesce a leggere La Dana, Nagajon, poi tutte le valli del territorio di Alfonsine.

In basso c'è Ravenna, S. Terno (abbreviazione poco erudita di Santerno), una via Chocha che mena dal Lamone al porto "La Predosa", in zona di Alfonsine alla fine dell'attuale via Chiara, prosecuzione della via Cocchi ("via Chocha"). In basso a destra Sant'Alberto, ancora oltre il Po. Più su c'è Humana con la chiesa, Fossa Putula con la chiesa e poi anche Longastrino con la chiesa.

A sinistra in basso c'è Russi e dal Lamone si nota un vecchio ramo interrato del fiume Lamone che va a Piangipane. Sotto il Canal di bartena che scola la valle Bartena. Più a est un altro canale arriva fino a Sant'Alberto dove al di qua del Po c'è "la palaza".

Una valle detta Cauodozzo, un Canale di Mezzo e a destra una chiesa nella zona detta Silva Mezzana (Chiesa e primo nucleo abitato di Mezzano). Più a nord, oltre il Lamone, si nota un'altra chiesa che probabilmente è nella zona di Glorie o Villanova. Più su c'è fossarella e la valle di Cordardaro. 

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(cliccare o toccare sulla foto per avere l'ingrandimento)

Questo è un particolare della mappa precedente, della metà del XV secolo. (Archivio di Stato di Venezia, Savi ed esecutori alle acque, serie Po, dis. 177, autore non identificato)

I nomi sono stati inseriti per dimostrare che la predosa era nella zona della futura Alfonsine

Questa mappa (anche se fatta in modo approssimativo) mostra che una via di comunicazione chiamata nella parte iniziale 'via chocla' (attuale via Cocchi) e poi 'prode di Bagnacavallo', serviva ad unire il Lamone al Senio in un punto detto 'la predosa' (nome di solito usato per indicare un guado o un porto di zone vallive).

Il termine 'prode' individuava una riva attaccata all'argine di bonifica
Questa 'predosa' (nella mappa) si trova oltre Fusignano e oltre un F. vechio (fiume vecchio), che in altre mappe è denominato antico alveo del Senio e che corrisponde alla via Stroppata a partire da Fusignano. 

Da qui c'era una via detta prode di Fusignano che arrivava fino alle valle Dana: il porto ('La predosa') era quindi nella zona del Senio, più o meno della Rossetta alla destra e delle via delle Borse a sinistra, dove sorgerà poi il primo nucleo di Alfonsine.

 
mappa_valli_1470_1500.jpg (255370 byte) Le antiche Valli di Alfonsine

(Archivio Storico Comunale di Ravenna, Carte Topografiche, mappa n° 523 )
Parte del territorio di Ravenna dalla parte di Lugo e Bagnacavallo, n°1 foglio, cm. 57,6x40,4

La datazione della mappa è dibattuta: Bernicoli propone il XV secolo (anche se con qualche dubbio) e tale ipotesi viene confermata dalla Loik (Loik "Materiali Cartografici" pp 119-121)

 

1470-1500

 

L'assetto dei fiumi Santerno e Lamone, dopo le opere condotte per volere di Ostasio da Polenta  e Borso d'Este. Il Lamone viene infatti deviato in località di Raffanara e Traversara, verso il Primaro e le valli sotto il suo corso, da Ostasio da Polenta tra il 1416 e il 1460. Il fiume Santerno invece venne inalveato in Primaro in località Rossetta, per opera del Duca Borso d'Este nel 1460.
Si vedono tutti i fiumi dalla Fossa Zaniolo a Nord al Fiume Santerno con la Bastia, Catena, Libba, Fusignano. A destra il Po, poi le sette valli del Fiume Senio (fiume del Seno) e le varie arginature. Più giù il fiume Lamone detto qui "fiume di Raffanara", con Bagnacavallo, Raffanara, Traversara, terreni detti Polentesa, Benedetta. Russa, Pianzipan e Santerno, le valli Bartine. A sud est fino al mare con Ravenna, San Pietro in Armentaria, Pigneda, piratolo, badareno, palazolo, guacimani...

Lungo il bordo delle valli Gualdinella, Polisinella, Codardaro, Mariana e Corsia, Dana, Cor de mazo,  Le lobije, la contra, la triuella, Casamatta, Comunale, Nagaota, Corde Selba, Gentilina, la frascada, Corarso sono disegnati alcuni canali secondari, indicati vicino a Fusignano come Prode.
Da notare un'osteria col segno distintivo di uno 'spillo', alla foce del Primaro.

mappa_valli_1470_1500-color.jpg (177082 byte) La stessa mappa di cui sopra ma conservata alla Biblioteca Classense
(A.S.C Biblioteca Classense, Ravenna, Catalogo Bernicoli N. 523 "Le valli ravennati")
1470-1500

mappa1_1468.jpg (169861 byte)

Le antiche Valli di Alfonsine

(Archivio Storico Comunale di Ravenna Carte Topografichemappa n° 522, 84x63 inv Bernicoli)

In questa mappa si vede il Po a destra con la chiesa di Longastrino e un casotto detto Fossa Putula.

A sinistra "la strada del confine" che va dall'attuale via Nuova fino alla Casa del Porto, tagliando per la via Stropa (Stroppata) e la via di San Savino, con in orizzontale il percorso del fiume Senio e le varie Valli.

 

1521

In basso il Lamone, denominato "Raphanara" che si immette nel Po di Primaro presso Sant'Alberto, avvenuta nel 1504. Si vede inoltre disegnata la torre Opizo Rasponi, torre fatta costruire da Raffaele Rasponi agli inizi del XVI secolo e menzionata in un documento del 1521. In basso a destra si vede la chiesa di S. Pietro in Armentario, (già detta 'in Eremitarium'): una basilica presso l'antica 'Butrium'. In base a questa indicazione si propone una datazione posteriore al 1521 e anteriore al 1549.

Particolare della mappa precedente

In alto a sinistra Fusignano con a sinistra la "Ca del porto", posta qui all'incrocia tra la "strada del confine" (poi "via nuova") e il canale di Fusignano. 

1521

A destra la Valle Dana. Una seconda Ca del Porto si vede disegnata lievemente lungo il canale di Fusignano.

Si nota la Chiesa di S. Savino e due strade che incrociano "la via del confine" che corrispondono alla via di San Savino e alla Stroppata (qui detta "la Stropa"). Sotto ancora il fiume Senio che arriva fino alle valli. Qui appare una arginatura che potrebbe essere quella che diede origine alla via Borse. Alfonsine non si vede, ma la chiesa potrebbe essere dove la mappa si è corrosa causa la piegatura.

particolare2_mappa_522.jpg (122587 byte) Particolare della mappa precedente

Si nota il fiume Lamone con la scritta Raphanarie, come veniva denominato all'epoca e varie pievi lungo il suo percorso. La strada in alto e quella da Mezzano a Glorie. Si legge infatti la valle detta "La Mariana" e la strada detta Strada di Santa maria in Porto, che sarà poi l'attuale via Basilica. 

1521

Di qua dal Lamone si legge "La Benedetta". La torre è degli "Opizo Rasponi". La Valle Bartina è segnalata con segni grafici a penna che vogliono simboleggiare la vegetazione palustre. A sinistra in alto a bordo carta Russi e oltre il fiume Bagnacavallo. Si vede segnata la Valle Bartina  con segni grafici di vegetazione palustre. In basso a sinistra  c'è lo stenogramma di una Ravenna turrita.

mappa2_1502.jpg (208404 byte)

Le antiche Valli di Alfonsine

(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 521 )

Si vedono tutti i fiumi.

 

1521

particolare_mappa_521.jpg (60016 byte)

Particolare della mappa precedente

In alto Fusignano con a sinistra la "Domus portiis", la casa del porto posta presso il 4°cap.llo (4° capitello della confinazione leonina). Il capitello è quello ben visibile al centro da sembrare una torre. A sinistra la "stroppata": 'hic est via strepata que diserunt  primus alveus Maseria

1521

Particolare della mappa precedente

La "Domus portiis Fusignani" col "4° Cap.llo" (capitello ndr)

1521
Particolare della mappa precedente

Si vede il capitello 2 da cui si ramifica "l'alveus ultimo Maseria", cioè l'ultimo inalveamento che che portava il Senio dalla Rossetta

1521
mappa_particolare_chiesa_ca.jpg (77345 byte)

Il Senio nuovo è quello che prosegue diritto fino alla valle. In basso a sinistra il capitello della confinazione estense poi leonina

Particolare della mappa precedente

Si nota la scritta "Ecl.sia fabricata p Calcagninos"
"Chiesa costruita dai Calcagnini"  sotto il disegno della chiesa che fu poi dedicata a Santa Maria delle Grazie ad Alfonsine. Si vede anche disegnato Alveus ultimus (omissis ... Maseira) che era l'argine da cui il Senio fu poi deviato verso la Rossetta e Alfonsine e rimase il nome di "Stroppata" da sterpato, deviato. 

1521
mappa1552.jpg (224406 byte)


mappa1552_vera.jpg (304184 byte)

Alfonsine nel 1552
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 526 )

Questa è la mappa più antica in cui sia rappresentato il nucleo abitato di Alfonsine. Ha dimensioni di circa 1x1,5 metri.. Al centro la "Chiesa Santa Maria", edificata nel 1502 da Alfonso Calcagnini. Dietro alla chiesa c'è una costruzione ove si legge "fabrica che s'ha da far", (forse il cimitero?). La futura "via Violina" è qui ancora un lungo canale di scolo. Attorno varie case o capanni col nome dei proprietari: 'gallina', 'Fasolo', 'ma. Corelli', 'luigino', 'bertoli baruzo', 'fabro', 'tomasone', virgilio', domenico', ecc...
La via Reale è già rappresentata e denominata. Il fiume Senio è inalveato al Passetto dove si trova il Magazzeno di Alfonso.

1552
     


mappa_monti_1552.jpg (46205 byte)

Particolare della mappa del 1552 n° 526
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 526 )

Al centro la "Chiesa Santa Maria".
A destra la "via Reale".
Sopra il fiume Senio
In verticale al centro la stradina che si snoda lungo l'arginino di un fossato che sarà la futura "violina". 

Quel fossato serviva da scolo delle acque, che tramite una chiavica arrivavano nel Senio. Si legge: "fabrica nuova che s'ha da far": cioè una costruzione importante che dal disegno sembra un cimitero. 

Infatti qui, vicino alla Chiesa, c'era il cimitero ancora alla fine del '700.

 

1552
mappa-450.jpg (1199516 byte) Carta del territorio compreso tra il fiume Lamone e il mare, tra Ravenna e l'osteria di Primaro (indicato come Po)

(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 450)

Pianta delle Valli di Ravenna, dalle parti di Santerno Scala non indicata; n. l foglio. Pianta su carta; inchiostro e china rossa; cm 57,7x43,4. Discreto stato di conservazione (in alcuni punti della mappa ormai usurata e dunque poco leggibile).

 

1570

Il Lamone viene già rappresentato immesso nel Primaro; tuttavia la presenza - in prossimità di Ravenna - di un "Porto nuovo", che potrebbe essere riconosciuto nello sbocco dei così detti "Fiumi riuniti" (Ronco e Montone), un'opera idraulica portata a termine nel 1568 -1570, porta a ritenere la carta ascrivibile a una data posteriore al termine dei citati lavori di controllo idrico.

Si distinguono: il fiume Lamone e lungo il suo corso, S(anc)to lacomo (S. Giacomo) e Sauarna, distribuita sulle due sponde; la Valle Oviense; le Terre Lauoratiue (terre lavorative); via Cupa (in alto a sinistra, poi via Cupa che va in mare); il Canale nauilio; la città di Ravenna tra i due fiumi, Ronco e Slontone; S(anc)ta Maria Rotonda e i due Porto uecchio e Porto nouo; il canale Badarino; il [ ..) Condutto; S. Maria Impalazzolo; il canale Pirotolo e la Bocca del Pirotolo; la Pigneda; la Valle di S. Vitale, il fossadone e gli Staggi morti; S. Pietro in Armentario, sul Badareno; l'indicazione di Argine lungo un canale (?) che sfocia nella sacca di Testa dAsino; il Molin del Abbate; Mandriole; l'Osteria (di Primaro).

Sant'Alberto non reca alcun toponimo, ma è indicato dall'ideogramma della chiesa con campanile; analogamente, anche le altre evidenze sono segnalate tramite emblema, una casetta o una chiesa, disegnate a china, con il tetto rosso e le ombre per la resa tridimensionale. In alcuni casi, come per Savarna o i centri lungo il Primaro, gli ideogrammi sono distribuiti considerando la "linea di terra" del disegno lungo l'argine del corso d'acqua, di modo che certi sono capovolti rispetto all'osservatore. La mappa è molto ricca di informazioni intorno alla destinazione d'uso dei terreni (indicati dalla grafica oltre che dal toponimo) e la rete idrografica, dunque riveste valore documentario per la conoscenza del territorio, tuttavia è rudimentale e imprecisa nei confronti delle distanze tra i vari elementi.

 

mappa-vaticana-2.jpg (736161 byte)

 

mappa-vaticana.jpg (152335 byte)

Mappa Vaticana

All'epoca di papa Gregorio XIII (1572-1585) nei Musei Vaticani furono dipinte fra il 1580 e il 1585 sulla base di cartoni di Ignazio Danti, famoso geografo del tempo, quaranta carte geografiche affrescate sulle pareti. Raffigurano le regioni italiane e i possedimenti della Chiesa. In questa si vede il territorio della zona di Comacchio, Fusignano, Bagnacavallo.
Si notano il fiume Senio e il Lamone che arrivano dentro il Po di Primaro.
Sopra Fusignano c'è un "M.a da Fusignano" dove sono indicate alcune abitazioni: 'Madonna da Fusignano, (forse quella sarà la chiesa di S. Savino?).

La chiesa S. Maria (non ancora il nome "Alfonsine") apparirà solo in una mappa del 1552, prima la zona era solo detta Predosa, cioè "Prode", "riva", "porto". Quindi l'autore della mappa Vaticana utilizzò vecchie mappe che ancora non potevano avere il nome "Alfonsine", che come aggregato di capanne iniziò da metà '500 attorna alla pieve poi chiesa. 

Allego qui di seguito un particolare della mappa vaticana.

Da notare che si legge una località di nome Fracata (Frascata).

Frascata era "feudo" dei Bentivoglio di Bologna. Lungo la Riviera di Filo era presente anche un Molino dei Bentivoglio e la villa, allora murata e difesa, poi divenuta dei Manzoni, ora dei Degli Oddi, era già stata costruita, quale casino di caccia del cardinale Bentivoglio, quindi, Frascata, risultava località conosciuta.

 

1580
mappa_polesine_aleo_1599_or.jpg (235611 byte)

Parte dello Stato di Ferrara
(Biblioteca Classense Ravenna)

Mappa originale di Giovan Battista Aleotti tratta da un libro dell'Aleotti stesso che si intitolava "Difesa di Gio. Batt. Aleotti per riparare alla sommersione del Polesine di S. Giorgio et alla rovina dello Stato di Ferrara" (1601) copiata dal Padre Ximenes. G: Battista Aleotti argentano 1599

L'originale dell'Aleotti è a Ferrara Stamperia Camerale,1687,III,80 I.G. Bo.

1599
mappa_polesine_aleotti_1599.jpg (237884 byte) Il Polesine
(BIblioteca Classense di Ravenna)

Questa mappa è stata copiata dalla mappa originale che sta sopra. Sono rappresentate le terre, le valli e i fiumi a destra del Po, da Figarolo a Ferrara fino al mare. Nella zona di interesse che riguarda Alfonsine abbiamo il Senio e il canale del Molino che sfociano nella valle del Passetto. Il progetto tratteggiato prevedeva la immissione del Senio nel Po. A Fusignano è segnata una rotta del Senio. In quegli anni vi furono numerose alluvioni in tutto il Polesine. Sono segnati il Fosso Vedrio, Molino, Vecchio e Demonio anche se in un ordine non corretto.
Si nota anche tratteggiato il progetto di un drizzagno dal Fiume Sillaro fino al mare alla destra del Po

1599
Stato-di-ferrara.jpg (191552 byte) Coreografia del Po di Primaro, e luoghi circostanti

Si trova nel volume Aleotti 1601 e in Mengoli 1687copia del volume dove tale mappa è conservata si trova nella Biblioteca Classense di Ravenna, FA, 83, 8. S. copia sciolta della mappa dell'Archivio Storico di Modena n° 55 (26x31)

Accurata pianta idrografica del territorio compreso tra la Valle di Ariano e la Sacca di Ravenna, tra Figarolo a sinistra e Bagnacavallo. Si distinguono Filo, il molino del F. corne. Bent, Longastrino, S(anc)to Alberto, la Torre, (l'osteria di) Primaro, S. Clemente, la Torre, il Porto di Primaro, la sacca di testa d'Asino, la torre di Belochio, la Pigneda. Nella zona di Alfonsine si nota il Senio che arriva al Passetto, e poi i quattro fossi vedrio, Mulino, vedrio e demonio

1600
mappavalledana600.jpg (143141 byte) Valle Dana Alfonsine
Archivio di Stato di Ravenna

 

In basso la via Valeria, in alto il fiume Santerno

 

1600
molini-longastrino.jpg (193217 byte) Mulini di Longastrino

 

Si nota anche il Mulino del Passetto intestato all'epoca a Sig. Marchese Mario Calcagnini. 

Si vede un altro mulino a Longastrino dei Sig. Marchese Giglioli

Vi sono anche varie fosse: Fossa dell'Albero, Fossa dei Vecchi, Fiumetto, Canaletto

 

1605
valli6.jpg (199947 byte) Campazzo dei Coatti
e Valle di Comacchio con Riviera di Filo e Longastrino

Si nota la chiesa di Longastrino, la Menate di longastrino e la voce 'già saline'. Inoltre appare la voce 'Calata de Boschi (?). La mappa e dei primi anni del '600, papa Alessandro VII

Disegnata da Pietro Azzoni al tempo del pontificato di Alessandro VII e ricopiata dal Perito Pio Batta: Benetti nel 1737

1605
(1737)
mappa_rafanaria.jpg (249285 byte) Il percorso del Lamone

In questa mappa è segnato il percorso del Lamone da Villanova a sant'Alberto: Flumen Raphanaro: ......... in Padus.

E' segnata pure Savarna

1605-1606
mappa11-valli_fenarie1600.jpg (147882 byte) Territorio di Alfonsine
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 540)

  Qui sono indicare le diverse valli del conteso territorio 'leonino', i proprietari precedenti e i nuovi, che in genere sarebbero i frati di S. Maria in porto, secondo l'estensore della mappa. Probabilmente siamo nel periodo delle liti tra i calcagnini, l'Abbazia di S. Maria in porto e i signori di ravenna, per il possesso di queste terre. I periti incaricati di disegnare le carte erano sicuramente per una parte o per l'altra... e ogni mappa ne porta il segno. Gran parte delle terre risultano del 'M.se Verterio Balbi e della Marchesa Ludovica Balbi' in seguito vendute all'Abbazia di S. Maria in Porto. Citati anche tra i vecchi proprietari 'Ms Bernardino da Polenta' e 'Ms Leone da Polenta'. Nella parte sinistra c'è 'la Casa del Porto de li sig.ri Conti' con capitello a 100 pertiche (il quarto) della confinazione leonina. Poi sotto più a sud la Chiesa di S. Savino col terzo capitello a 400 pertiche, la 'via Streppa' (l'odierna Stroppata), il fiume Seno o Masiera e la Chiesa di Alfonsine.

1607

mappa-territorio-ravenna-al.jpg (240435 byte)

Territorio compreso tra  il Po di Primaro e Ravenna
(A.S. Modena, mappario Estense, Vol. 6 pag. 131 sec XVII)
1604-05
mappa 479.jpg (4072408 byte) Bonificazione gregoriana. 
Glorie con Torri

(Archivio Storico Comunale di Ravenna 
mappa n° 479)

 Datata: sec XVII. Dimensioni: 715x460 mm 

1604-5
mappa9_1600_senio_nuovo.jpg (273205 byte) Territorio di Alfonsine
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° ?)

Anche questa mappa fu redatta nel mezzo delle annose liti che opposero i Calcagnini ai signori di Ravenna, in particolare qui ai Rasponi. Le varie diciture definiscono il nome delle singole valli "secondo gli S.ri Calcagnini no aprobata dagli Sig.ri Rasponi". 

1604-05

La mappa fu "estratta - cosi si legge a sinistra in verticale -  da un originale di Gentile Miserocchi, esistente presso la Canonica di Sta M.a in Porto, ponendo strade, scritturazioni e nome al suo proprio luogo come stanno in d.o Originale in fede 
Giuseppe Guerini Alf.ne
(Alfonsinese
ndr) mano propria."  ( Curioso il fatto che si tratta di un geometra alfonsinese). Si notano l' indicazione della Chiesa, della via Reale, dei capitelli, del Senio Novo, 'termine del capitelo', e sulla destra un bel disegno della Casa dei Frati (Conventello) e del molino dei Rasponi.

mappa passetto bella colorata.jpg (1982815 byte)

Laus Deo Adì 6 di Marzo 1684 in Faenza
Pianta adicionale di color celeste fatta da nui Zanar.do di Ferri da Ferrara
perito eletto per la parte de lss. Sig C Calcagnini e Gentile Miserocho da Ravenna Perito eletto per la parte de Sig.ri Rasponi di ordine di Monsig.re Giulio Torelli Vicario di Monsig. R.mo Vescovo di Faenza Comisario denomi.to dal R.mo Monsi.g Lanciloto allora Auditore di Rotta, o Indice della Causa fra i Detti S.ri ora Ill.mo Cardinale

Christe nomine Amen Anno ?.... ?.... ?..... 1753

Territorio di Alfonsine
(Biblioteca Classense di Ravenna Catalogo Bernicoli, Mappa n° 529)

Questa mappa è stata probabilmente copiata da quella qui sopra. Vi si notano varie aggiunte

"Laus Deo Adì 8 7mbre 1682

Pianta fatta per me Zanar di Ferri Agrimeser da Ferrara perito eletto per la parte de lss. Sig C Calcagnini da Ferrara d'ordine del Iss.mo e Rev.mo Monsig. Sipione Lanciloto auditore di Rotta di Roma (in)serita di color negro quello si contiene in una Pianta Vecchia et di color Rosa quella che in una adicionale altra vecchia fatta per mi sono di po d'8bre dell'Ano pre(se)nte insieme con Ill.mo. Gentile Miserocho da Ravenna perito eletto per la parte delli Ill.mi S.S.mi Galvotto e Fran(co) di Rasponi da Ravenna fatta da Ill. Gentile in  questo             Capitello n° 1 fece 
nel Boscolo e nella linea
E più ad istanzia de li detti S.S.ri Gentile gli ho aggiunto uno quello che è descritto di colore celeste cavato d'una Pianta con vari siti fatta per mi sine di 4 settembre prossimo passato pur ad istanzia dei Med.mi S.ri Genti -

1604-05

mappa 531 copia.jpg (3056151 byte)

mappa_zoan_senio_lamone.jpg (152450 byte)

Territorio tra il Senio e il Lamone
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 531

Datata: sec. XVII. Dimensioni: 590x430 mm.

Pianta delle valli e delle strade tra il Senio, il Lamone e il Po di Primaro. Beni Rasponi, Lovatelli, via Basilica, via Masiera, via di Alfonsine, via di Sant'Alberto, Sant'Alberto.

 

 

 

 

(stessa mappa in bianco e nero)

1605-06

Il Senio è già stato immesso nel Po di Primaro al Passetto (1537); quindi non è ancora stato costruito il nuovo alveo per la successiva bonifica delle Valli del Passetto. In alto a sinistra si nota la "Chiesa Alfonsina". La scritta dice "Dalla Chiesa sino alla Casa della piazza ........... pert. che 922". 
Al Passetto c'è una costruzione (qui senza nome). In un'altra mappa è detta "Magazzeno del Marchese". Lungo il fiume c'è una casa detta "Casa del S. Capucino".
La Stropa è il prolungamento della via Stroppata che arriva fino alla casa dei "Frati di Porto". 
La via delle Alfonsine (odierna Raspona) arriva fino all' "Humana" dove ci sono due case.
Vi sono i quattro canali: Munio, di Bagnacavallo, Vecchio, Vedro.

C'è "L'argine delle Glorie", la Mariana, e la "via intaurata" che porta fino alla via di Masiera (l'attuale via Rossetta o Roma).
Lungo il fiume Lamone, che confluisce in 'Po', (nel 1619 verrà inviato al mare), c'è la Basilica di S. Maria in Porto.(detta 'Conventello') Oltre il Lamone tutte le case dei Sig. Rasponi:  e tutte le case dei Sig. Rasponi: Cav.re Ludovico Rasponi, il Sig,re Cap. Cesare Rasponi, il mulino, Orazio Rasponi, Cavalier Gabriele, Marc'Antonio (o Marchese Antonio) Rasponi, Cavalier Livio Rasponi, Cavalier Bruto Rasponi. 

 
mappa_valli_passetto_527.jpg (277329 byte) Zona a nord del Passetto
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 527) 

La zona è quella a nord del Passetto. In basso vi è "il letto antico del Senio" e "lo sbocco antico del Senio", che confluiva in Po al passetto. L'autore precisa che la mappa è stata aggiornata da un disegno  precedente del 1552.
Una via è presente lungo il suo argine, qui detta "via Valeria", che proviene dalla Valle Dana e che qui si prolunga oltre la "via Reale": 

1607-20

Una parte di tale tratto della via Valeria esiste ancora oggi, non asfaltata all'incrocio con la via Reale, in località detta oggi "Tosca". In questa mappa si può notare la presenza del "Molino" del Passetto: questa è la più vecchia rappresentazione di tale opera che fu quindi probabilmente costruita contemporaneamente allo scavo del Canal della Vela (1606). Un'altra informazioe importante la si trova nella parte estrema a destra: vi è l'indicazione precisa di un'antica fossa detta "Putula"; "Di qua dal Po vi è ancora la Fossa Putula" " La Fossa del Frà è lontana dalla Fossa Putula Pertiche 632"

mappa_lamone_senio_santerno.jpg (184488 byte) Le Valli tra il Lamone il Senio e il Santerno
(Quaderni Alfonsinesi n° ?) 

Si nota il "Senio vechio", alcune case al Passetto, in alto "Alfonsine". Attorno al fiume Po vaste zone boschive. In particolare il "Bosco del acquisto", nella zoma dell'attuale "Madonna del Bosco". Di quei boschi oggi non vi è alcuna traccia. In alto a destra Sant'Agata e poi giù Fusignano e in basso Longastrino

1607-14

mappa_lucido_lamone_senio_s.jpg (135521 byte)

Particolare della mappa precedente
ricalcato su lucido per una più facile lettura

 

1607-14
     
mappa_lamone_senio_sant_2.jpg (242073 byte) Le Valli tra il Lamone il Senio e il Santerno
(origine ?)

A sinistra tutto il corso del Lamone da Villanova a Sant'Alberto. Al centro il corso del Senio da Fusignano (Castello) ad Alfonsine (Chiesa S. Maria).

Il Santerno da  Rondinelli via Brusata all'immissione in Po' al Passetto

1607-14
DUCATUS-FERRARIENSIS-1608.jpg (192246 byte) Ducato di Ferrara

Theatro del mondo di Abramo Ortelio. Anversa 1608. III., in folio.

Biblioteca Estense Modena

In alto a sinistra è scritto "DUCATUS FERRARIENSIS FINITIMARUMQUE PARTIUM DESCRIPTIO

Auctore Joan Baptista Aleotti, alias l'Argenta(no)

1608
mappa 536 copia.jpg (2112082 byte)

Territorio tra il Senio e il Lamone:
Valle del Passetto tra il Lamone, Sant'Alberto, il Po di Primaro e la valle di Alfonsine.
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 536)
Dimensioni: 435x590 mm. A colori.

La mappa è del 1614, copiata, da un originale di Tomaso Spinola, dal publico perito di Ravenna Federico Piccinini il 4 aprile 1687.

 

1614
Il Senio ha un nuovo alveo e defluisce nella Valle del Passetto, in via di colmata (1687), e da qui in Po.
Il Santerno qui è già immesso in Po di Primaro. 
 Lungo l'argine del fiume Lamone si notano le varie costruzioni dei Rasponi e dell'Abbazia dei frati di Porto, dove oggi c'è l'abitato di Conventello. Si notano i quattro canali: Fosso Munio con annessa "via di Masiera"; Via di Bagnacavallo e canale di Bagnacavallo; Fosso Vecchio e Fosso Vedro. La via che li attraversava iniziava dal Lamone a Mezzano col nome "Via delle Glorie"; poi dall'incrocio con la via Mariana  fino ad Alfonsine era detta "Via delli tre Ponti".
Il fiume Lamone da Glorie a Sant'Alberto separa le proprietà dei Rasponi, a destra del fiume, da quelle dei monaci di Porto a sinistra

 La sua dichiarazione di autenticità si trova in basso a sinistra. E' poi ritradotta di fianco con un'altra calligrafia in una lingua straniera, non facilmente decifrabile (olandese o danese?).
... Dall'originale del 1614 di Tomaso Spinola esistente appesa con le sue cornici a pubblica vista nella stanza del Palazzo del Ill.mo magistrato di questa città sud.ta. Il giorno è oggi 4 aprile 1687. In fede Perito Federico Piccinini.(...) 

mappa_536_alfonsine_1614Spi.jpg (223787 byte) Stessa mappa precedente, ma in bianco e nero

(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 536)

1614
Particolare della mappa precedente

Si nota l'indicazione e il disegno della "Chiesa del Alfonsine", tra lo Stradone e il Senio.

1614

 

olim_flaminia-migliore.jpg (2019366 byte)

(Cliccare o toccare la mappa per averne un super-ingrandimento)

olim-dedica.jpg (235047 byte)

La dedica

olim atlante 2.jpg (256887 byte)

Atlante d'Italia 
di Giovanni Antonio, Magini (1555-1617)

'Romagna olim Flamigna'. 

Questo è il titolo di questa pagina (n° 36) dedicata alla Romagna, che fa parte dell'Atlante d'Italia di Giovanni Antonio, Magini (1555-1617).

Nella dedica in alto a destra si legge:

 "All' illmo. et Rmo. Sor. mio prone col.mo il Sor. Card.le Sforza ... Di Bologna li 15 Decebre 1598. 
D.V.S. Ilma. et Rema Divotissº Ser.re G[iovanni] M[agini]
"

 

 

Strana dedica datata 1598, quando il Cardinale era già andato via da Bologna ed era morto a Macerata nel 1580.

 

 

La prima edizione in stampa avvenne quando il Magini era già morto, ma il Magini  aveva già individuato anni prima il tipografo editore che fu Sebastiano Bonomi di Bologna, e con l'aiuto del Cardinale Alessandro Sforza di Bologna legato di Bologna e  Romagna  nel 1570, deceduto poi nel 1580.

 

Magini fu un cartografo che dedicò la sua vita a un'unica opera: la preparazione di un Atlante Geografico d'Italia. Questo doveva includere mappe di ogni regione italiana con nomenclatura esatta e note storiche. 

La sua produzione editoriale (iniziata nel 1594) si rivelò dispendiosa e il Magini assunse vari incarichi aggiuntivi per finanziarla, tra cui quello di precettore di matematica ai figli di Vincenzo I di Gonzaga, duca di Mantova, importante mecenate delle arti e scienze.

 

1620

Il duca di Mantova, a cui è dedicato l'atlante, lo aiutò in questo progetto e fece portare a Magini le mappe dei vari stati d'Italia. Magini non eseguì personalmente alcuna mappatura. Iniziò a lavorare su questo importante atlante nel 1594, ma la pubblicazione fu afflitta da una serie di problemi al di fuori del suo controllo. L'incisione iniziale fu affidata all'olandese Arnoldo di Arnoldi, affiancato nel 1600 dal fratello Jacobo. Tuttavia, lo stesso anno, Arnoldo fu attirato dalla promessa di un salario più alto per lavorare per Matteo Florimi a Siena. Jacobo rimase alle dipendenze di Magini per altri due anni, ma poi andò a raggiungere suo fratello, solo per scoprire che Arnoldo era morto nel frattempo. Riprese il lavoro per Magini, con il fratello minore, ma quando Jacobo si ammalò, all'inizio del 1603, i due fratelli sopravvissuti tornarono nei Paesi Bassi. 

Questa mappa è tratta dalla prima edizione dell'Atlante del 1620 realizzata dal figlio Fabio (tre anni dopo la morte dell'autore) e donata al "serenissimo Ferdinādo Gonzaga duca di Mantova e di Monferrato."

Questa prima edizione è dell'Associazione "David Rumsey Historical Map Collection, e proviene dalla vendita della Wardington Library, fatta nel 2005. 

La seconda edizione fu pubblicata nel 1630/32 e la terza edizione nel 1642. 

Le mappe sono rimaste invariate tra le edizioni.

Poi in seguito furono fatte copie e incisioni varie, in vari periodi. Così praticamente ogni carta d'Italia del XVII secolo può essere identificata come un derivato della monumentale impresa di Magini.

romagna-olim-flaminia-1-bon.jpg (8578836 byte) Copia di Gaspare Bonifacio della famosa  mappa detta 'Romagna olim Flamigna', con una strana nota dell'autore in alto a destra, in cui disegna una mappa intitolata "Rhodiginae Peninsula Descriptio"
alfonsine-giorio.jpg (119116 byte) Particolare della mappa precedente  con Alfonsine e il Passetto 1620
Romagna_olim_Flaminia.jpg (428064 byte)

Questa è un'altra copia estratta dall'originale della famosa  mappa detta 'Romagna olim Flamigna'. 

(Questa copia è pubblicata nella pagina di 'Gallica', una costola della Bibliothèque nationale de France, che conserva la mappa: ma con una strana vistosa pecetta nell'angolo in alto a destra che nasconde le note dell'autore)

 
mappa_classica_valli.jpg (219744 byte) La Romagna dal ferrarese al ravennate

Questa è un particolare estratto da un'altra copia estratta dall'originale della famosa  mappa detta 'Romagna olim Flamigna'.
Il Senio confluisce in Po al Passetto, mentre il Santerno arriva in Po alla Bastia. Il Lamone (Amone f.) confluisce in Po a Sant'Alberto. Sul territorio leonino sono indicate alcune valli

1620

 

olim-a-colori.jpg (1755010 byte) Un'altra copia a colori 1620
mappa_passetto_1620.jpg (212583 byte) La Valle del Passetto bonificata in parte
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 533)

Il Senio spande qui le sue acque torbide nella Valle del Passetto: si legge "Fiume Novo Seno". Questa ulteriore deviazione fu realizzata nel 1607. In questa mappa è disegnato anche il precedente alveo del Senio: esso confluiva nel Po al Passetto fin dal 1537. In seguito uno dei suoi argini diverrà la Via del Passetto. 

1615-1620

Si notano numerosi "Pallazzi" disegnati, e diversi appezzamenti di terreni venduti dai Calcagnini a Monsignore Malvasia. E' pure rappresentata la "Chiesa delle Infulsine" e alcuni terreni "ammoniti", cioè incassati, arginati e ricoperti dalla bonifica. La "Strada delle Infulsine", che taglia al centro in diagonale la mappa, è la futura via Raspona. Al Passetto c'è un "magazzeno del Marchese" (si tratta del marchese Ercole Calcagnini e un "Pallazzo dei signori Putti (?)". 
Il mulino del Passetto non è ancora rappresentato
 

 
mappa_lucido_passetto_1620.jpg (121768 byte) Lucido della mappa precedente

Le scritte sono più leggibili

 

1620

mappa_valli_torretta.jpg (212799 byte)

Valle di Ravenna e Passetto

Si nota il punto in cui il canale di Fusignano e l'adiacente via del Porto confluivano nella valle. Siamo nellaa zona tra Lugo e la cosidetta valle di Ravenna. A sinistra del Canale c'è il Condotto Arginello e il fiume Santerno con il percorso del 1604 che spandeva le sue acque nella valle e poi nel 1625-26 dentro al Po. Quel percorso fu poi abbandonato nel 1783 e il Santerno fu immesso più a nord nel Po. Quel percorso ora abbandonato nella sua parte terminale è diventa Riserva Regionale.

1620
mappa_romagnola.jpg (78910 byte) Valli di Romagna dopo la bonifica
mappa 169.jpg (3764697 byte) Territorio di Comacchio, Ferrara, Ravenna, Faenza, Forlì, Cesena e  Cesenatico

(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 169)

Datata: 19 gennaio 1715. Dimensioni: 580x440 mm "Pianta estratta dal pittore Vincenzo Venturini dall'opera di Gio. Antonio Magini (del 1598 ndr.) e stampata nel 1620 detta 'Romagna olim Flamigna'. (forse anche quella del 1620 era una copia dell'originale stampata in quell'anno, che si trovava nella 'libreria' dell'Abbazia di  Classe.
Il corso del Lamone (riportato come 'Amone') è visibile da Faenza, la cui collocazione è imprecisa rispetto al Lamone e al suo affluente: il Marzeno.

1620
(1715)
  

valli-alfonsine-con-chiesa-.jpg (10705436 byte)
(cliccare o toccare sulla immagine per vederla ingrandita)

DISEGNO DELLE VALLI FENARIE

La mappa è densa di didascalie, di notizie e di date l'ultima delle quali è il 1699. Alfonsine dal 1552 al 1699 (Archivio Storico Comunale di Ravenna "Raccolta cartografica"  Catalogo Bernicoli mappa n°540).  

La mappa mostra le valli della zona di Alfonsine. Fu utilizzata e modificata da notai vari per documentare la storia delle vendite e rivendite e contestazioni varie. 

1552-
1699

      Il titolo recita 
"DISEGNO DELLE VALLI FENARIE, CAVATO DALL'ABBATE TEOLOGO D. SERAFINO PASOLINO DALLE SCRITTURE ANTICHE ESISTENTI NELLI SEI TOMI DELLE VALLI FENARIE DAL MEDE.MO EPILOGATI  DONATE L'ANNO MILLE CENTO TREDICI DA PIETRO DELL'ALBERTI ALLA MADONNA GRECA"
    All'interno una scritta cita l'anno 1686:... Arginati dal Padre Inocentio Arigoni nel 1686"  "Possessioni di Santa Maria in Porto"

C'è anche un'altra scritta datata 1699 che riguarda VALLE DANA, da dividersi tra i Corelli e altri: "Data a livello dal Sigr Marchese di Fusignano a li M.si Corelli, dette Ridolfo Corelli l'anno 1699 li 20 gennaio per rogo di Cesare Armani Not.io di Fusignano.
      Nel cartiglio, in parte illeggibile, rovinato dal tempo, si legge: "Disegno rappresentante il sito delle sette valli cioè Gualdianella, Cormolano, Mezzan di Po, Trivella, Contrà, Lojbe e Dana concesse da S. Maria in Porto alli S.I. Conti, ora Marchesi Calcagnini ad amonire (termine romagnolo che sta per ricolmare n.d.a.) e bonificare e ridotte o in prato o in bosco o in pascolo o in possessione, dividerle p. metà". Segue l'elenco degli atti notarili, valle per valle, risalenti tutti alla prima metà del cinquecento. 

(per saperne di più "I Calcagnini in Romagna" di F. Pertegato, pag. 138)

     

mappa 454.jpg (638813 byte)

Parte del territorio di Ravenna. I tre fiumi.
Carta topografica del territorio compreso tra Ravenna (in alto a sinistra) e Sant'Alberto (in basso a destra), orientata con il nord rivolto verso il basso

(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 554)
Scala non indicata; n. I foglio, su carta; inchiostro e acquerelli policromi; cm 52,2x37,9. Buono stato di conservazione.

 

 

 

 

 

 

 

1660

La collocazione temporale suggerita da Bernicoli, poi ripresa da Loik posticipa questa mappa al XVII secolo (1660).  Ma la geografia disegnata, con particolare attenzione per l'idrografia, induce a proporre un'altra datazione, anteriore al XVII secolo: il Lamone è ancora inalveato nel Po di Primaro (la situazione riguarda dunque il periodo compreso fra il 1504 e il 1620) e analogamente, non risulta presente il drizzagnolo di Sant'Alberto (1607); è inoltre indicato il percorso del Canale Naviglio, chiamato Canale di Cauda Rondini e Canal di S. Alberto.  

Elemento determinativo è invece la presenza dei così detti `'Fiumi riuniti", un'operazione idraulica eseguita a Ravenna nel 1568. La pianta topografica riproduce una situazione sicuramente anteriore al 1568 e successiva al 1504. Si può ipotizzare che il disegno sia stato eseguito nel 1660 - o comunque nel XVII sec., ma riferito a un periodo anteriore forse per redimere dispu territoriali, come induce a ritenere l'indicazione d'alcune proprietà e la loro provenienza.

Si distinguono S. Maria in Salisetta (in Salice), Santo Michaele, Trauersara, divisa in due parti dai differenti ideogrammi) un ideogramma probabilmente a significare Russi: Santerna, De Rasponi, S. Pietro in Armentario, Santo Alberto, Piangipane, Villa Noua e sull'argine del Lamone, Argine delle suore. Riguardo alla rete stradale  e idrografica sono indicati: il fiume Ronco acquedotto, il fiume Montone e sul suo 'argine  destro la Via PublicaValtorto, via Fantina.

Da Ravenna verso sant'Albert sono evidenziati: Canale di via TraviCanale di Cauda Rondini, Canale di S(anct)o Alberto che si immette nel fiume Lamone e Po di S(anct)o Alberto; la valle Corsia e Fossa Corsia, la Valle detta degli eredi di Mons. Raspone Rasponi dirette a S(anct)a Maria in Porto; la Valle delle Fosse di Christofero del sale dirette a S(anct)o Apollinare nouo usurpate. La carta, non particolarmente precisa riguardo le distanza tra i vari elementi, si segnala per l'accurata esecuzione degli ideogrammi usati per simboleggiare gli insediamenti, per Sant'Alberto e S. Pietro in Armentario, il modo in cui sono stati realizzati induce a ritenere che l'autore abbia eseguiti quasi a vista molto degli schizzi molto descrittivi e pittorici.

Fusignano-marchesato.jpg (189920 byte)

Le proprietà Calcagnini a nord di Fusignano si estendono dalla via Stroppata fino al confine occidentale del territorio.

Territorio di Fusignano. Marchesato dei SS:ri Calcagnini 

La mappa del 1658 è tratta dal volume di Alberto Penna, Carte corografiche generali, e particolari dello Stato di Ferrara, pubblicato a Ferrara nel 1662. 

Qui è riprodotta la carta tratta dall'esemplare della Biblioteca Piancastelli di Forlì, che presenta alcune varianti rispetto a quella dell'esemplare in possesso della Biblioteca comunale Ariostea di Ferrara. Sono individuabili le proprietà Spadazzi, Strozzi, Prampolini, Vecchi, Fignagnani, Magnani, Manfredi, Palazzi (che sta probabilmente per Plazzi) e soprattutto la lunga estensione dei possedimenti Corelli, che dall'omonima Cella di San Savino sale verso la via Sordina e si prolunga per tutta la via Morocche. 

1662
valli-comacchio2.jpg (217433 byte) Valli di Comacchio

Si legge di un drizzagno del Po di Filo, del Taglio Gaetano e della Calata dei Boschi.

La mappa  è all'Archivio di Stato di Modena, Mappe e Disegni, Mappe in Volume n° 6, Disegni Generali 1670, libro I, n° 7 di E. Franchi

 

1670
mappa-romagna-1670.jpg (641884 byte) Dal Panaro all'Adriatico

(Archivio Storico Comunale di Ravenna Cancelleria 690/73)

Carta progettuale compilata da Giovanni Battista Contini. Sono rappresentate le città da Bologna a Ravenna, da Ferrara alla foce del Po di Primaro.

Si vedono il Lamone, il Senio, il Santerno che lambisce Imola, ultima città visibile in mappa sulla via Emilia.

1670

mappa 490 copia.jpg (6264673 byte)

Pianta dei beni della reverendissima Abbazia di Santa Maria in Porto esistenti nella Villa di Savarna di là dal fiume Amone, tra il detto fiume, il fossato vecchio, via Basilica e il sig. Pignatti. Perito Carlo Piccinini

(AscRA mappa n° 490)

Dimensioni 54,5x72,0 - agosto 1677

Con l'uso del colore si evidenziano le diverse destinazioni dei terreni: arativi e a prato. Si identificano anche le proprietà che testimoniano il consolidarsi delle attività di bonifica.

1677
mappa 486.jpg (3590417 byte) Pianta dei lavori da farsi per chiudere la rotta del fiume Lamone

(AscRA mappa n° 486)
Datata: 8 marzo 1678. 
Dimensioni: 300x860 mm. A colori.

Pianta dei lavori da farsi per  chiudere la rotta del fiume Lamone sopra i beni del cap. Bruto Rasponi e Savarna. Perito Federico Piccinini

1678
     
bassa-lombardia-e-emilia.jpg (185187 byte) Bassa Lombardia

di Giacomo Cantelli 1681

Conservata nella Biblioteca Comunale di Vignola, 
Fondo Cantelli, n° 57

1681
mappa 1696.jpg (3242845 byte) Primaro con fiumi Senio e Lamone, nonché parte della Via Grattacoppa

(Archivio Storico Comunale di Ravenna "Carte topografiche" n° 21. Copia da una copia dell'originale del 1686 fatta nel 1732 da Gaetano Gessi)

"Pianta delle sei valli in tempo della lite tra Rasponi e Calcagnini"

 

1686

La mappa originaria è datata 1532 e riguarda i possedimenti di Ludovico Rasponi. Con una copia di tale mappa rifatta nel 1686 si descrive la situazione dettagliata delle bonifiche e delle aree vallive a nord di Alfonsine verso la fine del '600. Fiume Primaro con Fiumi Senio e Lamone, e parte della via Grattacoppa.

 

mappa_valle_raspuna_bonific.jpg (251827 byte)

Valli di Alfonsine dopo la bonifica
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 540 firmata D. Serafino Pasolino)) 

L'azione di bonifica fu realizzata soprattutto dai frati dell'Abbazia di S. Maria in Porto nel '600.

Si notino le scritte "Agiustati dal Padre Inocenti Arigoni l'anno 1606" (in alto); in basso "Prati Bonificati dal Pr.re Bifolci"

Furono questi i due frati priori che diedero maggior impulso all'opera di bonifica di queste zone.

Il Senio si trova già qui inalveato in Po (1674)

fine '600
molini-abbandonati.jpg (194967 byte) Mappa dei  Molini abbandonati

Pianta Valli di Ravenna dette di LongastrinoArchivio Storico di Ferrara, Mappe e Disegni - Periti aa. 1681-1699, busta 2, fasc. 26 (Mappa dei mulini)

Si notano vari molini abbandonati, osterie e ospizi a Sant'Alberto. 

1699

Si vedono indicati numerosi molini abbandonati, tra i quali oltre quello del Passetto, uno vicino alla foce del Senio in Po, che potrebbe corrispondere a un futuro magazzeno già citato in altre mappe. In quel punto ancora oggi si usa il nome Magazzeno per indicare il luogo e anche la costruzione delle scuole oggi trasformate in casa di abitazione.

molini-abbandonati-particol.jpg (162437 byte) Particolare della mappa precedente

Pianta Valli di Ravenna dette di Longastrino


Archivio Storico di Ferrara, Mappe e Disegni - Periti aa. 1681-1699, busta 2, fasc. 26 (Mappa dei mulini)

Qui si nota la confinazione del Territorio Leonino all'epoca. Il Senio è già immesso in Po

1699
mappa-villanova-fusignano-a.jpg (254764 byte) Valli di Alfonsine dopo la bonifica
(A:S. Modena, Mappario Estense, Vol. 6 pag. 6 XVII sec.)

Si nota Villanova (Chiesa Nuova) e le case Pochintesta, poi i vari fossi Amonio, Vecchio, Vetro, il Canale. C'è anche Alfonsine

1699
molino-passetto-e-fusignano.jpg (167389 byte) Il Canale dei Molini col Mulino di Fusignano e del Passetto.

Archivio Storico comunale, Lugo, Carte Mulino Passetto, n° 22, Mappa di Giuseppe Guizzetti del 1702

1702
mappa4_reale1684-.jpg (697167 byte) Valli di Alfonsine dopo la bonifica
Archivio di Stato di Ravenna, Corporazioni religiose soppresse, Santa Maria in Porto

Copia di Gaetano Gessi del 1734 dalla pianta originale del 1684 di Mario Cavina e Francesco Martinelli.

Vi sono i nomi dei possidenti della Valle del Passetto bonificata

 

1704
mappa_valle_dana_1704.jpg (228679 byte) Valle Dana
Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° ....(?)...  

Questa mappa, firmata da Giuseppe Galeati, perito di Bagnacavallo, è del 1704.
Si vede il "Canale del Molino detto del Passetto", che parte dal "Casone per i pescatori" vicino alla Valle Dana. Si nota anche la "via Reale" attraversare la "tenuta della bassa" detta anche "Contrada". In alto il Santerno, in basso il Canale di Fusignano, con la via del Porto. Questo canale, pur attraversando la valle Dana è arginato e si prolunga in linea retta fino al "Taglio con chiavica dei Corelli". 

1704

Nel riquadro in alto a sinistra si legge: "Al nome di Dio lì 20 marzo 1704 in Bagnacavallo. Pianta fatta da me .....(?) Perito et Presentata al Revd.mo P.dre Abbate Rafaello di S. Maria in Porto di Ravenna nella quale si mostra distintamente le tenute di Cuorbalestro, della Dana e della Contrada della Bassa, composta questa delle Valli dette finor di Nagajone, e parte della tenuta delle Madame...."

 
mappa_lucido_valle_dana_170.jpg (136120 byte) Lucido della mappa precedente

Le scritte sono più leggibili

1704
mappavallialfonsine600.jpg (182069 byte) Le valli di Alfonsine
Archivio di Stato di Ravenna

In basso al centro "la Chiesa delle Alfonsine".

Al centro la macchia scura è la Valle Dana.

Si nota "via Reale", "via Strepata", "via Raspona", Casa Spreti, "la linea della Confina", la "via del Passetto".

In basso il fiume Senio.

1719

"Dalla presente pianta viene dimostrato con la lettera A la linea che fu prima di confine delle due valli Cormalano e Gualdinella Allorché dell'Anno .1525 furono separate dalle altre cinque Valli e lasciate alla destra di d.ta linea dalle Case Calcagnini e Rev.ma Abbazia di Porto, come consta da Instru.o regate il di 10 Magio dell'Anno sud.to 1525 dal Sig. Gio. Bagaroni Not.o di Ferrara. Le cinque Valli rimaste alla sinistra della prenominata linea rossa la Dana, Contrade, Loibe, Mezzan di Po et Trivelle et di queste se ne vedono nella Piantalii suoi veri confini et di loro situazione. Si averte che la presente pianta non è interamente stata fatta con l'assistenza del Perito de Sig.ri Spadazzi non avendo voluto intervenire se non alla misurea della Tenuta di Cuorbalestro della quale ne sono possessori li Mar.si Sig.ri Spadazzi.

(Sotto continua con un'altra calligrafia indecifrabile dove si legge una data 1719)

mappa 170 copia.jpg (4684649 byte)

L' elemento datante è l'immissione del Senio in Primaro (1674) qui già rappresentata, e la chiesa santuario della Madonna del Bosco (1720). Si suggerisce quindi una datazione della prima metà del '700.

Pianta del territorio di Ravenna e di altri territori confinanti delle valli di Comacchio, Longastrino, territorio Leonino, Russi ai confini di Forlì, al Savio al mare.

( AscRA mappa n° 170)
Pianta su carta. Dimensioni: 960x710 mm. A colori: inchiostro e acquerelli policromi. Buono stato di  conservazione. 

1720

Carta topografica della regione compresa tra le valli di Comacchio (a destra) e la foce del Savio (a sinistra). Nella zona di Alfonsine si vede oltre la chiesa la casa Spreti e lungo la via Reale le Prigioni e una casa Calcagnini. Molto ricca di altre notizie inerenti l'assetto territoriale; tramite un disegno più pittorico che cartografico, sono dunque rappresentati: il Primaro; il Lamone; il Senio; il Santerno; le valli di Savarna (o di S. Vitale), divise tramite una lingua di terra, in Val Savarna e Valle Palazolo; i canali Pirotolo (con la Boca del Pirotolo (interito), Fossadone, via Acerba e Fiumetto; la pialassa e la pineta; le valli di Comacchio. Sono qui ricordate le due strade di comunicazione tra  Ravenna, Sant'Alberto e Comacchio: attraverso le valli è segnata la Strada del Bosco; trasversalmente la pineta è ricordata la Strada della chiavica poi Strada della Pineta di S Vitale deta di Primaro e, oltrepass, Primaro, Strada di Belochio (la strada corriera). All'interno delle valli di Savarna sono altresì evidenziate; la Casa del Bosco sulla via del Bo! sullo scolo Via Acerba; Palazolo, lungo lo stesso scolo e sul bordo della Valle Palazolo; l'Are, tra Pirotolo e strada corriera. Per la zona circostante Sant'Alberto, sono indicati: S. Alberto tra Primaro e Lamone, sull'orma del Po vecchio altrimenti segnato Gatolo; un accenno della penisola del Bosco forte; le proprietà dei Calcagnini e dei Rasponi; Mandriole; il Termine dell Argine sotto Mandriole; lo Scolo di S Alberto che si imn nella sacca di Testa d'Asino, la Torre Gregoriana sullafoce del Primaro; S. Clemente di Primaro e di fronte, l'indicazione dell'osteria di Primaro.

mappa23_1725.jpg (162507 byte)

nota sul retro "Pianta dei luoghi per i quali passa la linea di diversione del reno proposta dal signor Corradi, dalla Botta di Cremona fino allo sbocco del Pirotolo, fatta l'anno 1725"

Assetto Idrografico sotto le Valli di Comacchio

Mappa n° 23 dell'Archivio storico di Ravenna cm 68,5x172,7

"Pianta del paese soggetto allo sregolato corso delle acque del Reno al mare, estratta fedelmente nell'anno 1725 in Faenza dall'originale prodotto per il progetto di diversione del Reno sulla destra del Po di Primaro al mare"

L'autore Domenico de' Corradi (?)

1725

L'autore ha evidenziato il corso del Primaro (indicandone gli argini destro e sinistro), la posizione delle Valli di Saverna, i principali corsi d'acqua (Senio e Lamome), e alcuni tra i canali di scolo più importanti, tra cui il Fosso Vecchio e Fosso Vetro (tra Senio e Lamone) o il Pirotolo e il Fossatone. La rete stradale segnala la via del Bosco che attraversa le valli su di una stretta lingua di terra; la strada corriera (che percorre la pineta, supera il Lamone al passo del Cortellazzo e porta all'osteria del Primaro e oltre); la strada sull'orma antica del Po di Sant'Alberto.

mappa-valli-savarna-a-nord-.jpg (833590 byte) Territorio vallivo a nord di Ravenna
(ASCRA, Carte topografiche n°23 particolare)

 

1725
mappa ronco montone copia.jpg (3793305 byte) Territorio Ronco Montone e Canale Panfilio 1731
mappa_umana_1732.jpg (220652 byte) Valli Comacchiesi a nord del Po di Primaro
Archivio di Stato di Ravenna

Questa stupenda e dettagliata mappa documenta l'articolarsi della presenza umana nell'area valliva sulla sinistra del Primaro e le Valli di Comacchio. A ridosso del fiume si notano alberature, lavorieri per la pesca di valle e la densità di insediamenti anche sui dossi vallivi

Tra le Valli di Comacchio e Po di Primaro si notano "La Villa Umana" (zona dell'attuale Anita), poi  il Molino del passetto, il Passetto, La Santissima  Vergine del Bosco. In alto a sinistra Longastrino, il fiume Santerno. In basso il fiume Senio e il Fosso Vecchio.

 

1732
particolare_villa_umana.jpg (76155 byte) Particolare della mappa precedente
Archivio di Stato di Ravenna

Si nota il Molino del Passetto e la S.S.ma Vergine del Bosco. A destra in mezzo: "Villa detta l'Umana"

 

1732

 

mappa-molino-guizzetti1732.jpg (91570 byte)

Il Molino del Passetto

Mappa di Giuseppe Guizzetti del 1732 che sembra un aggiornamento della mappa dello stesso Guizzetti del 1702 (vedasi sopra)

1732
valli-comacchio.jpg (199959 byte) Pianta delle Valli di Comacchio 1732 (?)
mappa_bonifica_vela_passett.jpg (268308 byte) Valli di Alfonsine dopo la bonifica

Archivio Santa Maria in Porto, B.n.,1236,p.n.9[Liti coi Calcagnini] Copia autentica del 1765 

Questa è ancora la zona del Passetto, in un'area valliva detta "Valle della Vela". Siamo nel 1732 e queste terre sono definitivamente passate sotto il dominio dello Stato Pontificio; 

1732

si nota una chiara sistemazione delle proprietà e i segni di opere idrauliche, canalizzazioni e bonifiche. Esiste già il Canale del Passetto detto anche "Vella" o "Vela", in altre mappe. I proprietari sono i Marchesi Calcagnini (Ercole), l'Abbazia di Porto, i Sig.ri Fratelli Spadazzi di Fusignano e BV. di Corarso (forse una donazione alla chiesa locale)

     
comacchiese.jpg (192946 byte) Possessioni La Comacchiese, La Pagana, la Callata (o Cattara?), Longastrino

 

Si vedono i disegni delle case

Archivio di Stato Ferrara,
Fondo Patrimoniale, Busta 60, fasc. 18

1733
fossa-santerno.jpg (212788 byte) Zona dove oggi c'è il Chiavicone

 Pianta Cavina della Bonificazione maggiore, situato in Villa Longastrino, Prati e terreni della R.M. Arciv., confinanti coi signori farina, Rev. di padri di Porto, Orefici e Giulio Spreti, AARa. 340.

Redatta dal geometra Domenico Ponzetti,

1734

 Mostra la zona del passetto con la fossa nuova che coincide con il futuro alveo del Santerno, poi abbandonato. "Il presente dissegno formato per comissione dell'Ill.mo e Rev.mo Principe  M.sign. Matteo Nicolò Farseti, Arcivescovo di Ravena, da me sotos:tto Cesareo Geometra, e Pub:co Perito rapresenta un corpo di terreno prativo parte di rag:ne della ... Mensa del sud:to, parte de SS:ti Orefici, parte della R:ma Abb:a di Porto .... ecc... ecc... '

mappa_valli-1705_archiviodi.jpg (185184 byte)

Valle Dana
Archivio di Stato di Ravenna

(simile alla mappa n° 692 dell'Archivio Comunale di Ravenna)

 Mappa delle Valli con bei disegni con le Valli Dana e il fiume Santerno. In alto a destra il fiume Santerno si immette nel Po di Primaro, e in basso a destra il 'molino del Passetto' con il canale della Vela. L'autore è il pubblico perito Matteuzzi.

 

1735
particolare_mappa_archivio.jpg (101273 byte) Particolare della mappa precedente

Archivio di Stato di Ravenna

Il taglio principale del marchese Corelli, la valle dei sig.ri Giovanardi e Bersani (in altri documenti di legge 'Bresciani'). Il Palazzone è al centro della mappa e più in giù si nota la 'Cassina Calcagnini' (già citata in altre mappe come 'Casa del Porto'). In basso a sinistra il 'mulino di Fusignano'

1735

 

particolare_mappa_archivio2.jpg (112910 byte) Particolare della mappa precedente

Archivio di Stato di Ravenna

Questa è la zona del ramo abbandonato del fiume Santerno, oggi detta "Chiavicone": una delle tre aree della Riserva Naturale Regionale. Si notano i vari 'tagli' del marchese Corelli per bonificare la valle

 

1735

Fusignano-feudo.jpg (335405 byte)

Fusignano Feudo Calcagnini

Lugo Consorzio di Bonifica della Romagna occidentale

 

 

'700

mappa-n692-AsRA.jpg (328040 byte)

Tra i punti indicati i principali sono
 
1) "li Condotti di Lugo, Fusignan, et altri, che Portano l'aque nelle Valli"; 
2) "il Canale del molino di Fusig(na)no con i suoi diversvui nelle Valli"; 

Valli di Alfonsine fino a Fusignano 
lungo il Canale di Fusignano

(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 692)

Il Canale di Fusignano fino al Santerno e al Passetto, con l'indicazione di tutte le opere di bonifica svolte dai vari proprietari. l disegno è una copia effettuata nel 1736 da Gaetano Gessi "dall'Originale fatto dal S(ignor) Gaetano Guizzetti Perito pub(blic)o di Fusignano" nel 1735. 

1735

3) "il Canale della Vella ò sia Passetto"; 
4) "la fossa detta del Piantone".

E' da notare l'antica denominazione delle strade rurali: via delle Zampalocche (oggi via Morocche), viola Publica (via Porto), via manna (via Villarada), via Scuagliarda (tratto terminale via Pistola), via della Cavallina (via San Biagio), via Frampolina (tratto terminale via Breda), via delle Vallerie (via Pratolungo e poi via Valeria), via del Porto (via Canale a destra)

mappa_692_lucido2.jpg (109510 byte) Lucido della mappa precedente

Le scritte sono più leggibili

 

1735

 

Particolare della mappa 692 precedente

Si nota il Molino del Passetto ben disegnato in basso a destra, e i nomi di vari proprietari terrieri.

E' indicata la via Reale in verticale, la via delle Vallerie, (oggi via Valeria), il Canal Vela o del Passetto.

In alto a sinistra fiume Taglietto (Taglio):dove oggi c'è la frazione di Alfonsine detta Taglio Corelli.

 

1735
particolare_mappa_692.jpg (236709 byte) Particolare della mappa 692 precedente

"Al nome di Dio lì 2: luglio 1735 Fusignano

"Disegno à Pianta dimostrativa formata da me sottoscritto Perito senza mis(ur)are in adempimento del Decreto dell' .... mo Sig.r Auditore Francesco Maria Berlendis Giudice  da Emi.mo e Rev.mo Sig.r Card.le Leg.to di Ravenna fatto nell'ultimo giorno della visita a Passetto. Come negli atti, con la quale si dimostra come qui sono. siegue.

 

1735
Dichiara(zion)e della presente Pianta
Con n° 1 si mostrano li condotti di Lugo, di Fusignano et altri che portano l'acqua nelle valli.
Alli n°2: si mostra il Canale del molino di Fusignano con suoi diversivi nelle valli
Con li n°3 si mostra il Canale della Vella o sia Passetto dove si ritrova portato il Canale del Molino di Fusignano per mezzo della Fossa del Piantone e della nuova escavazione fatta fare dal Sig.r Gonf. Pietro Spreti.Alli n°4 s'indica la fossa detta del Piantone in Ragione delli fratelli Giovanardi Bersani con arginatura nuova fatta loro valle Dana.
Alli n°5 si mostra l'escavazione con arginatura nuova fatta per mezzo delle valli de Sig.ri Mar.si Corelli. Al n°6 si mostra la Canalletta che portava parte del aqua delle Valli nel Canale della Vella o Passetto.
Col n°7: si mostra l'intestatura o Botta posta alla detta Canalletta con cui uscisse proibito l'ingresso del aqua dalla Valle nel detto Canale della Vella. Alli n° 8 s'indica il Taglio dei Sig.ri Mar.si Corelli che porta nel fiume Santerno una parte del aqua delle valli. Alli n° 9: si mostrano li tagli fatti da Sig.ri Mar.si Corelli nel fiume Santerno per f(ar)uscire in tempo di piena le loro valli l'aqua de quali deposta la torbida li torna per il medesimo fiume Santerno mediante il taglio seg(na).to n° 8. Col n° 10: s'indica l'argina(tu).ra fatta intorno alli Beni dei Sig.ri Mar.si Corelli che per ............. la torbida. Alli n° 11 si mostrano li tagli de Sig.ri Soriani, de R.R. P.P. di Porto e de Sig.ri Spadazzi fermano torbida dal fiume Santerno in tempo di piena. Alli n° 12 si mostra la Chiavica con Botte dei Sig.ri Spreti adiacenti al fossa.to. Col n° 13 si mostra il scolo   Fus.no posto del Senio del Spa.zz. Col n° 14 si indica la rotta alla sinistra del canal detto Sta canal... nelle vali. Col n° 15 si mostra fatta da Sig.ri Spreti che sono fino al canal del Passetto. Alli n° 16 Sig.ri Spadazzi Bocche   siano op...i..... in visita di Sg Audit.og e di nuovo vis.ta li 17 Giug.o 1735 da noi periti S.r Mateuzzi S.r Giacomo Anziani e del  Authore che... 
mappa_692_palazzone.jpg (43327 byte) Particolare della mappa 692 precedente

Il palazzo di Don Andrea Filippi parroco di Bizzuno detto il Palazzone. Fu abbattuto nell'immediato dopoguerra a causa delle gravi lesioni subite dai bombardamenti. Tutta quella zona è detta ancora oggi (2004) "Il Palazzone".

 

1735
molino_passetto_part_mappa.jpg (17749 byte) Particolare della mappa 692 precedente

Il Molino del Passetto, con la struttura in tre parti. Questa costruzione sarà quasi subito abbandonata per l'interramento del Canale, e verrà riutilizzata nel 1799 come "Chiavica". Oggi si può ancora vedere al suo posto, in totale abbandono e seminterramento

1735

mappa_574_completa.jpg (110379 byte)

mappa_574_1.jpg (173692 byte)

Il Canal Vela o del Passetto

Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 574 (dimensione 1845 x 295 mm.)
a cura di Gaetrano Gessi

Qui si vede delineato il sezione l'andamento del Canale della Vela 'fino al Molino Spreti detto del Passetto'. 

1735
Si trattò di un progetto per dragare il fondo del canale che si era progressivamente interrato e che aveva compromesso l'efficienza del molino. Siamo nel 1735. Quest'opera non fu sicuramente realizzata in quanto da lì a pochi anni il molino subì il definitivo abbandono
isola_corazzo.jpg (27014 byte) Particolare della mappa precedente

Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 574

Dal fondo della valle emerge un isolotto detto Corazzo (o Corarso). Col termine "Cuor" o "Cor" si intendevano quei terreni emergenti dalle valli per deposito di torba e detriti, che per primi e naturalmente erano riusciti ad emergere.

 

1735
particolare_mappa_molino2.jpg (54322 byte) Particolare della mappa 574 precedente

Si legge "Termine da piantare al imbocatura del Taglio e Sgarbata".

 

1735
particolare_mulino_passetto.jpg (235046 byte) Particolare della mappa 574 precedente

Si legge "Mulino Spreti detto del Passetto" (in alto). Soglia e Volanio e Pelo d'Aqua nel Po che capace (?) il macinare a cattino.

Il Canal della Vella o Canal Vela fu realizzato nel 1606 per raccogliere le acque disperse del Canale dei Molini, le quali qui formavano una valle detta "della Vela". Nel punto terminale del suddetto Canale i Sig.ri Spreti, marchesi proprietari ravennati in queste terre, avevano fatto costruire un mulino. Ma la Congregazione delle acque il 7 luglio 1738 dichiarò che tale opera era di impedimento al libero corso delle acque e gli Spreti furono obbligati a vendere ai Comuni di Lugo, Fusignano e Leonino (Alfonsine). La costruzione non fu abbattuta completamente ma solo abbandonata. In seguito fu usata come 'chiusa' e abitazione del guardiano. Nel 1779 così scriveva D. Luigi Manetti a proposito dei lavori di raddrizzamento del Reno svolti dai Bolognesi nella zona del Passetto: "... hanno rifatto la chiavica del Molino vecchio..."

1735
mappa-bonifiche-disegno-dim.jpg (4202808 byte)

In basso è scritto: "Disegno dimostrativo dei terreni tra il Senio, Santerno, Po di Primaro e d'argini D.colle parti superiori per far vedere quante acque cadino nel sud.o recinto dalli Territorj di Lugo, Fusignano, e Leonino per l'incapacità del Canal della Vela e dell'alzamento dell'acque del Po di Primaro"

Disegno dimostrativo dei terreni tra il Senio, Santerno, Po di Primaro

(XVIII secolo)

Questa bellissima mappa del territorio di Alfonsine, segnala il Borghetto delle Alfonsine alla sinistra del Senio come centro originario del paese,e alla destra la chiesa. C'è la via del Passetto con una chiesa dell'Abbazia dei frati di Porto, il Canal Vela e il molino degli Spreti. C'è il palazzo Spreti e quello Calcagnini sulla via Reale. C'è il santuario della Madonna del Bosco e il Senio già inalveato in Po.

Nel 1734 una prima controversia: gli Spreti avevano creato un'arginatura del canale tra Fusignano e il Canale del Passetto per far funzionare al meglio il molino. Ma ciò creò dei problemi alla rete scolante della Valle Dana. In seguito alle proteste dei Lughesi, Fusignanesi e Alfonsinesi ebbe inizio una lunga causa che diede ragione ai sopraddetti. 

1735-80 (?)

Forse questa mappa serviva a far vedere "... quante acque cadino nel sud.o recinto dalli Territorj di Lugo, Fusignano, e Leonino per l'incapacità del Canal della Vela e dell'alzamento dell'acque del Po di Primaro" come si legge nella legenda della mappa stessa. 
La datazione della mappa potrebbe oscillare dal 1735  fino al 1738 periodo in cui gli Spreti furono obbligati a smantellare il Molino che fu poi riutilizzato come chiavica. Infatti, nel 1779 così scriveva D. Luigi Manetti a proposito dei lavori di raddrizzamento del Reno svolti dai Bolognesi nella zona del Passetto : - '...hanno rifatto (i Bolognesi ndr) la chiavica del Molino vecchio...'
Quando fu realizzato un nuovo canale per scolare le acque, detto la "Canalina" o di nuovo 'Canal Vela', si utilizzò la parte finale dell'alveo del Canale del Passetto e dopo il 1784 parte del vecchio edificio dell'ex-molino fu adibita a Chiavica emissaria in Reno.

 
mappa 518 copia.jpg (3818111 byte) Valli di Comacchio, Po di primaro dalla Bastia alla foce. Fiume Santerno, Fiume Senio, Fiume Lamone fino alla foce. Madonna del Bosco e Passetto

(AscRA mappa 518)

Datata XIII sec. Dimensioni 34,5x42,0. A colori

1735

mappa12_1738_valli.jpg (212617 byte)

La valli

(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 574)

Mappa commissionata dalla Canonica di Santa Maria in Porto per definire bene i confini. 
C'è la Chiesa della Madonna del Bosco

1735

valli_alfonsine_564.jpg (187854 byte)

La lettura di questa mappa è stata facilitata dalla sua ritrascrizione nella mappa seguente

Le Valli
(Archivio di stato di Ravenna)
Identica alla precedente

Questa mappa del 1735 fu fatta dal perito Giuseppe Capitano Guerrini dei "terreni della Rev.ma Canonica di S.ta Maria in Porto di Ravenna". Vi è rappresentata la Chiesa della Madonna del Bosco, il Molino del Passetto e il Canale del Molino o Spreti. E' definita la linea di confine tra Fusignano e Ravenna. Si nota anche la Fossa Putula che inizia dal fiume Po, dove si trova la casa detta "Comacchiesa", qui ben rappresentata al di là del Po.

1735
mappa_valli_564.jpg (160382 byte) Le Valli
(Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 574)

Questa mappa del 1735 è identica alle due precedenti e fu ricopiata nel 1985 da Luciano Lucci di Alfonsine, autore di questo sito web) 

1735
valli6.jpg (199947 byte) Campazzo dei Coatti
e Valle di Comacchio con Riviera di Filo e Longastrino

Si nota la chiesa di Longastrino, la Menate di longastrino e la voce 'già saline'. Inoltre appare la voce 'Calata de Boschi (?). La mappa e dei primi anni del '600, papa Alessandro VII

Disegnata da Pietro Azzoni al tempo del pontificato di Alessandro VII e ricopiata dal Perito Pio Batta: Benetti nel 1737

1737
valle-di-comacchio-1737-2.jpg (458280 byte)  Valli Comacchiesi

Archivio di Stato di Ravenna n°2-1237

Splendida mappa dell fine del '600 di Pietro Azzoni, ricopiata dal perito Pio: Ba.tta Benetti nel 1737. Vi è rappresentata la zona delle Valli di Comacchio e le aree in cui vi sono insediamenti al di là del Po. Si nota il cordone dunale col nome "Bosco Forte". C'è Filo e il Molino di Filo, Longastrino e la sua valletta, e tutti i dettagli delle Valli di Comacchio

1737

La didascalia in basso:      DISSEGNO
Levato da un altro fatto da Pietro Azzoni perito della R.C.A di tutte le Valli di Comacchio nel tempo del Ponteficato di Alessandro VII, e trascrito fedelmente da me Pio: Ba.tta: Benetti perito anno 1737

capanno-1730.jpg (105522 byte)

Capanno con facciata in pietra 

Addì 26 Febraro 1739

Sezzione ventesima quarta fatta in Po a linea della Salina, casone della S.S. di Santa Maria in Porto di Ravena, abitata da Francesco Mussolini posta ne la destra del Po, e la Salina è distante dalla precedente Sezzione inferiormente Per(ti).che (?) 18:8, e questa presente Sezzione si è I..sp... (?) alla soglia e sostegno... (?) della porta, in do.ve (?) Facciata (?) et alla Fenestra, e Caminello, in essa Fariata esistente, addimandata da li Sig.ri Bolognesi

1739
mappa_territorio_lughese_17.jpg (219542 byte)

mappa8_mulini1745.jpg (141954 byte)

Territorio di Lugo fino al ferrarese

Biblioteca Classense di Ravenna 
e Biblioteca Comunale di Lugo 

Descrizione topografica del territorio di Lugo

Raccolta Crispi, Serie XIV, n° 73-74, BCA, Ferrara

"Luigi Manzieri Misurò, e delineò 1745", "Ioannes Eq Lindemain SMRex Sarde Sculptor Sculpsit"; "Giuseppe Benedetti Ritoccò l'Incisione nel 1756"

1745

particolare_mappa_lughese.jpg (277983 byte)
Il vecchio alveo del canal Vela fu usato per immettere la Canalina o Canalletta nel Canale di Scolo Destra Reno; poi quando fu fatto confluire nel nuovo Canale collettore "Destra Reno", anche l'alveo del tratto finale fu abbandonato e così pure il vecchio Molino-Chiavica

Particolare delle mappe precedenti

Sopra San Savino si nota la Cascina della Marchesa vicino al 4° capitello. Il Canale di Fusignano entra nella valle presso il "Piantone", un albero che delimitava dei confini. Questo canale attraversa la valle e diventa Canal Vela arrivando fino al Reno (po) presso il Passetto.
Si nota in fondo al Canale della vela', il vecchio molino interrato "Già molino". In seguito dopo un periodo di totale abbandono, questa costruzione fu riutilizzata come chiavica col nome di "Chiavica del Passetto", nel 1789 quando si costruì il drizzagno del Po. 

1745
particolare_mappa_lughese-c.jpg (216188 byte) Particolare delle mappe precedenti

Rispetto alle mappe precedenti in questo particolare è segnato il 'Magazeno' alla foce del fiume Senio, mentre nelle altre non c'è.

Si nota il passo 'Passetto' col simbolo del traghetto, e vicino alla chiesa della Madonna del Bosco c'è l''osteria'

1745

Fusignano-lugo.jpg (96331 byte)

Altro particolare della mappa riguardante il territorio di Fusignano

 

1745

fusignano-ghelli.jpg (107231 byte)

Pianta topografica del territorio di Fusignano del Perito Giuseppe Ghelli

(tratta da Soriani 1819)

 

 

1745
mappa-1750-bassa-romagna.jpg (137664 byte)

Bassa Romagna del Ducato di Ferrara

Fu redatta da Luigi Manzieri nel 1750 Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara.

(tratta da libro "Le bonifiche in Romagna" di Tito Menzani)

1750

La Bassa Romagna 1750.jpg (13280804 byte)

(cliccare o toccare le foto per averne un ingrandimento eccezionale)

 

Bassa Romagna del Ducato di Ferrara

Stessa mappa precedente ma molto più definita e leggibile.

Fu redatta da Luigi Manzieri nel 1750. Dimensione 800x565 mm.

Ristampata nel 1911 per concessione del comune di Lugo a cura del Genio Civile di Ravenna e dei Consorzi di scolo della Romagna

(Archivio Storico Consorzio Bonifica Ravenna)

 

1750

mappa-zona-pasetto-long2r.jpg (753760 byte)

Bassa Romagna del Ducato di Ferrara
(particolare mappa precedente)

Si vedono le colonne segna confine tra Sant'Agata e Mulino di Filo. Valli Vela e canal Vela Tor d'Umana. Già Molino del Passetto e un Magazeno vicino a madonna del Bosco. Si legge via Reale e Spreti.

Fu redatta da Luigi Manzieri nel 1750 Biblioteca Comunale Ariostea di Ferrara, Raccolta Crispi, Serie XIV, n° 73/74

1750
mappa-ferrarese.jpg (240355 byte)

"Cartografia dell'antico Ducato di Ferrara col disegno moderno del Ducato di Ferrara" 

Mappa della Biblioteca Comunale di Ferrara. Rappresenta l'antico ed il moderno Ducato di Ferrara. 
Fu disegnata da Carlo Antonini verso l'anno 1750

1750
mappa_ducato_antico_ferrara.jpg (238330 byte)

Cartografia dell'antico Ducato di Ferrara

Si tratta della stessa mappa sopra, senza riquadro

 

1750 

mappa_padusa.jpg (214161 byte)

Mappa della Biblioteca Comunale di Ferrara. Rappresenta l'antico ed il moderno Ducato di Ferrara. 
Fu disegnata da Carlo Antonini verso l'anno 1750

La valle Padusa, la Selva Litana, Spineticus flumen

Interessante la parte inferiore della mappa: si vede la strada Selice detta "strada selciata dai Romani dalla Padusa a Imola". 

A sinistra Caput Selice, Conselice. 

Poi la Torre degli Eraliotte ora Massa dei Lombardi. 

Al centro della Selva Litana si legge Tempio di Diana ove ora è Lugo LITANA SILVA Tiberiacum Cibeum ad Cabitos (?) Bagnacavallo.

1750
mappa-ginanni-1757.jpg (1957675 byte) Territorio Ravennate

 

1757
valli4.jpg (202328 byte)

Coreografia del Ducato di Ferrara
(particolare)

Si vedono le Valli di Comacchio, ma anche il Leonino. Un particolare: la chiesa della madonna del Bosco è qui chiamata Madonna del Passetto.

 

L'autore è A. Baruffaldi e la mappa si trova nella Bibl.Comun.Ariostea di Ferrara, 0.23.6, nn. 293-294-295-296

 

 

1758
     
mappa-polesine_1759.jpg (261939 byte)

Andamento del Po di Primaro e fiumi bolognesi

Si nota l'indicazione di Alfonsine, i fiumi Santerno e Senio immesi in Po. Il Lamone è già immesso fino al mare. E' una mappa successiva al 1759 dove l'autore illustra la linea prima del Bertaglia del 1759, e un'altra linea tratteggiata detta "Linea Perelli". Si stava definendo il progetto di "Drizzagno (o Taglio) del Po di Primaro.

1760
mappa5marzana1750.jpg (189801 byte) La Casina dell'Abbazia di Porto alla marzana del Po

 

1760

mappa_romagna_700.jpg (236102 byte) Territorio Comacchiese, Romagna, e Leonino

Il Santerno è immesso definitamentein Po come pure il Senio. Il Lamone arriva al mare. E' segnato il drizzagno (probabilmente ancora in progettazione)

1760 

mappa_passetto_santerno_vela.jpg (130909 byte)

Tra il Santerno e la via del Passetto

La mappa comprende la zona tra Via Reale, Il fiume Santerno. Il fiume Po, la via del Passetto, La via Valleria. Sono ben definite i confini e i nomi dei proprietari: Santa Maria in Porto, Sig. Schiappa, Sig. Spadazza di Fusignano, Marchese Teofilo Calcagnini, Sig. Bresciani-Seriani, sig. Seriani, Beatissima Vergine di Loreto. Sono specificate anche le tipologie di coltivazioni dei vari poderi: prato, arativo, boschivo, prativo

1760 

mappa_confini_leonino.jpg (174581 byte)

Particolare della mappa precedente

Si nota la linea di confine del leonino che forma un triangolo con Alfonsine, la Cascina della Marchesa e Bastia-Rossetta.

 

1760  

mappa_corso_antico_po.jpg (146693 byte)

Mappa del corso antico del Po

Si tratta di una mappa immaginata e ricostruita nel '700. Vi è rappresentata quella che dai Romani veniva chiamata la Padusa

 

1760 

   

 

mappa-ferrareserid.jpg (154443 byte)

Riquadro tratto dalla mappa del Ducato di Ferrara

"Disegno moderno del Ducato di Ferrara perché meglio si veda la mutazione"

1760 
mappa_romagna2.jpg (238913 byte)

Territorio Leonino e Romagna

 

1760  

mappa_emilia.jpg (217438 byte)

Territorio Romagna ed Emilia

1760  
mappa-corso-senio-santerno-.jpg (1097362 byte)

Mappa del corso Senio e Santerno

Pianta del vero e Serpeggiante Corso dei due fiumi Senio e Santerno, dalla via Romana in giù..." realizzata nel 1765 da Luigi Manzieri.

1765
mappa-territorio-abbazie-po.jpg (966891 byte) Pianta topografica del Territorio di Ravenna

(fatta dal perito Giuseppe Guarini nel 1770
dim 660x450 presso Biblioteca Classense RA, cassetto I, 33)

Il periodo è quello con al centro la cosidetta "lite magna" cioè la resa dei conti tra la Comunità - esponente delegato il Conte Fantuzzi -  e le Abbazie, da cui si pervenne a un accomodamento a favore della Comunità nel 1772. La mappa era uno dei documenti prodotti per esprimere la situazione dei terreni contesi proprio negli anni in cui il Lecchi andava conducendo le grandi opere idrauliche. In particolare si notano i terreni delle 4 abbazie (quelli scuri) e nelle note a fianco sono indicate anche le dimensioni. 

Si nota nel territorio di Alfonsine la via detta Raspona.

1770
valli.jpg (270065 byte)

Valli di Savarna San Bernardino, Comacchio, Longastrino e Filo

Si vede l'orma del Po di Primaro a Sant'Alberto, Savarna, Ravenna, Alfonsine e s.M. in Porto presso l'attuale Conventello

1760  
mappa_1760_po_drizzagno.jpg (181662 byte) Po e drizzagno

Si nota il Senio già immesso in Po e il progetto di Drizzagno. C'è ancora una zona valliva nella parte finale del Senio, nella zona dove oggi c'è ancora la "Ca de Gièval" e la cosidetta "Casa dell'Agnese" (dal film di Montaldo)

1760  

valli3.jpg (211096 byte) Odierno corso del Po di Primaro e dei suoi influenti

Si nota il Senio già immesso in Po e il  Drizzagno già realizzato

fine '700

mappa_tutto_polesine.jpg (192750 byte)

Corso del Po antico e moderno

Si vede disegnata anche Spina. Si tratta di una mappa immaginata, rilevata da quella di Mon.r Carena del 1761 e rettificata da Carlo Baruffaldi Geometra Ferrarese, ricopiata da Gaetano Baldini nel 1972

1761  

mappa7_mulini1735.jpg (230439 byte)

Mappa realizzata dal Perito Pubblico Giacomo Gessi

A: Buca ripiena di acqua in fondo della quale vi è uno dei capitelli segnato (persi) nella villa (?) de confine tra le due Legazioni di Ferrara  e di Ravenna fatta da Mons.re  Salve.ni l'anno 1734 e questo capitello si trova sotto il piano di campagna di P:i 9, che sotto palmi romani n° 5 Si .... deve avenire che E capitello quando fu piantato dovette sovravanzare il piano di campagna tre palmi romani dal che si vede doversi alzare la campagna di quel tanto sino al pr...ferto di piedi 4 ... che fanno palmi romani ..9

B: Altro capitello sulla strada di San Savino sepolto sotto il piano della detta strada .............. palmi romani scoperta .......... di piantare tali capitelli in altezza da piano di campagna tre palmi romani........... (continua) ... Giacomo Gessi come sottoscritto

1760 (?)
mappa_coliri_1750-70.jpg (249250 byte) Chiese di Alfonsine e Madonna dei Boschi
Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 573

In questa mappa della fine del '700 si notano Alfonsine con la Chiesa, e lo stradone. In fondo alla 'via delle Alfonsine' (via Raspona di oggi) 'è la chiesa della madonna dei Boschi. In alto a sinistra "la via del porto" con il n°4 che indica il capitello dei confini del "Leonino".Poi la 'via delle vallerie', di 'San savino' (oggi via Albane) e della 'Stropata'. Queste vie sono tagliate perpendicolarmente dalla 'via Nuova'. Al centro si vede 'l'orma del Senio' cioè il percorso del fiume dopo la rotta del '600, che passa per Fiumazzo e termina nella "Valle Contrada". Due vie parallelele tra loro sono 'la via delle Borse' e 'via Reale'

1750-1770

particolare_mappa_chiesa_al.jpg (118391 byte)

Particolare della mappa precedente

La Chiesa di Alfonsine

1750-1770
particolare_mappa_palazzo_s.jpg (105988 byte)

Particolare della mappa precedente

Il Palazzo Spreti (oggi Mulino Medri)

 

1750-1770
particolare_mappa_chiesa_bo.jpg (67508 byte)

Particolare della mappa precedente

La Chiesa della madonna del Bosco in forma ottagonale

1750-1770
mappa_571_destra-senio.jpg (123715 byte) Alfonsine alla Destra del Senio

Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 571

Questa è una mappa dettagliata del vecchio centro di Alfonsine, alla destra del Senio. Si nota il fiume Senio, lo 'Stradone della Chiesa" e la "via Publica della Rossetta". Qui è disegnato il vecchio ponte della Violina sul Senio che fu costruito per la prima volta nel 1760; mentre il nuovo ponte del "Vado", sulla via Reale, non c'è ancora. La mappa è dotata di una legenda e di una didascalia. 

Le lettere indicano abitazioni e proprietari della fine del '700:

 

Fine '700

Particolare della mappa 571 precedente

Piazza Monti. Il fiume Senio è la linea scura grossa in alto. La Violina è al centro, con i portici Samaritani e Corelli. Lo "Stradone della Chiesa" è la linea diritta orizzontale.

Si vede la chiesa e dietro la chiesa un orto e Casino che all'epoca era del Conte Samaritani, poi fu di  Vincenzo Corelli. IL Casino diventò poi alla fine '800 primi '900 il Palazzo di Ciné, nel Lazzaretto (v. Carraretto Venturi).
Oltre la via della Rossetta, c'è "Via detta la Mulinetta, e la "Via Publica delle Alfonsine"

Fine '700
particoalare1_mappa_571.jpg (70979 byte)

Particolare della mappa precedente

Fine '700

Con la presente delineata pianta si vede tutti quei beni coltivati e fruttiferi di diversi possidenti, come qui sono indicati esistenti nella Villa dell'Alfonsine, Territorij Leonino, Ferrara, con l'andamento di una parte del Fiume Senio per quanto s'estende detti Beni, tutti indicati con sue lettere rosse, acciò ogn'uno possi vedere e riconoscere, se mai accadessero, che Dio non voglia qualche Rotta, o di Fondo, o d'Argine in esso mezzo di Fiume verso detti Beni, sicuramente restarebbero molto pregiudicati con sommo danno notabile, e diversamente anderebbe dette Acque ad appoggiarsi sino all'Argine del Fosso Munio, e quello del Fossone Vecchio, d'indi poi piegarebbe verso al suo sito inferiore, che è verso la Strada del Ponte di detto Fossato Vecchio. Cosiché per deviare un tale notabile pregiudizio di sopradetti terreni non basta aver fatto il noto lavorativo di legna verde  in lunghezza pertiche n° 25, e che sia costato £ 160: ..... in faccia alli due numeri verso li Medesimi Beni 10: 11:; ma è necessario fare gli altri due, che richiedono due dilamazioni, una in faccia al n° 8; l'altra al n° 9; per quanto viene la lunghezza delle dette due dilamazioni di piani sei cordonate dodici in cadaun sito; oltre di che è necessario. Oltre di che è necessario rinforzare l'altro Argine verso il piano di campagna per quanto viene il già fatto lavorieto di legna verde, che ritrovasi tutto sfiancato, e debole, così facendo si verrà ad impedire ciò che sta per succedere, che è quanto

Particolare della mappa precedente

Fine '700

A: Sebastiano Baioni
B: Lorenzo Rambelli
C: Paulo Rambelli
D: Francesco Guerra
E: Sig.r D. Francesco Gamberini
F: Cristoforo Bendazzi
G: Bernardo Galvani

H: Sig. Conte Antonio Samaritani
I:  Chiesa dell'Alfonsine
L: Sig.r Co: Samaritani, Orto con Casino
M: Sud.to Sig.r Co: Samaritani
N: Sig.r D. Agostino Grandio
O: Puppilli Dradi
P: Sig.r D. Foschi
Q: Sig.ra Spolina Manetti
R:   Sig.r Co: Samaritani Sud.to
S: Sud.to Sig.r Co: Samaritani
T: Compagnia del Santissimo nell'Alfonsine

V: Fioravanti Farina
X: Carlo Ricuperati
Y: Osteria della Sig.ra Marchesa di Fusignano
Z: Sud.to Sig. Conte Antonio Samaritani
n° 1 Sig.r Co: Gio: Barbuchiellin° 2 Sig.r Anastasio e Capitan Brardi
n° 3 Sig.r Co: Gio: Barbuchielli
n° 4 Sig.r Co: Gio: Barbuchielli
n° 5 Sig.r Co: Gio: Barbuchielli
n° 6 Sig.r Co: Gio: Barbuchielli
n° 7 Sig.r Marchese : Giulio Spreti

chiesa_15002_disegno.jpg (185312 byte)

L'affresco fu recuperato da Marino Marini, noto imprenditore di Alfonsine, prima che la casa venisse abbattuta, e fu collocato nella Casa di Vincenzo Monti, dove lo si può ancora vedere.

A sinistra si nota la "violina":
la piccola via che portava verso la rampa del fiume Senio (attualmente via Giordano Bruno). La croce è quella attualmente posta all'ingresso del nuovo cimitero, ed era stata donata nel 1809 da Paolo Massaroli: si tratta di una croce in travertino precedentemente appartenuta ai frati cappuccini di Bagnacavallo.  Questa immagine della Chiesa Santa Maria è tratta da un affresco trovato nella casa dei Samaritani  (Girolamo Momo Samaritani) in via Mameli ad Alfonsine, dell' '800. Essa rappresenta la Chiesa tra il 1809 (anno della posa della croce) e 1825 (anno di posa delle quattro campane. La chiesa  aveva ancora la facciata rivolta verso  "lo Stradone" (oggi Corso Garibaldi).  

1810
Fusignano-centro.jpg (259726 byte) Centro Storico di Fusignano 

Roma, Archivio di Stato, Catasto Gregoriano, Ferrara.

Nel giardino della Villa Calcagnini appaiono quattro aiuole, mentra la zona selvatico è è assai ridotta a quella presente in una mappa del 1775 detta Carta Galli

1810
borse catasto gregoriano.jpg (2412187 byte) Mappa di Alfonsine del Catasto Gregoriano 

Attualmente custodita dall'Archivio di Stato di Roma. E' stata digitalizzata: cliccami qui 

Si trova il relativo brogliardo (registro ove è riportata la consistenza di ogni singolo immobile e il nome del/dei rispettivi proprietari) cliccami qui

1816

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"Leonino 26 giugno 1817"

"PIanta in misura per li Territorj di Filo Longastrino Lavezzola, Alfonsine e Leonino, e dimostrativa per la Villa Glorie, il tutto rilevato, e delineato da me sottoscrito pub.co patentato Ingegner nel giorno suddetti, e d'ordine di questo Illustrissimo Sig.r Gonfaloniere GIUSEPPE CORELLI"

Villa di Alfonsine e Territorio Leonino

Archivio Storico Comunale di Ravenna Catalogo Bernicoli mappa n° 578
(dimensione 705x525 mm.)

In questa mappa è rappresentato il Territorio Leonino e la Villa di Alfonsine nel 1817.
L'autore è Luigi Finotti per conto del Gonfaloniere Giuseppe Corelli. 
Si legge anche il nome "Stradone della Chiesa"

Vi è illustrata la situazione conseguente le grandi sistemazioni del p. Lecchi.

Si nota il centro del comune di Alfonsine con le case numerate e nella legenda i corrispondenti proprietari. Si legge anche il nome "Stradone della Chiesa"

Nella parte alta vi è il percorso del Po vecchio abbandonato e il Drizzagno del nuovo Po di Primaro che in linea retta eliminò le anse del precedente alveo: fu costruito nel 1799.

 

1817
Tabella nominativa delle principali fabbriche, Chiese ed Opifici Idraulici ed.i in d.i (edificati in detti: ndr) Territorj 1817

1. Chiavica di Legno
2. Chiavica dello Scolo Ipo
3. Ponte Bastia
4. Botte sotterranea
5. Chiavica Calcagnini
6. Chiavica Menata
7. Taglio Corelli Chiavica
8. Chiavica Boccaccini
9. Chiavica Mascanzoni
10. Chiavica Vela
11. Chiavica Alfonsine
12. Passetto
13. B. V. del Bosco
14. Chiavicone Calcagnini
15. Fornazzo
16. Casa Calcagnini
17.    "     Lanconelli
18.    "     Vistoli
19. Oratorio di S.mo Vincenzo
20. Casa Samaritani
21.     "    Mascanzoni
22.     "    Lucidi
23.     "    Capelli
24. Casa Isani

25.     "    Camerani
26.     "   Lanconelli
27.     "    Gagliardi
28.     "     Isani 
29.     "     Lugaresi
30      "    Scardovi
31.     "     Isani
32.     "    Camerani
33.     "     Isani
34.     "     Par. le (Parrocchiale ndr) di Alfons.ne e Leonino
35. Casa Corelli
36.      Scu.a (Scuderia ndr)
37.     "   Salvatori
38.     "    Bendazzi
39.     "     Finotti
40.     "    Fuschini
41. Magaz.eno dei Frati, e Zanelli con Oratorio
42.  Casa Marini
43. Casa Lanconelli 

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In questa mappa del 1817 si può notare il fiume Senio con la Violina e il ponte. Il passo sul fiume alla via Reale è detto "Vado", ed è senza ponte. Si vedono  i fabbricati di molti possidenti alfonsinesi con una legenda si individuano tutti. Lungo lo "Stradone della Chiesa" (34) La chiesa col piazzale e la canonica.
Dove sorgerà piazza Monti c'è (32) Casa  Camerani. A sinistra  (31) Casa Isani, (30) Casa Scardovi, (33) Casa Isani, (35) Casa Corelli, (37) Casa Salvatori, (38) Casa Bendazzi,
(42) Casa Marini
. Al di là del Senio la via "Borghetto" con le case (20) Samaritani, (21) Mascanzoni, (22) Lucidi , (23) Corelli, (24) Isani, (25) Camerani, (26) Lanconelli, (27) Gagliardi, (28) Isani, (29) Lugaresi, (30) Scardovi, (39) Casa Finotti, ( 40) Casa Fuschini, (43) Lanconelli

1817
mappa_691_territorio_alfons.jpg (291284 byte) Territorio delle Alfonsine 
(estratto dalle Mappe Censuarie)

Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 691

Questa mappa è dell'inizio '800: in essa si mostra il "Territorio delle Alfonsine", con disegnate le varie abitazioni, che sono indicate con piccoli riquadri o punti. Si vede il vecchio centro alla destra del Senio, povero di case, mentre lungo il Borghetto (oggi via Mazzini) e la via Reale vi sono rappresentate molte più case. 

1829

L'ingegnere Giuseppe Foschini, autore di questa mappa, fu coinvolto nella polemica che divise i possidenti del paese dal 1810 al 1830, sull'opportunità di costruire un secondo ponte sul Senio, lungo la via reale, al Vado come veniva chiamato quel punto. Il Foschini fu infatti incaricato di fare una relazione obiettiva sul problema, per conto di quei possidenti che erano per costruire il ponte sulla Via Reale: forse questa è la stessa che il Foschini cita nella sua relazione pubblicata su "Quaderni Alfonsinesi n°12"

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Particolare della mappa precedente

Archivio Storico Comunale di Ravenna mappa n° 691.

 Si nota il Borghetto e i Sabbioni pieno di case. In questa mappa del 1829 si può notare il fiume Senio con la Violina, il ponte e tutto lo Stradone (oggi Corso Garibaldi). Il passo sul fiume alla via Reale è detto "Vado", ed è senza ponte. Si vedono già i fabbricati Camerani e Corelli, la Chiesa col piazzale e la canonica.

1829

 Dove sorgerà piazza Monti c'è un fabbricato dei Camerani. E al di là dello "Stradone della Chiesa" la costruzione che in seguito ospiterà negozi, spaccio e caffé di Tavalazzi. Nel 1838 questa costruzione è "l'unica locanda dell'Abitato“. In un’altra mappa precedente è chiamata “Osteria della Sig.ra Marchesa di Fusignano”. Qui c'era anche lo stallatico.
Il borghetto era detto Borgo Sabbioni.

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Centro di Alfonsine 1829

Quaderni Alfonsinesi n°12 

Si vede l'attuale piazza Monti, lo Stradone della Chiesa (oggi Corso Garibaldi), la Violina, via Borse, il Vado di Ravenna. Ben evidenziata è la chiesa, con l'abside e la facciata rivolta verso lo Stradone.

1829

La seconda croce, alla destra della chiesa, indica dov'era collocata una croce vera in travertino: essa era stata donata alla parrocchia di Alfonsine da Paolo Massaroli di Bagnacavallo nel 1809. Poi in seguito fu sistemata all'ingresso del cimitero dove si trova attualmente.  E’ una delle mappe commissionata a supporto del cosidetto partito della destra Senio: di quelli che volevano potenziare la zona della piazza e della chiesa.  Qui al centro della mappa c’è la Violina e si vede come tutti gli altri borghi siano disegnati dando una visuale che li direzione tutti verso il ponte sulla Violina. Infatti in quegli anni si è aperto il dibattito se costruire un nuovo ponte al posto del vecchio della Violina o rifarne un altro sul Vado, cioè sulla Reale. Pianta dimostrativa la località del maggior abitato delle Alfonsine; del Ponte che attualmente serve per l'immediata e più facile comunicazione, ed accesso alla Parrochiale, pub.a Piazza, (punto principale di riunione degl' Abitanti;) diverse Botteghe, Caffé, Osterie, come alla Lett.a D.
Lett.a A: Vado cosidetto di Ravenna destinato per l'Erezione di un Ponte carreggiabile, totalmente fuori dell'Abitato. Lett.a B: Ponte attuale non carreggiabile che direttamente mette alla Parrochiale e questa Piazza Lett.a C:.

mappa del 1832 copia.jpg (2542056 byte) 1832

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Distinta dei fabbricati

1° Residenza Comunale
2° Casa del Governatore
3° Stalla e cantina
4° Cantina
5°Casa dell'Ortolano per conto Lanconelli
6° Pozzo
7° Terreno
Alfonsine 15 Ottobre 1837
Sottoscritto: Sebastiano d. Carlo Lanconelli

1837

In questa mappa sono rappresentate le Case Lanconelli, nel Borghetto, che fin dai primi anni della nascita del Comune di Alfonsine (1814) furono adibite a sede del Governatore, uffici amministrativi, scuole pubbliche, (due camere fatiscenti), e in seguito anche prigioni. Qui si riuniva anche il Consiglio di Magistratura (una specie di consiglio comunale, non eletto però da tutti i cittadini, ma solo dai possidenti). Attualmente (2004) sono dette "ca d'la Plichena" perché appartenute dal primo '900 alla famiglia Martini d'Pliché.

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Il “partito della destra Senio”


Qui siamo all’inizio di un dibattito e di una serie di proposte fatte per costruire un palazzo Comunale.
Il “partito della destra Senio” aveva proposto di acquistare il terreno A per costruire qui il nuovo Palazzo Comunale. Tale acquisto fu fatto nel 1845.
Il terreno marcato A
Da una nota della Legazione di Ravenna che sosteneva le scelte della destra Senio:
“nell’unita Pianta ho marcato la Chiesa Parrocchiale, ed i fabbricati adiacenti al detto Terreno, che confina alevante colle residuali ragioni dell’Ill.mo Sig.r Vincenzo Corelli, a Ponente colla Via grande detta Stradone della Chiesa, ad Ostro con altro tenimento dello stesso Sig.r Corelli, ed a Settentrione colle ragioni del Sig.r Giuseppe Lugaresi”
Ma qui il palazzo non si fece mai, anche se alla fine vinsero coloro che volevano costruire il palazzo Comunale nel vecchio centro di Alfonsine.

Da notare che il futuro Corso Garibaldi qui è detto Via Grande, mentre in altre mappe era chiamato Stradone della Chiesa.

1838
mappa_alf_1839.jpg (141668 byte) Un mappa del 1838
(Quaderni Alfonsinesi n° 13  fig. 2)

In evidenza tutte le case del Borghetto e dei Sabbioni. Col n° 2 è segnata la casa Lanconelli dove era sistemato la sede amministrativa del Comune di Alfonsine.

E' evidente che questa mappa fu commissionata dal "partito della sinistra Senio" per dimostrare che il centro del paese era nel Borghetto e nei Sabbioni.

 

1838
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Un mappa del 1838
(Quaderni Alfonsinesi n° 13  fig. 3)


Questa mappa fu redatta dall'ingegner Sigismondo Ascani nel 1838.
Si nota la rampa del fiume Senio, i cui argini si vedono appena tratteggiati, in alto. 
La Violina Vecchia è il nome indicato: a destra i portici Corelli  e a sinistra i portici Camerani. Nella documentazione allegata alla mappa sono descritti come "Luogo nel quale esistono le botteghe di caffé, macelleria, salsami, pescheria". I proprietari erano il sig. Vincenzo Corelli e il sig. Giovan Antonio Camerani, (due famiglie strettamente imparentate: i due sopracitati erano cugini).

1838
Legenda: 471 - Corelli Giuseppe,  969 - Camerani Giov. Ant.o, 3 - Luogo nel quale esistono le botteghe di caffé, macelleria, salsami, pescheria,  4 - Locanda unica dell'Abitato,  5 - Mercato Comestibili
mappa-canale-vela-completa.jpg (466764 byte) Gran Circondario denominato "Canal Vela"

Mappa del Gran Circondario denominato "Canale della Vela" 
Governo Pontificio Lugo 17 Giugno 1840 ad opera dell'ing. Gaetano Ghedini

(originale presso Archivio Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, sede di Lugo, l'immagine qui riportata è tratta dal nel volume "Le bonifiche di Romagna di Tito Menzani ed. La Mandragora, pag. 69)

1840
mappa-canal-vela-abbandonat.jpg (596421 byte) Particolare mappa precedente
Gran Circondario denominato "Canal Vela"

(originale presso Archivio Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, sede di Lugo, l'immagine qui riportata è tratta dal nel volume "Le bonifiche di Romagna di Tito Menzani ed. La Mandragora, pag. 69)

Mappa del Gran Circondario denominato "Canale della Vela" 
Governo Pontificio Lugo 17 Giugno 1840 ad opera dell'ing. Gaetano Ghedini

1840
mulino12.jpg (59205 byte) Particolare mappa precedente
Gran Circondario denominato "Canal Vela"

Si nota l'indicazione Vecchio canal Vela

1840
mappa_mascanzoni_1845.jpg (74960 byte) Palazzo Mascanzoni, 
zona Borghetto e Sabbioni
(Quaderni Alfonsinesi n° 13  fig. 9)

A. Fabbricato Mascanzoni
B. Piazza avente una fronte di pertiche Rav: 8
C. Repedio adornato inuncella per.che=di Tor.e 1.52.10
D. Case Mascanzoni avente una fronte di Pertiche 19
E. Fronte alla Reale del casegiato e repedio Per: 23.5.
F. Fondi Mascanzoni con una fronte di Per: 58.
G. Fronte di Pertiche 84

1845

Questa pianta della zona del Borghetto, Sabbioni e via Reale fu utilizzata nella riunione del Consiglio Generale di Alfonsine 8 aprile 1845, per discutere l'acquisto delle proprietà dei fratelli Mascanzoni, Ermenegildo e Enrico, al fine di costruirvi un nuovo Municipio. Le case Mascanzoni erano già della famiglia Spreti, e furono poi acquistate dal comune. Il municipio fu progettato e costruito. ma poi subì un incendio e fu abbandonato: la proprietà fu dei Medri che vi fecero un mulino. Una parte rimase al Comune che vi fece l'ospedale.

mappa-via-unione1860.jpg (338636 byte) La sinistra Senio
Archivio di Stato Ravenna (A.S.Ra.), Prefettura, Busta 200, Fas. Deviazione della Strada sotto il fiume  )

Mappa a firma di Antonio Zampighi che mostra i tre progetti di questo ingegnere del Comune per la costruenda via dell'Unione (oggo 2015 via Pisacane)

1862

Nel 1862, a seguito dell'innalzamento degli argini del Senio e conseguente loro allargamento, strada Sottofiume superiore viene parzialmente ostruita tanto da ostacolare il transito di carri e carrozze. Si rende così necessario attuare una deviazione stradale dalla rampa della ponticella che colleghi strada Sottofiume a strada Borse. 
L'Ing. Zampighi presenta tre progetti come nella fi gura 19;19 ed il Consiglio Comunale approva quello meno costoso dando inizio ai lavori di quella che diver rà strada dell'Unione, l'attuale via Pisacane, dovendo così abbattere, all'imboccatura della nuova strada, una casa di proprietà comunale che sorgeva a fianco (lato nord) del vecchio macello. Per saperne di più clicca qui

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piazza_1884_colori_completa.jpg (28879 byte)

La Viuléna da un disegno del 1884

A sinistra il Municipio e le due Palazzine delle Pescherie. Davanti alle pescherie c'è il monumento in travertino bianco con la pigna, che fu eretto nel 1874. Al centro la Viuléna coi fittoni. In fondo il ponte sul Senio. A destra la chiesa S. Maria senza ancora la Canonica che sarà costruita nel 1894 da don Antonio Costa

 

1884

 

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Particolare 1

La Violina col palazzo Santoni. Si nota la tenda del negozio di filati dei Santoni.

1884

Particolare 2

La data del disegno: 20 maggio 1884. Nella piazza una signora avanza col bambino. Nelle vicinanze un prete col la mantella nera.

 

1884

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