Alfonsine

 

| Alfonsine | Ricerche sull'anima di Alfonsine |

 

Per saperne di più su Fetonte:

1- Fetonte un giovane dio caduto... sulle 'alfonsine'
2- Quando anche Greci, Etruschi, Celti  bazzigarono da queste parti  
3- Alla ricerca della Spina I Gli scavi e le scoperte di Marino Marini
4- Fantarcheologia sulle origini degli alfonsinesi ‘Noi siamo figli delle stelle’

Alfonsine mitologica        

Anche Dedalo passò da qui

IL MITO DI DEDALO E UNA STATUETTA ANDROCEFALA INDICANO CHE I PRIMI GRECI CHE PASSARONO NELLA ZONA DI ALFONSINE ERANO MINOICI.

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Attorno al 1650 a .C. tutta la costa adriatica da Brindisi fino ad Adria, Aquileia e Altino fu toccata da  gruppi di migranti greci che soprattutto esplorarono il golfo dell’Eridano, la zona che oggi è territorio di Alfonsine. 

Nella zona odierna del comune di Alfonsine più di tremila anni fa c'era il mare e le linee di costa instabili venivano modellate dalle acque di un grande estuario in cui confluivano le foci di tre fiumi: il Po, il Santerno e il Senio (ma nessuno a quei tempi li chiamava così).

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  Qua e là si erano accumulate strisce di sabbia creando dossi, alture, "isole".

I racconti mitici che si incrociano con questi ambienti (Fetonte, le sorelle Eliadi, la maga Circe e la dea Danae o Ecate, Diomede) erano inventati (forse!) e tramandati dai greci rimasti in patria, i quali avevano un ricordo favolistico di quelle esplorazioni di un mondo lontano. Tali miti sono considerati da alcuni studiosi anche come il tentativo di una politica mediatica, diremmo oggi, dei Greci per colonizzare anche culturalmente i territori con cui venivano in contatto.

Anche Dedalo da Creta fino... ad Alfonsine?!

Dedalo (per i greci simbolo di architetto-artista-inventore per antonomasia) sarebbe arrivato in una delle isole Elettridi, alla foce del Po, fuggendo dall'ira di Minosse, re di Creta. 

Era stato imprigionato, insieme al figlio Icaro, nel 'Labirinto' da lui stesso costruito a Cnosso (oggi Heraklion, capitale di Creta). Aveva suggerito il trucco del filo ad Arianna, figlia di Minosse, imprigionata per aver ucciso, col cognato Teseo, il Minotauro, un figlio di Minosse: un mostro con il corpo di uomo e la testa di toro. 

Dedalo fuggì dal labirinto alzandosi in volo con il figlio Icaro. Aveva costruito delle ali fatte di penne e cera, inventando così, tra le tante cose, anche l'arte del volo.

Racconta la leggenda che Icaro volò troppo vicino al sole, le ali si sciolsero ed egli cadde in mare. Soltanto Dedalo si salvò. Fuggiasco dopo la tragica morte del figlio, approdò in un'isola del golfo Eridano-Po, dove creò un primo insediamento con due statue all'ingresso, una in rame rappresentante sé stesso e una di bronzo per ricordare il figlio Icaro. Poi arrivarono su quell'isola le prime invasioni di greci pelasgi, e Dedalo dovette fuggire più a nord ad Adria, e si portò dietro le due statue, dopo di che non se ne seppe più nulla.

Dietro la leggenda si intravedono indizi che i primi migranti che crearono situazioni stanziali, a differenza dei pelasgi, primi navigatori corsari greci del mar Adriatico, furono i minoici più progrediti e provenienti dall'area del mediterraneo cretese.

Va detto comunque che i greci, quando, arrivando in certe zone, trovavano qualcosa di architettonicamente rilevante, ci mettevano il 'cappello' sopra, inventando sempre per quel luogo una leggenda con Dedalo protagonista.

 

Martino Baldassarri, Marino Marini e la prof. Giovanna Bermond Montanari durante gli scavi nel Podere Boccagrande, nel 1983

 

 

1- Fetonte un giovane dio caduto... sulle 'alfonsine'
2- Quando anche Greci, Etruschi, Celti  bazzigarono da queste parti  
3- Alla ricerca della Spina I Gli scavi e le scoperte di Marino Marini
4- Fantarcheologia sulle origini degli alfonsinesi ‘Noi siamo figli delle stelle’

 

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