Fatta
la piazza e il foro annonario furono stanziati nel frattempo i soldi per realizzare il progetto di un vero nuovo Municipio,
e nel 1872 se ne avviò la
progettazione, sempre con l'incarico all'ing. Zampighi.
Il
progetto prevedeva un unico edificio, in linea con le due palazzine. Per
alcuni anni vi furono interventi e modifiche del progetto, dovute a
spinte e resistenze varie, e solo nel 1874
si annunciò la costruzione del palazzo comunale 'in maggior
mole', cioè ingrandito. Alla fine risultarono costruiti due edifici
: uno 'Fabbricato ad uso Uffici Comunali e Pretura' prospiciente
la piazza, l'altro, le 'Carceri Giudiziarie', sul retro, avendo
inglobato la tettoia preesistente.
Al
palazzo comunale progettato all'inizio come blocco unico a fianco delle
due palazzine del foro annonario, si erano quindi aggiunte modifiche
successive per realizzare carceri e ufficio pretura. Comunque solo tra il
1876 e il 1877
vengono appaltati i lavori e inizia la costruzione, che terminerà nel 1878.
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Come
si presentavano
il Municipio
e la piazza Monti nel 1884

Qui sopra piazza Monti nel 1884. A sinistra il Municipio e le due palazzine delle
pescherie. Si nota anche il monumento della pigna.
Questa
immagine di piazza Monti è tratta da un quadro disegnato nel 1884-85 E' un disegno dal vero
realizzato da Giuseppe Marzocchi; è di proprietà di Luigi Mariani.
Al centro la "Violina"
con i pilastrini o fittoni.
A destra la chiesa
senza ancora la canonica.
Nel campanile c'è ancora l'orologio.
In
fondo sulla sinistra una ciminiera da dove esce fumo (una fabbrica di carbone
o di mattoni o un'industria di produzione liquori ?) Il futuro Palazzo
Santoni è costruito solo per metà.
...
e ancora pochi anni dopo.

Quel
palazzo comunale progettato da Zampighi si
sviluppava su tre piani, più mezzanino posto tra il pianterreno ed il
primo piano. "I muri perimetrali
avevano uno spessore di cm 45 ... Il prospetto principale era in mattoni
speciali stuccati ed ornato con abbondanza di fregi quali colonnette,
trabeazioni, corniciature ecc..."
L'edificio,
in elegante stile neorinascimentale, presentava una facciata sorretta da
un porticato a sette luci più due laterali con archi a tutto sesto
sostenuti da otto pilastri più due laterali. Su quelli d'angolo, tre
per parte, corrispondevano sei lesene con capitello composito a base
sagomata. Ad ogni luce corrispondeva un doppio ordine di finestre tutte
delimitate da cornici e, al primo piano, da cimase salvo la centrale
timpanata. Mentre una doppia corniciatura aggettante (marcapiano e
marcadavanzale) divideva il primo piano dal pianterreno ed il primo
piano dal secondo. La parte retrostante era priva di ornamento, salvo le
corniciature. I pilastri della facciata erano interrotti, in prossimità
dell'arco, da una modanatura che dava un forte senso geometrico come,
d'altronde, tutto l'edificio. La parte inferiore della facciata era
decorata a falso bugnato liscio. (tratto da pag 82 di "Le Alfonsine
il volto e l'anima" di Mariafrancesca Zanzi e di Giovanni Zanzi).
Nel frattempo anche per la vecchia chiesa si era avviata un’opera di risanamento fino a cambiarne l’orientamento, ruotandola di 90° gradi in senso orario, con la facciata principale rivolta verso il nuovo Municipio.
Nelle
due palazzine all'inizio furono poste le scuole: elementari
femminili (nella palazzina di destra) e maschili (in quella di
sinistra, al piano superiore).
Poi non essendo più sufficientemente capienti la scuola femminile
fu spostata in locali affittati e poi in una delle 'case Camerani'.

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Nell'agosto
del 1884 un incendio distrusse completamente una delle vecchie case
Camerani,
che si trovavano al bordo della piazza e che era stata adibita in parte
a sede del vecchio archivio comunale, in parte per la Scuola Femminile.
In quello stesso anno venne poi demolita.
"un
grande incendio" che aveva interessato anche "il vecchio archivio comunale",
così si legge in
un documento del 1889
(A.S.Ra..
Prefettura. Protocollo. Vol. 52, n.
6563 pg. 152.), dove il F.F. di Sindaco Giuseppe
De Maria scrive al Prefetto in riferimento al pensionamento del bidello
Giovanni Pasi: "La deliberazione relativa alla di Lui nomina come impiegato di
questo
Comune non è possibile allegarla perché fu distrutta cogl'atti dell'Archivio
del Comune nell'incendio della Vecchia Residenza Municipale e così
pure la lettera di nomina del medesimo."
Qui
sotto poi la testimonianza scritta del maestro Vincenzo Ballardini, tratta
dalla sua Storia di Alfonsine, mai pubblicata ma solo rimasta in appunti
scritti a mano
cliccare
sulla foto per averne un ingrandimento leggibile

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CAPITOLO
XII La Piazza Pag. 44
"Da
pochi anni le scuole femminili occupavano l’edificio Camerani
trasformato appositamente, quando una notte s’incendiò uno
degli ambienti sottostanti ad uso lignareria e tutto l’edificio
andò distrutto col materiale scolastico ed il vecchio archivio
municipale. Il Municipio, anzi che farlo ristaurare ne decise la
demolizione completa come qualche anno prima aveva demolito le
casette che lo fiancheggiavano e la piazza prese la forma e le
rispettabili dimensioni che ha oggi."
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CAPITOLO
XV PAG. 54 (TER)
"I
locali per le scuole elementari del centro, prima del 1863 erano
sparsi un po’ dappertutto. In tale anno, fatto l’acquisto
dell’orto Camerani furono costruite le due palazzine ai lati del
foro annonario.
Nella
prima di destra furono collocate le scuole femminili, nell’altra
le maschili al primo piano superiore."
Ben
presto i due fabbricati non furono sufficienti e vennero perciò
destinati ai soli alunni maschi, mentre le scuole femminili furono
collocate prima in ambienti affittati, poi nel vecchio palazzo
comunale acquistato dai Camerani e che era collocato di fronte a
quello che fu il Caffé Tavalazzi (oggi bar 105 ndr).
Però
una vera iattura perseguitava questi ambienti. Un
incendio distrusse tutto l’edificio con gli arredi scolastici,
per cui s’impose la costruzione di un fabbricato apposito
sufficiente per la scuola maschile e femminile.
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Nel
1901,
sei anni dopo la morte di Zampighi, sindaco Giuseppe De Maria, fu aggiunta una
torretta con una macchina-orologio acquistata dalla Ditta "Cesare
Fontana di Milano" al costo di 2.231 Lire
Il Municipio,
le Palazzine e
a destra, dietro, il loggiato del “Foro annonario” ai primi del '900
(Si notano la torretta e l'orologio del 1901)
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Un
ammodernamento nel 1915
Nel
1915 (Zampighi era morto da 20 anni), il sindaco socialista
Garavini avviò un ammodernamento e ingrandimento del Municipio, vista
anche la maggior dimensione del Consiglio Comunale.
Ma il dio del fuoco Vulcano soggiornava ancora
lì...
Fatto, approvato e finanziato il progetto, iniziarono i lavori, ma
durante lo scoppio della Settimana Rossa, alcuni rivoltosi sfruttando le
impalcature entrarono nel Municipio a provocarono un incendio. I danni
furono enormi.

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la foto ingrandita
1915: il Municipio
ancora coi segni del l’incendio della Settimana Rossa
Pur
con una perdita di finanziamento per le riparazioni, fu ugualmente
portato avanti il progetto.
I soldi mancanti furono sottratti in da
altri investimenti previsti e in parte anticipati dalle due cooperative
a cui vennero assegnati i lavori.
All'inizio del 1921 finalmente il
perito comunale Antonio Preda firmò lo stato finale dei lavori.
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1914: il Municipio dopo l’incendio della Settimana Rossa

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1914: il Municipio dopo l’incendio della Settimana Rossa
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