Piazza Monti
Nel centro della mappa a destra la Piazza Monti oggi |
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Prima della guerra UNA PIAZZA E locali ad uso di Pescherie e Macelleria |
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Solo dal 1855, col Priore Pietro Dall'Ara in Magistratura, (corrispondente all'odierna Giunta Municipale), ad Alfonsine si decise di individuare un centro del paese attorno ad una pubblica piazza. Si era risolto definitivamente il problema della collocazione della chiesa, quella chiesa costruita dai Calcagnini nel 1540 e dedicata a Maria Vergine delle Grazie: si era giunti ad un punto fermo e cioè che l'unica chiesa delle Alfonsine sarebbe rimasta in destra Senio. Nell'agosto
del 1858 veniva pubblicato un avviso che
invitava "all'esibizione di offerte di terreno per parte di
quei Possidenti che ne ritenessero nella centralità del Paese". Furono presentati tre progetti: uno da parte di Vincenzo Corelli che offrì un terreno a ridosso del Senio, tra le proprietà Venturi, l'argine del fiume, la chiesa e il caseggiato che costeggiava la Violina, con carraia per accedervi ed offrendo anche una ghiacciaia di sua proprietà; altri due da parte di Pietro Lugaresi che offrì terreni situati uno in strada Pia (oggi via Roma) e l'altro in un orto a fianco della proprietà di Francesco Marini con accesso dallo Stradone della Chiesa. Anche i fratelli Camerani che possedevano un grande orto con fabbricati posto all'angolo dello Stradone superiore con la Violina, di fronte alla chiesa, furono sollecitati, ma in un primo tempo non accettarono. Nella mappa si vede l'orto dei Camerani che diventerà Piazza Monti Poi l 14 aprile 1862 fu stipulato l'atto di compravendita tra il Comune ed i fratelli Giulio e Matteo Camerani
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Intanto il municipio fu trasferito provvisoriamente dal palazzo Lanconelli (Pliché) in una delle case 'Camerani' in angolo con la 'Violina'. Quando nel 1878 sarà inaugurato il nuovo municipio, nelle case 'Camerani' fu lasciato uno spazio adibito ad archivio municipale, e a scuola femminile, dato che la precedente collocazione di quest'ultima in una delle due palazzine del foro annonario non fu più sufficiente, e per questo venne qui trasferita. Fino a quando un incendio distrusse tutto e l'edificio fu abbattuto. |
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IL
FORO ANNONARIO ANNO
1863 Si può indicare il 1863 come l'anno della costruzione del "nuovo fabbricato Pescherie e Macellerie" per il quale il nuovo Sindaco Vincenzo Samaritani nominò un membro della Deputazione alla sorveglianza dei lavori (23 maggio 1863), lavori appaltati per la somma di £ 39.800 al sig. Giacomo Massaroli (20 giugno).I Il 3 settembre il Sindaco trasmise al Prefetto l'atto relativo alla collocazione negli spazi "del pesce e carni fresche ed affittanza delle botteghe a ciò destinate"`. Furono costruite prima le due palazzine su disegno dell'ing. municipale Antonio Zampighi. In seguito fu costruita tra le due palazzine, più arretrata, una loggia ad arco che servì per qualche tempo ai merciai durante il mercato della domenica e alle truppe di passaggio. Uno dei due edifici
prospicienti la piazza,
Tali ambienti a poco a poco furono trasformati in “foro annonario” e molte botteghe, fino ad allora sparse, si riunirono qui. Il
foro annonario con le due palazzine Le
due palazzine
Il Dottor Achille Lanconelli, Delegato Scolastico Mandamentale di Alfonsine, scrisse che " nel 1863 furono edificate a foggia di foro annonario le beccherie e pescherie ... che mirabilmente si prestano coi loro ampi portici interni ed esterni ... e colle botteghe, al commodo ed alle bisogna del pubblico, mentre offrono allo sguardo la gradevole ed allegra forma di un anfiteatro ... Al pian terreno numeriamo nella parte dei due edifizi prospicienti la piazza quattro negozi: nella forma semicircolare interna di prospetto vedesi a forgia di tempietto un ben disposto locale a pescheria, e ai lati ben dieci negozi a beccheria"`. I due massicci avancorpi erano alleggeriti, al pianterreno, da un porticato scandito, ognuno, da sei colonne, quattro delle quali poste centralmente a coppie e le altre adiacenti ai pilastri laterali, ornati da bugnature, che sostenevano un architrave mentre ai lati il porticato si apriva con un arco a tutto sesto. Al piano superiore scorreva, sopra due linee aggettanti (marcapiano e marcadavanzale), un ordine di finestre incorniciate su una liscia superficie creando così una scenografia di pieni e di vuoti contrappuntati da forme diversamente disegnate che davano ai due gravi edifici un senso di armonica leggerezza. Tra i due edifici era ubicato l'ingresso principale che conduceva alla piazzetta interna circoscritta in forma semicircolare dalle botteghe a cui si accedeva attraverso un porticato le cui colonne erano state edificate con mattoni speciali a quarto di cerchio ed il cui basamento, pure in cotto, era costituito da pezzi speciali sagomati come sagomati erano pure i capitelli in sasso, in un sol pezzo. Nelle due
palazzine all'inizio furono poste le scuole: elementari femminili
(nella palazzina di destra) e maschili (in quella di sinistra, al
piano superiore). In piazza si tenevano tutte le feste comandate, la domenica c’era il mercato, e ogni tanto si poteva sentire anche la banda cittadina. In piazza si svolgevano quasi tutte le attività: spacci, drogherie, osterie, caffé, locande, barbieri, macellai, verniciatori di carrozze, negozi di tessuti, ferramenta, officine di meccanici di biciclette, moto, riparazioni e noleggio auto. Sulla piazza si affacciavano la chiesa, il municipio, le pescherie. In piazza c’erano anche il Credito Romagnolo e la Cassa di Risparmio di Ravenna, la farmacia Lugaresi; poco distante il Circolo Cittadino, il mercato del bestiame con le stalle, che ospitavano anche i bovari, i venditori ambulanti e i viandanti, con i loro cavalli e birocci. In piazza Monti si teneva il mercato
Queste foto mostrano il mercato che si teneva ogni domenica in piazza Monti e lungo la Viuléna |
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