La mappa qui di fianco fu fatta disegnare dai Conti Calcagnini per la disputa con i Ravennati che ambivano stabilire confini a loro favorevoli per queste terre vallive.
Vi è disegnato il centro di Alfonsine a quei tempi.
In mezzo la
"Chiesa Santa Maria", a destra si legge "via
Reale", sopra c’è il fiume Senio: siamo nella zona dove oggi c’è Piazza Monti.
In verticale si nota una stradina che si snoda lungo l'arginino di un fossato che sarà la futura "violina". Quel fossato che si prolungava lungo tutta l'attuale via Roma serviva da scolo delle acque che si andavano a disperdere nelle terre vallive a sud dette, nella mappa, "benedete bosc. Sig.
Conte".
Oltre la chiesa si legge: "fabrica nuova che s'ha da far": una costruzione importante che dal disegno sembra un cimitero. Ancora alla fine del '700, c'era, proprio vicino alla chiesa, il cimitero che era lì da moltissimi anni.
Lo cita anche il Dall'Ara, priore (sindaco) di Alfonsine dal 1831 al 36 e nel 1846, in un suo intervento contrario alla costruzione del nuovo Municipio alla destra del fiume, in un terreno dei Corelli, posto dietro la chiesa:
"e poi riguardo la natura del terreno non sappiamo quanto possa essere conveniente, e sana avendo servito per moltissimi anni al Cimitero
Comunale."
Le altre costruzioni sono denominate "capanno" e c'è scritto chi le abita
"sta bruto", "sta prete Domenico",
"sta nuova", "sta il corelli", "virgilio",
"sta tomasoni", "fabro", "sta bertoli"
"luigino", "marchesi Corelli", "casa dove Sta
virginio".
Piazza Monti dal
'600 al '700
La mappa è databile fine '600.
Il fiume Senio è
la linea scura grossa in alto.
La Violina è al
centro, con i portici Samaritani e Corelli. Lo "Stradone
della Chiesa" è la linea diritta orizzontale.
A
destra la linea verticale e la via Reale qui detta Strada Pubblica. Si
noti che non c'è ancora il ponte. Sarà costruito solo nel 1838.
Poche le costruzioni: I.
La chiesa
Y. Osteria della Marchesa di Fusignano (Il futuro spaccio di Alfonsine in
fondo alla Violina)
H. L. proprietà del Conte Antonio Samaritani.
M. Capanni Nella
mappa del 1735 si può notare il fiume Senio con la Violina e il
ponte.
Il passo sul fiume
alla via Reale è detto "Vado", ed è senza ponte.
Si vedono già i
fabbricati dei Camerani e dei Corelli, la Chiesa col piazzale e la canonica. Dove
sorgerà piazza Monti c'è un fabbricato dei Camerani. E al di là dello
"Stradone della Chiesa" la costruzione che in seguito ospiterà
negozi, spaccio e caffé di Tavalazzi. Nel 1838 questa costruzione è
"l'unica locanda dell'Abitato". Qui c'era anche lo stallatico.
Piazza
Monti dal 1817 al 1840
In
questa mappa del 1817 si può notare il fiume Senio con la Violina e il
ponte.
Il passo sul fiume
alla via Reale è detto "Vado", ed è senza ponte.
Si vedono i
fabbricatai di molti possidenti alfonsinesi, lungo lo "Stradone
della Chiesa"
(34) La Chiesa col piazzale e la
canonica.
Dove
sorgerà piazza Monti c'è (32) Casa Camerani .
A sinistra
(31) Casa Isani,
(30) Casa Scardovi,
(33) Casa Isani.
(35) Casa Corelli
(37) Casa Salvatori
(38) Casa Bendazzi
(42) Casa Marini
Al
di là del Senio la via "Borghetto" con le case
(20) Samaritani, (21) Mascanzoni, (22) ........ , (23) Corelli, (24) Isani,
(25) Camerani, (26) Lanconelli, (27) Gagliardi, (28) Isani, (29) Lugaresi,
(30) Scardovi, (39) Casa Finotti, ( 40) Casa Fuschini, (43) Lanconelli.
Nella
mappa del 1829 si vede l'attuale piazza Monti, lo Stradone
della Chiesa (oggi Corso Garibaldi), la Violina, via Borse, il Vado di
Ravenna.
Ben evidenziata è la chiesa, con l'abside e la facciata rivolta
verso lo Stradone.
La
seconda croce, alla destra della chiesa, indica dov'era collocata una
croce vera in travertino: essa era stata donata alla parrocchia di
Alfonsine da Paolo Massaroli di Bagnacavallo nel 1809. Poi in seguito fu
sistemata all'ingresso del cimitero dove si trova attualmente. E’
una delle mappe commissionata a supporto del cosidetto partito della
destra Senio: di quelli che volevano potenziare la zona della piazza e
della chiesa. Qui al centro della mappa c’è la Violina e si vede
come tutti gli altri borghi siano disegnati dando una visuale che li
direzione tutti verso il ponte sulla Violina. Infatti in quegli anni si è
aperto il dibattito se costruire un nuovo ponte al posto del vecchio della
Violina o rifarne un altro sul Vado, cioè sulla Reale. Pianta dimostrativa
la località del maggior abitato delle Alfonsine; del Ponte che
attualmente serve per l'immediata e più facile comunicazione, ed accesso
alla Parrochiale, pub.a Piazza, (punto principale di riunione degl'
Abitanti;) diverse Botteghe, Caffé, Osterie, come alla Lett.a D.
Lett.a A: Vado cosidetto di Ravenna destinato per l'Erezione di un Ponte
carreggiabile, totalmente fuori dell'Abitato. Lett.a B: Ponte attuale non
carreggiabile che direttamente mette alla Parrochiale e questa Piazza
Lett.a C:.
Il
“partito della destra Senio”
la mappa del 1838 ci indica che si era all’inizio di un dibattito e di una serie di proposte
fatte per costruire un palazzo Comunale.
Il “partito della destra Senio” aveva proposto di acquistare il
terreno A per costruire qui il nuovo Palazzo Comunale. Tale acquisto
fu fatto nel 1845.
Il terreno marcato A
Da una nota della Legazione di Ravenna che sosteneva le scelte della
destra Senio:
“nell’unita Pianta ho marcato la Chiesa Parrocchiale, ed i
fabbricati adiacenti al detto Terreno, che confina alevante colle
residuali ragioni dell’Ill.mo Sig.r Vincenzo Corelli, a Ponente
colla Via grande detta Stradone della Chiesa, ad Ostro con altro
tenimento dello stesso Sig.r Corelli, ed a Settentrione colle ragioni
del Sig.r Giuseppe Lugaresi”
Ma qui il palazzo non si fece mai, anche se alla fine vinsero coloro
che volevano costruire il palazzo Comunale nel vecchio centro di
Alfonsine.
1848 al
1945
Ai primi del 1848 dopo anni di diatribe e di sordide lotte tra i possidenti
alfonsinesi, spesso per interessi privati, prevalse il partito che decise di erigere la sede municipale dove oggi esiste l’Ospedale.
Ma nella notte del 24 marzo il partito contrario, che lo voleva nel paese vecchio vicino alla chiesa,
“portatisi nel fabbricato, appena terminato, un carro di combustibile fu lanciato e incendiato tra gli applausi della popolazione accorsa. Questo primo sacrificio a Vulcano fu di cattivo augurio per gli altri edifici consimili
nell'avvenire” (da un manoscritto del maestro Vincenzo Ballardini)
Fu quindi deciso l'acquisto della casa Camerani, una vecchia costruzione che si trovava di fronte all'attuale Caffé Bar 105
(ex-Tavalazzi), che si vede ben contrassegnata nella mappa qui di fianco, e dell'orto annesso, che dava sulla via chiamata
‘Violina’, perché molto stretta, che dal ponte andava (e va ancora oggi) fino al cosiddetto
“Stradone della chiesa” (dal 1882 Corso Garibaldi). Alcune casette presso l'edificio divennero botteghe. L'orto diventò l'attuale piazza, sistemata alla meglio cui fu dato il nome del poeta Vincenzo Monti e la Violina fu allargata e selciata con due marciapiedi laterali. Nel 1863 furono costruite due palazzine su disegno dell'ing. municipale Antonio
Zampighi. In seguito fu costruita tra le due palazzine, più arretrata, una loggia ad arco che servì per qualche tempo ai merciai durante il mercato della domenica e alle truppe di passaggio. Tali ambienti a poco a poco furono trasformati in “foro annonario” e molte botteghe, fino ad allora sparse, si riunirono qui.
Stanziati nel frattempo i soldi per realizzare il progetto di un vero nuovo Municipio, nel 1872 se ne avviò la costruzione, in linea con le due palazzine. Da lì a qualche anno un incendio distrusse completamente la vecchia casa
Camerani, che nel frattempo era stata adibita anche a sede per la Scuola Femminile. Tale casa fu demolita completamente.
Nel frattempo anche per la vecchia chiesa si era avviata un’opera di risanamento fino a cambiarne l’orientamento, ruotandola di 90° gradi in senso orario, con la facciata principale rivolta verso il nuovo Municipio.
Nel 1874 la nuova piazza era pressoché definita.
Con la posa del monumento “della pigna”, augurante fortuna e prosperità davanti al “Foro annonario” (più o meno dov’è a tutt’oggi) si concluse la realizzazione dell’opera.
Ma il dio del fuoco Vulcano soggiornava ancora lì. Il municipio subì un gravissimo incendio da parte dei manifestanti durante i giorni infuocati della cosidetta
“Settimana Rossa” del 1914. Fu riparato nel 1915, ma 30 anni dopo venne di nuovo distrutto (questa volta definitivamente) dai tedeschi che minarono quasi tutta la piazza Monti.

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1914: il Municipio dopo l’incendio della Settimana Rossa

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1914: il Municipio dopo l’incendio della Settimana Rossa

Anno
1900, Municipio senza orologio, Palazzine
con monumento

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Anno
1900, Municipio con orologio, Palazzine con
monumento

Il Municipio, una Palazzina e
a destra, dietro, il loggiato del “Foro annonario”
|

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la mappa intera
Questo
particolare della mappa del centro originario di Alfonsine è del 1552
(Arch. Stor. Com. di RA n° 506)
Fu fatta disegnare dai
Conti Calcagnini per la disputa con i Ravennati che ambivano stabilire
confini a loro favorevoli per queste terre vallive.
XVII
sec.

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Anno
1735

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Anno
1817

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Anno 1829

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Anno 1838

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la mappa intera
Anno 1838
Questa mappa del 1838 mostra la proprietà di Giovan Antonio
Camerani, che possedeva anche il fabbricato proposto da lui, già all’epoca, come possibile futuro Municipio, nella zona d'angolo tra la
"Violina" e "Lo stradone della Chiesa". Proprio qui nel 1863, dopo l’incendio, fu sistemato il municipio. Il terreno che sarà Piazza Monti è descritto come "orto".
Fu redatta
dall'ingegner Sigismondo Ascani nel 1838 per la scelta del Comune di
Alfonsine di acquistare un terreni e un fabbricato dove erigere il nuovo
municipio. Questa scelta generò uno scontro politico all'interno dei
possidenti di Alfonsine che si trascinò fino al 1874, anno in cui fu
deciso finalmente di realizzare il progetto indicato nella mappa.
Seguela
documentazione allegata alla mappa
Zona
n° 3
Siamo sotto la rampa del fiume Senio, i cui argini si vedono appena
tratteggiati, in alto. A
destra i portici Corelli e a sinistra i portici Camerani. Nella
documentazione allegata alla mappa sono descritti come "Luogo
nel quale esistono le botteghe di caffé, macelleria, salsami, pescheria".
I proprietari erano il sig. Vincenzo Corelli e il sig. Giovan Antonio
Camerani, (due famiglie strettamente imparentate: i due sopracitati
erano cugini).
Zona
n° 969
E' tutta proprietà di Giovan Antonio Camerani, che possiede anche
un fabbricato, proposto da lui come possibile futuro Municipio, nella
zona d'angolo tra la "Violina" e "Lo stradone della
Chiesa": si vedono due fabbricati contrassegnati, proprio nella
zona dove verrà nel 1874 costruito il Municipio. Il terreno è
coltivato e è descritto come "orto". Tutto questo
diventerà piazza Monti.
Zona
n° 4
E' la casa che diventerà lo spaccio di Ricco e poi di
Pitadé. Nella documentazione allegata alla mappa è descritta come "Locanda
unica dell'Abitato"
Zona
n°5
Qui siamo nel piazzale della Chiesa Parrocchiale. Si vede la pianta
della Chiesa, con alcune costruzioni che fungono da canonica. La chiesa
ha qui ancora la facciata rivolta verso lo Stradone. Si nota però che
è contrassegnata una parte in scuro che sarà la futura nuova Chiesa con
la facciata rivolta alla Violina. Nella documentazione allegata alla
mappa è descritta come "Mercato Comestibili". Quindi
vi si svolgeva il mercato
Zona
n° 471
E un terreno che correva a lato dell'attuale Carraretto Venturi, fino in
fondo dove c'era il palazzo detto "Ospedale del lazzaretto",
perché fu adibito a ricoverare in quarantena gli ammalati della
micidiale epidemia di colera del 1855, che durò dal 5 agosto al 23
novembre. Su una popolazione di 7082 abitanti 242 furono colpiti e 127
morirono. Nella mappa
quel palazzo esisteva già ed era della famiglia Corelli. Tra le opzioni
proposte al consiglio degli Anziani (una specie di giunta comunale) il
Camerani e il Corelli avevano proposto che anche questa costruzione
potesse diventare il futuro Municipio. Il borgo attorno ancora oggi
(2003) è denominato 'e lazarett', da chi parla ancora dialetto.

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Qui sopra piazza Monti nel 1884. A sinistra il Municipio e le due palazzine delle
pescherie. Si nota anche il monumento della pigna (contassegnato).
Questa
immagine di piazza Monti è tratta da un quadro disegnato nel 1884, E' un disegno dal vero
realizzato da Giuseppe Marzocchi; è di proprietà di Luigi Mariani.
Al centro la "Violina"
con i pilastrini o fittoni.
A destra la chiesa
senza ancora la canonica.
Nel campanile c'è ancora l'orologio.
In
fondo sulla sinistra una ciminiera da dove esce fumo (una fabbrica di carbone
o di mattoni o un'industria di produzione liquori ?) Il futuro Palazzo
Santoni è costruito solo per metà.
Qui sotto lo stesso punto di vista nel 2004.

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Piazza
Monti nel 1945

Piazza
Monti nel 1945

Piazza
Monti nel 2004
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