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Casa Ravaglia |
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NEL PUNTO
9
(della mappa a destra) la
palazzina di Ravaglia
Vi abitava la famiglia Ravaglia, "i Pargarul", costruttori di aratri e arnesi agricoli. Era una palazzina rialzata di tre gradini dal marciapiede. Dei quattro figli: Francesco, che diventò noto per la realizzazione di un aeroplano interamente autocostruito, Ezio, Maria e Anita. Ezio, irrequieto e dall'intelligenza un po' sconvolta, emigrò in Francia, a Parigi, con il falso nome di Conte Cornelio Fiorevilla. Il soggiorno durò poco tempo e al ritorno a casa continuò con le sue sofferenze di giovane nevrastenico e complessato. Anche la sua vita fu, purtroppo, breve. (da "E stradò" di Lucia Berti) La palazzina andò distrutta con la guerra |
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Nel
dopoguerra
Qui un signore detto "e professor", con la moglie Emma, costruì la propria casa e una bottega di alimentari detta "e butigò". In seguito il tutto fu acquistato da
Gianni Morelli, che
dove c'era la bottega fece un negozio di riparazione TV e abitò
nell'appartamento dietro. |