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Alfonsine
| Violina
inizio|
| Strade, ponti e edifici
pubblici | Piazza
Monti |
La Viuléna nei primi del '900 |
La Viuléna anni '20-'30 (sei qui) |
La Viuléna distrutta |
La Viuléna ricostruita |
Chi ci abitava prima della guerra? |
La violina nel 1921 |
Il corrierino sulla destra era del comune ed era dato in appalto alla ditta Cacchi: serviva per viaggi da piazza Monti alla stazione e ritorno. La scritta a sinistra Caffé Ristorante "Albergo al Sole" è già sbiadita. Sull'edificio a destra appare "Albergo Caffé al Sole" che ha sostituito la locanda "Alla Stella": i nuovi gestori sono Bonafede Minarelli (detto Féd) e Susanna Garavini (sorella del sindaco socialista Garavini), che abitano al primo piano e danno in affitto alcune camere, oltre a servire pranzo e cena. |
La violina nel 1922 |
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A
sinistra il Palazzo Santoni con il negozio di filati (tessuti) di Nilde
Santoni.
L'insegna del laboratorio fotografico ha sostituito quella dell'albergo ristorante "al Sole" (vedasi foto). Appare una nuova insegna "Bar Sport".
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Sullo sfondo appare per la prima volta la Casa del Popolo. Non c'è ancora la luce elettrica |
Il 1923 è l'anno in cui lo squadrismo fascista ad Alfonsine si scatena contro gli ultimi oppositori Mossoti e i repubblicani dell'Associazione Combattenti. | |
La
violina nel 1924 la rampa e i portici |
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Il 2 Marzo (era
domenica) del 1924 qui si incontrarono verso le 18 i fratelli faccani
(Abele segretario del fascio e Giuseppe -Pinén) con Mino Gessi, col quale
già avevano avuto una scontro violento un anno prima.
Il Gessi stava andando a prendere i sigari allo spaccio dei Graziani: il primo negozio sotto il portico a sinistra nella foto.
Si incontrarono proprio in questo spiazzetto subito giù dalla rampa e subito fu inevitabile lo scontro. Continuarono dentro al negozio e nel retrobottega. La titolare della tabaccheria Luisa Mazzotti non era presenta, ma c'era la sorella Angela (di maestar) che aveva un negozio di tessuti adiacente. Questa cercò di separare i contendenti, probabilmente prendendo le difese del Gessi, che era solo contro due, e diede una spinta ad Abele il quale cadde a terra (era ancora convalescente per una ferita da arma da fuoco alla gamba avuta nello scontro precedente sempre con Giacomo Gessi). Il Gessi riuscì allora a estrarre la pistola e a sparare due colpi che colpirono Giuseppe Faccani a un polmone, e anche Abele. Abele verrà ricoverato all'ospedale di Bologna dove dopo 15 giorni morirà di infezione alla ferita. Giuseppe (Pinén) rimarrà in ospedale fino al 29 marzo Gessi, ferito
alla testa e al volto per le percosse ricevute, riuscirà a riparare
presso un contadino amico e aiutato da varie persone fuggì in Francia,
dove iniziò la sua battaglia antifascista. |
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La violina nel 1925 |
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A destra una nuova insegna "Fotografia" di Bruno Pagani.
Si incomincia a vedere l'avvio dell'illuminazione elettrica. Siamo quindi nel 1925. Al governo comunale ci sono i fascisti.
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A destra il negozio di macelleria di Sufrett (Domenico Forlivesi detto Piccio, babbo di Edda Forlivesi) |
La
violina nel 1927: |
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Questa
è una processione, probabilmente del Corpus Domini.
la data del 1927 era segnata nel retro della fotografia. |
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La violina nel 1928 |
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La luce elettrica è stata distribuita. Qui sotto due
particolari della foto: Due carabinieri in servizio a quel tempo |
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Un particolare della foto precedente: il lato del Palazzo Santoni |
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Su questo lato del Palazzo Santoni, tratto dalla foto precedente si notano le due luci del negozio di filati e tessuti della Nilde Santoni. A seguire una porticina di ingresso al piano superiore e poi l'entrata all'ex-osteria di Anna Tavalazzi (l'Anena) con l'insegna "Vini e Caffé", qui gestita da Antonio Minguzzi (Ciconi). |
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Lo stesso lato del palazzo Santoni con la porta d'ingresso trasformata in un nella luce di un negozio: c'era a quel tempo un orologiaio di cognome Trupia.
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(qui siamo nel 1932: funerale di Nando Isani, babbo di Felice Isani) |
La viulèna nel febbraio 1929: l'ann dla név |
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Dal 10 al 12 febbraio ci fu una grande nevicata mai ricordata a memoria d'uomo. |
un click o un tocco sull'immagine per vederla più ingrandita |
L'incrocio tra la Viuléna e Corso Garibaldi. Si nota il Caffé Nazionale della Niculéna con a fianco un negozio di "Mobili- Antichità". L'edicola Pagani. |
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La viulèna nel novembre del 1929 |
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La casa costruita dietro al caffé Victoria e Albergo al Gallo, fu edificata da Ciconi, il quale fallì con la crisi economica del '28 (dovuta anche al crollo della borsa americana). Acquistò il tutto Faggioli che diede in affitto a Gigiò (Luigi Antonellini). Questi vi aprì la sua locanda-albergo. un click o un tocco sull'immagine per vederla più ingrandita |
La viulèna nel 1930 |
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La
viuléna nel lato che da' sul fiume: si notano le due rampe, con le
scalinate e la casa del Popolo. Siamo nel 1930. Si nota già l'installazione dell'impianto di luce elettrica che fu inaugurato nel 1925. L'insegna del
laboratorio fotografico di Bruno Pagani (fotografo) è sbiadita ("fotografia"). un click o un tocco sull'immagine per vederla più ingrandita Un
cartello indica a destra un deposito di biciclette: era della famiglia
Samaritani (Cremonino, padre di Agide Samaritani) che faceva anche il meccanico di
bici. Al centro del porticato di sinistra, c'era il negozio di tessuti della Ricca, moglie di Bruno Pagani. Si nota l'insegna "Kodak". |
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La viulèna nel 1938 |
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un click o un tocco sulle mmagini per vederla più ingrandite |
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