LA
MADONNA d'Ghini (Bajuché)
(raccontata
dagli alunni della classe IV elem. di via Reale
che nel 1982 fecero la loro ricerca sui pilastrini di Alfonsine)
“Nella tenuta di S. Pier Maggiore sulla
sinistra della via Raspona, vicino allo scolo, dopo l'incrocio,
con la via Puglie, il proprietario Luigiò d'Marè, (i veri
proprietari erano i Marè, e Luigiò Luigi Randi ne era il
fattore .ndr) dopo un forte temporale, trovò in un fosso
pieno, una cassetta con dentro un'immagine della Madonna. La
prese e la collocò sopra un olmo con due statuine di ceramica
di Faenza ai lati.
Nel 1921 il fondo venne acquistato dalla
famiglia Ghini (Bajuchèn .ndr). Un suo bovaro gettò
la cicca vicino ai pagliai che presero fuoco e si incendiò
anche l'albero dove era appesa la Madonna, che si salvò. In
quel periodo, in occasione della festa della Madonna del Bosco
la Processione dal santuario arrivava fino li. Durante la guerra
l'albero venne colpito, le statuine vennero frantumate dalle
schegge, ma la Madonna rimase ancora intera. Tuttavia Ghini
decise di portarla a casa.
Si
ringrazia la signora Pinuccia Ghini (sposata Petelio) che è stata contattata tramite il figlio Federico,
il quale ha procurato la foto.
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La targa è dipinta su maiolica. È
importante per i suoi pregi artistici.
Le macchie di verde del
fogliame sono chiare, il colore dominante è il verde impastato
col giallone; c’è poco rosso e poco turchino. Questa
Madonnina è diversa dalla Madonna dei Bosco"
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